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CRONACA ASTROLOGICA DI UN DISASTRO AEREO

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 118-127)

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ghiaccio eventualmente formatosi sulle ali, ma egli aveva rifiutato perché il costo di tale trattamento era di 250.000 lire ed essendo il prezzo del biglietto sull’Antonov la metà rispetto a quello di un aereo di linea, di conseguenza il ri-sparmio era d’obbligo. I tecnici rumeni effettuarono il rifornimento di carbu-rante e la manutenzione ordinaria, dopo di che furono fatti salire a bordo un altro meccanico ed un’altra assistente di volo e l’incidente avvenne in fase di decollo mentre l’aereo eseguiva la prevista virata a destra antirumore per evi-tare il centro abitato di Villafranca: la torre di controllo alle 19.54 aveva auto-rizzato la partenza, ma appena due minuti dopo, nonostante ripetuti tentativi, non era più riuscito a mettersi in contatto con l’aereo. Il bimotore, appena ese-guita la virata e senza controllo, a 1300 metri dalla fine della pista precipitò in mezzo ad un frutteto adiacente la casa di un contadino che diede subito l’allar-me. Si provvide immediatamente a domare l’incendio, ma per le quarantuno persone ancorate ai sedili dalle cinture di sicurezza e per le otto dell’equipag-gio non ci fu nessuna possibilità di salvezza: dei passeggeri ventotto erano ita-liani, sette rumeni, tre slavi, due svizzeri e un olandese, quasi tutti liberi profes-sionisti che estendevano la loro attività oltre confine fornendo così lavoro ai rumeni, ottenendo come contropartita mano d’opera a basso costo.

La Romania è un paese nel quale l’ufficio di Stato Civile non esiste, come nella maggioranza degli altri paesi slavi e di conseguenza non sono riuscita ad avere certificazione dell’ora di nascita delle persone coinvolte ed ho steso così il loro tema natale stilandolo con riferimento alle ore dodici, senza tener conto della domificazione delle case. Sono riuscita invece ad avere l’ora di nascita di tutte le persone nate in Italia.

Ciò che si evidenziava a colpo d’occhio man mano che i grafici venivano stampati, era la presenza di stellium nella maggioranza dei casi, sia nei temi natali appartenenti ai passeggeri, sia circa le persone dell’equipaggio a cui se-guiva la disposizione a secchio, ossia una preponderanza di pianeti disposti in un semiarco di centoventi gradi con un pianeta di fronte, a fare da manico, in virtù degli aspetti che formava con essi. In una minoranza di temi, invece, ho notato la presenza di raggruppamenti di congiunzioni, disposte in tutto l’arco dello Zodiaco e in questo specifico gruppo c’erano temi natali di persone il cui viaggio aveva scopi completamente diversi da quelli degli altri: detti temi, in-fatti, appartenevano ad una casalinga rumena che andava a trascorrere le fe-ste di Natale nella sua famiglia di origine, ad un direttore d’orchestra e ad una ballerina.

Per esempio prendendo i temi natali del comandante, del secondo pilota e del primo meccanico, cioè le tre persone più importanti per l’esecuzione del volo, si nota la presenza degli stellium ed inoltre si osserva che tali cumuli so-no in quadrato e in opposizione fra loro e fra l’accumulo dei pianeti in Capri-corno, che transitavano il 13\12\95 all2 ore 20.02, quando è successa la tra-gedia. Interessante è osservare come il Sole di ognuno sia precisamente in quadrato e in opposizione con quello dell’altro e come, dei pianeti lenti di tran-sito, solo Nettuno è quello che precisamente forma quadratura e opposizione al Sole di queste tre persone.

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Quando l’aereo precipitava il 13 dicembre 1995 alle ore 20.02, c’era lo stellium, in Capricorno formato da Mercurio a tre gradi, Marte a dieci gradi, Venere a venti gradi, Nettuno a ventiquattro gradi e Urano a ventotto gradi, mentre Giove e Sole si trovavano rispettivamente a venticinque e a ventuno gradi del Sagittario: ben sette pianeti nello spazio di trentasette gradi.

Nel tema natale del comandante Mircea, per la precisione, Giove, Marte, Mercurio e Sole sono situati in Bilancia, mentre Nettuno si trova a due gradi dello Scorpione ed è congiunto al Sole: Urano ubicato in Leone forma sestile a Giove e a Marte e trigono alla congiunzione Venere-Saturno in Sagittario e Mir-cea, infatti, aveva preso il primo brevetto di pilota nel 1989 e il secondo bre-vetto nel 1993 con un totale di quasi quattromila ore di volo al suo attivo e perciò dal punto di vista professionale quel che si dice senza indugio un vero esperto. Egli di sovente veniva chiamato a guidare aerei vecchi e certe volte rischiosi proprio per la sua esperienza ed accortezza e in effetti Nettuno con-giunto al Sole rendeva il comandante sensibile a qualsiasi variazione di situa-zione e pronto ad intervenire usando intuito fantasia, doti che si fondevano be-ne con l’aspetto di Saturno in trigono a Urano e in sestile a Marte: caratteristi-che astrologicaratteristi-che caratteristi-che gli permettevano di essere ancaratteristi-che preciso, deciso, freddo, calcolatore e audace, ossia tutti elementi che si manifestano completamente nei momenti di maggior necessità.

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Prima di analizzare i transiti del comandante Mircea va sottolineato quindi che il passaggio dei pianeti lenti determina un’influenza per un periodo che dura circa due anni nei quali si preparano gli avvenimenti nella vita della per-sona, mentre i transiti dei pianeti veloci sono quelli che indicano il momento incisivo in cui si manifestano.

In quel fatidico giorno è bene notare che Nettuno transitava a ventiquattro gradi e zero tre primi del Capricorno e formava precisamente una quadratura al Sole natale del comandante, privandolo così della sua sensibilità e infon-dendogli invece ansia ed insicurezza conseguenti ad una certa confusione mentale, accentuata in quel frangente dalla tensione dovuta ai gravi ritardi, al-le proteste dei passeggeri e alla presenza del direttore della Business Jet che volava a Timisoara per rinnovare i contratti che prevedevano l’organizzazione di voli con cadenza trisettimanale con la Romania.

Marte transitava a dieci gradi del Capricorno e formava quinconce con Urano e un semisestile a Saturno e il primo aspetto rappresenta un sovraccari-co che può aver causato nervosismo e aggressività dovuti al ritardo sovraccari-con cui l’aereo era arrivato a Villafranca e che spingeva il comandante Mircea ad agire frettolosamente nel tentativo di rientrare nella tabella di marcia e forse, proprio per questo motivo, sottovalutando i veri problemi tecnici.

Il secondo aspetto, Marte in semisestile a Saturno, rappresenta invece il coraggio e la determinazione del comandante nel voler proseguire il volo,

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bene sapesse che ci sarebbero potuti esserci dei guasti tecnici: infatti, non a caso, era stato fatto salire a bordo dell’aereo un altro meccanico. Il coman-dante si è dimostrato inoltre sicuro e determinato anche rifiutando l’operazione di deicing, rifiuto da considerarsi positivo, analizzando la posizione di Mercurio che in quel giorno transitava a due gradi del Capricorno formando sestile a Nettuno e trigono a Plutone.

La lucidità mentale, per le operazioni concrete era valida: la decisione di non accettare lo scongelamento delle ali, altro elemento che farà discutere, è dettata dal sestile di Mercurio con Nettuno, infatti il pianeta rappresenta, fra le varie simbologie, quella di liquido, inteso sia come solvente sia come denaro liquido. Ed è proprio un solvente, appunto, che viene utilizzato per l’operazio-ne di deicing ed è proprio per risparmiare (denaro liquido) che tale operaziol’operazio-ne non viene eseguita. Il rifiuto del comandante è dettato dalla consapevolezza che ogni mattina all’aeroporto rumeno di Timisoara, a tutti gli aerei in parten-za, veniva fatto il deicing e probabilmente la sua esperienza di lavoro gli per-metteva di tranquillizzare la sua coscienza, convinto che tale rifiuto non avreb-be costituito nessun aggravio per il volo: e questa è anche l’opinione di un in-gegnere rumeno che, due mesi dopo la tragedia, affermò: “L’operazione di sghiacciamento delle ali non era indispensabile, perché se ci fosse stato tanto ghiaccio sulle ali, l’aereo non si sarebbe nemmeno sollevato, ma si sarebbe in-vece schiantato in fondo alla pista perché non avrebbe avuto la portanza

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cessaria (peso che l’ala può sollevare) e una volta in volo si sarebbero messe in moto le resistenze elettriche per sciogliere il ghiaccio. Bisogna ricordare, in-fatti, che gli Antonov sono stati costruiti per volare in Siberia.”

Il trigono che Mercurio di transito faceva con Plutone natale, ha aiutato il comandante a risolvere le problematiche attraverso l’intuizione e con il raggi-ro: infatti, per quanto riguarda la lista del “piano di carico”, o non l’ha proprio eseguita l’operazione per accelerare i tempi della partenza, riuscendo in qual-che modo a rassicurare il capo-scalo a cui avrebbe dovuto consegnarla, oppu-re l’ha occultata nel timooppu-re che, se chi di doveoppu-re avesse trovato qualche iroppu-re- irre-golarità, avrebbe creato ulteriori contrattempi e quindi ritardi: Venere che tran-sitava a venti gradi del Capricorno formando un quadrato al Sole e a Mercurio natali, inoltre, provocò a Mircea, per tutto il giorno, noiose contrarietà riguar-danti la salute, il dialogo, le notizie.

Nel tema natale di Marin, invece, lo stellium è situato tra gli ultimi gradi del Cancro e i primi gradi del Leone. Si nota infatti immediatamente che il So-le, a ventiquattro gradi del Cancro, è congiunto strettamente a Mercurio che si trova a ventitré gradi e quarantadue primi dello stesso segno e quindi i due pianeti sono perfettamente in quadrato al Sole del comandante, che si trova a ventitré gradi e zero quattro primi della Bilancia. Giove e Plutone, nel tema na-tale del copilota Marin, sono ubicati in Leone, rispettivamente a quattro e a sei gradi ed anche in questo caso si ritrova un Urano molto stimolato che, a sette

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gradi dei Gemelli, riceve sestile da Giove e da Plutone, trigono spurio da Net-tuno in Vergine e semisestile da Marte in Toro. Urano, oltre che stimolare la passione e l’abilità per la tecnica, sprona l’individuo ad essere deciso e attivo nel lavoro ed in effetti, la carriera di Marin, in qualità di pilota professionista di prima classe, è lunga ed è corredata da un’esperienza di settemila ore di volo esecutive. La molla che lo ha spinto a raggiungere i suoi obiettivi professionali nasce dal bisogno di affermare senza incertezze la sua virilità, il suo potere, prima a se stesso poi agli altri, proprio per il complesso di castrazione profon-do che Marte quadrato a Plutone e a Giove gli infonde ed inoltre da questi aspetti dinamici e aggressivi si dissociano i valori cancerini che lo spingono a formarsi una famiglia nella quale potersi lasciare andare a ritmi lenti, assapo-rando l’amore e il comfort della casa. Dopo una convivenza di sei anni con una donna che aveva avuto due figli dal precedente matrimonio, Marin era convolato a nozze ai primi di marzo del ’95, per lasciarla vedova qualche me-se dopo. Nonostante avesme-se quattordici anni più del comandante, la me-sera della sciagura aerea ricopriva il ruolo di secondo pilota probabilmente perché il suo certificato medico era scaduto da quindici giorni.

Sole, Mercurio, Luna e Venere sono raggruppati nello spazio di quattro gradi e mezzo (la Luna però, non avendo l’ora di nascita, potrebbe oscillare in un’orbita, che va dai ventun gradi dell’Ariete ai tre gradi del Toro) e sono in un segno nel quale l’aggressività, l’impulsività e l’impazienza appaiono come

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ratteristiche dominanti che probabilmente hanno creato sì a Gheorghe diffi-coltà nel lavoro, ma unitamente a buona conoscenza, passione per l’elettro-meccanica ed una certa sensibilità: queste infatti sono le doti che gli hanno permesso di raggiungere gli obiettivi proposti. Urano in Gemelli riceve quadra-tura da Marte in Pesci, trigono da Nettuno in Bilancia e sestile da Plutone in Leone.

Ma ritornando a tutti i temi analizzati, l’elemento più importante, comun-que, ossia il più comune è rappresentato da Urano il quale risulta essere lega-to al Sole nel 61% dei casi, se consideriamo gli aspetti tradizionali (congiun-zione, semisestile, sestile, quadrato, trigono e opposizione) e nel 71% se si cal-cola anche il quinconce. Anche per le persone restanti, comunque, Urano ri-sulta essere molto stimolato dai molteplici aspetti, che riceve dagli altri piane-ti: un Urano, insomma, le cui simbologie di dinamismo, di organizzazione e di decisione si adattano perfettamente al lavoro che quasi tutti i passeggeri svol-gevano e oltretutto un Urano che si adegua alla simbologia di anticipatore dei tempi, nell’inventare nuovi settori di lavoro, situazioni e macchinari, utilizzando tutto ciò che è a disposizione per essere trasformato, riutilizzato ed ampliato. In effetti l’attività dei professionisti a bordo dell’Antonov 24 consisteva nel pro-durre nuovi articoli da proporre al mercato italiano o a quello europeo con l’ausilio della mano d’opera locale, traendone così beneficio e nello stesso tempo fornendo al mercato rumeno quel materiale che non viene più richiesto dal nostro commercio perché obsoleto o decaduto, ma che tuttavia in Roma-nia e negli altri paesi ad economia più arretrata assume attualità e valore commerciale. Urano, dunque, (soprattutto se legato al Sole per un uomo e se legato alla Luna per una donna) nella sua simbologia di drasticità e tagli netti porta l’individuo a cambiare attività o vita in modo repentino ed immediato e così è stato, improvviso e drastico, il volo dell’Antonov 24 verso la morte.

Valutando i transiti di tutti i passeggeri, si nota come siano presenti aspet-ti drasaspet-tici di Urano che, come abbiamo già detto, si trova in posizione domi-nante nel tema natale di ognuno: un Urano il cui transito forma aspetto negati-vo con i luminari o con Marte, quando non sia lo stesso Marte di transito che forma aspetti disarmonici con Urano radicale, il pianeta che tra le varie simbo-logie rappresenta i cambiamenti drastici di vita e quindi anche la morte violen-ta. Anche Nettuno influisce nei transiti e spesso lo troviamo in aspetto negati-vo ai luminari o a Marte indicando in tal caso i cambiamenti di vita di una per-sona che possono portare anche alla morte perché il pianeta si trova in domi-cilio base in Sagittario, cosignificante della casa nona, che simboleggia i viag-gi e in domicilio primario nei Pesci, cosignificante della casa dodicesima, che rappresenta la trasformazione – la morte. Nettuno quindi indica il mutamento che, se anche avviene in modo più tranquillo esteriormente, è tumultuoso nel-le emozioni interne e tanel-le summa di aspetti indica questi avvenimenti anche se per stabilire che la loro influenza incida proprio sulla morte fisica della persona e non su una crisi esistenziale, (che implica una sorte di morte interiore di una parte dell’anima, dalla quale poter rinascere e ricominciare) è essenziale esa-minare i transiti nei temi dei familiari o dei partners dei defunti. È in tale

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to, infatti, come illustrano i transiti, che si può rilevare la sofferenza del lutto mentre il soggetto che muore interrompe all’istante la sua esistenza, cessano di colpo i suoi desideri, i suoi progetti, i suoi conflitti e a dimostrazione di ciò sta il fatto che i temi natali e i transiti delle vittime e dei relativi partners, che successivamente descriverò, non sono stati scelti direttamente da me, ma so-no casuali dato che ho interpellato molti parenti delle vittime: alcuni si soso-no ri-fiutati di collaborare, altri invece hanno accettato ed è significativo ed esplica-tivo notare come tutti i partners delle vittime abbiano i pianeti che simboleg-giano l’affettività (Venere), la figura maschile (Marte–Sole) nel caso di una donna e la figura femminile (Luna) nel caso di un uomo, in casa nona: occorre sottolineare inoltre come tali pianeti si rivelino “lesi” al momento dell’inciden-te.

P.S. Questo lavoro ha meritato una speciale menzione con premio al recente Congresso del Gracentro di Valencia, e ha destato interesse nel mondo ispani-co: un autore colombiano (Giovanni Londono Romero) ha scritto un suo valido apprezzamento e ha esteso la valutazione con l’Astrologia oraria del momento dell’incidente.

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Un bellissimo libro di Sicuteri (*) sul mito dei segni e dei pianeti ha fatto con-densare dentro di me una certa inquietudine che mi agitava da quando è mor-ta mia madre, in quell’occasione cercavo sul suo tema di nascimor-ta dov’era scrit-to che dovessi perderla. Da quel momenscrit-to ogni avvenimenscrit-to legascrit-to alla “spa-rizione” di un personaggio è diventato oggetto di riflessione e di studio fino a quando mi sono convinta che Nettuno era sempre comunque al centro di un movimento planetario che rappresentava la chiave di volta dell’annullamento dei legami col mondo sensibile e razionale per riunificarsi al cosmo in una to-tale trasformazione di sé per un ritorno all’origine che s’identifica con la morte. La mitologia parla di Nettuno come di un Dio “possente” che si manifesta pienamente, senza limiti e senza schermi, sia nelle espressioni positive e crea-tive sia negli aspetti distruttivi e involutivi. Le sue apparizioni e le sue gesta hanno sempre un che di plateale e di primordiale, sorge dalle profondità ocea-niche con i suoi cavalli scalpitanti in compagnia degli abitanti degli abissi, il ri-versarsi delle sue acque sono inondazioni, i suoi amplessi incontenibili sono condizionati da ricorrenti trasformazioni, le sue ire sono cataclismi.

Invisibile perché abissale; non possiede il concetto di confine e per questo ha in sé il principio dell’estensione fino alla dissoluzione, al dissolvimento tota-le. Per comprendere meglio questo concetto si può immaginare una pentola d’acqua messa a bollire all’aperto, piano piano l’acqua si trasforma in vapore allargandosi e perdendosi nell’aria fino alla sua completa sparizione.

Nettuno e le acque che agitano e sconvolgono, che attirano negli abissi o vomitano sulla terra i contenuti più nascosti, quelli situati nei livelli profondi dell’inconscio e del sub conscio, non possono non essere legati strettamente al segno dei Pesci, ultimo segno dello zodiaco, porta d’uscita o d’entrata della vita, ciclo continuo del dissolvimento di quanto è antico e di rinascita ad un nuovo livello di coscienza. La sostanza torna all’essenza, scrive Sicuteri. Quale passaggio più della morte può rappresentare questo ritorno? E’ sempre morte quando in noi accadono sconvolgimenti che cambiano la vita, esperienze che ci trasformano, quello che prima eravamo non siamo più, siamo altri, fatti di dimensione diversa. È forse anche un desiderio di fuga da tutto quello che è reale, concreto, pesante, per far parte di una dimensione di libero respiro, di sconnessione dalle problematiche quotidiane e che in tanti soggetti si manife-sta con quel rifugiarsi in mondi atipici definiti trasgressivi e patologici, ma che probabilmente sono solo un grande desiderio di libertà.

Anna Siciliano

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