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Le donne nella percezione del Partito “Giustizia e Sviluppo”

II.4. Il partito della giustizia e dello Sviluppo

II.4.11. Le donne nella percezione del Partito “Giustizia e Sviluppo”

La visione del movimento nei confronti della donna si basa sulla giustizia sociale all'interno della famiglia che dice che la donna e l'uomo si completano a vicenda per garantire la stabilità e l'equilibrio. Nello stesso tempo, il partito mette in guar-

dia dalle conseguenze che si potrebbero avere se si cominciasse a trattare l'argo- mento dall'ottica del conflitto tra i due sessi come è il caso nella società occiden- tale.

Il partito della Giustizia e Sviluppo incontra il parere del gruppo della “Giustizia e Carità” nel dire che la condizione della donna musulmana nella famiglia è il ri- sultato non soltanto della decadenza e dell'ignoranza durata decenni ma è so- prattutto la non corretta interpretazione e comprensione della religione che invece si basa sul principio di un'uguaglianza sul piano umano e giuridico tra donne e uomini e che fa della donna una sorella per l'uomo. L'ignoranza di certi individui che sono la causa di un'interpretazione falsa della religione ha rinnegato alla don- na il suo diritto di una partecipazione reale nei diversi settori, siano economici che politici63.

Inoltre, il partito “Giustizia e Sviluppo” dichiara che ogni riforma per cambiare la situazione dovrebbe essere fatta attraverso la corretta comprensione della giuri- sprudenza e i fini della religione tenendo conto degli sviluppi e cambiamenti della società e tirando profitto delle lacune presenti nella vecchia versione del “Codice dello Statuto Personale” marocchino.

Il partito aggiunge dicendo che il vantaggio di avere il patrimonio della cultura islamica non è in contraddizione con il fatto di beneficiare delle esperienze delle donne occidentali che hanno potuto ottenere molti privilegi e vantaggi che hanno permesso di fare accordi al livello internazionale rimuovendo così ogni forma di discriminazione contro le donne.

Questo riconoscimento però non impedisce al movimento “Giustizia e Sviluppo” di esprimere la sua opinione su alcune idee di tipo filosofico e ideologico che giudica incompatibili con il sistema familiare islamico e con le proprie caratteri- stiche sociali e culturali della società musulmana. Anche se il riferimento del par- tito non definisce queste dimensioni di non compatibilità, esso lascia un campo

libero per gli interventi istruttivi su questo tema.

In questo quadro il partito esprime anche le sue riserve riguardo all'approccio adottato dai governi precedenti per affrontare le questioni della famiglia, delle donne e dell'infanzia ; argomenti che trovano la loro base di riferimento nelle convenzioni internazionali; il movimento della Giustizia e Sviluppo trova molte delle disposizioni e delle decisioni convenzionali incompatibili con gli insegna- menti della religione islamica perché comprendono concetti (come l'assoluta tol- leranza) diversi dall'identità e dell'unità della società marocchina e musulmana ma dall'altra parte chiama allo sforzo di formulare progetti di progresso ma sempre con la conservazione dell'autenticità per non cadere nella dipendenza.64

Il partito insiste anche sul fatto che la realtà della donna è uguale a quella della famiglia e si caratterizza per numerosi squilibri e debolezze dovuti alla scarsità di attenzione rivolta agli anziani, all'elevato numero di case di riposo, all'astenersi dal matrimonio da parte dei giovani e alla diffusione dei rapporti intimi al di fuori del legittimo legame. Un altro problema discusso dal partito è la terribile e grave situazione vissuta da una certa fascia di bambini, soprattutto quelli provenienti da famiglie disagiate, e che sono abbandonati a se stessi , sfruttati sessualmente, e quindi esposti alla delinquenza sociale. Tutti questi fenomeni negativi che porta- no alla mancanza di unione e compattezza all'interno della famiglia, sono il risul- tato dell'assenza di attenzione, a quella dell'esame di coscienza e al mancato sen- so etico e morale.

Per “curare” la società da questi mali, il movimento della Giustizia e dello Svi- luppo insiste sulla necessità di adottare un modo di trattamento globale capace di “guarire” e nello stesso tempo di proteggere l'unità del tessuto sociale.

Il partito descrive, in un discorso ufficiale , la condizione di inferiorità che la donna vive a causa dell'analfabetismo , dell'ingiustizia , della sottrazione dei suoi diritti legittimi sociali e legali, allo sfruttamento economico ,sociale e sessuale e

alla sua presenza debole nelle decisioni politiche e economiche del paese.

Allo scopo di eliminare l'analfabetismo tra le donne, il movimento chiama l'auto- nomia della donna e perché ella abbia tutti i suoi diritti essendo lei stessa fonte di ricchezza per la famiglia e la società e chiede inoltre la revisione della legge sulla poligamia.

Nel suo appello all'apertura verso le realtà della vita e tenendo conto dei progres- si realizzati dalle donne in diversi settori sia all'interno della società islamica o fuori di essa, il partito insiste sulla natura della flessibilità che dovrebbe caratte- rizzare il trattamento degli argomenti speciali come quelli relativi al velo; ad esempio su questa probabile domanda: “il partito obbligherebbe le donne a met- tere il velo nel caso salisse al potere”? La risposta è che il velo è una questione puramente personale e il partito non impone a nessuna donna di mettere il velo o di toglierlo come avviene in certi paesi, in Francia ad esempio.

Il partito difende la partecipazione politica della donna considerandola una neces- sita urgente e insiste sulla sua presenza efficiente nelle varie decisioni e qui tro- viamo che alla segreteria del partito ci sono due donne , anche al Consiglio Na- zionale e nelle istituzioni elette come al parlamento dove sono presenti sedici de- putate, oltre alle donne consiglieri nelle assemblee locali facenti parte del movi- mento della Giustizia e Sviluppo.

La percentuale delle donne all'interno del partito va al 15 al 20%, secondo le di- chiarazioni di Lahcen Daoudi membro della Segreteria generale del partito. Si nota che la maggior parte di queste donne arriva dal movimento “Unificazione e Riforma” come ad esempio Fatima Bellahcen insegnante di matematica e parla- mentare a Tangeri durante il mandato del partito Giustizia e Sviluppo e che si oc- cupava delle attività religiose in tre grandi moschee ma poi si rese conto che il cambiamento più importante non poteva essere raggiunto dall'interno della mo- schea bensì nelle istituzioni fatte per prendere delle decisioni e far sentire la pro-

pria voce e questo è anche un dovere religioso per far passare il messaggio e il pensiero del movimento stesso.

Viene precisato che il partito possiede un circolo destinato alla donna e alla fami- glia nello scopo di aumentare l'efficacia della donna nel rafforzamento e nella formazione per l'inserimento attivo nel lavoro politico. Questo club si riunisce due volte al mese e si occupa oltre della partecipazione politica anche di argo- menti relativi alla donna sul piano nazionale e internazionale cioè : l'istruzione, il lavoro, l'attività all'interno del governo e la salute.

Il partito dichiara una distinzione positiva a favore delle donne che sono state vittime dell'ignoranza, dell'ingiustizia , dello sfruttamento e della discriminazio- ne oltre ad essere in poche nei posti adatti per la presa di decisioni politiche o so- ciali. Basandosi quindi sul retroscena storico difficile delle donne , il movimento della Giustizia e Sviluppo insiste sul principio delle pari opportunità tra i due ses- si.