• Non ci sono risultati.

STRUMENTI. LA GRIGLIA ANALITICA PER LE INTERVISTE

Nel documento I saperi e la persona (pagine 31-38)

La griglia (Scheda C) per eff ettuare le interviste nelle scuole del campione a “te-stimoni privilegiati”, costituiti dal Dirigente scolastico e da due o tre docenti diret-tamente coinvolti nella redazione del Progetto d’Istituto, è stata costruita defi nendo rispetto al modello elaborato nelle Schede A e B le variabili analitiche, scelte tenendo

conto degli elementi emersi nell’analisi dei documenti. Queste variabili sono state organizzate intorno a tre grandi fattori della progettazione curricolare: le fi nalità, che guidano tutta la progettazione di istituto, il curricolo considerato rispetto alle tipologie delle attività formative e dei loro contenuti, e le strutture organizzative se-condo le quali le attività vengono svolte.

Va tenuto presente che la griglia è stata pensata per condurre le interviste in modo aperto, perciò è mirata a fornire all’intervistatore l’indicazione precisa delle variabili intorno alle quali raccogliere i dati informativi in modo completo, ordinato e con-frontabile. L’indice è quello che “prima delle interviste” è risultato preferibile allo staff e in particolare agli intervistatori per loro stessi, per l’eff ettuazione delle interviste, la stesura dei protocolli e la raccolta delle informazioni in una matrice ordinata e comune, in modo che i dati fossero confrontabili. In sede di lettura e interpretazione l’elaborazione dei risultati e la rifl essione su di essi ha portato poi a preferire per il

“Rapporto” uno schema espositivo parzialmente diverso, come è facile notare.

La prima parte, “Finalità”, è stata scandita per individuare la tipologia degli scopi educativi e i criteri generali di riferimento che la scuola dichiara di utilizzare per la loro scelta. Tali criteri sono stati indagati:

considerando i criteri utilizzati per l’analisi di situazione. In proposito, in let-teratura si incontrano molte e diverse proposte riconducibili ad alcune pro-spettive fondamentali, talvolta utilizzate separatamente, talvolta in sinergia:

lettura del contesto;

lettura dei bisogni del soggetto, mediante:

1. analisi dei bisogni di sviluppo;

2. analisi dello scoperto.

Considerando i criteri utilizzati per l’analisi del soggetto. Il modello antropologi-co presente nella Scheda A viene ripreso e artiantropologi-colato ulteriormente inserendo le variabili ricavate dall’analisi dei Progetti di Istituto. Come si può vedere, molte variabili esprimono scelte educative consolidate, come cittadinanza, solidarietà, collaborazione, ecc., altre si riferiscono ad aspetti meno diff usi, in quanto emersi più recentemente nella rifl essione degli operatori sul campo, come la progettualità e la rifl essività. La progettualità riguarda la capacità del soggetto di costruire un piano di obiettivi, mezzi e metodi, e di eff ettuare le azioni necessarie per realiz-zarlo. Essa viene distinta in due dimensioni diverse: una è chiamata esistenziale perché è riferita alle scelte di vita, sia alle grandi scelte che si realizzano nel tem-po sia alle piccole, ma non meno imtem-portanti, che si fanno nella quotidianità, l’altra, chiamata operativa, riguarda la capacità di costruire e realizzare progetti di soluzione dei problemi pratici che si incontrano nei diversi contesti.

a.

b.

La rifl essività considera la capacità del soggetto di esaminare e riconoscere i propri processi di conoscenza e in generale le caratteristiche delle proprie scelte, di darsi dei criteri di valutazione e di utilizzarli in modo coerente.

La seconda parte, “Strutture formative” del curricolo, è stata analizzata in quattro aspetti:

in riferimento ai modi nei quali di fatto viene impostato il rapporto tra la normativa e le scelte esercitate nelle scuole dalle diverse componenti: docenti, alunni, famiglie. L’obiettivo era capire se la possibilità off erta dalla legge sul-l’autonomia di articolare e diff erenziare le attività, comprese quelle obbligato-rie, veniva utilizzata, come, e per scelta di chi;

in riferimento alla tipologia delle attività formative distinte in esperienze di vita, saperi, operatività;

in riferimento alla forma delle attività formative, distinte in “canne d’organo”,

“moduli”, “ciclo chiuso”, “cicli progettati in continuità”;

in riferimento alle macroaree dei contenuti di sapere che abitualmente ven-gono considerati nella programmazione di istituto, per esplorare la presenza o meno di criteri di coordinamento e integrazione delle discipline.

La terza parte, “Organizzazione del curricolo”, è stata scomposta in cinque mi-croelementi:

i primi tre, spazi, tempi, gruppi per capire se e come venivano utilizzate le possibilità di fl essibilità previste dall’autonomia;

le risorse, per capire di quali “energie” umane e materiali disponeva la proget-tazione del curricolo nelle scuole;

il controllo e la valutazione, in quanto elementi essenziali per la qualità di ogni progettazione.

a.

b.

c.

d.

a.

b.

c.

Scheda C FattoriIndicatori A. FinalitàGeneraliAnalitici 1. Riferimento esplicito a “bisogni esterni“Vita”, territorio, società. a. Caratteristiche 1. Ambiente: - identità storico-culturale; - situazione economica. 2. UtenteTitolo di studio. • Occupazione. b. Bisogni particolari 2. Riferimento esplicito alla “persona 2.1. Gamma delle dimensioni Sviluppo integrale, armonico della persona. Una dimensione del sé defi nita. Una dimensione del sé prevalente, qualche altra in subordine. • Diverse dimensioni, paritetiche. 2.2. Tipologia delle dimensioniSenso, valori: etici, politici, sociali. • Conoscenza. • Progettualità. • Socializzazione. • Aff ettività. • Espressività. • Rifl essività: - autoconoscenza/metacognizione; - autovalutazione.

• Cittadinanza. • Solidarietà. • Integrazione. • Aff ettività. 3. Riferimento esplicito al profi lo di competenzaProfi lo defi nito di competenze, in termini generali. Profi lo defi nito di competenze, in termini professionali.In rapporto all’uso In rapporto alla persona Defi nito in relazione all’età

FattoriIndicatori B. CurricoloGeneraliAnalitici Gruppi livelloTematiche scelte dai docentiTematiche scelte da alunni/famiglie 1. Riferimento alla struttura

1. Obbligatorio: attività comune. 2. Con attività diff erenziate: nella classe; tra classi; a classi aperte. 3. Con off erta ristretta attività facoltative scelta dagli alunni/famiglie. 4. Con ampia off erta di attività facoltative scelta dagli alunni/famiglie. 5. Con possibilità di attività proposte da alunno/i. 6. Con attività di supporto per il cambio di indirizzo. 7. Con attività di tirocinio professionale. 8. Con attività di alternanza scuola lavoro. 9. ... 2. Riferimento alla tipologia delle attività formative 2.1. Esperienze di vitaEsperienze di vita “spontanee”, utilizzate consapevolmente Esperienze di vita progettate nell’attività ordinaria. Esperienze di vita progettate in momenti “particolari”.

Lavoro centrato sui valori come criteri di comportamento; operazioni: • vivere; • scoprire; • rifl ettere; • valutare; • decidere; • progettare esistenziale. 2.2. SaperiAttività ordinarie su saperi (disciplinari; strumentali, metodologici). Programmazione intenzionale di continuità verticale. Attività di sviluppo interno delle discipline. Attività di sviluppo integrativo delle discipline. Attività di recupero e sostegno: per tutti; per stranieri; … Programmazione fatta: 1. per materie: obiettivi= sistemi di “argomenti”; 2. per discipline: obiettivi=argomenti-abilità; 3. per discipline: obiettivi=strutture ICP (informazioni, concetti/teorie, procedure); 4. per aree interdisciplinari; 5. per competenze; 6. per centri di interesse; 7. per punti focali.

2.3. OperativitàAttività operativo-progettuali entro l’attività ordinaria. Attività operativo-progettuali in attività “particolari”, “integrative”. 3. Riferimento alla forma delle attività formative• Canne d’organo. • Moduli. • Ciclo chiuso. Cicli progettati in continuità. 4. Contenuti delle attività formativeLe macroaree: • tecnico-scientifi ca; • artistico-espressiva; • linguistica; • … • …

FattoriIndicatori C. Organizzazione del curricolo (fl essibilità organizzativa)GeneraliAnalitici 1. SpaziAule di classe. Aule di docente. • Aule attrezzate. • Spazi polifunzionali. Aula di classe con “angoli” per attività individualizzate e di gruppo. • … 2. TempiUtilizzare come unità di lavoro cadenze temporali diver- sifi cate. Predisporre un orario diversifi cato per diversi periodi dell’anno scolastico. Equilibrare i carichi cognitivi e attentivi richiesti agli alun- ni all’interno di ciascuna giornata scolastica e di ciascuna unità di lavoro.

L’orario in vigore è il risultato di uno studio sul miglior utilizzo dei tempi nelle condizioni date e non meramente costruito sullo schema “ore di lezione”. L’orario annuale prevede periodi di full immersion per una o più attività. L’orario annuale è suddiviso in due o più sottoperiodi per consentire la realizzazione di attività programmate. Durante ciascuna giornata scolastica e ciascuna lezione si organizza l’attività tenendo conto dei tempi di atten- zione e dell’alternanza movimento/staticità. Nell’orario settimanale si tiene conto della ripartizione pro- porzionale tra attività aff erenti le diverse tipologie curricolari. 3. GruppiAlternanza fra attività condotte nel gruppo classe e attività da svolgere in gruppi “a classi aperte”.Gli alunni lavorano in gruppi provenienti dalla stessa classe e da classi diverse, anche in verticale. Gli alunni, anche provenienti da gruppi classe diversi, sono riuniti in base al livello, o al compito, o alla scelta elettiva delle proposte di lavoro. 4. Risorse 4.1 InterneRuolo ordinario: stabilità; avvicendamento. 4.2 EsterneIn modo occasionale. In modo stabile e sistematico. Tipologia di risorse esterne: aziende; Ist. Formazione; Musei; Esperti... 5. Controllo e valutazioneAzioni di verifi ca interna. Azioni di valutazione utilizzando: verifi ca esterna; verifi ca interna. Progettazione di miglioramento.

3. STRUMENTI. LA TAVOLA DEI PROGETTI E DELLE ATTIVITÀ OPZIONALI

Nel documento I saperi e la persona (pagine 31-38)