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Crescita tramite internazionalizzazione

1.4. Strategie di crescita

1.4.2. Crescita tramite internazionalizzazione

L’internazionalizzazione è un valido percorso di crescita per quelle aziende che puntano a consolidare la loro presenza nel mercato estero o cercano di espandersi in tali nuovi spazi, ricercando vantaggi dal punto di vista strategico. I mercati stranieri offrono molteplici opportunità, tra cui quella di sfruttare una produzione di beni o servizi più efficiente.

Le modalità di internazionalizzazione più diffuse sono quella interna (che si fonda sui mezzi già presenti all’interno dell’impresa), esterna (basata sulla possibilità di disporre risorse finanziarie impiegate nell’acquisto di aziende o rami aziendali operanti in Stati esteri),

collaborativa (come dice il nome stesso, fondata sulla collaborazione fra imprese che operano all’estero). Non è sufficiente una classificazione della volontà da parte di un’impresa di internazionalizzarsi: è necessario considerare anche le alternative fra le quali determinare come entrare effettivamente nel mercato estero. Un’impresa può entrare nel mercato come esportatrice, quindi attraverso un rapporto commerciale, oppure come investimento diretto all’estero, attraverso la creazione di una consociata integrata in toto con la casa madre55. In questa direzione, risulta essenziale trasmettere le conoscenze lungo tutta la filiera produttiva. In ambito internazionale, si ottiene una maggior capacità di accedere alle nuove tecnologie, modelli, materiali, sistemi informatici e comunicativi, conoscenze di base dei vari settori. Ecco che in ambito internazionale diventa essenziale possedere capacità di assorbire le

conoscenze sviluppate da altri e disponibili nei mercati, creatività che permetta di comunicare e cogliere i bisogni effettivi e potenziali dei consumatori, collegamenti efficienti per

54 Buzzavo L., Strategy in three dimensions. Perspectives for strategy innovation, ed. Cedam, Padova, 2012, p. 92.

55 Pencarelli T., Savelli E., Splendiani S., Il ruolo della consapevolezza strategica nei

processi di crescita delle pmi. Riflessioni teoriche ed evidenze empiriche, Piccola impresa,

diffondere pratiche e idee56. Ricoprono così un ruolo importante anche le alleanze internazionali, viste come una modalità per l’ingresso nei mercati internazionali.

In questo ambito è bene parlare di PMI nel loro complesso, in quanto le piccole imprese e le medie sono accomunate dalle stesse caratteristiche. Esse vedono il mercato estero

principalmente come uno sbocco, un luogo dove approvvigionarsi delle risorse: viene letto quasi come un rifugio nel momento dell’emergenza, per potenziare certi settori come la competizione, la produzione a basso costo, ricerca di un nuovo spazio quando il mercato domestico diventa sature. Al contrario, l’internazionalizzazione non è percepita come una fonte di delocalizzazione che potrebbe portarle a ridurre i costi e a migliorare il proprio processo produttivo, in quanto considerata rischiosa e difficile da realizzare per scarsità di risorse interne57. Per la concorrere a livello globale non serve dunque avere grandi

dimensioni, né produrre beni standardizzati o particolarmente importanti. Le strategie di internazionalizzazione migliori sono quelle che si concentrano sull’utilizzo di risorse come tecnologie, poteri di marchio o prodotto, filiere, alleanze, per sfruttare al meglio le

competenze che se ne ricavano58. Non è sempre immediato che le piccole e medie imprese riescano ad entrare nel mercato internazionale. si possono riconoscere infatti dei vincoli che limitano la crescita su questo piano. Tali tipologie di imprese potrebbero trovare difficoltà nell’assunzione di personale specializzato nella vendita nei mercati internazionali, non possedere le adeguate conoscenze e competenze nella materia del marketing e della

comunicazione, senza riuscire così ad avere visibilità e di conseguenza opportunità rilevanti nel piano internazionale, inoltre potrebbero presentare difficoltà finanziarie ed economiche che non favoriscono attività basilari nel processo di internazionalizzazione, come la

costruzione di impianti produttivi e commerciali in altri Paesi, l’ampliamento della logistica e della distribuzione e l’assunzione di risorse umane. Le difficoltà all’internazionalizzazione aumentano, se si considera che molto spesso le imprese di piccola e media dimensione sono focalizzate sulle conoscenze già in uso e le innovazioni strettamente collegate, piuttosto che sul potenziamento del confronto con la concorrenza, delle attività di ricerca e sviluppo e

56 Cedrola E., Battaglia L., Tzannis A., Piccole e medie imprese italiane oltre confine,

un’indagine empirica, 7° international congress marketing trends, Venezia, Gennaio 2008,

p.4.

57 Pencarelli T., Savelli E., Splendiani S., Il ruolo della consapevolezza strategica nei

processi di crescita delle pmi. Riflessioni teoriche ed evidenze empiriche, Piccola impresa,

rivista internazionale di studi e ricerche, numero 1, 2010, p. 22.

58 Cedrola E., Battaglia L., Tzannis A., Piccole e medie imprese italiane oltre confine,

un’indagine empirica, 7° international congress marketing trends, Venezia, Gennaio 2008,

dell’innovazione tecnologica, caratteristiche che aiuterebbero tale categoria ad aprirsi verso nuove prospettive59. I limiti evidenziati spesso non consentono di definire una migliore strategia per entrare nei mercati internazionali. Le soluzioni preferite dalle piccole e medie imprese seguono investimenti indiretti quali l’assunzione di agenti di commercio, importatori, intermediari, società di import ed export, tutte figure alle quali viene delegata l’attività di vendita e la gestione per conto dell’impresa. Questi sistemi fanno sì che le imprese ricorrano a soluzioni poco adatte o idonee solo in un periodo più o meno lungo della permanenza nel mercato internazionale: possono essere efficaci solo nel caso in cui i rapporti che si creano sono longevi e stabili, resistenti anche oltre le turbolenze del mercato e del lato della domanda60.

Per attuare una valida strategia di internazionalizzazione, è necessario che l’impresa conosca il Paese nel quale desidera insediarsi. La cultura che deve padroneggiare comprende non solo i valori, ma anche le esigenze, le attese, le basi che formano le tradizioni locali e che

inevitabilmente si riflettono sulle attività dell’impresa straniera in quel territorio. La cultura infatti condiziona gli utilizzatori finali, nel caso di un prodotto commercializzato nel mercato e del marketing relativo. Pertanto, è necessario eseguire uno studio sulla specificità locale, il modo di agire e di pensare, di comunicare e di relazionarsi non solo nel mercato finale, ma anche rispetto all’entità impresa e all’attività produttiva. È essenziale adattare le

caratteristiche del prodotto e della produzione al territorio nel quale l’impresa sceglie di posizionarsi, in quanto risulta il metodo migliore per essere accettati nelle negoziazioni e creare una relazione commerciale proficua e stabile nel tempo. Spesso il rapporto con l’estero non viene sfruttato appieno o non arriva alle conclusioni sperate a causa della negligenza con cui vengono affrontate le diversità culturali61.

Una via efficace per l’internazionalizzazione è quella della cooperazione con altre imprese. È sicuramente una delle vie preferite per l’espansione in altri mercati, ma dalle piccole e medie imprese la collaborazione in genere viene vista come una detrazione delle conoscenze interne e di perdita di autonomia strategica.

59Cedrola E., Battaglia L., Tzannis A., Piccole e medie imprese italiane oltre confine,

un’indagine empirica, 7° international congress marketing trends, Venezia, Gennaio 2008,

p.4.

60 Pencarelli T., Savelli E., Splendiani S., Il ruolo della consapevolezza strategica nei

processi di crescita delle pmi. Riflessioni teoriche ed evidenze empiriche, Piccola impresa,

rivista internazionale di studi e ricerche, numero 1, 2010, p. 23.

61 Cedrola E., Battaglia L., Tzannis A., Piccole e medie imprese italiane oltre confine,

un’indagine empirica, 7° international congress marketing trends, Venezia, Gennaio 2008, p.

Si può concludere affermando che le piccole e medie imprese (che in questo discorso sono accumunate dalle stesse caratteristiche pertanto possono essere equiparate) di fronte al tema della internazionalizzazione presentano due lati della stessa medaglia: da una parte

l’intenzione e la predisposizione verso una strategia che risulta rilevante anche per le loro esigue dimensioni, dall’altro la difficoltà nell’attuazione e i vincoli che limitano

inevitabilmente la crescita.

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