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Base in calcare del Carso composta da due pezzi combacianti; lo specchio epigrafico doveva risultare ribassato e limitato da una modanatura composta da un listello e una gola rovesciata, forse scalpellata in sede di riutilizzo. 154x93x28, specchio epigrafico 134x73, alt. lett. 7,8-5,2 cm. Da notare la coincidenza delle misure con l'iscrizione n°10. — Rinvenuta nel marzo 1885 nella parte a nord della strada che tagliava la necropoli di levante, riutilizzata come fondazione a gradoni di una tomba tardoantica, oggi presso il Museo Nazionale Concordiese, Inv. 34. — BERTOLINI 1885, pp.178-179; PAIS 1228; SCARPA BONAZZA BUORA VERONESE 1978, p.33, nt.94; BROILO 1980, pp.54- 56, n°20; ALFÖLDY 1984, pp.110-111, n°131; LETTICH 1994, pp.86-87, n°29; REALI 1998, p.57, n°46C; EDR093751 del 23-01-2002 (B. Ruck); HD033290 del 17- 01-2013 (B. Gräf).

T(ito) Desticio

T(iti) f(ilio) Cla(udia) Iubae,

M(arcus) Claudius

5 Moderatus

amico optim(o)

l(ocus) d(atus) d(ecreto) d(ecurionum)

Caratteri di buona fattura, sebbene sia presente una lieve sproporzione tra la sottigliezza del tratto e la profondità del solco triangolare, causa di un effetto chiaroscurale più accentuato; punti triangolari, mancanti tra T F e M Claudius; con luce radente verticale sono visibili le linee guida. — Bertolini271 considera questo Iuba272 diverso da quello

dell'iscrizione n°13, in quanto è assente l'appellativo c. v. lì presente (di questo si parlerà più approfonditamente nella scheda successiva), e pertanto lo pone, nella sua genealogia

271BERTOLINI 1885, p.178-179. 272GROAG 1933p, pp.11-12 n°54.

dei Desticii, come padre del suddetto e figlio di Severus; Groag273 invece, sebbene

accetti la relazione tra i due Iubae, non si espone riguardo il loro legame con Severus. Partendo dalle osservazioni cronologiche di Brusin274 a proposito di Desticia Plotina

riguardo l'impossibilità di un rapporto padre-figlio tra Severus e Iuba c. v. (di cui si discuterà approfonditamente nella scheda n°13), emergono due sole possibilità, legate alla corrispondenza tra lo Iuba c. v. e il Nostro. Se non la si accetta, ammettendo quindi un probabile rapporto padre-figlio tra di loro (come sarà meglio illustrato più avanti), il protagonista di questa epigrafe va collocato in una generazione precedente rispetto a

Iuba c. v., mentre ne consegue che, se la si accetta, questa iscrizione poté essere dedicata

da Marcus Claudius Moderatus col permesso e partecipazione del senato municipale (l.

d. d. d.) in due sole occasioni:

• quando il dedicatario, futuro senatore di rango pretorio, era ancora un privato, mancando nel testo ogni riferimento a qualunque carica rivestita sino ad allora da Iuba;

• quando tale riferimento fosse ritenuto superfluo vista la notorietà di questo personaggio a Iulia Concordia (contro questa possibilità stanno però le tre iscrizioni di Severus, contenenti un minuzioso resoconto del cursus honorum; inoltre, se proprio si voleva evitare di incidere il cursus, sarebbe stato necessario almeno incidere il rango del c. v., pure presente accanto ai tria nomina di Iuba nell'iscrizione 13).

Davanti tali perplessità, il semplice albero genealogico proposto da Bertolini è quindi ancora difficile da sostituire con uno più soddisfacente275, e pertanto i due Iubae restano

per il momento personaggi distinti.

Approfondendo il rapporto padre-figlio tra i due, esso è ipotizzato in virtù della coincidenza di praenomen e nomen tra il dedicante di questa e dell'epigrafe 10: è infatti proprio a partire dai due Claudii che Broilo, basandosi sulla minore accuratezza di questa iscrizione rispetto alla 10, ha dedotto l'anteriorità di Paternus su Moderatus e quindi anche quella di Severus su Iuba già citata.

Da evidenziare è infine che a Iulia Concordia siano complessivamente presenti due

Marci Claudii che fecero fare a due Desticii, indicati con lo stesso termine di amicus

273GROAG 1933p, pp.11-12 n°54;GROAG 1933s, p.12, n°58. 274BRUSIN 1923, pp.230-231.

optimus, due basi onorarie, uguali per tipologia e dimensioni e con una paleografia

simile per forma delle lettere-base, pur con differenti esiti stilistici e di pulitura derivanti della diversa mano che le eseguì276; questo è assai interessante in quanto inusuale: come

infatti Reali evidenzia, questo è l'unico caso di ereditarietà di rapporti amicali nella

Cisalpina, mentre generalmente i membri delle élites costruivano i loro rapporti in base

a scelte personali e non a tradizioni familiari277.

Per dettagli sull'amicizia nel mondo romano si faccia riferimento alla scheda n°10. — Bertolini e Pais278 traggono dalla minore accuratezza di questa iscrizione una serie di

conclusioni cronologiche e prosopografiche, in quanto per loro essa è da considerarsi antecedente la 10; tuttavia Broilo evidenzia come questo criterio (se valido per iscrizioni omogenee distanti tra loro nel tempo) desta notevoli perplessità metodologiche nei tempi medio-brevi: nel caso di Iulia Concordia, infatti, le deduzioni dei due studiosi avrebbero come conseguenza una repentina decadenza dell'arte lapidaria locale tra la metà del II secolo, quando ancora era al massimo di perfezione artistica, e il III e IV secolo d. C., quando le forme epigrafiche appaiono assai degradate. Tale ipotesi è però smentita dalle iscrizioni in onore di Cominius Clemens precedentemente citate: sebbene risalenti al 180/185 d. C., esse possono essere scambiate tranquillamente per iscrizioni di 10/15 anni prima, in quanto non vi è in esse alcun segno di una minore accuratezza perché più tarde, ma anzi dimostrano l'alto livello artistico che era mantenuto a quel tempo. Di conseguenza lo studioso afferma la pericolosità del criterio dell'accuratezza nella classificazione cronologica della produzione epigrafica279.

In definitiva fissare una datazione precisa per questa epigrafe, visti anche i dubbi riguardo l'identità del suo protagonista, non è questione semplice; e tuttavia una cronologia approssimativa può essere più o meno ricostruita in base a quanto ricavabile dalle osservazioni fatte in precedenza: l'iscrizione può essere infatti collocata tra gli anni '40-'50 e '70-'80 del II sec. d. C., ossia tra la generazione precedente a quella di Severus e gli anni in cui come si vedrà visse Iuba c. v..

276BROILO 1980, p.56. 277REALI 1998, p.188.

278BERTOLINI 1885, p.187; PAIS 1228. 279BROILO 1980, pp.54-55.