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Copertura di portafogli di attività e passività

La copertura di portafogli di attività e passività (c.d. “macrohedging”) e la coerente rappresentazione contabile è possibile previa:

• identificazione del portafoglio oggetto di copertura e suddivisione dello stesso per scadenze;

• designazione dell’oggetto della copertura;

• identificazione del rischio di tasso di interesse oggetto di copertura;

• designazione degli strumenti di copertura;

• determinazione dell’efficacia.

Il portafoglio oggetto di copertura dal rischio di tasso di interesse può contenere sia attività che passività. Tale portafoglio è suddiviso sulla base delle scadenze previste di incasso o di “riprezzamento” del tasso previa analisi della struttura dei flussi di cassa. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento coperto sono imputate a Conto economico nella voce “90. Risultato netto dell’attività di copertura” e nello Stato patrimoniale nella voce

“50. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica” oppure “50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica”. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento di copertura sono imputate a Conto economico nella voce “90. Risultato netto dell’attività di copertura” e nello Stato patrimoniale attivo nella voce “50. Derivati di copertura” oppure nella voce di Stato patrimoniale passivo “40.

Derivati di copertura”.

Nel caso di interruzione anticipata di operazioni di copertura generica di fair value (macrohedging), le rivalutazioni/

svalutazioni cumulate sono rilevate a conto economico tra gli interessi attivi o passivi lungo la durata residua delle originarie relazioni di copertura, ferma restando la verifica che ne sussistano i presupposti.

5. Partecipazioni

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

La voce include le interessenze detenute in società collegate e soggette a controllo congiunto, nonché le parteci-pazioni di minoranza in società controllate e collegate appartenenti al Gruppo.

Sono considerate controllate congiuntamente le imprese nelle quali i diritti di voto ed il controllo dell’attività econo-mica della partecipata sono condivisi in modo paritetico dalla società, direttamente o indirettamente, e da un altro soggetto. Inoltre viene qualificato come sottoposto a controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto il controllo sull’attività economica e sugli indirizzi strategici della partecipata è condiviso con altri soggetti in virtù di accordi contrattuali.

Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali la società, direttamente o indirettamente, possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto “potenziali” esercitabili) o nelle quali – pur con una quota di diritti di voto inferiore – la banca, in virtù di particolari legami giuridici quali la parte-cipazione a patti di sindacato, ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata.

CRITERI DI ISCRIZIONE

L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le atti-vità finanziarie sono rilevate al costo, inclusivo dell’eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

CRITERI DI VALUTAZIONE E DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

Le partecipazioni sono valutate al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell’investimento.

Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rileva-zione della ridurileva-zione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputarileva-zione a conto economico.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le partecipazioni vengono cancellate in presenza di una cessione che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

In presenza di una situazione che determina la perdita dell’influenza notevole o del controllo congiunto l’eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie previste dall’IFRS 9.

6. Attività materiali

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi, le attrezzature di qualsiasi tipo, il patrimonio artistico e le rimanenze di attività materiali disci-plinate dallo IAS 2.

Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi (attivi-tà ad uso funzionale alle quali si applica lo IAS 16), per essere affittate a terzi o per la valorizzazione del capitale investito (attività materiali ad uso investimento alle quali si applica lo IAS 40) e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

Sono inoltre, iscritti in questa voce i diritti d’uso (Right of use) di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi.

CRITERI DI ISCRIZIONE

Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

La valutazione iniziale dell’attività consistente nel diritto d’uso comprende il valore attuale dei pagamenti futuri do-vuti per il leasing, i pagamenti dodo-vuti per il leasing effettuati alla data o prima della data di decorrenza del contratto, i costi diretti iniziali ed eventuali costi stimati per lo smantellamento, rimozione o ripristino dell’attività sottostante il leasing meno eventuali incentivi ricevuti dal locatario per il leasing.

CRITERI DI VALUTAZIONE E DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari e le attività acquisite tramite diritti d’uso, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile, secondo i criteri evidenziati nello schema che segue:

Descrizione Durata

Terreni Nessun ammortamento

Immobili Strumentali 33 Anni (1)

Altri investimenti immobiliari

Altri 33 Anni (1)

Immobili di prestigio e rimanenze (IAS2) Nessun ammortamento

Mobili, arredamenti, impianti d’allarme e autovetture Da 4 a 10 anni

Apparecchiature informatiche e macchine elettroniche Da 3 a 10 anni

Patrimonio Artistico Nessun ammortamento

(1) Si precisa che in limitati casi e per particolari unità immobiliari la durata della vita utile, opportunamente calcolata, può avere durata differente.

Gli immobili vengono ammortizzati tenendo conto di una vita utile, ritenuta congrua a rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordina-rio, portate ad incremento del valore dei cespiti e di quelle ordinarie destinate a preservare per lunghissimo tempo il valore degli immobili; viene comunque periodicamente effettuata una verifica sulla vita utile residua.

Il costo dell’ammortamento delle attività materiali è rilevato nel conto economico nella voce “180 Rettifiche / Ri-prese di valore nette su attività materiali”.

Non vengono invece ammortizzati:

• i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell’applicazione dell’approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene, sulla base di perizie di esperti indipendenti, per gli immobili detenuti

«cielo-terra» per i quali la Società ha la piena disponibilità del terreno;

• gli immobili di prestigio;

• rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2;

• il patrimonio artistico, in quanto la vita utile di un’opera d’arte non può essere stimata ed il suo valore è normal-mente destinato a non diminuire nel tempo.

Se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto esposto al paragrafo “16 Altre Informazioni – Modalità di determinazione delle perdite di valore – Altre attività non finanziarie”.

Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico nella voce “180 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali”.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valo-re, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Un’immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

7. Attività immateriali

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti le-gali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri. Tra le principali tipologie di attività immateriali sono ricomprese:

• il software acquisito esternamente o tramite licenza d’uso;

• il software sviluppato internamente;

• l’avviamento rilevato in via residuale come differenza fra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e pas-sività acquisite e delle attività e paspas-sività potenziali rilevate al momento dell’acquisizione secondo i criteri di determinazione previsti dal principio contabile IFRS 3;

• gli intangibles rappresentativi della relazione con la clientela iscritti a seguito dell’applicazione dell’IFRS 3.