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II.4. Il partito della giustizia e dello Sviluppo

II.4.1. Creazione, struttura ed organizzazione

Il “Partito Giustizia e Sviluppo” (PJD) è un’estensione, una continuità del “Movimento Popolare Costituzionale e Democratico”(MPCD) fondato nel 1967 in seguito all’adesione di una corrente islamica organizzata nel quadro del “Movimento dell'Unicità e della Riforma”(MUR).

I fondatori del “Movimento Popolare Costituzionale e Democratico” appartenevano al “Movimento Popolare”(MP) fondato a sua volta nel febbraio del 1959. In seguito, alcuni suoi membri, come Abdelkrim al-Khatib ed altri suoi compagni se ne distaccarono e fondarono il “Movimento Popolare Costituzionale e Democratico”, manifestando così il loro rifiuto per lo stato d’emergenza dichiarato dal re Hassan II dopo la rivolta sanguinosa di Casablanca nel marzo del 1965 e il loro appoggio e attaccamento alla legittimità democratica e costituzionale ; questo per quanto riferito dai primi scritti legati al partito stesso. E’ bene aggiungere che il partito in questione, è scomparso dalla vita politica

dopo la presentazione della relazione scritta da Abdelkarim al-Khatib al re nel

1971. Con il pretesto dell’assenza di garanzie vere per l’integrità e la trasparenza delle elezioni, il partito ha scelto di boicottare l’intero processo elettorale.

Questa presa di posizione del “Movimento Popolare Costituzionale e Democratico” non ha impedito al partito di sostenere le questioni dei paesi islamici contribuendo a creare così tre associazioni:

l’Associazione per sostenere la Jihad in Afganistan,

 l’Associazione marocchina per sostenere la lotta del popolo palestinese,

 l’Associazione di sostegno per i Musulmani della Bosnia-Erzegovina.

Dopo un’assenza durata un quarto di secolo, nel 1996, il partito del “Movimento Popolare Costituzionale e Democratico” fece un gran ritorno in politica riuscendo ad organizzare un convegno straordinario in cui furono annunciati i nomi dei membri attivi del Movimento islamico che hanno aderito al partito di Abdelkrim al Khatib. Questo è successo cinque anni dopo l'interdizione di attività da parte

dell' autorità marocchina per il “Movimento per l’Unità e lo Sviluppo” nel 1991

(era lo strumento politico della Lega dell'Avvenire Islamico) e per il “Partito del

Rinnovamento nazionale” nel 1992 (strumento politico del Movimento per la

Riforma e il Rinnovamento).

Dopo la fusione delle due organizzazioni ossia la “Lega dell'Avvenire Islamico” e il “Movimento per la Riforma e il Rinnovamento”, è nato un nuovo partito il “Movimento di Unificazione e Riforma” (Hizb al wahda wa al Islah) che, dopo aver preso contatto con il dottor Abdelkrim al- Khatib , ha visto aprirsi le porte del partito di quest'ultimo agli islamici del nuovo movimento che non tardarono ad entrare nella vita politica un anno prima delle elezioni legislative del 1997, data che segna il primo ingresso degli islamisti nel Parlamento marocchino. L’adesione degli islamisti al movimento di al-Khatib ha permesso di ridimensionare la direzione del partito scegliendo un leader più giovane, di riorganizzare le strutture e di sostenere l’orientamento islamico. Con queste novità , il partito decise di partecipare alle elezioni legislative nel 1997 dove ottenne 9 seggi e in seguito, durante il periodo elettorale, riuscì a completare il numero di altre tre iscrizioni per poter formare il gruppo parlamentare57.

All’inizio, questo partito si è comportato con il governo di Abderrahmen al-

Yussufi (1998/2002) chiamato anche “governo dell'alternanza ” con il cosiddetto

“sostegno critico” per poi passare a “ l’opposizione consigliera ” (come espresso dal partito).

Le nuove dinamiche organizzative e strutturali adottate da questo movimento contribuirono a rielaborare l’espressione dell’orientamento e tendenza del partito cambiando per prima cosa il nome del movimento rendendolo “Giustizia e Sviluppo” togliando tutta indicazione legata all'islam, e questo successe durante il congresso nazionale del partito nel 1998; fu considerato l’ inizio di una nuova fase nella storia del partito.

L'organismo del PJD si basa sulle seguenti strutture:

 Assemblea nazionale ( il congresso nazionale)

 Consiglio nazionale

 Autorità arbitrante

 Segretariato generale

 Consiglio degli incaricatiregionali

 Regioni e province

 Amministrazione centrale.

Sul piano dell'organizzazione e della struttura il PJD ha conosciuto un sensibile progresso attraverso gli anni; all'inizio, il partito si organizzava in undici assemblee di coordinamento regionale e in questo primo periodo (1999), la nomina del coordinatore giungeva direttamente dal segretariato generale, in seguito pero' (nel 2002) la scelta del coordinatore si faceva tra tre candidati nominati dalla collettività regionale che a sua volta lasciava l'ultima parola della scelta di un solo coordinatore al segretariato generale. In seguito, e nel quadro dei criteri di decentramento, del sostegno della funzionalità all'interno della struttura organizzativa del partito (come riportano i trattati scritti dello stesso partito) e dopo il V° convegno nazionale dell'aprile del 2004, il PJD si è visto beneficiare di quattordici uffici sull'intero territorio nazionale. Per scegliere l'ufficiale regionale che a sua volta propone gli altri membri dell'ufficio per l'approvazione , si è adottato uno scrutinio diretto. Così fatto, la rappresentanza regionale ha

potuto godere di ampi poteri diventando un segretariato generale occupato nella gestione degli affari politici, organizzativi ed economici del partito al livello regionale.

II.4.2.

Dalla "Riforma" al "Rinnovamento"

L'evoluzione dei media della Corrente islamica che si è unita al partito di Abdelkrim al Khatib modificando il suo nome per diventare il « Partito della Giustizia e dello Sviluppo » ha potuto essere al passo con le grandi tappe della carriera politica dei suoi leader. Il primo quotidiano del partito fu « La Riforma » (Al Islah ) pubblicato nel 1987 dalla « Associazione della Comunità islamica » sotto la direzione di Abdellilah Benkirane. Dopo due anni pero' cesso' l'edizione di questo giornale perché l'Associazione della Comunità islamica cambio' l'appellazione e divenne «Il Movimento della Riforma e dello Sviluppo ». In questo stesso periodo nel 1993 fu lanciato il settimanale « Il Risveglio » dalla « Lega dell'Avvenire Islamico », che aveva,come direttore Mustapha al-Ramid. In seguito alla fusione delle due correnti sopracitate con la nascita del « Movimento di Unificazione e Riforma » ci fu anche l'unificazione dei mezzi di informazione delle due organizzazioni dando vita nel 1995 al quotidiano «Il Rinnovamento » (AL Tajdid) che è ancora oggi diretto da Benkirane, segretario generale del «Partito della Giustizia e dello Sviluppo»(PJD).

Il termine «Rinnovamento» non costituisce soltanto un titolo di giornale bensì uno slogan politico che racconta le trasformazioni del «Movimento di Unificazione e Riforma » e il passaggio dei suoi leaders e componenti dalla « attività clandistina » a quella politica istituzionale ben dichiarata.