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Cosa aspettarsi quindi dal turismo nel 2020?

A partire dai diversi report analizzati, si evidenzia che centri di ricerca, istituzioni e associazioni di ca-tegoria convergono nell’attesa di alcuni trend futuri.

Innanzitutto, la domanda domestica si riprenderà prima di quella internazionale. Questo non solo perché gli spostamenti nazionali saranno quelli che prima vedranno revocare i propri divieti, ma anche per la percezione di maggior sicurezza e di maggiore affidabilità che i turisti avranno per viaggiare all’interno del proprio Paese.

Il recupero dei viaggi domestici in Italia ai livelli del 2019 è stimato a partire dal 2022 mentre per quelli internazionali si dovrà aspettare almeno l’anno successivo.

Anche gli esperti dell’UNWTO concordano e sostengono che i viaggi internazionali inizieranno a ripren-dersi solamente a partire dal 2021.

Questo potrebbe favorire l’Italia. Anche se, infatti, i flussi turistici in Italia sono fortemente dipendente dai mercati internazionali, è altrettanto vero che l’Italia ha anche una forte componente di turismo outgoing che potrebbe trasformarsi nel 2020 in turismo domestico e compensare, almeno in parte, gli impatti negativi di questa situazione.

La ripresa più lenta sarà quella dei viaggi a lungo raggio piuttosto che per quelli di medio e corto raggio. Anche in questo caso, le limitazioni tra le diverse aree (es: Europa), saranno le prime ad essere revocate, permettendo la riapertura degli spostamenti tra diversi Paesi. Ancora una volta, si ipotizza che la percezione di sicurezza per i viaggi a corto o medio raggio, favorirà spostamenti in primis tra paesi vicini o confinanti. Secondo ENIT poi, anche la componente economica giocherà un ruolo in tal senso e pertanto verranno preferite le destinazioni vicine e più economicamente raggiungibili.

Gli impatti non saranno uguali per tutti. Saranno le destinazioni dipendenti in larga parte dai mercati stranieri di lungo raggio a risentire maggiormente degli effetti di questa crisi. Le destinazioni più visitate dai turisti domestici o provenienti comunque dai paesi confinanti, saranno in grado di riprendersi più ve-locemente e risentiranno meno degli effetti di questa pandemia. Anche in termini di città vi saranno

diffe-Dalla crisi alle opportunità per il futuro del turismo in Italia 7

renze: Torino ad esempio, ospita una quota di turisti domestici pari al 65%, al contrario di città come Firenze (29%) o Venezia (12%), maggiormente dipendenti dal turismo internazionale e che pertanto sa-ranno più vulnerabili alla ripresa. Come sottolineato poi dal Centro Studi del Touring Club Italiano, anche la stagionalità avrà un impatto importante: le città, così come le destinazioni che solitamente concentrano i propri visitatori nei mesi estivi, saranno quelle maggiormente colpite poiché, i viaggi saranno più limitati da marzo a fine agosto.

La ripresa sarà lenta. Nonostante la comprovata capacità di resilienza del settore in risposta alle crisi precedenti, l’ampiezza dell’impatto del Covid-19 metterà a dura prova il settore e renderà difficile una ri-presa rapida. L’attuale pandemia è globale e coprirà, stando alle stime attuali, un periodo molto più lungo rispetto alle precedenti crisi che sono state decisamente più localizzate e comunque limitate in termini di effetti sul turismo. L’emergenza SARS che ha colpito l’Asia nel 2003 e, nel mondo occidentale soprattutto il Canada, ha avuto anch’essa importanti ripercussioni nel settore turistico: sono stati necessari 7 mesi affinché si invertisse il trend negativo negli arrivi internazionali e 14 mesi per un ritorno ai livelli precedenti il manifestarsi dell’emergenza. In un confronto con l’attentato alle torri gemelle o alla crisi economica eu-ropea del 2009, tutti eventi che hanno avuto impatti significativi sul turismo a livello internazionale, si nota che l’emergenza di SARS è stata quella dalla ripresa più rapida. Gli Stati Uniti, dopo l’attentato alle torri gemelle, ha aspettato 12 mesi prima di riprendersi e 42 mesi sono stati necessari affinché gli arrivi nassero agli stessi livelli del 2001. Stessa cosa per l’Europa che, con la crisi economica del 2009, è ritor-nata ai livelli di prima solo 29 mesi dopo.

Bibliografia

Centro Studi Federalberghi (2020). Il barometro del turismo, I trimestre 2020, aprile 2020.

ENIT (2020). Bollettino 0, 27 aprile 2020.

ENIT (2020). Bollettino 1, 7 maggio 2020.

ENIT (2020). Bollettino 2, 22 maggio 2020.

ENIT (2020). Bollettino 3, 8 giugno 2020.

European Travel Commission (2020). European Tourism: Trends & Prospects, Quarterly report (Q1/2020).

IPSOS (2020). Il turismo al tempo del COVID-19.

ISTAT (2020). Una stagione mancata: impatto del COVID-19 sul turismo.

OECD (2020). Risposte di policy per il turismo, 31 marzo 2020.

OECD (2020). Tourism Policy Responses to the coronavirus (COVID-19), 2 giugno 2020.

Touring Club Italiano (2020). Coronavirus: quali le conseguenze per il turismo in Italia?, aprile 2020.

UNWTO (2020). Impact Assessment of the COVID-19 outbreak on international tourism, 24 marzo 2020.

UNWTO (2020). World Tourism Barometer, Special focus on the Impact of COVID-19, maggio 2020.

Webinar

Tourism Economics – European Travel Commission, 2020 Q1 - Coronavirus Impacts, aprile 2020.

2. PRINCIPALI INIZIATIVE A LIVELLO

COMUNITARIO, NAZIONALE E REGIONALE IN RISPOSTA ALLA CRISI DEL TURISMO

INTERNAZIONALE DETERMINATA DALLA PANDEMIA GLOBALE*

1. Introduzione

Il presente documento ha inteso inquadrare i principali provvedimenti adottati a livello europeo, na-zionale e regionale, per fronteggiare la crisi del turismo internana-zionale determinata dalla pandemia globale da Covid-19.

A livello europeo, sono stati anzitutto esaminati gli atti di indirizzo più rilevanti, evidenziando tra l’altro quelli che, in una certa misura e pur nella legittimità dei provvedimenti, hanno messo in discussione alcuni orientamenti ben consolidati, come quelli in materia di libera circolazione delle persone, di aiuti di Stato alle imprese o con riferimento alla c.d. “clausola di salvaguardia generale”, attivata per la prima volta nella storia dell’Unione europea: questa ha consentito la sospensione del Patto di stabilità per far fronte alle drammatiche ricadute della pandemia, in particolare in settori direttamente o indirettamente connessi al turismo.

Successivamente, sono state analizzate le politiche adottate da alcuni dei concorrenti nazionali in par-ticolare nel settore balneare (Croazia e Spagna), e in quello culturale (Francia). Pur nella comunanza dei problemi di una crisi economica e, in particolare, turistica, che non ha eguali in nessuno degli eventi suc-cedutisi dalla fine della seconda guerra mondiale, l’analisi – pur limitata a tre soli paesi – evidenzia un quadro a tinte differenziate. Ne emergono le preoccupazioni per lo sviluppo del pur legittimo “nuovo” cor-ridoio turistico germano-balcanico, di grande rilevanza competitiva per le sorti turistiche della sponda set-tentrionale italiana adriatica, e una determinazione francese a supportare, anche attraverso una riconversione dagli esiti non scontati, il rilancio del settore culturale.

A livello nazionale, l’analisi ha preso le mosse dal DPCM del 8 marzo 2020, che ha esteso il lockdown all’intero paese, per analizzare quindi i successivi provvedimenti finalizzati progressivamente anche al sostegno e al rilancio di un settore che, più di altri, ha risentito delle limitazioni alla libertà delle persone.

Si è inteso poi approfondire le linee adottate, in alcuni comparti fondamentali, quali gli stabilimenti balneari, le strutture ricettive e le istituzioni culturali aperte al pubblico, dalla Conferenza delle Regioni, successi-vamente al decreto “Rilancio Italia” del 19 maggio.

* A cura di Roberto Formato, Fondanzione Real Sito di Carditello e Maurizio Caiazzo, CNR-IRISS.

10 Principali iniziative a livello comunitario, nazionale e regionale ...

Sulla base delle considerazioni sviluppate nell’analisi, le conclusioni si concentrano su alcuni temi che meritano un ulteriore approfondimento. In particolare i cambiamenti innescati sulle tre componenti del sistema turistico (domanda, mobilità e offerta) sono tali da lasciare prospettare veri e propri “cambi di paradigma” (Kuhn, 2012), le cui potenzialità e i cui effetti potranno essere pienamente apprezzati solo una volta che il quadro degli impatti turistico-economici generati dal Covid-19 si sarà delineato con maggiore chiarezza. La loro comprensione, e l’adozione di politiche conseguenti, inevitabilmente favorirà gli attori turistici e le destinazioni più attrezzate a giocare le proprie carte sotto il profilo del-l’innovazione.

2. I provvedimenti a livello di europeo

2.1 L’azione delle istituzioni europee

2.1.1 Il quadro complessivo dei provvedimenti

Sin dall’inizio della diffusione dell’epidemia, le istituzioni europee hanno adottato una pluralità di prov-vedimenti, finalizzati non solo a contenere la diffusione del virus, ma anche a contrastare il drammatico impatto che lo stesso stava avendo sull’economia dell’Unione Europea1.

Le diverse misure di contenimento adottate dagli Stati membri, come le misure di distanziamento sociale, le restrizioni degli spostamenti, la quarantena e l’isolamento, sono difatti state volte a far sì che lo shock fosse il più possibile breve e limitato. Tuttavia le stesse misure hanno avuto un impatto immediato sul-l’economia, sul versante della domanda e dell’offerta, penalizzando imprese e dipendenti, in particolare proprio nei settori del turismo, della cultura, del commercio al dettaglio e dei trasporti.

I provvedimenti sono dunque stati adottati nella convinzione che la diffusione del virus costituisse non solo una grave emergenza sanitaria per i cittadini e le società, ma arrecasse un durissimo colpo alle eco-nomie dell’Unione, tale da richiedere una risposta economica coordinata degli Stati membri e delle istitu-zioni dell’UE.

Nello specifico, attraverso il primo provvedimento, adottato nel pieno della pandemia da Covid-19, il 20 marzo 2020 (COM, 2020), si è inteso affrontare, sul piano degli strumenti, il drammatico problema della liquidità delle imprese, inquadrando le possibilità di cui gli Stati membri disponevano, in base alle norme UE, per garantire la liquidità e l’accesso ai finanziamenti, in particolare le PMI, anche nell’intento di incen-tivare gli enti creditizi a mantenere il flusso di credito verso l’economia.

In particolare, la Commissione ha ritenuto che un aiuto di Stato fosse giustificato e potesse essere di-chiarato compatibile con il mercato interno, ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE, per un periodo limitato, per ovviare alla carenza di liquidità delle imprese e garantire che le perturbazioni causate dall’epidemia di Covid-19 non ne compromettessero la redditività, in particolare per quanto ri-guarda le PMI.

La Commissione Europea ha inoltre stabilito che le misure temporanee di aiuto potessero comprendere, al di là delle possibilità esistenti ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE, tra l’altro:

– aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali;

– aiuti sotto forma di garanzie sui prestiti;

– aiuti sotto forma di tassi d’interesse agevolati per i prestiti;

– aiuti sotto forma di garanzie e prestiti veicolati tramiti enti creditizi o altri enti finanziari.

1 Una cronistoria delle azioni intraprese a livello europeo è disponibile presso https://www.consilium.europa.eu/it/policies/covid-19-coronavirus-outbreak-and-the-eu-s-response/timeline/.

Dalla crisi alle opportunità per il futuro del turismo in Italia 11

Nello stesso documento si è ritenuto che fossero soddisfatte le condizioni per ricorrere alla clausola di salvaguardia generale del quadro di bilancio dell’UE, ovvero una grave recessione economica della zona euro o dell’intera Unione. Il ricorso a tale clausola è stato il presupposto per assicurare la flessibilità ne-cessaria per adottare, tra l’altro, le misure adeguate a tutelare le economie, anche mediante misure di-screzionali di stimolo, oltre che azioni coordinate.

In questa situazione irrituale è stato così previsto, tra l’altro, che gli Stati membri potessero indennizzare le imprese di settori particolarmente colpiti dall’epidemia, quali il settore dei trasporti, del turismo, della cultura, dell’accoglienza e del commercio al dettaglio, o gli organizzatori di eventi annullati per i danni subiti e direttamente causati dall’epidemia.

Tra le misure successive si segnalano, inoltre:

– il 30 marzo 2020, l’adozione delle misure, da parte dell’UE, applicabili ai fondi strutturali e di inve-stimento, per favorire una maggiore flessibilità e consentire lo sblocco di 37 miliardi di EUR per l’iniziativa di investimento in risposta al coronavirus, seguita da analoghe decisioni l’8 e il 22 aprile, con la possibilità di trasferire denaro tra i vari fondi in risposta a specifiche esigenze;

– il 23 aprile, l’approvazione di un fondo per la ripresa, gestito dalla Commissione, per un valore pari a 540 miliardi di euro.

A tali importanti e del tutto inedite deroghe al quadro normativo, si accompagnano le Linee Guida ap-provate dalla Commissione Europea il 13 maggio, con lo scopo di restituire ai cittadini la fiducia di poter viaggiare in sicurezza. Le quattro comunicazioni sono:

“Verso un approccio graduale e coordinato per il ripristino della libera circolazione e la revoca dei controlli alle frontiere interne”;

“Orientamenti relativi al ripristino graduale dei servizi di trasporto e della connettività”;

“Orientamenti dell’UE per la ripresa progressiva dei servizi turistici e per i protocolli sanitari destinati alle strutture ricettive”.

A tali Linee Guida si è accompagnata, nella stessa data, la comunicazione “Turismo e trasporti nel 2020 e oltre”. Tali documenti sono analizzati di seguito.

2.1.2 Le misure di interesse per il settore turistico

2.1.2.1 Verso un approccio graduale e coordinato per il ripristino della libera circolazione e la revoca dei controlli alle frontiere interne

Questa comunicazione riguarda la graduale riduzione delle restrizioni della libera circolazione delle per-sone negli Stati membri dell’UE.

Le raccomandazioni si basano su una “tabella di marcia comune europea”, orientata a una graduale abolizione delle misure adottate al fine di ripristinare la libera circolazione senza restrizioni ed eliminare i controlli temporanei alle frontiere interne applicati dalla maggior parte degli Stati membri. Prevede inoltre, in una seconda fase, la revoca delle restrizioni dei viaggi non essenziali verso l’UE attraverso la frontiera esterna, misura sottoposta a costante valutazione da parte della Commissione.

La tabella di marcia comune chiede alla Commissione di continuare ad analizzare la proporzionalità delle misure adottate dagli Stati membri per far fronte alla pandemia di Covid-19 in funzione dell’evolversi della situazione, e di intervenire per richiedere la revoca delle misure ritenute sproporzionate, in particolare laddove incidano sul mercato unico.

La tabella di marcia comune menziona tre aspetti da tenere in considerazione nel valutare se sia giunto il momento di eliminare progressivamente le restrizioni dei viaggi e i controlli alle frontiere interne, ovvero

1. criteri epidemiologici;

2. capacità del sistema sanitario;

3. capacità di monitoraggio adeguata.

12 Principali iniziative a livello comunitario, nazionale e regionale ...

In tale contesto, chiarisce che i controlli alle frontiere interne e le restrizioni dei viaggi attualmente ap-plicati dovrebbero essere aboliti quando la situazione epidemiologica converga in misura sufficiente e le regole di distanziamento interpersonale siano applicate su larga scala e in modo responsabile.

Per quanto riguarda specificamente il turismo e i trasporti, è previsto che la revoca graduale delle re-strizioni dei viaggi e dei controlli tenga conto anche dell’impatto economico e sociale della pandemia e delle relative misure di prevenzione. Si ritiene che i nuovi orientamenti e protocolli e le nuove norme adot-tate in seguito al Covid-19 possano garantire che siano predisposte misure praticabili, accessibili e pro-porzionate per ridurre i rischi legati ai viaggi con riferimento a diverse modalità di trasporto passeggeri, autonoleggio, navigazione da diporto, vari tipi di alloggio, servizi alberghieri, attrazioni, mostre ecc. Si ritiene che una volta che tali protocolli siano effettivamente applicati, le restrizioni dei viaggi possano essere revocate per tali modalità di trasporto e per alcuni tipi di attività turistiche, in vista della program-mazione delle vacanze.

2.1.2.2 Orientamenti dell’UE per la ripresa progressiva dei servizi turistici e per i protocolli sanitari destinati alle strutture ricettive

Questa comunicazione ha specificato i criteri da adottare nel decidere l’eventuale allentamento delle ri-gorose misure in vigore per la popolazione al fine di consentire la ripresa delle attività turistiche.

I principi stabiliti sono i seguenti:

– basso livello di incidenza del Covid-19;

– capacità dei sistemi sanitari tale da evitare il collasso in caso di improvviso aumento dei casi;

– disponibilità di rigorosi sistemi di sorveglianza e monitoraggio;

– disponibilità di capacità diagnostiche;

– tracciamento dei contatti;

– esistenza di meccanismi di coordinamento e di comunicazione.

La comunicazione contiene inoltre principi guida per l’elaborazione e l’attuazione di misure di preven-zione e controllo delle infezioni nonché di protocolli per i prestatori di servizi ricettivi, quali alberghi e altre strutture ricettive, al fine di garantire una maggiore sicurezza delle strutture turistiche e la salute di ospiti e lavoratori. Si tratta di protocolli non vincolanti, che tuttavia mirano a garantire che le misure di prevenzione e controllo delle infezioni siano sviluppate e attuate in maniera coerente e coordinata all’interno delle regioni e degli Stati membri.

I principi guida cui i protocolli rispondono sono i seguenti:

– situazione epidemiologica, cui è subordinata la ripresa delle attività turistiche;

– salute e sicurezza di ospiti e lavoratori quali priorità fondamentali;

– coordinamento costante tra le autorità sanitarie pubbliche locali e/o nazionali e i prestatori di servizi ricettivi, per garantire la diffusione e applicazione delle regole e norme più recenti nonché per mo-nitorarne l’attuazione;

– disponibilità di un piano d’azione in caso di infezione;

– formazione sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni e sulle azioni da intraprendere qualora un ospite o un membro del personale presenti sintomi compatibili con il Covid-19;

– gestione del personale, orientata allo smart working;

– informazioni per gli ospiti, disponibili in maniera accessibile, anche attraverso mezzi digitali, prima dell’arrivo e presso la struttura ricettiva, conservando anche la disponibilità delle informazioni di contatto degli ospiti, qualora sia necessario ricorrervi a fini del tracciamento dei contatti;

– distanziamento fisico e igiene, prevedendo ad esempio un numero massimo di ospiti consentito in ciascuno degli ambienti comuni (ristoranti, caffè, bar, atrio), valutando l’istituzione di un sistema di accesso alle aree ristorazione o alle piscine e palestre per fasce orarie preassegnate o da prenotare (anche con mezzi digitali);

Dalla crisi alle opportunità per il futuro del turismo in Italia 13

– misure di prevenzione e controllo delle infezioni, da comunicare al personale e agli ospiti;

– protocollo di gestione di potenziali infezioni tra gli ospiti o i membri del personale.

2.1.2.3 Orientamenti relativi al ripristino graduale dei servizi di trasporto e della connettività La comunicazione ha fornito orientamenti finalizzati a contribuire alla ripresa dei servizi di trasporto nel-l’UE, in sostituzione dei precedenti divieti generali2.

In particolare si invitano gli Stati membri ad adottare misure “proporzionate” al rischio da Covid-19, ed

“efficienti” in termini di costo imposto alle imprese.

La sicurezza dei passeggeri contiene ad esempio le seguenti misure:

– l’obbligo, per i lavoratori, di indossare dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, ecc.);

– la riduzione, se possibile, della densità di passeggeri nei mezzi di trasporto collettivo e nelle aree d’attesa, compensando la perdita finanziaria dovuta alla diminuita capacità attraverso il ricorso a risorse da fondi di coesione;

– il rafforzamento delle barriere a protezione del personale operante presso i nodi di trasporto e al-l’interno dei veicoli (ad esempio presso le biglietterie o attorno agli autisti);

– la predisposizione di corsie separate o la separazione in altro modo i diversi flussi di passeggeri nei nodi di trasporto;

– la rimozione, nei nodi di trasporto, delle strutture che incoraggiano gli assembramenti (ad esempio panchine, tavoli);

– l’affissione, in modo chiaro e accessibile, delle informazioni sui comportamenti raccomandati (ad esempio lavare o disinfettare le mani in modo frequente, mantenere una distanza adeguata) e sulle misure specifiche in vigore nel nodo di trasporto;

– l’adozione di misure adeguate presso l’imbarco e i controlli di sicurezza, che contribuiscano a ridurre al minimo i contatti;

– l’assicurazione della priorità al trasporto di persone con disabilità o a mobilità ridotta nonché al tra-sporto di persone anziane;

– il controllo nei nodi di trasporto circa l’adozione delle mascherine da parte dei passeggeri;

– l’allestimento nei nodi di trasporto di presidi medici che intervengano ad isolare le persone sospet-tate di essere contagiate.

La Commissione prevede inoltre che, alla luce dell’evoluzione della situazione epidemiologica, gli Stati membri debbano adeguare in modo proattivo le misure, scambiandosi informazioni e buone pratiche, al fine di garantire il giusto equilibrio tra la tutela della salute pubblica e il ripristino dei servizi di trasporto.

2.1.2.4 Turismo e trasporti nel 2020 e oltre

Questa comunicazione prende atto anzitutto del ruolo rilevante giocato a livello europeo dall’ecosi-stema turistico, il quale contribuisce a quasi il 10% del PIL dell’UE, avendone fatto la principale destina-zione turistica al mondo, con 563 milioni di arrivi internazionali e il 30 % delle entrate a livello mondiale nel 2018.

Il suo obiettivo è definire un quadro coordinato per consentire a tutta l’Europa di beneficiare di una sta-gione turistica riposante e soprattutto sicura, fino al periodo invernale e oltre. A partire dalla “tabella di marcia comune europea” precedentemente citata, intende assistere gli Stati membri nella fase di revoca delle misure di confinamento e di ripresa delle attività economiche, professionali e sociali, in linea con i criteri epidemiologici e di salute pubblica.

In aggiunta a quanto contenuto nelle precedenti tre comunicazioni, raccomanda anzitutto l’adozione di misure per consentire ai cittadini di viaggiare con fiducia in condizioni di sicurezza, quali:

In aggiunta a quanto contenuto nelle precedenti tre comunicazioni, raccomanda anzitutto l’adozione di misure per consentire ai cittadini di viaggiare con fiducia in condizioni di sicurezza, quali: