• Non ci sono risultati.

OPEN SOURCE, SOFTWARE LIBERO E COPYLEFT

4.8 Creative Commons.

Un modo semplice, pratico ed efficace per “liberare” qualsiasi opera d'ingegno (soprattutto di tipo artistico) e rilasciarla con licenza copyleft, ci è fornito dal progetto “Creative Commons”123.

Si tratta di una serie di schemi legislativi e contrattuali di facile comprensione e d'immediato utilizzo che permettono ad un autore di proteggere la libertà delle proprie creazioni, sfruttando la formula “alcuni diritti riservati”, ispirata alla licenza “GNU

General Public License”, tipica del software libero. In parole povere, chiunque può

concedere al mondo il permesso di utilizzare, condividere e modificare un proprio testo, la propria musica, un proprio film, le proprie immagini, i propri prodotti ed, in generale, qualsiasi cosa abbia creato, mantenendo però alcuni diritti fondamentali su di essa, in base alla tipologia di licenza scelta.

Le tipologie di licenze (osservabili sul sito ufficiale dell'associazione124) si differenziano, infatti, per via delle diverse combinazioni delle quattro clausole (dette “attributi”) su cui si fondano:

Attribuzione (By).

E' obbligatorio indicare l'autore dell'opera, in modo che sia possibile conoscerne ed attribuirne sempre la paternità. Si tratta di una clausola obbligatoria, presente in tutte le licenze, che tutela il diritto basilare di un individuo nel vedere riconosciuto il proprio operato, di mantenere il potere decisionale su di esso e di

123 Creative Commons (da Wikipedia, l'enciclopedia libera): http://it.wikipedia.org/wiki/Creative_Commons

guadagnare dal suo sfruttamento e dalla sua diffusione. Questa clausola e' descritta dall'art. 8 e dall'art. 20 che recitano: “[...] l'autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell'opera [...]” e “È

reputato autore dell'opera, salvo prova contraria, chi è in essa indicato come tale, nelle forme d'uso, ovvero, è annunciato come tale nella recitazione, esecuzione, rappresentazione o radiodiffusione dell'opera stessa. Valgono come nome lo pseudonimo, il nome d'arte, la sigla o il segno convenzionale, che siano notoriamente conosciuti come equivalenti al nome vero”.

Non uso commerciale (Nc).

Non e' consentito utilizzare l'opera per scopi commerciali. L'autore si riserva, quindi, il diritto di essere l'unico autorizzato a sfruttare economicamente l'opera creativa e tutti i suoi derivati. Egli concede, comunque, il diritto di riproduzione, di noleggio, di distribuzione e di comunicazione al pubblico.

Questa clausola e' descritta dall'art. 12, che recita: “l'autore ha altresì [...] il

diritto esclusivo di utilizzare economicamente l'opera [...]”

Non opere derivate (Nd).

Non sono consentite elaborazioni dell'opera. Semplicemente, l'opera d'ingegno può essere condivisa e diffusa ma non può essere modificata per creare altre opere basate su di essa e non può in alcun modo essere utilizzata come base per altre opere d'ingegno. Questa clausola e' esplicitata dall'art. 20, che recita: “[...] l'autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell'opera e di

opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione od altra modificazione, ed a ogni atto a danno dell'opera stessa, che possano essere di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione”.

Condividi allo stesso modo (Sa).

E' permesso a chiunque modificare l'opera, ma ciò che ne deriva (l'opera modificata) dev'essere obbligatoriamente rilasciata secondo le stesse condizioni di licenza scelte dall'autore per l'originale. Si tratta di una clausola fondamentale per proteggere la libertà nel tempo di un'opera d'ingegno: nessuno, in questo modo, ha difatti la possibilità di approfittarsi di un qualsiasi materiale rilasciato

sotto licenza Creative Commons, modificandolo per poi rilasciarlo sotto licenza proprietaria. Una volta che un'opera viene liberata, questa libertà si propaga anche a tutto ciò che ne deriverà in futuro. Questa clausola e' descritta dall'art. 4, che recita: “Senza pregiudizio dei diritti esistenti sull'opera originaria, sono

altresì protette le elaborazioni di carattere creativo dell'opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua, le trasformazioni da una in altra forma letteraria od artistica, le modificazioni ed aggiunte che costituiscono un rifacimento sostanziale dell'opera originaria, gli adattamenti, le riduzioni, i compendi, le variazioni non costituenti opera originale”.

Dalle diverse combinazioni di questi quattro attributi nascono sei differenti tipologie di licenze, attualmente arrivate alla versione 2.5:

Attribuzione.

L'autore concede la libertà di:

◦ riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera;

◦ alterare o trasformare l'opera, oppure usarla per crearne un'altra; ◦ usare l'opera a fini commerciali.

L'autore non si riserva nessun diritto specifico e non impone limitazioni all'uso della sua opera.

E' obbligatorio:

◦ attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino l'utilizzatore o il modo in cui egli usa l'opera.

Attribuzione – Non opere derivate.

L'autore concede la libertà di:

◦ riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera;

◦ usare l'opera a fini commerciali. L'autore vieta di:

E' obbligatorio:

◦ attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino l'utilizzatore o il modo in cui egli usa l'opera.

Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate.

L'autore concede la libertà di:

◦ riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera;

L'autore vieta di:

◦ alterare o trasformare l'opera, oppure usarla per crearne un'altra; ◦ usare l'opera a fini commerciali.

E' obbligatorio:

◦ attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino l'utilizzatore o il modo in cui egli usa l'opera.

Attribuzione – Non commerciale.

L'autore concede la libertà di:

◦ riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera;

◦ alterare o trasformare l'opera, oppure usarla per crearne un'altra. L'autore vieta di:

◦ usare l'opera a fini commerciali. E' obbligatorio:

◦ attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino l'utilizzatore o il modo in cui egli usa l'opera.

Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo.

L'autore concede la libertà di:

◦ riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera;

L'autore vieta di:

◦ usare l'opera a fini commerciali. E' obbligatorio:

◦ attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino l'utilizzatore o il modo in cui egli usa l'opera;

◦ se si altera o trasforma l'opera, o se la si usa per crearne un'altra, distribuire l'opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a quella scelta dall'autore per l'opera originale.

Attribuzione – Condividi allo stesso modo.

L'autore concede la libertà di:

◦ riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera;

◦ alterare o trasformare l'opera, oppure usarla per crearne un'altra; ◦ usare l'opera a fini commerciali.

E' obbligatorio:

◦ attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino l'utilizzatore o il modo in cui egli usa l'opera;

◦ se si altera o trasforma l'opera, o se la si usa per crearne un'altra, distribuire l'opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a quella scelta dall'autore per l'opera originale.

Sono state create alcune semplificazioni specifiche di questi modelli, relative al mondo dell'audio e dell'immagine, per facilitare maggiormente la scelta agli autori:

Sampling.

L'autore concede a chiunque la possibilità di prendere e trasformare parti dell'opera per qualunque scopo che non sia la pubblicità. La copia e la distribuzione dell'intera opera è concessa solo a determinate condizioni. La licenza è disponibile in due versioni:

Permette anche la copia e la distribuzione di un'opera nella sua interezza. ◦ Sampling Plus Non Commerciale.

Permette a chiunque di utilizzare parti di un'opera unicamente per scopi non commerciali. Permette anche la copia e la distribuzione dell'opera nella sua interezza, sempre a scopo non commerciale.

Share music.

L'autore permette la diffusione legale della sua musica tramite il web e le reti di filesharing, consentendo ai fan di scaricarla e condividerla, vietando però qualsiasi utilizzo per scopi commerciali o per crearne dei remix.

Questo pacchetto di licenze e' nato in America, sotto la guida di Lawrence Lessig, autore del libro “Cultura Libera”, grande esperto di copyright nonché professore ordinario della facoltà di Giurisprudenza di Stanford (e in precedenza anche di Harvard). Lessig ha dato vita all'associazione no profit “Creative Commons”, che si occupa di tradurre e di verificare la validità giuridica delle licenze nei vari paesi del mondo in cui opera. Infatti, essendo basate sul sistema giuridico Americano, le licenze vanno attualizzate e sistemate secondo i dettami del diritto dello stato in cui le si vuole applicare.

Ad ogni modo, grazie all'operato dell'associazione, l'intero pacchetto è già valido ed applicabile in 23 paesi del mondo, tra cui l'Italia (grazie alla collaborazione tra “Creative Commons Italia”, e diversi enti statali, università ed avvocati), mentre il processo di traduzione è già avviato in molteplici altre nazioni, tra cui la Cina.

All'atto pratico, l'autore che desideri utilizzare una di queste licenze per la propria opera, non deve fare altro che scegliere la tipologia che preferisce ed applicarla, allegarla o segnalarla in qualche modo, sull'opera stessa, seguendo le indicazioni presenti sulla home page del progetto. Al momento non esiste un ente presso cui depositare l'opera prima della distribuzione, anche se è lecito pensare che possa nascere qualcosa di simile in futuro, per aiutare la crescita del movimento copyleft e Creative Commons, per dargli maggiore autorevolezza e stabilità e per aiutare tutti coloro i quali intendono entrare a farne parte ed abbracciarne gli ideali. Le licenze rimangono comunque valide dal punto di vista giuridico.

CAPITOLO 5: