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L’impresa familiare

L’impresa familiare, che ad un primo sguardo può essere definita come quell’impresa nella quale partecipano come prestatori di lavoro o di capitale di rischio membri di una unica famiglia, è una entità che può assumere diverse conformazioni. Tale definizione, infatti, risulta riduttiva, poiché comprende solamente quelle imprese dove sono impiegate persone della famiglia, facendo in modo di sottendere che il contributo di capitale e quello del lavoro sono forniti dalle stesse persone. Nella realtà sussistono diverse tipologie di imprese

caratterizzate dalla presenza di una famiglia, le quali, pertanto, vengono inserite all’interno di tale categoria. Emerge quindi la necessità di una nuova definizione, che sia più ampia e che non comporti discriminazioni verso queste altre imprese familiari. Si definiscono tali anche quelle nelle quali “i soggetti economici, gli organismi personali e i patrimoni”79 fanno capo a persone diverse e distinte. Si fa notare come non si facciano distinzioni sul piano

dimensionale: possono essere imprese familiari sia le imprese di piccola, di media, che di grande dimensione. Focalizzandosi sulle medie imprese, si può affermare che sia a livello internazionale sia a livello italiano esse presentano una struttura prevalentemente a carattere familiare80. In merito alla seconda definizione, sono riscontrabili diversi gradi con cui i membri della famiglia condizionano l’impresa. Massima intensità si rileva quando essi conferiscono una quota significativa, se non la totalità, del capitale di rischio, e tale capitale è una quota consistente dei risparmi della famiglia e dell’impresa, compongono in modo esclusivo il consiglio di amministrazione, controllano la direzione generale, ottengono remunerazione della loro attività dal reddito aziendale e dai dividendi, pongono i beni di proprietà come garanzia dei debiti che l’impresa contrae, utilizzano il cognome di famiglia come ragione sociale o marchio dei prodotti, le loro competenze sono strettamente connesse all’impresa e non possono essere offerte as altre imprese, seppure dello stesso settore, a meno

79 Montemerlo D., Preti P., Management, piccole e medie imprese, imprese familiari, Università Bocconi Editore, Milano, 2004, p. 66.

80 Palazzi F., Medie imprese italiane, sviluppo e corporate finance, i valori del capitalismo

che non si provveda ad una riduzione della remunerazione. Un’intensità minore della

partecipazione si riscontra invece quando dal alto dell’impresa la famiglia detiene una quota minore del 50% ma comunque capace di possedere il controllo, partecipa ai consigli di amministrazione, composti anche da membri esterni alla famiglia stessa, delegano a persone esterne la direzione principale; dal lato della famiglia si assiste ad una fonte di remunerazione che non è unica ma proviene anche da risorse non strettamente collegate con l’azienda, i risparmi non sono interamente investiti in questa ma anche in altri depositi, la partecipazione fisica di componenti della famiglia minore81. È questo il caso più frequente e collegato alla media dimensione, a causa soprattutto della maggiore complessità richiesta dalla stessa struttura. Allargando ancora la definizione di impresa familiare, si può comprendere anche “famiglie collegate da vincoli di parentela, di affinità o da solide alleanze”82. In questo senso si includono anche imprese dove il controllo è esercitato pur non avendo la maggioranza assoluta del capitale conferito, o in virtù di nomina di direttori di fiducia (è il caso di imprese che hanno già visto un ricambio generazionale nei loro organi di controllo, e sono arrivati alla seconda o terza generazione con discendenti che potrebbero non partecipare direttamente del governo dell’impresa).

I sistemi secondo i quali le imprese familiari si sono negli anni organizzate sono davvero complessi pertanto risulta difficile classificarli e dare menzione di tutti. Una classificazione è stata data in relazione a tre variabili ricorrenti fra le maggiori medie imprese: il modello di proprietà, la presenza di familiari nel consiglio di amministrazione, la dimensione

dell’organismo impresa.

Le medie imprese familiari generalmente sono caratterizzate dalla concentrazione del capitale nelle mani del singolo o di un ristretto numero di persone. Il governo è formato da familiari mentre nella direzione sono coinvolte persone non appartenenti alla famiglia ma dotate delle competenze necessarie per svolgere il ruolo. Ciò fa in modo che venga meno la caratteristica sovrapposizione fra impresa e famiglia. Generalmente operano in un ambito competitivo mediamente espanso, rivolto al territorio nazionale e più raramente internazionale. Sono spesso attraversate da una fase di crescita e di sviluppo non solo dimensionale, che richiede capitali terzi per essere sostenuto. Al crescere dell’impresa crescono anche le aspettative di tutti coloro che hanno a che fare con l’impresa stessa. Per gestire le strategie di crescita, anche nelle imprese familiari si utilizzano strumenti tipici del management più formalizzati:

81 Montemerlo D., Preti P., Management, piccole e medie imprese, imprese familiari, Università Bocconi Editore, Milano, 2004, p. 67.

costituire un piano risulta utile per definire la strategia chiaramente e per diffondere la missione aziendale e l’impegno di tutti verso il raggiungimento degli obiettivi. Il piano diventa fondamentale nel momento in cui avviene una successione al comando dell’impresa. Esso presenterà alle nuove generazioni familiari l’orientamento seguito precedentemente al fine di mantenere coerenza nelle scelte83. La successione è un momento cruciale nella vita dell’impresa, poiché rappresenta il passaggio di consegne da una generazione all’altra, compresa una nuova visione dell’attività dell’impresa, un possibile rinnovamento o

cambiamento degli obiettivi perseguiti. Il processo di delega frequentemente coinvolge non solo membri familiari, ma anche manager esterni alla famiglia, spesso in ruoli chiave per la definizione delle strategie. Cresce quindi la cosiddetta “imprenditorialità manageriale”, nella quale al gruppo familiare si affiancano in numero sempre crescente nuove figure con

competenze più specifiche. Entrando questi in aree non solo periferiche ma anche centrali per la vita dell’impresa, capovolgono quell’impianto che poteva essere valido fino alla presenza dell’imprenditore e del nucleo familiare originale, ovvero che il potere concesso a figure esterne alla famiglia aumentava alla diminuzione dell’importanza del ruolo ricoperto, e contribuiscono a creare in tale tipologia di imprese un equilibrio vincente fra proprietà e organizzazione manageriale84.

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