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Dopo la digitalizzazione delle varie aree valanghive, frecce (canaloni localizzati), impianti di risalita, opere di difesa, bacini idrici di innevamento e Modelli 7 A.I.Ne.Va., per ognuno dei temi è stato creato un database riportante le informazioni più importanti. I tematismi realizzati sono (ARPAV, 2016b) (Figura 2.2):

- Siti valanghivi da rilevamento: strato poligonale viola;

- Siti valanghivi da fotointerpretazione: strato poligonale arancio; - Siti valanghivi nuovi: strato poligonale verde;

- Siti valanghivi in canaloni localizzati da rilevamento: strato lineare viola;

- Siti valanghivi in canaloni localizzati da fotointerpretazione: strato lineare arancio; - Siti valanghivi in canaloni localizzati nuovi: strato lineare verde;

- Impianti di risalita: tematismo nero;

- Opere di difesa puntuali, lineari o areali: tematismo nero;

- Singoli eventi valanghivi (MOD7 A.I.Ne.Va.): strato poligonale rosso; - Bacini idrici per l’innevamento artificiale: strato poligonale azzurro.

In generale viene utilizzato il tematismo viola per eventi identificati attraverso un’attività ricognitiva sul posto, sulla base di testimonianze oculari e/o d’archivio; il tematismo arancio è utilizzato per eventi verificati mediante l’analisi di parametri permanenti desunti attraverso l’analisi stereoscopica delle foto aeree; il colore verde è utilizzato invece per tutti gli eventi verificatisi dopo l’anno di realizzazione della C.L.P.V. stessa.

Scopo finale del lavoro è dare origine ad un GIS sulle valanghe, che consenta di associare ad una base cartografica digitalizzata tutti i dati sui fenomeni valanghivi già in possesso, per renderli così immediatamente e facilmente consultabili. L’attività del Centro Valanghe di Arabba è distribuita durante tutto l’anno: mentre durante l’inverno vengono individuate, anche tramite accurate documentazioni fotografiche, le zone interessate dalle valanghe con la descrizione di zona di distacco, di scorrimento e danni arrecati, durante l’estate, le informazioni vengono confrontate con la morfologia territoriale e quindi definitivamente cartografate.

Presso il Centro è stato quindi redatto il Sistema Informativo Valanghe della Regione Veneto, con l’obiettivo di informatizzare tutti i dati disponibili (compresi quelli cartografici) relativi alla C.L.P.V. ed ai singoli fenomeni valanghivi (modelli 7 A.I.Ne.Va.). In particolare questo sistema, impostato sull’uso di un GIS (Esri ArcGis 10.2.2) ed un database (Microsoft Acces 2016) ad esso interconnesso, consente di aggiornare in maniera costante la cartografia, gestire i dati

cartografici e descrittivi in maniera integrata, rendendo più facile l’accesso alle informazioni territoriali incrementando la diffusione dei dati (Figura 2.2).

Figura 2.2 – SIV Regione Veneto: estratto di C.L.P.V. in ambiente GIS, del Comune di Livinallongo del Col di Lana, nella

quale è possibile osservare i diversi tematismi indicati (ARPAV, 2016b).

Avendo come presupposto un monitoraggio continuo del territorio, il Sistema Informativo Valanghe è uno strumento molto importante soprattutto per stimare la periodicità di un dato fenomeno (cosa non possibile con la C.L.P.V., che ha tempi di aggiornamento generalmente lunghi) pur presentando alcuni limiti fondamentali. Alcuni di essi risiedono nell'eterogeneità dei rilevatori che non sempre produce criteri di valutazione univoci e nell’evidente assenza di un’analisi morfologica del territorio che impedisce una valutazione sulle potenzialità valanghive delle diverse aree.

2.3. Analisi dei dati catastali

Nel mese di novembre 2016, su gentile concessione del Centro Valanghe di Arabba (ARPAV, 2016a), sono stati reperiti tutti i dati e le informazioni contenute nel Catasto Valanghe: shapefile sopra indicati, database in Microsoft Access 2016 (Microsoft Office Access, 2016) e documentazione fotografica completa degli eventi valanghivi registrati.

A partire dai dati catastali forniti è stata condotta un’analisi descrittiva di carattere generale con l’obiettivo di inquadrare la situazione valanghiva in Regione Veneto, dal passato fino ai giorni nostri. Per questa analisi sono stati estratti i dati catastali da Microsoft Access 2016, e successivamente visualizzati ed elaborati utilizzando il software Microsoft Excel 2016.

La scelta delle schede catastali da utilizzare è da subito ricaduta sui modelli 7 A.I.Ne.Va., in quanto rappresentativi di singoli eventi valanghivi. Queste schede, oltre ad essere di più recente costituzione, contengono una qualità ed una mole di dati nettamente superiore alle informazioni relative alle C.L.P.V. viola, arancio e verdi, le quali sono invece riferite non a singoli eventi ma ai siti valanghivi (si ricorda che ciascun sito valanghivo può essere definito da più eventi valanghivi, paragrafo 1.6.4., pag. 37). Inoltre i modelli 7 costituiscono un supporto di raccolta dati unificato a livello di Arco alpino. Ciò permette una più facile fruibilità, condivisione e un più semplice confronto dei dati.

La presente Tesi di laurea si colloca nell’ambito della ricerca sulle relazioni neve e foresta. In questo senso si è da subito provveduto a suddividere la descrizione del Catasto tra le valanghe classificate come in “bosco” e in “non bosco”. Le stesse analisi sono state condotte analogamente per i due gruppi considerati, cercando di indagare potenziali differenze significative tra essi. La ripartizione delle valanghe nei gruppi è stata fatta in funzione dei dati vegetazionali riportati sulle schede MOD7: sono state classificate come valanghe in “bosco” quelle appartenenti, per la zona di distacco, alle categorie bosco conifere e bosco latifoglie. Le valanghe appartenenti invece alle categorie roccia, ghiaione, ghiacciaio, prato-pascolo e arbusteto-ontaneto-mugheta sono state classificate come in “non bosco”. Ovviamente la somma di queste due categorie darà il totale degli eventi valanghivi.

Le informazioni estrapolate dalle schede catastali sono: quota, esposizione, tipo di zona di distacco, tipo di distacco, tipo di valanga, tipo di moto, cause di distacco, larghezza di distacco, spessore di distacco, lunghezza di scorrimento, tipo di neve, coesione, danni, frequenza, orario, numero di eventi annui e zona di deposito.

È necessario fare una breve precisazione sulle quote in quanto sono stati riscontrati dati palesemente errati sulle schede dei MOD7 (ad esempio quote superiori ai 10.000 m s.l.m.). I valori sospetti sono stati analizzati, confrontati con le Carte Tecniche Regionali allegate alle schede e quindi corretti.