• Non ci sono risultati.

CAPITOLO III L'ALBA DI NUOVI PROBLEMI GIURIDICI:

2. L’impatto sulla proprietà intellettuale

2.3 Il copyright e il brevetto

Lo scopo precipuo del copyright è quello di essere un importante incentivo per la creazione di lavori intellettuali: senza di esso l'inventore non riceverebbe nessuna ricompensa. I fotografi, gli scrittori, i musicisti e altri, sono tutelati dal diritto d'autore ed hanno diritto di controllare chi e come ha accesso al proprio lavoro. Il primo trattato internazionale in tema è stata la Convezione di Berna del 1886: la tutela per violazione del copyright nasce immediatamente, senza bisogno di registrazione alcuna. Per essere protetto basta che il lavoro sia espresso in una qualche forma tangibile, come ad esempio uno scritto. Per i lavori realizzati dopo

190 D. L. Burk,Trademark doctrines for global electronic commerce, South Carolina Law

Review, 49, 1998, pp. 695-700.

il 1978, il copyright si estingue dopo 70 anni dalla morte dell'autore. É possibile che anche una società possa essere considerata come inventore di un lavoro: se un dipendente di essa nell'esercizio delle proprie mansioni e utilizzando i mezzi a lui forniti, crea qualcosa, la società ne acquista i diritti che si estinguono in 95 anni dalla pubblicazione o 120 anni dalla data della creazione. Nel 1995, il WTO ha incorporato la Convenzione di Berna nei cosiddetti TRIPS ("Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights). Questa convenzione è ad oggi il più importante documento normativo che regola la proprietà intellettuale a livello mondiale. Secondo la dottrina del "Fair Use", il materiale protetto dal diritto d'autore può essere usato senza previa richiesta di permesso se si rispettano alcuni criteri: primo fra tutti, se il lavoro è usato per finalità educative o senza scopo di lucro, può essere possibile una totale o parziale esenzione. In secondo luogo, quando è utilizzata solo una parte del lavoro192.

Nel 1986, il caso inglese "The British Leyland Motor Corporation v. Armstrong Patents Ltd." rappresenta un esempio di come il copyright possa essere sfidato dalla tecnologia AM. La British Leyland (BL) porta in giudizio la Armstrong per violazione di copyright a seguito della produzione di quest'ultima di tubi di scappamento di ricambio da innestare sugli autoveicoli della BL. È molto probabile che ogni possessore della stampante 3D vorrà un giorno stampare da sé pezzi di ricambio per i propri beni. Le corti inglesi hanno deciso in favore del convenuto sostenendo il "diritto alla riparazione", anche se questa regola ha visto una restrizione di applicazione attraverso diverse direttive UE. Al momento, l'acquirente di un oggetto, come ad esempio un CD audio o un videogame, può effettuare un backup dell'originale per prevenire la perdita di esso. Tuttavia non può né divulgarla né venderla. Probabilmente anche per la stampa 3D varrà questo principio193.

Il diritto generato da un brevetto riguarda specifiche invenzioni. Un'invenzione è definibile come una soluzione ad uno specifico problema tecnologico: essa può essere un prodotto o un processo. Diversamente dal copyright, il creatore deve attivarsi prontamente per la registrazione. Una volta che un'autorità nazionale rilascia un brevetto, esso è tutelato internazionalmente dagli accordi TRIPS.

192 A. Council& M. Petch, 3D printing: The rise of the 3rd industrial revolution, Giges 3D,

2013.

Possono essere brevettate solo le invenzioni con i caratteri di non ovvietà, unicità e utilità. Un brevetto ha una durata di almeno 20 anni194. Generalmente, quando un soggetto vuole un oggetto specifico che è stato creato da altri, deve pagare un certo prezzo per la licenza. Il denaro va a colui che detiene il brevetto o il diritto d'autore sul design o sul prodotto. Tuttavia, con la stampante 3D, ciò che è richiesto è in realtà una sola immagine e non un prodotto finito che può essere soggetto a copyright o brevetto195.

La legge sui brevetti garantisce all'inventore il diritto di escludere gli altri da realizzare, usare, vendere la propria invenzione. I problemi che si pongono con la stampante 3D riguardano anzitutto la possibilità di estendere le norme sulla proprietà industriale così come intese fino ad ora, ad un sistema di produzione totalmente nuovo. Se qualcuno realizza un file CAD di un bene brevettato e lo vende, in realtà non sta né vendendo né realizzando tale bene. Ovviamente, chi stamperà il bene violerà la legge, ma pare molto difficile ricercare ogni soggetto violatore in casa propria. Ciò che l'inventore vorrà sarà di poter controllare il file CAD stesso196. Numerosi sono i problemi che si pongono: chi potrà essere considerato responsabile per la violazione di un brevetto? Chi realizza l'oggetto; chi ha prodotto la stampante 3D o il disegnatore del file CAD? Un primo punto di partenza può essere quello di considerare come la stampante 3D ravvicinando il mondo degli atomi a quello dei bit, abbia eliminato la barriera tra mondo fisico e digitale, tale da poter rendere il modello CAD già un vero e proprio oggetto fisico. La decisione se applicare la legge sul copyright o sul brevetto dipende se l'oggetto IP è o meno decorativo. Nel primo caso avremo un’applicazione della legge sui diritti d'autore, nel secondo quella sui brevetti. Alcuni oggetti possono essere classificati in entrambi i modi: un vaso potrà essere funzionale per la sua particolare conformazione, ma anche decorativo per il suo aspetto estetico. Un soggetto potrebbe decidere di copiarne la forma particolare ma non il tema ornamentale, violando così solo il brevetto. Uno scanner 3D permette di digitalizzare la forma e l'aspetto di un prodotto, codificandolo in formati leggibili

194 ibid. 195

C. Scaggs, 3-D Polymer Printing Will Keep Lawyers Busy, 2013. In https://www.polymersolutions.com/blog/3-d-polymer-printing-will-keep-lawyers-busy/. 18.08.2015.

da stampanti 3D e quindi producendo effetti di reverse ingineering, con effetti importanti sulla proprietà industriale così come oggi conosciuta197.