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CURRICOLO DELLA FORMAZIONE PERSONALE ORIENTATA ALLA COMUNITÀ

Nel documento I saperi e la persona (pagine 114-117)

ALCUNE CONSIDERAZIONI

2. CURRICOLO DELLA FORMAZIONE PERSONALE ORIENTATA ALLA COMUNITÀ

Il Modello 2 è presente in 9 scuole su 37 del campione: 6 Istituti comprensivi e 3 Istituti di istruzione superiore; quattro sono di “Città” (tutti IC), uno di “Valle” (IC) e quattro di “Periferia” (un IC e tre IIS).

È caratterizzato da forte orientamento alla persona degli alunni, entro la prospetti-va della comunità, caratterizzata dai prospetti-valori dell’identità storico culturale, dell’identità locale e della convivenza civile.

L’alunno è visto come soggetto che deve crescere nella sua identità personale, sia nelle caratteristiche individuali che nelle abilità sociali, deve sviluppare conoscenza, operatività, progettualità e socialità.

La strutturazione del curricolo è coerente con queste premesse. Le attività formative sul piano cognitivo prevedono, a fi anco di una piena valorizzazione delle tradizionali attività, una ricerca di integrazione delle discipline, più che uno sviluppo al loro interno, comunque presente.

Viene dedicata una forte attenzione alle esperienze di vita dei soggetti, decisamen-te maggiore che negli altri modelli, mentre un po’ più limitato, anche se discreto, è lo spazio dedicato alle attività operative e progettuali.

Viene utilizzata anche la fl essibilità organizzativa: ampia negli spazi, più limitata nei tempi e nella formazione dei gruppi, e tuttavia maggiore che negli altri modelli.

Il ruolo centrale dei docenti è integrato da spazi di proposta previsti per gli alunni, le famiglie e gli esperti esterni.

La cultura organizzativa prevede processi di programmazione collegiale di plesso e di dipartimento disciplinare; sono presenti processi di verifi ca interna, mentre la valutazione utilizza sia la verifi ca interna che quella esterna; è presente la progettazio-ne collegiale del miglioramento.

La fi nalità di uno “sviluppo armonico, integrale della persona” caratterizza piena-mente il modello, che è centrato sulla formazione identitaria dentro una dimensione comunitaria:

l’analisi di situazione è diretta alla rilevazione dei bisogni del territorio, con at-tenzione alta nei confronti dell’identità storico-culturale e della situazione eco-nomica, un po’ meno verso l’identità locale. È presente, anche se non in misura consistente, l’attenzione verso i servizi ludici, sportivi e associativi e verso le ca-ratteristiche degli utenti “ordinari”; questa attenzione si accentua nei confronti dei “soggetti particolari”, e tra questi ci sono in modo particolare gli immigrati e, in subordine, i portatori di handicap. La presa in carico dei soggetti in maggiore diffi coltà si correla coerentemente allo scopo.

L’orientamento alle fi nalità risulta forte:

2.1. rispetto allo sviluppo armonico, integrale della persona:

nei valori: “identità personale”, “autonomia”, “disponibilità”;

nelle caratteristiche personali: “profi lo defi nito in termini di competenze”,

“conoscenza”, “operatività”, “identità corporea, benessere, salute”; emerge qualche attenzione, pur limitata, all’“autoconoscenza-metacognizione”.

2.2. Rispetto all’integrazione sociale:

nei valori della convivenza: “identità locale”, “rispetto dell’altro”, “solidarie-tà”, “collaborazione”, “integrazione”;

nelle caratteristiche personali: “conoscenza”, “operatività”, “socializzazione”.

L’orientamento delle fi nalità risulta debole rispetto ad alcune caratteristiche per-sonali e individuali come “aff ettività”, “espressività”, “autovalutazione” e ad altre tradizionalmente meno presenti nell’orizzonte della pedagogia scolastica come la

“progettualità esistenziale”.

Il curricolo

La struttura del curricolo presenta:

1.1. un discreto ricorso alla diff erenziazione delle attività sia entro la classe che a classi aperte.

1.2. Un’ampia proposta di attività facoltative sia da parte dei docenti, sia da parte degli alunni e delle famiglie, gestite all’interno, oppure da esperti esterni senza la presenza del docente.

La tipologia delle attività:

2.1. il modello prevede l’utilizzazione in senso formativo delle “esperienze di vita”

del soggetto:

con frequenza bassa nella loro forma spontanea;

con frequenza alta nella progettazione dell’attività ordinaria;

con frequenza molto alta nella progettazione in momenti “particolari”.

1.

2.2. I saperi sono ovviamente considerati in modo pieno. Il modello prevede in modo limitato la programmazione in verticale e attività di sviluppo interno delle discipline, in modo elevato attività di sviluppo integrativo delle discipli-ne. Ampia è l’attività di recupero e sostegno rivolta a tutti, totale quella rivolta agli stranieri. La programmazione viene fatta in modo composito, combinan-do il criterio - oggi molto consolidato - della defi nizione degli obiettivi rispetto alle abilità con il criterio delle aree interdisciplinari e una certa attenzione an-che per il criterio dei centri di interesse.

2.3. La programmazione risulta condivisa sia nei plessi che nei dipartimenti disci-plinari.

2.4. La tipologia di attività formative centrata sulla operatività è prevista nell’atti-vità ordinaria, è diff usa in modo pieno nelle attinell’atti-vità facoltative e integrative;

la dimensione progettuale degli alunni è prevista in modo limitato nell’attività ordinaria, in modo ampio nelle attività facoltative e integrative.

La forma delle attività prevede, accanto alla “canna d’organo”, anche il ricorso a

“moduli”, sia pure in modo limitato.

L’organizzazione e la fl essibilità:

ampio e articolato è l’uso degli spazi, pensati anche in funzione individualiz-zante;

compaiono, con frequenza media, moduli fl essibili e diff erenziati dell’orga-nizzazione del tempo;

è presente in modo diff uso la preoccupazione di organizzare il tempo scuola equilibrando i carichi di lavoro degli alunni;

in orario obbligatorio si lavora col gruppo classe e con gruppi interni alla classe;

in orario facoltativo sono previsti gruppi a classi aperte in orizzontale e in verticale.

Le risorse. Nelle scuole di questo gruppo le risorse sono stabili ed è ampiamente previsto il ricorso ad esperti esterni.

Il controllo e la valutazione:

sono previsti processi interni di verifi ca; nella valutazione è molto utilizzata anche la verifi ca esterna;

sono consapevolmente previsti processi interni di progettazione del miglio-ramento.

3. CURRICOLO DELLA FORMAZIONE PERSONALE

Nel documento I saperi e la persona (pagine 114-117)