4. L’approvvigionamento dei prodotti
4.3 Criteri di scelta
Successivamente alla scelta dei prodotti, si rende necessaria l’individuazione dei fornitori.
Solitamente questi vengono scelti in base a quattro criteri, condivisi da tutti i GAS, che riguardano la scelta di produzioni a basso impatto ambientale, la preferenza al consumo locale, il sostegno ai piccoli produttori e l’attenzione alle condizioni di lavoro.
Tutti i gruppi adottano questi criteri, ma l’aspetto che differenzia le loro attività è la gerarchia con cui vengono considerati.
La scelta dei criteri prevalenti è un aspetto di fondamentale importanza per capire quale sarà la tipologia di produttori a cui si rivolgerà il gruppo e quali caratteristiche ricercherà.
Nel caso in cui la motivazione prevalente sia la ricerca di prodotti sani e freschi, il gruppo si rivolge a produttori biologici, solitamente certificati, che possano assicurare un servizio che risponde alle esigenze dei consumatori. Ad esempio, il gruppo Gr4, costituito da pochi mesi, tra colleghi di lavoro, indica tra i criteri principali di scelta la ricerca di un produttore che possa assicurare la consegna settimanale di verdura biologica, ad un prezzo conveniente.
La scelta si è indirizzata verso un produttore (Li1) non molto vicino ma che assicura la consegna, a suo carico, in un luogo facilmente raggiungibile da parte di ogni membro del gruppo, che si reca sul luogo della consegna e effettua il pagamento direttamente al produttore.
Adottando questa modalità, i consumatori possono usufruire di un servizio efficiente e conveniente, ma a discapito dell’aspetto conviviale, da riservare non solo nei confronti del produttore, ma anche tra consumatori. Nel caso specifico, il gruppo Gr4 è nato da pochi mesi e, tra gli aderenti, è ancora in atto una riflessione su criteri, modalità e scopo dei GAS. Il punto di partenza scelto è stato focalizzato su un aspetto quantificabile e a cui i consumatori sono maggiormente abituati, ovvero lo scambio di beni con caratteristiche ben definite, associato alla definizione di un prezzo che possa essere definito conveniente.
L’attenzione verso la conoscenza del produttore è posta in secondo piano e la relazione è mediata attraverso dati oggettivi, come la dimensione dell’azienda o la sua collocazione, e da strumenti istituzionali, come la certificazione biologica.
Alla fine abbiamo scelto solo certificati biologici, perché all’interno del gruppo non c’è nessuno in grado di valutare se siano effettivamente seri o no, se sono coltivazioni fatte senza trattamenti chimici oppure no, quindi ci basiamo sul certificato.
Poi c’è stata una grande discussione su come organizzarci sugli acquisti, soprattutto per il fresco, perché non abbiamo un magazzino dove mettere i prodotti. Abbiamo conosciuto un produttore che ha iniziato e viene ogni 15gg nel parcheggio del palazzo comunale, c’è un minimercatino, dove lui porta i prodotti. Tutti quelli che hanno ordinato i prodotti, ci vediamo lì e acquistiamo da lui. (dall’intervista al rappresentante del GAS Gr4)
Se il gruppo manifesta una spiccata sensibilità ambientale, l’attenzione si sposta verso l’individuazione di produttori locali e il parametro di riferimento per la scelta dei prodotti diventa, oltre
Motivazioni sensibilità AMBIENTALE attenzione agli aspetti ETICI ricerca di prodotti di QUALITÀ e SANI Criteri di scelta LOCALIZZAZIONE della produzione, per minimizzare l’impatto
ambientale di trasporto, imballaggio,
conservazione
adesione dei produttori ad un sistema di VALORI
e di PRINCIPI, PARTECIPAZIONE e
CONDIVISIONE dell’obiettivo politico/sociale del GAS
QUALITÀ e SALUBRITÀ dei
prodotti, PRATICITÀ del servizio offerto
alle modalità di produzione, la distanza che devono percorrere per essere consegnati.
Il gruppo Pt1, formato da persone che hanno maturato un’esperienza di riflessione sul costo ambientale dei consumi domestici, ha adottato questo criterio come guida nelle scelte, indirizzandosi verso produzioni che avessero uno zaino ecologico18 inferiore. Tra i loro fornitori figurano aziende che aderiscono ai disciplinari di produzione integrata, quindi utilizzando input chimici, seppur in quantità limitata, molto vicine all’area di azione del GAS. Inoltre, per minimizzare i costi ambientali di trasporto e imballaggio, si rivolgono ad aziende di medie dimensioni, che possono assicurare un servizio meno impattante, attraverso la realizzazione di economie di scala.
Ogni GAS ha i suoi criteri, noi abbiamo adottato quello della vicinanza, cioè tra i criteri fondamentali c’è la vicinanza. Quindi meglio la pasta non completamente bio, ma toscana, che, come molti fanno, la pasta Iris, che è tra le più gettonate nei GAS, che ha prezzi molto buoni ma viene da Piacenza, viaggia con i camion. Le arance dobbiamo prenderle là, perché qui non ci sono, ma per altre cose le cerchiamo più vicine possibile e proprio locali: noi il vino, l’olio, il miele, i formaggi, li acquistiamo proprio in loco, perché aderiamo alle iniziative promosse dal comune di xxx di valorizzazione delle produzioni locali e tipiche, che anche se non sono completamente bio, valorizzano i piccoli produttori e il mercato locale.(dall’intervista al rappresentante del GAS Pt1)
Anche in questa esperienza il rapporto con i produttori, seppur diretto, non riesce a integrare i consumatori e a coinvolgere tutti i soggetti in una dinamica di corresponsabilità, attraverso l’ascolto delle esigenze di tutti gli attori.
Rispetto all’esperienza del Gr4, in questo caso il livello di approfondimento della riflessione è molto avanzato, focalizzato su tematiche ben definite. Anche l’impatto che l’esperienza di acquisto ha sui partecipanti, che hanno iniziato un percorso di cambiamento dei propri consumi dimostra il livello di
coinvolgimento raggiunto, seppur focalizzato sulla sola
18
Detto anche «flusso nascosto», o «fardello ecologico», rappresenta la quantità di materiali prelevati dalla natura durante le fasi di produzione, utilizzo e smaltimento relative ad un prodotto (o servizio). Si tratta di materiali abiotici (sabbia, ghiaia, minerali, combustibili fossili), materiali biotici (biomassa vegetale ed animale), terreno fertile, acqua, aria.
dimensione del consumo, lasciando marginale la dimensione della produzione.
Un livello di complessità maggiore viene raggiunto quando i gruppi pongono come criterio di scelta fondamentale la condivisione da parte di consumatori e produttori di un sistema di principi e valori che contempli la funzione politico/sociale dell’attività del GAS.
Questa azione di sintesi si può riscontrare nei gruppi che, attraverso un lungo percorso di riflessione, sia come singoli aderenti, che come gruppo di consumatori, hanno maturato la consapevolezza di quale siano l’identità e gli obiettivi di un gruppo d’acquisto solidale.
Però con tutte le scadenze che abbiamo a livello ambientale, dal buco nell’ozono, alla emissioni di CO2, là dove la politica di palazzo è insensibile o poco sensibile, deve essere il cittadino a muoversi, anche con tempi rapidi. (...)ognuno può vedere in modo egoistico i propri problemi, ma alla fine o si agisce in maniera collettiva o non si va da nessuna parte. I GAS per me sono una risposta pratica sul campo a questo bisogno di cambiare qualcosa, per migliorare il mondo. Come? I fornitori devono essere tutti ecocompatibili, bio o biodinamici, perché ora abbiamo tutti prodotti alimentari salvo i prodotti di cosmesi e i saponi, vogliamo arrivare all’abbigliamento, alle scarpe, quindi stiamo cercando di andare oltre. (..) La volontà è quella di evolvere e di incidere sulla collettività perché io ci credo molto. Tanto per iniziare, quando si parla di bio e biodinamico si pensa ad una moda, comunque quello che si compra al supermercato è buono, ma costa di più e si pensa che sia un prodotto per ricchi. Già è necessario togliere questa mentalità, poi la sostenibilità come comportamento, che si avvicina molto a quello che viene detto da altre associazioni. Mi piacerebbe che si potesse fare un discorso a 360°, un distretto, una cittadella, però coi i tempi stretti che abbiamo, bisognerebbe muoversi. (dall’intervista al rappresentante del GAS Ms1)