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LA CSR E LE CERTIFICAZIONI ISO: LO SVILUPPO DI QUESTE TEMATICHE NELLA 2C

2 I LIMITI DELL’ANALISI DI BILANCIO

3.6 LA CSR E LE CERTIFICAZIONI ISO: LO SVILUPPO DI QUESTE TEMATICHE NELLA 2C

Abbiamo già avuto modo di chiarire come oggi per un’azienda sia fondamentale implementare una filosofia gestionale che insieme alla capacità di produrre ricchezza contempli anche un'assunzione di responsabilità di tipo volontario per garantire il benessere della comunità. Questa attenzione alla dimensione sociale ed ambientale “dipende largamente dall’orientamento impresso dal corporate management.”106

La CSR si è integrata sempre più nella corporate strategy, grazie alla sempre maggior

consapevolezza di quanto sia fondamentale per la sopravvivenza riuscire a guadagnarsi una legittimazione di tipo sociale. Le prime manifestazioni di responsabilità sociale si presentano in modo informale, per pura volontà e iniziativa del top management che implementa misure a favore dei dipendenti o interventi per tutelare l’ambiente ed

iniziative verso la comunità. In conseguenza di possibili pressioni esercitate da alcune categorie di stakeholders,

particolarmente attenti a questi temi, si crea una presa di coscienza da parte dei manager sulle tematiche sociali, i quali potrebbero dunque iniziare ad implementare alcune pratiche che sono tra i capisaldi della CSR. Tra queste ricordiamo lo sviluppo del codice etico che “contiene i valori su cui si fonda la cultura aziendale”107

e le norme di

comportamento alle quali tutti i lavoratori devono attenersi, l’elaborazione del bilancio sociale che in maniera del tutto volontaria si pone l’obiettivo di render conto di tutte le relazioni poste in essere con le varie categorie di stakeholders, analizzando l’azienda

sotto il profilo economico, ambientale e sociale. Molta importanza assume anche il conseguimento di certificazioni relative ad esempio

alla sicurezza, al rispetto dell’ambiente, ai diritti dei lavoratori o alla qualità. Una certificazione assume la forma di una dichiarazione di conformità ad una specifica

norma rilasciata da un ente indipendente. A livello europeo l’ente che assolve questo compito è l’Organizzazione Internazionale per la Normazione (International

Organization for Standardization), ente non governativo con sede a Ginevra. Conseguire una certificazione ISO apporta notevoli benefici soprattutto di tipo “esterno” permettendo, ad esempio, l’ingresso in mercati molto attenti alle tematiche

sociali, il miglioramento dell’immagine o la promozione dell’azienda.

106 Ivi, p. 406.

107

A livello puramente “interno” implementare le normative ISO comporterà un

miglioramento organizzativo, in particolare una maggiore efficienza e minori costi. Tra le certificazioni più significative ricordiamo quelle di prodotto, obbligatorie ad

esempio per collocarsi sul mercato europeo, quelle relative al personale o quelle di sistema in cui si dichiara che l’azienda opera seguendo un percorso orientato alla gestione della qualità. Tra le più conosciute ed implementate possiamo sicuramente citare la ISO 9000, relativa appunto alla gestione della qualità, che contiene istruzioni e strumenti per le aziende e le organizzazioni che vogliono garantire che i loro prodotti e servizi siano sempre conformi alle esigenze del cliente. In particolare lo standard 9001 del 2008 specifica dettagliatamente quali sono i principi di gestione della qualità tra cui una forte attenzione al cliente, la motivazione e il coinvolgimento del top management,

l'approccio per processi e miglioramento continuo. Un’altra norma ISO molto importante è la 1400 relativa alla gestione ambientale che

fornisce strumenti pratici per le aziende e le organizzazioni che cercano di identificare e controllare il loro impatto ambientale, migliorando costantemente le proprie prestazioni in rapporto all’ambiente. I vantaggi di questa norma si sostanziano nella riduzione dei costi di gestione dei rifiuti, nel risparmio nel consumo di energia e materiali, in minori costi di distribuzione o nel miglioramento dell’immagine aziendale tra le autorità di

regolamentazione, i clienti e il pubblico. E’ molto importante che tutti questi strumenti non siano visti dal top management come

un imposizione, o come un strumento per imitare la concorrenza. Perché la CSR apporti benefici all’azienda è fondamentale che la visione socio- ambientale sia ritenuta come strumento fondamentale per aumentare la competitività nel business, fino ad arrivare all’implementazioni di soluzioni dette win-win, in cui il valore che viene creato non è

solo economico e favorevole per l’azienda, ma è condiviso con la comunità. Così il concetto di responsabilità sociale passa da un’accezione negativa di imposizione,

in cui si considerava come un insieme di vincoli e divieti atti a tutelare i diritti della comunità, ad una positiva nella quale la performances aziendale va di pari passo con la soddisfazione degli stakeolders.

Su questo punto di vista Massimo Coveri concorda pienamente: “Oggi la responsabilità

sociale è uno stato di fatto, come ad esempio poteva essere negli anni’80 la lotta contro il lavoro nero. Sostengo questo perché credo fortemente che le aziende non possono

cavarsela solo con semplici comunicazioni o con qualche implementazione di un

qualsiasi certificazione, non bastano degli interventi meramente simbolici al solo scopo

di essere apprezzati agli occhi di tutti gli stakeholders. Credo che, sia l’importanza di un ambiente di lavoro socialmente piacevole, che il

comportamento eticamente corretto verso tutta la comunità esterna siano dei punti di forza per l’azienda. Non penso che la crescita economica possa essere concettualmente

slegata e sostenibile sul lungo periodo senza che non cresca anche la qualità della vita. La nostra azienda ha iniziato da tempo a orientarsi verso prodotti e scelte sostenibili.

Ci siamo accorti che è l’unico modo per assicurare all’impresa una crescita più solida, sicura e di lungo periodo. Abbiamo iniziato a rivedere i processi produttivi per ridurre l’impatto ambientale e aumentare l’efficienza energetica. Ci siamo resi conto che la sostenibilità non può essere un’iniziativa isolata ma deve diventare un modi di

lavorare. Stiamo lavorando duramente per utilizzare meno energia nei nostri processi e, anche grazie ai nostri fornitori, analizziamo gli sprechi energetici con strumenti e

tecnologie all’avanguardia”. Emergono così tre poli catalizzatori della crescita ai quali il sistema moda si deve

orientare: la sostenibilità ambientale attraverso la quale si deve garantire all’ambiente le sue tre funzioni fondamentali, ovvero quella di fornire risorse, di ricettore di rifiuti e di fonte diretta di utilità; la sostenibilità economica e quella diretta alla società, ponendo sempre al centro le persone cercando di garantire loro benessere, sicurezza, salute e

istruzione. “Abbiamo recentemente avviato il percorso di adozione del sistema di gestione

ambientale certificato secondo la norma ISO 14001, incentrato sull’impegno al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Operiamo con impianti

tecnologicamente rinnovati e sostenibili dal punto di vista ecologico, nel rispetto delle

norme ambientali e di sicurezza sul lavoro. Siamo in grado di rilasciare per ogni nostra produzione la certificazione della

Proposition 65, che attesta la conformità dei materiali usati alle specifiche che cercano

di ridurre l’uso di sostanze chimiche dannose per la salute, quali il piombo. Inoltre l’energia da noi utilizzata è prodotta da un’azienda dotata del certificato TÜV

SÜD, il quale certifica che questa viene prodotta attraverso il vento, l’acqua ed il sole. Ci siamo prefissati la riduzione di CO2 attraverso la conversione di numerosi forni a

Infine per gli spostamenti nel distretto industriale dell’area fiorentina ci siamo dotati di un veicolo totalmente alimentato ad elettricità”.