La pedagogia m a tu ra ta da Don Bosco e tra sm essa ai suoi prim i Salesiani nasce dalla c arità pastorale, capace di com pren
dere e com patire le situazioni giovanili e di dare vita ad iniziati
ve adeguate a venirvi incontro. N on è soltanto u n darsi da fare
per i giovani, stare in mezzo a loro, spendere le energie per lo
ro. Sotto c’è u n desiderio: p o rtarli alla fede in Cristo, via verità e vita, rendendosi testim oni e segni del suo amore. Ѐ l’esperien
za fondam entale, che m an ifesta l’originalità della sp iritu alità salesiana. Lo h a espresso il CG23 in un testo che alcuni hanno chiam ato il “credo salesiano” 43.
Ѐ l ’esperienza che dobbiamo comunicare e aiu tare i collabo
ra to ri a vivere, anim ando u n o stile pedagogico che m e tta al centro la relazione personale tra educatore e giovane. Essa, ap
profondendosi fino alla confidenza, diverrà opportunità per ri
velare la predilezione di Gesù Cristo per ognuno dei giovani.
Cercherem o di creare u n clima di fam iglia44, ricco di propo
ste ed iniziative su tu tto il fronte degli interessi e urgenze dei giovani, che susciti la loro partecipazione e li coinvolga nella propria formazione; u n clima che ha le sue espressioni massime nelle celebrazioni che introducono nel m istero della vita e della grazia dove si avverte la forza trasfo rm an te dei sacram enti, so
p ra ttu tto della Riconciliazione e dell’Eucaristia.
Di tale stile e program m a noi siamo chiam ati ad essere m e
m oria e stimolo. Dobbiamo m anifestare con serenità, m a anche con coraggio m issionario, che la fede in Gesù Cristo p orta u na luce ed u n ’energia nuova a ll’educazione: è l’im m agine dell’uo
mo che appare in Gesù, è la fiducia nella vita che ci trasm ette la Risurrezione, è la coscienza di un rapporto filiale con Dio, è l’orizzonte trascen d en te, è la rivelazione dell’am ore come se
greto p er la realizzazione della persona e della civiltà.
L a nostra vita è profezia n e ll’ambito dell’educazione: m ani
festa il senso e la m eta verso la quale sono chiam ati a svilup
parsi i valori um ani: la forza liberante della relazione personale con Dio, la fecondità storica delle beatitudini, la capacità di va
lorizzare la persona ed i gruppi dei più poveri ed esclusi che al
tri trascurano.
43 cf. CG23 94-96 44 cf. CG24 91ss.
In u n contesto ten tato dal prescindere da Dio, noi testim o
niam o che il suo am ore dà u n a in so lita lucidità e felicità; di fronte alla ricerca del piacere, del possesso e del potere, riuscia
mo a dire che «il bisogno di am are, la spinta a possedere e la li
b e rtà di decidere della propria esistenza acquistano il loro sen
so suprem o in Cristo Salvatore»45.
Se il nostro impegno nell’educazione non è “supplenza” di servizio, m a contributo originale, noi dovremo «im m ettere nel
l ’orizzonte educativo la testim onianza radicale dei beni del Re
gno, proposti ad ogni uomo n ell’a tte sa dell’incontro definitivo col Signore della sto ria» 46. C ’è da dire che a questo tende tu tto il nostro sforzo di preparazione che h a certam ente u n a dim en
sione professionale, m a lievitata e m otivata da u n a più profon
da che è quella pastorale. Non bisogna dim inuire q u e st’ultim a, né fare della prim a u n com partim ento stagno. Noi educhiamo evangelizzando.
«Per la loro speciale consacrazione, ci ricorda Vita Consecra- ta, per la peculiare esperienza dei doni dello Spirito, per l ’assi
duo ascolto della Parola e l’esercizio del discernim ento, per il ricco patrim onio di tradizioni educative accum ulato nel tem po dal proprio Istituto, per la approfondita conoscenza della verità spirituale (cf. Ef. 1, 17), le persone consacrate sono in grado di sviluppare u n ’azione educativa p articolarm ente efficace, offren
do uno specifico contributo alle iniziative degli a ltri educatori ed educatrici»47. E aggiunge: «così possono dar vita ad am bienti educativi perm eati dallo spirito evangelico di lib ertà e di carità, nei quali i giovani sono a iu ta ti a crescere in u m a n ità sotto la guida dello Spirito»48.
Oggi il servizio educativo viene richiesto e riv alu tato so p rat
tu tto con l’estensione della form azione all’in te ra esistenza, m a anche con u n a visione che va superando decisam ente la te n ta
45 Cost. 62 46 VC 96 47 ib.
48 ib.
zione “unidim ensionale” p er assum ere l’in teg rità della persona e prendere in considerazione il carattere singolare di ciascuno.
Al servizio educativo si chiede allora di “assistere” ogni p er
sona nello sviluppo di tu tte le sue capacità, com unicare u n a vi
sione della vita a p erta al prossimo, generare in ciascuno u n a capacità di vivere nella lib ertà e nella verità secondo la propria coscienza illum inata dall’esperienza e dalla fede.
Come com unità religiosa siamo nucleo anim atore di u n in siem e di educatori che inten d o n o com unicare questi valori e proporre questa visione della vita.
Il compito suppone che noi stessi ci sforziamo di diventare:
- p e r so n e capaci di vivere con fiducia e gioia la propria vi
ta, con atteggiam ento di com prensione e dialogo con i giovani e il loro mondo, con attenzione alla cultura, con volontà di colla
borazione con tu tti quelli che lavorano per u n mondo più giu
sto, libero e solidale;
- e d u c a to r i com petenti, che fanno del loro servizio ai gio
vani e ai poveri u n im pegno p er il Regno; p er anim are u n a co
m u n ità educativa e altre forze apostoliche non b asta la buona volontà; l ’im provvisazione non paga quando si t r a tta di pro
m uovere cristianam ente u n am biente sul lungo term ine;
- a n im a to r i disposti a condividere con i collaboratori laici i cam m ini fo rm ativ i49, nella vita di ogni giorno, nei m om enti co
m u n ita ri di particolare valenza form ativa, dovutam ente prepa
ra ti e qualificati, quali l’elaborazione del PEPS, la verifica della CEP il discernim ento davanti a situazioni concrete e simili;
- d ir ig e n ti che hanno interiorizzato il valore della parteci
pazione e corresponsabilità e sanno anim are creando e rin n o vando le m odalità opportune;
- s a le s ia n i che m anifestano u n a sensibilità speciale per l’e
ducazione dei più poveri e diventano prom otori di u n a cultura di so lid arietà e di pace: q u e sta sensibilità costituisce uno dei
49 cf. CG24 144
segni evangelici più significativi ed appare capace di convocare molte persone.