2.1 Tra agricoltura tradizionale e agricoltura convenzionale
2.1.4 La cura della terra, la terra che cura
A testimoniare la crescente “voglia di campagna”, basta vedere la diffusione incredibile che stanno avendo gli orti urbani in tante città. E’ difficile che una città non abbia conservato degli spazi verdi inutilizzati. Negli ultimi anni esplode il riutilizzo di questi luoghi, spesso pubblici, che vengono ri-vissuti e il cui valore viene rivalutato.
Non mi stancherò di ripetere che aver vissuto un periodo a Barcellona mi abbia aperto gli occhi su tante cose. Tra queste, l’esistenza degli orti urbani. Orti nati dalla volontà delle persone di un quartiere della città, che sentono gli spazi
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E' il caso dell'Istituto Don Guanella di Roma che effettua scambi con un corrispettivo in Gran Bretagna.
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come cosa di tutti, di cui prendersi cura e difendere dalle cementizzazioni. Se si passa per la città vecchia di Barcellona e si chiede indicazione per Barrio di Santa Caterina, ci si troverà nelle vicinanze del “Forat de la Vergonya”. Dalle strade piuttosto strette, si arriva in una grande piazza molto particolare. Il suolo non è piastrellato o asfaltato ma è di terra. Su due lati vi sono alberi, un campo da gioco nel mezzo, dei tavoli in cui a tutte le ore qualcuno gioca a carte e, al lato opposto, un giardino al cui ingresso grandi cartelli colorati specificano il suo uso43. Il giardino è anche l’orto voluto e conquistato dalle persone che abitano il quartiere attraverso una protesta contro la costruzione di un parcheggio, prevista dal piano urbanistico della città.
Città che vai, orto che trovi. Anche a Venezia. Bisogna cercarlo un po’ di più, ma l’orto si trova. Sull’isola della Giudecca, a Zitelle, nel giardino di una casa di riposo. Qui l’esperienza mostra qualcos’altro di interessante: a volte basta chiedere se è possibile usare uno spazio e probabilmente la risposta sarà un sì. Così ha fatto l’associazione “Spiazzi verdi”, ottenendo l’uso del giardino dove vengono organizzate attività con bambini, con anziani della casa di riposo e dove talvolta si ospitano conferenze e laboratori. Una delle particolarità dell’orto è che questo si trova circondato da un muro alto ma, una volta superato, sembrerà di entrare nel giardino segreto del famoso libro44.
Ma come mai c’è tanta voglia di stare più vicini alla terra? Città che vogliono sembrare meno città e cittadini che se ne vanno in campagna a vivere o progettano di farlo? Sarà che la natura fa stare bene? Rende più sereni, rilassati, permette di distaccare la concentrazione dalla testa e di direzionarla verso il corpo, verso l’ambiente che, con i suoi ritmi, insegna un’altra concezione del tempo. Effettivamente, da ricerche45 fatte sull’argomento, sembra che il potere terapeutico e riabilitativo dell’orticoltura esista davvero. La Rete Rurale
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Per delle fotografie a riguardo, è sufficiente cliccare “google immagini” scrivendo “el forat de la vergonya”.
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Burnett F. H., Il giardino segreto, Firenze, Salani, 2005.
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Si veda il Report Green Care: a conceptual framework, Cost 866, Loughborough University, 2010 e le testimonianze portate al Convegno «Ortoterapia: sinergie tra riabilitazione, welfare e agricoltura» tenutosi a Milano il 22 gennaio 2014 e organizzato dall'Associazione Italiana Ortoterapia.
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Nazionale46 si interessa di agricoltura sociale e ha costituito un tavolo istituzionale per il riconoscimento degli interventi terapeutico-riabilitativi47, oltre a sostenere le amministrazioni che sviluppano progetti di agricoltura sociale. Vi è la necessità di approfondire la ricerca su pratiche ormai portate avanti da tempo, affinché se ne valuti l’efficacia e, una volta riscontrata, si possano diffondere pratiche virtuose in svariati contesti. Ad esempio nelle strutture socio-sanitarie, bisognose di rinnovarsi e di trovare tecniche terapeutiche che superino l’approccio biomedico. Altre pratiche sono quelle in cui vi è il contatto con gli animali, come l’ippoterapia o l’onoterapia sviluppatesi per le caratteristiche docili dell’animale (cavallo o asino)48. Gli animali, come le piante, non giudicano e non discriminano. Molte attività di agricoltura sociale vengono organizzate, con intento terapeutico o socializzante, per persone con disabilità psichica. Perché non si dovrebbero incontrare gli stessi effetti positivi su persone senza disabilità? Prendersi cura di organismi viventi è una delle caratteristiche che rende l’agricoltura sociale particolarmente diversa da altri tipi di attività. Nel caso della disabilità, si cerca di capovolgere la condizione per cui le persone sono sempre prese in cura da qualcun altro e che, invece, con l’agricoltura o la cura degli animali, devono curare. La finalità socializzante si riscontra nel lavoro di gruppo che necessita coordinazione delle azioni, comunicazione e organizzazione tra i partecipanti. Sia che essi facciano parte di un’azienda agricola sia che si tratti di coloro che coltivano un orto urbano, il vantaggio è potenzialmente valido per tutti.
46 Programma con cui l’Italia partecipa al progetto europeo di integrazione delle attività per lo
sviluppo delle aree rurali.
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Durante il Convegno sull'Ortoterapia sopra citato, Francesca Giaré (ricercatrice per INEA) e Caterina Viganò (psichiatra dell'Ospedale Sacco di Milano) espongono la difficoltà nello stilare indicatori specifici di valutazione sugli effetti benefici dell'ortoterapia. Andrebbe esaminato un gruppo omogeneo di persone (per patologie, disturbi, disagi psico-fisici, ecc.), coinvolte in attività orticolturali e registrati i miglioramenti (inclusa la somministrazione di farmaci, del coinvolgimento relazionale, delle abilità motorie, ecc.) riconducibili a tali attività. Elaborare metodi di analisi e applicarli sembra non sia facile, nonostante le numerose testimonianze di chi lavora nel campo della riabilitazione e illustra numerose esperienze positive.
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“Diversi studiosi hanno notato che il contatto con l’animale contribuiva al miglioramento delle sintomatologie più disparate, favorendo il controllo degli impulsi e riducendo la sintomatologia ansiosa, l’ostilità e l’aggressività in soggetti con disturbi di personalità. Da un punto di vista somatico si osserva la normalizzazione del battito cardiaco e dei valori della pressione arteriosa, un aumento della produzione di endorfine, il rafforzamento delle difese immunitarie e della resistenza contro le infezioni” da: Di Iacovo, Agricoltura sociale: quando le campagne
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