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V.1 I manoscritti

Il Περὶ σχηµάτων dello Ps.-Alessandro è tràdito da otto testimoni. Di seguito ne offro una breve descrizione:

Paris, Bibliothèque nationale de France, gr. 2087, s. XIV, 247v-256r (=N)311

Si tratta di un manoscritto di grandi dimensioni (consta infatti di 259 fogli) ed è databile, su basi paleografiche, alla prima metà del XIV secolo. L’intero manoscritto si deve alla mano di un unico copista, che scrisse con una grafia dagli elementi tipici della Fettaugenmode. Come si nota dall’elenco dei contenuti, il codice tramanda un insieme di testi piuttosto eterogeneo:

1r-67v Ammonio, In Porphyrii isagogen sive quinque voces; 67-68v Anastasio Sinaita, excerptum; 68r- 68v Series imperatorum et patriarcharum; 69r-70r Varia astrologica (con figure); 70v Atanasio, Quaestiones in scripturam sacram (excerptum); 71r- Michele Psello, De omnifaria doctrina; 120v- Michele Psello, Theologica; 122r-122v Crisomallo, De Humilitatis Necessitate; 123r-126v Chronicon breve e V. Testamento, usque ad Theodorum Lascarim; 127-211v Constantino Manasse, Chronicon; 211v-222r Teodoro Prodromo, Carmina; 241r-256r Trifone, De tropis; 244r-247v Ermogene, excerpta; 247v-256r Ps.-Alessandro, De figuris; 258-259v Aristotele, De anima (excerpta)

I pochi scritti retorici, di cui il περὶ σχηµάτων fa parte, sono collocati nella sezione terminale del codice312

Paris, Bibliothèque nationale de France, gr. 2762, s. XV (1/3), 4v-10v (=T)313

È un codice cartaceo, composto da 383 fogli, di formato 220x140 mm; su basi paleografiche, è databile al XV secolo314. Si tratta di una raccolta di testi

matematici e patristici:

1r-4v Giorgio Cherobosco, De figuris poeticis; 4v-10v Ps.-Alessandro, De figuris; 11r-12v Massimo Confessore, fragmentum de azymis; 12v-73v Nicomaco di Gerasa, Introductio arithmetica; 74r-81r

311 Manoscritto collazionato tramite riproduzioni digitali. 312 “As though simply tacked on”, secondo CONLEY 2004, p. 263.

313 Si veda la scheda online redatta da Morgane Cariou 2013:

https://archivesetmanuscrits.bnf.fr/ark:/12148/cc96131x.

314 Manoscritto collazionato tramite riproduzioni digitali. Si veda la scheda descrittiva in

CXLV

Giovanni Pediasimo, explicatio quorundam obscurius dictorum de arithmetica et musica; 81r-82r Officia magnae ecclesiae; 82r-89r Lexicon vocum plures significationes habentium; 89r-284r Euclide, Elementa; 285r-292v Nicola Cabasilas, De syllogismo; 293r-302r Macario Ieromonaco, Contra Latinos; 302r- 305v Explicationes liturgicae; 309r-346v Agapeto di Constantinopoli, Capitula admonitoria; 348r- 383v Sinesio di Cirene, Epistulae.

Unica eccezione è costituita dal περὶ τρόπων ποιητικῶν di Giorgio Cherobosco e dal περὶ σχηµάτων dello Ps.-Alessandro, unici testi di carattere retorico, posti in testa al manoscritto. Questo testimone tramanda solo il primo libro dell’opera di nostro interesse.

Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, reg. gr. 48, s. XIV, 134r-

148r (=Q)315

Questo manoscritto cartaceo, composto da 221 fogli, è databile alla prima metà del XIV secolo; tramanda una ricca collezione di testi ascetici, di cui fornisco di seguito una sintesi316:

1r-8v Marco monaco, Florilegium; 8v-9r Apophthegmata Patrum; 9r-11r Ascetica quaedam; 11r-14v Professiones fidei duo; 14v-15v Aduersus Latinos; 16r-17v Varia sacra; 17v-37v Anastasio Sinaita, excerpta; 37v-64v Massimo Confessore, Liber asceticus; 65r-70r Basilio di Cesarea, Epistula II; 70r- 71r Expositio fidei brevis; 71v-129v Massimo Confessore, Capita de caritate; 129v-134r varia sacra; 134r-148r Ps.-Alessandro, De figuris; 148r-162v Varia sacra; 162v-163r Giovanni Crisostomo, In Matthaeum homiliae (excerptum); 163r-164r Basilio di Cesarea, Enarratio in prophetam Isaiam (excerpta); 164v-189v Paolo Evergete, excerpta; 190r-205v Giovanni Climaco, Scala paradisi (excerpta); 206r-213v Paolo Evergete, excerpta; 214r-221v Troparia

Si tratta di un volume fattizio; non stupisce, quindi, la presenza di mani di diversi copisti. La sezione più consistente del manoscritto (ff. 1-205v) venne vergata unicamente da un certo Γρηγόριος ἁµαρτωλός, come si apprende dalla sottoscrizione di f. 16r, probabilmente nella prima metà del XIV secolo, e per uso personale, come suggeriscono le parole ἁπλῶς καὶ ὡς ἔτυχεν ἔγραψε. Al calamo di questo copista si deve dunque la copia dell’opera dello Ps.- Alessandro, unico testo di carattere retorico nell’intero codice. Il testo venne curato, come sembra, particolarmente sul piano della mise en page: Q è infatti

315 Manoscritto esaminato autopticamente.

316 Una nuova descrizione del codice, che sostituisce quella di STEVENSON 1888, p. 40 sgg.,

CXLVI

l’unico testimone a presentare una numerazione progressiva dei paragrafi sulle singole figure, posta nei margini.

Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, vat. gr. 1881, s. XIII, 94r-

99r (=O)317

In ragione dell’attuale stato di conservazione del codice, poco si può dire circa la composizione originaria318; attualmente, è composto da 121 ff. e misura mm.

260 x 190, a fronte di un probabile formato originario di mm. 230 x 155319.

Eccone il contenuto:

1r-89v Giorgio Cherobosco, Epimerismi in psalmos, 89v-93v Varia grammaticalia; 94r-99r Ps.- Alessandro, De figuris (inc. mut.); 99r-v Trifone, De passionibus dictionum; 99v-101v Lesbonatte, De Dialectis; 101v Lesbonatte, excerpta metrica; 102r-109r Costantino Manasse, In iter Suum Hierosolymitanum; 109r-113v Teodoro Prodromo, varia; 114r-120v Costantino Manasse, Compendium chronicum; 121v Gregorio di Nazianzo, Carmina selecta

Il testo dello Ps.-Alessandro per danno materiale è mutilo della prima sezione del primo libro, fino ad οὗτος γάρ (p. 170, 40).

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, plut. 55.07, s. XIV, 334r-337v (=U)320

È un manoscritto cartaceo, di mm. 225x155, costituito da 453 fogli. Come stabilito d Turyn 1972, p. 120, si distinguono due unità codicologiche: la prima comprende i ff. 6r-95v ed è databile al 23 dicembre 1314, come indicato dalla sottoscrizione di f. 95v321. Della seconda parte del manoscritto (97r-447v), grazie

alla sottoscrizione di f. 114r, conosciamo invece il nome del copista, un certo Νικόλαος (Turyn gli attribuisce la copia dei ff. 97r-320v; 325r-447v322), ma non

i riferimenti cronologici. Secondo Turyn 1972 p. 120, questa unità codicologica è di provenienza costantinopolitana e la datazione è di poco posteriore a quella

317 Manoscritto esaminato autopticamente.

318 Descrizione del manoscritto in CANART 1970, p. 469, alla quale faccio riferimento. 319 A seguito del restauro, i fogli del manoscritto si trovano inseriti in fogli moderni di

maggior formato.

320 Manoscritto esaminato autopticamente.

321 Il testo della sottoscrizione si legge in TURYN 1972, p. 120.

322 Ibid.: “folios 321r-324r are possibly written by the first scribe, but they were pasted in

their present place in such a manner that it is impossible to discover the actual quire composition around those folios”.

CXLVII

della prima unità323. Il manoscritto comprende una varietà ingente di testi

grammaticali e retorici, che sarebbe superfluo elencare qui per intero324; il testo

dello Ps.-Alessandro si trova nella seconda parte del manoscritto, ai ff. 334r- 337v:

6r-11r Erotemata; 11v-95v Teodoro Prodromo, Enarratio in Erotemata; 97r-113v Declinazioni di nomi e di verbi; 114r-177r Moscopulo, Schedographia; 178r-209v Filostrato, Imagines; 210r-217r Technologia in Imagines; 217r-v Marcello Sidete, Carmen de medicina ex piscibus; 218r-250r Filostrato, Heroicus, Epistulae amatoriae; 250r-255v Bruto, Epistulae, Falaride, Epistulae; 257r-269v Planude, Sententiae philosophorum, et alia; 270r-277r Marco Aurelio, excerpta; 277v-284v Epitteto, Enchiridion; 285r-287v Disticha Catonis graece 287v-288r Pitagora, Carmina aurea; 288r Apophtegmata septem sapientium; 288v-290r Isocrate, Ad Demonicum; 290v-292v Agapeto Diacono, Capitula admonitoria; 293r-294v Salomone, Collectio sententiarum; 294v Sirach, Collectio ex sapientia Iesu; 296r-v Focilide, Poesis utilis; 297r-309r Ps.-Erodiano, De nominibus masculinis accentum habentibus […]; 309r-312v Erodiano, De dictionibus duorum temporum; 312v-313r Cherobosco, Eterio e altri, De dictionibus accentum habentibus; 314v-315v Giovanni Tzetze, De encliticis; 316r-v Trifone, excerpta; 317r-318v Giorgio Cherobosco, De figuris poeticis; 321r-324v Teofilatto Simocatta, Dialogus de diversis naturalibus dubitationibus; 325r-v Apollinis Oracula; 326r-327v Efestione, De metris; 328v-331r Proclo, De Epistolis conscribendis; 331v-338r Gregorio di Corinto, Liber de soluta oratione, de epistolis, ac de verbis; 338r-341r De octo partibus orationis; 341r-343v Ps.-Alessandro, De figuris; 344v Niceforo Gregora, De regularum instabilitate; 345r-353r Longibardo, excerptum; 353r-361r Arabite Costantino, Parecbolaeon; 363r-368v Proverbia; 369r-380v Michele Sincello, De constructione orationis; 381v-384v Gregorio di Corinto, De syntaxi; 385r-412v Massimo Planude, De grammatica dialogus; 413r-422v Massimo Planude, De constructione verbi; 425r-447v Giovanni Glycys, De Syntaxi

Cremona, Biblioteca Governativa, 160, s. XV, 108r-109v (=V)325

Questo voluminoso manoscritto, cartaceo, consta di 345 ff. e misura 292 x 220 mm.; sulla base dell’analisi delle filigrane, è databile al primo ventennio del XV sec326. Una sola mano si riconosce in tutto il manoscritto, quella del cardinale

Isidoro di Kiev327.

323 Ibid.: “the time of his writing cannot be determined, though he seems to have written

his part … at a somewhat later time in the 14th century”.

324 Si veda la scheda descrittiva del codice in BANDINI 1768, coll. 244-268. 325 Manoscritto esaminato autopticamente.

326 Così MANFREDINI 2002, p. 247, che fornisce una descrizione aggiornata di questo

testimone.

327 Cfr. RGK I 165; II 205; III 258; sull’attività e la biblioteca del personaggio si veda

CXLVIII

L’interesse di questo testimone risiede in special modo nel confronto con il codice U precedentemente descritto328; V condivide infatti un certo numero di

opere tradite da U329, che presentano grande affinità dal punto di vista testuale.

Di seguito fornisco un elenco dei contenuti del codice:

1r-34v Isocrate, Orationes selectae; 39r-51r Giovanni Glycys, De syntaxi; 51v-53v Frinico, Collectio vocum atticarum; 54r-v Erodiano, De orthographia; 55r-57v Manuele Moscopulo, Grammatica brevis; 59r-81v Manuele File, Carmina; 84r-v Giovanni Filopono, excerpta; 84v-85r varia excerpta; 85v Michele Sincello, De constructione orationis, alia grammaticalia; 86r-89v Arabite Costantino, Parecbolaeon; Longibardo, excerptum; 89v-91r Ps.-Efestione, De metris; 92r-v Giovanni Mauropo, Etymologikon; 92v-93v Salomone, Collectio sententiarum; Sirach, Collectio ex sapientia Iesu; 94r-96r Gregorio di Corinto, De syntaxi; 96r-101r Gregorio di Corinto, Liber de soluta oratione, de epistolis, ac de verbis; 101r-102v De octo partibus orationis; 102v Michele Psello, excerptum; 103r Giovanni Tzetze, De encliticis; 103r-105r Epimerismi; 108r-109v Ps.-Alessandro, De figuris; 110r note grammaticali; 110r-v Trifone, excerpta; 110v-111v Cherobosco, Eterio e altri, De dictionibus accentum habentibus; 112r-v Ps.-Erodiano, De nominibus masculinis accentum habentibus […]; 112v- 114r Erodiano, De dictionibus duorum temporum; 114v-114r Teofilatto Simocatta, Dialogus de diversis naturalibus dubitationibus; 117r-119r Longino, excerpta; 121r-128v Efestione, Enchiridion; 128v-129r Varia grammaticalia; 132r-153v Claudio Tolomeo, Geographia; 158r-344v Plutarco, Vitae parallelae; 345r-v Giovanni Filopono, excerptum

Firenze, Biblioteca Riccardiana, 12, s. XV, 169r-173r (=R)330

Si tratta di un codice miscellaneo, cartaceo, risalente alla seconda metà del XV secolo331. Di origine costantinopolitana, come si apprende da una nota apposta

nel f. 167v datata al 1450, il manoscritto venne confezionato nell’ambito della cerchia di Giorgio Scolario, che ne supervisionò l’allestimento e si fece carico di gran parte del lavoro di copia. Il manoscritto si trovò in Italia, a Roma, dopo il 1534. Contiene in prevalenza scritti di carattere retorico e grammaticale:

1r-2v Varia (Una ricetta per la preparazione dello Zulapio, De antidotis, De lapidum ac plantarum virtutibus); 3r-26v Fozio, Bibliotheca (excerptum); 26v-27r Problemata arithmetica; 27v Fozio, Bibliotheca (excerptum); 28r-92r Isocrate, Orationes; 94r-98v Lisia, Epitaphius; 98v-100r Temistio, Oratio XII; 101v Fozio, Bibliotheca (excerptum); 101v-114 Coricio, Orationes selectae; 115v

328 Il primo a istituire il confronto fu HARLFINGER 2000, p. 765 sgg.

329 Uno studio comparativo di tutti i testi comuni ai due codici è stato condotto da

MANFREDINI 2000, p. 252 e sgg.

330 Manoscritto esaminato autopticamente.

331 Traggo le notizie qui riportate dalla scheda descrittiva gentilmente inviatami da

David Speranzi, allestita per il catalogo dei Riccardiani greci promosso dalla commissione Indici e Cataloghi.

CXLIX

Aristophanis Historiae animalium epitome; 116r-167r Arpocrazione, Lexicon in decem oratores; 169r-v Giorgio Cherobosco, De figuris poeticis; 170r-173r Ps.-Alessandro, De figuris; 173v De passionibus dictorum; 174r-176v De metris; 176v-177r De dialectis; 177v-178r Efestione, Excerpta metrica; 178r Demetrio Triclinio, Scholium metricum

Il testo dello Ps.-Alessandro è copiato ai ff. 170r-173r. Caratteristica peculiare della mise en page di R è la presenza dei capilettera rubricati ἐν ἐκθέσει, di dimensioni piuttosto sviluppate. I titoli dei paragrafi delle singole figure, quando presenti, sono posti negli spazi bianchi tra paragrafi contigui, senza una precisa collocazione.

El-Escorial, Real Biblioteca, a IV. 26 (Andrés 585), s. XVI, 272v-274r (=S)332

Il codice consta di 277 ff., misura 203 x 143 mm. ed è databile, su basi paleografiche, alla metà del XVI s333. Di contenuto miscellaneo, tramanda:

25r-v Omero, excerpta; 266v Bessarione, Epistula ad Nicolaum Secundinum; 272r-v Giorgio Cherobosco, De figuris poeticis; 272v-274 Ps.-Alessandro, De figuris; 277v-279r, 276v-277r Epistula anonyma adversus latinos

Il testo dello Ps.-Alessandro, vergato a piena pagina, venne incautamente rifilato, seppur di poco, nei margini superiori. La generale trascuratezza della scrittura, nonché dell’aspetto materiale del codice, lascia pensare che si tratti di una copia eseguita per uso personale.

332 Manoscritto esaminato tramite riproduzioni digitali. 333 Si veda la scheda descrittiva in DE ANDRES 1967, p. 242.

CL

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