• Non ci sono risultati.

ANALISI COMPARATIVA

4. Perché così poch

All'interno di questa sezione si passerà ora indagare un ultimo aspetto, anch'esso già in precedenza anticipato: Iulia Concordia diede infatti nel complesso i natali ad un apparente ridotto numero di cittadini capaci di emergere al di sopra dell'ambito locale, nonostante la chiara importanza da essa rivestita all'interno dell'universo politico, militare ed economico di Roma, e pertanto sorgerebbe spontaneo domandarsi per quale ragione il centro non poté essere patria per altri grandi individui; tuttavia, nonostante la sua apparente ovvietà, questo quesito si basa in realtà su fondamenta incomplete, in quanto per determinare se i grandi concordiensi le cui epigrafi sono state analizzate nel corso di questo lavoro fossero in realtà un pugno o piuttosto una folla è necessario prima di tutto compiere una breve analisi dei centri principali della X Regio, al fine di determinare quanti grandi cittadini fossero originari di questi luoghi.

Ora, basandosi su uno studio di Alföldy426, il risultato di tale conteggio risulterebbe

essere il seguente:

Pola, 4 senatori sicuri, 4 considerati tali dallo studioso nonostante l'assenza di

prove certe, 1 la cui attribuzione alla città è dubbia e 1 del quale non è sicura la stessa appartenenza all'ordo senatorio;

Tergerste, 1 senatore sicuro e 1 la cui attribuzione alla città è dubbia;

Apollinaris iun(ior) / M(arcus) Aurelius Iulius / M(arcus) Aurelius Agrippinus / L(ucius) Attius Ianuarius /30 C(aius) Galbius Atticillianus / C(aius) Vibius Faustinus / T(itus) Pompeius Asclepius /

L(ucius) Timinius Ponticus / M(arcus) Aurelius Valens /35 C(aius) Galbius Amandus / M(arcus)

Servilius Marcellus / M(arcus) Gavius Rufus / L(ucius) Dasimius Iustus / Q(uintus) Iunius Trophimianus /40 T(itus) Flavius Silvinus / Ti(berius) Claudius Fortunatus.”

Aquileia, 6 senatori sicuri, 8 considerati tali dallo studioso nonostante l'assenza

di prove certe, 3 la cui attribuzione alla città è dubbia e 1 del quale non è sicura la stessa appartenenza all'ordo senatorio;

Iulium Carnicum, 1 senatore la cui attribuzione alla città è dubbia;

Iulia Concordia, 6 senatori sicuri e 2 considerati tali dallo studioso nonostante

l'assenza di prove certe;

Bellunum o Opitergium, 2 senatori sicuri e 1 la cui attribuzione alla città è

dubbia;

Opitergium, 4 senatori sicuri e 4 la cui attribuzione alla città è dubbia;

Atria, 2 senatori la cui attribuzione alla città è dubbia;

Ateste, 1 senatore considerato certo dallo studioso nonostante l'assenza di prove

certe e 1 la cui attribuzione alla città è dubbia;

Patavium, 5 senatori sicuri, 11 considerati tali dallo studioso nonostante

l'assenza di prove certe e 5 la cui attribuzione alla città è dubbia;

Vicentia, 3 senatori sicuri e 2 considerati tali dallo studioso nonostante l'assenza

di prove certe;

Verona, 16 senatori sicuri, 14 considerati tali dallo studioso nonostante l'assenza

di prove certe, 6 la cui attribuzione alla città è dubbia e 3 del quale non è sicura la stessa appartenenza all'ordo senatorio;

Mantua, 1 senatore sicuro e 1 la cui attribuzione alla città è dubbia;

Tridentum, 1 senatore considerato certo dallo studioso nonostante l'assenza di

prove certe;

Brixia, 18 senatori sicuri, 13 considerati tali dallo studioso nonostante l'assenza

di prove certe, 2 la cui attribuzione alla città è dubbia;

Benacenses, 3 senatori considerati certi dallo studioso nonostante l'assenza di

prove certe;

Cremona, 2 senatori considerati certi dallo studioso nonostante l'assenza di

prove certe.

Tali dati ora sono assai interessanti, in quanto evidenziano come il potere politico all'interno della X Regio fosse concentrato in un ridotto numero di centri; e tuttavia, se la forte presenza di illustri concittadini in città quali Patavium, Verona, Brixia, Aquileia,

Pola e Opitergium può essere spiegata in virtù della loro ovvia rilevanza strategica o

della loro prosperità economica (le quali ovviamente si tramutavano quindi in peso politico), apparentemente più difficile da motivare sembrerebbe la concentrazione di senatori proprio a Iulia Concordia, un centro relativamente minore ma avente un numero di illustri cittadini paragonabile a quello appunto di Opitergium. Questa situazione potrebbe però essere spiegata correlando i dati qui illustrati con la particolare situazione della Regio stessa: vista la sua conformazione geografica, infatti, quest'area è sempre stata la via d'accesso privilegiata per le forze di invasione dirette in Italia, e durante l'epoca romana le due città strategicamente chiave per il controllo di quest'importante area furono prima Aquileia e poi anche Iulia Concordia (come si vedrà meglio in seguito); se a questo come già detto si mette ora in correlazione il fatto che, oltre alle grandi capacità dei singoli individui e un nome familiare influente, uno degli elementi indispensabili per l'ascesa dei “provinciali” fosse un supporto da parte del potere centrale, la situazione appare quindi chiara. Alla luce di questo ragionamento, infatti, è evidente che un buon numero dei cittadini più potenti della X Regio fu originaria di questo centro in virtù un preciso disegno politico di Roma, avente come obbiettivo uno stabile e sicuro controllo di questo decisivo settore attraverso il supporto e l'alleanza delle aristocrazie locali.

Tale teoria può poi trovare ulteriore conferma osservando la datazione delle epigrafi concordiensi. La quasi totalità delle iscrizioni correlate a grandi cittadini risale infatti al II secolo d. C., il quale fu per Iulia Concordia un periodo assai importante: innanzitutto va ricordato che questo secolo, dominato dalle figure appartenenti alla dinastia degli imperatori adottivi, fu per l'Impero tutto un periodo d'oro dal punto di vista economico, sociale, culturale, etc. (e quindi è assai ragionevole pensare che anche per la colonia questa fu una fase nel complesso positiva, nonostante eventi quali l'ormai nota crisi annonaria), ma sopratutto è necessario considerare gli eventi che colpirono la città e l'Impero nel suo complesso durante la seconda metà del secolo e le loro conseguenze. Questo periodo storico, il cui inizio simbolico può qui essere posto alla già menzionata incursione del 167-171 d. C. e alla successiva carestia che colpì la città, può essere visto come un prologo per l'assai più nota e profonda crisi del III secolo d. C., e pertanto è possibile ipotizzare che i nuovi assetti politico-militari che avrebbero contraddistinto Roma durante questa nuova fase inizino a svilupparsi proprio durante il preludio della

stessa; partendo quindi da questa considerazione di carattere generale se ne può poi trarre una invece legata all'ambito locale: come già visto e accennato in precedenza nel III secolo d. C. Iulia Concordia si ritrovò a rivestire un ruolo di cruciale importanza in quanto sede di una fabbrica di frecce, e pertanto viste le precedenti argomentazioni è possibile ipotizzare che tale rilevanza abbia le sue radici proprio nel II secolo d. C.. Questo punto permette quindi confermare quanto già ipotizzato: i membri più capaci dell'aristocrazia locale sono stati così spesso favoriti nella loro ascesa da parte del governo imperiale proprio a partire dal II secolo d. C. in quanto da questo momento la colonia iniziò ad assumere un peso strategico sempre maggiore, e pertanto è ovvio che gli Imperatori desiderassero mantenere solide relazioni con tale città e la sua élites; di conseguenza, dato che appunto il supporto e il sostegno di tale retrovia sarebbe risultato fondamentale nei periodi militarmente più impegnativi lungo la frontiera europea dell'Impero, il modo migliore di ottenere tale sostegno era appunto supportare i cittadini più meritevoli nel corso delle loro carriere.