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Definizione del fenomeno dello sviluppo: dal concetto al costrutto

1.2.1. IL SIGNIFICATO DEL TERMINE “SVILUPPO” Come è emerso dalla sintetica rassegna dei principali contributi dei filosofi alla riflessione sul concetto di sviluppo, nel corso del tempo

sono state elaborate differenti concezioni, più o meno contrapposte e/o complementari tra loro, che hanno costituito un riferimento teo­ rico basilare per lo studio del comportamento umano, in particolare, nell’ambito delle discipline psicologiche.

Prima di introdurre le principali teorie della psicologia dello svi­ luppo, ritengo utile chiarire l’accezione del termine “sviluppo” e il relativo concetto, rilevanti per la descrizione e comprensione delle diverse trasformazioni che caratterizzano il fenomeno dello sviluppo psicologico.

“Sviluppo” è un termine linguistico che esprime il concetto di cam­ biamento, trasformazione, in senso lato, utilizzato sia a livello di senso comune sia nel campo della filosofìa e della scienza (delle scienze natu­ rali e delle scienze umane). Quando una rappresentazione è trasversale a diversi ambiti di conoscenza, come la rappresentazione del fenomeno dello sviluppo, per chiarirne le peculiarità relative, è utile, a mio avvi­ so, distinguere, innanzitutto, tra concetto e costrutto. Un “concetto” costituisce una rappresentazione generale e astratta di un fenomeno, rilevante anche a livello del senso comune, non specialistico, ed espressa da termini linguistici che veicolano significati convenzionalmente con­ divisi, mentre un “costrutto”, rilevante all’interno di una specifica teo­ ria scientifica, operazionalizza un dato concetto nella misura in cui lo scompone in elementi empiricamente osservabili, misurabili e confron­ tabili con altre misure e fenomeni. Pertanto un costrutto deve esplici­ tare non solo gli assunti teorici su cui si fonda, ma anche e soprattutto i modi e i mezzi attraverso cui possono esserne dimostrate la validità e l’utilità ai fini della comprensione e trasformazione del mondo. In altre parole, un “costrutto scientifico” è un concetto teorico supportato da un metodo rigoroso, che consente la rilevazione di evidenze empi­ riche, verificabili intersoggettivamente. Ad esempio, se definiamo, in generale, l’intelligenza come l’insieme delle abilità che consentono di risolvere diversi tipi di problemi, ci riferiamo al concetto di intelligen­ za, condiviso a livello di senso comune; se invece individuiamo spe­ cifici comportamenti attraverso cui si manifesterebbe e realizzerebbe l’intelligenza (condotte intelligenti, quali abilità senso-motorie, abilità socio-relazionali, abilità logico-astratte ecc.) e li sottoponiamo a rile­ vazione e misurazione oggettiva, secondo metodiche standardizzate, al fine di dimostrare specifiche ipotesi teoriche sulla sua natura, sulle sue funzioni e implicazioni rispetto ad altre facoltà o tipi di comportamen­ to, abbiamo a che fare con dei costrutti. Un costrutto ha rilevanza sia

LO SVILUPPO PSICOLOGICO

teorica che applicativa; può essere sottoposto a verifica sperimentale, dunque confermato o falsificato dai fatti.

1.2.2. DEFINIZIONE DEL TERMINE “SVILUPPO”

Una riflessione sul significato etimologico del termine “sviluppo” può contribuire a chiarirne le diverse accezioni e a meglio esplicitarne il concetto sottostante (cfr. riquadro 1.1).

Convenzionalmente, con il termine “sviluppo” si indica il processo per cui si passa da uno stato di inferiorità a uno stato adeguato, per cui le rappresentazioni semantiche connesse per default a sviluppo, in senso lato, sono fondamentalmente di segno positivo (incremento, attualiz- zazione, miglioramento, progresso). Gli elementi essenziali che caratte­ rizzano il processo di sviluppo possono essere individuati nel momento iniziale, nel momento finale (di completamento dello sviluppo) e nel percorso di svolgimento che li collega. Lo sviluppo implica, infatti, un punto di partenza e un punto di arrivo attraverso un processo di espansione-realizzazione che rende esplicito e attuale ciò che è implicito e in potenza. Se non è lo stadio iniziale a determinare univocamente la direzione dello sviluppo, tuttavia esso ne è la conditio sine qua non, rappresentando la base da cui si avvia il cambiamento in quanto insie­ me delle possibilità che potranno, in seguito, dispiegarsi nel corso della crescita-evoluzione, con il contributo di specifiche condizioni ambien­ tali. Una rappresentazione organica del concetto di sviluppo, soprat­ tutto al fine di delinearne le tappe o stadi intermedi, deve prendere in considerazione l’intero processo di trasformazione. Spesso questo è più facile attraverso uno sguardo retrospettivo, da un punto di osservazione privilegiato che corrisponde al punto di arrivo, nel momento in cui il cambiamento si è concluso: solo uno sguardo retrospettivo del pensie­ ro comprendente (come diceva Hegel) può sollevarsi allo stesso modo di «una nottola sul far della notte» con un atteggiamento riflettente sull’azione trascorsa per coglierla nel suo insieme, comprenderla e va­ lutarla. Un esempio di tale approccio retrospettivo, in psicologia, è rap­ presentato da Freud che ha scoperto la psicologia del bambino a partire dalla ricostruzione dell’infanzia dei suoi pazienti adulti.

Se assumiamo come significato centrale del termine “sviluppo” le accezioni “cambiamento, trasformazione”, certamente la direzione im­ plicita del cambiamento rappresentativamente più saliente è nel senso dell’espansione, accrescimento; non possiamo escludere, tuttavia, la

RIQUADRO 1.1

Il significato del termine “sviluppo”

La parola “sviluppo” deriva dal verbo “sviluppare” che ha l’originario significa­ to di togliere i viluppi, i legami, i lacci, i vincoli, gli impacci. Pertanto “svilup­ po” implica liberarsi, crescere, espandersi secondo linee e direzioni spontanee. Come sintetizzato nel Vocabolario della lingua italiana Treccani, il fenomeno dello sviluppo riguarda diversi ambiti del reale, a diversi livelli di generalità: dal mondo naturale (fìsica, chimica, astronomia) a quello biologico (zoo­ logia e botanica) a quello sociale (economia, finanza, tecnologia) a quello psicologico (declinandosi nella pluralità delle aree o funzioni psichiche), ad ambiti più specifici e specialistici, quali, ad esempio, la tecnica fotografica (in una pellicola, il processo che fa comparire ciò che, pur essendo impresso, non era visibile prima dello “sviluppo”), la musica (articolazione e svolgimento di un tema in motivi interni), la cartografìa, la geometria e l’analisi matematica (proiezioni di figure, esplicitazioni di operazioni, successione delle cifre che compaiono dopo la virgola).

In zoologia e botanica sviluppo designa la “serie dei cambiamenti” che si verificano in un organismo da uno stato semplice a uno più complesso; in particolare per sviluppo embrionale si intende l’insieme delle trasformazioni che hanno inizio nell’uovo fecondato dei metazoi e che si compiono attraver­ so varie tappe e stadi consecutivi di organizzazione sempre più complessa che porta alla realizzazione della forma del nuovo individuo. Tali cambiamenti agirebbero nel senso di:

- rendere visibile ciò che è latente: fare emergere ciò che, pur presente, non è

direttamente accessibile e richiede mezzi e procedure ad hoc; ad esempio, co­ me avviene nel processo di sviluppo secondo la tecnica fotografica, attraverso un reagente chimico, rendere visibile l’immagine latente impressionata nella pellicola sensibile alla luce;

- attualizzare la potenza: passare dalla potenza all’atto; esplicitare, rendere

chiaramente evidente e realizzato l’implicito che è in nuce-,

districare, sciogliere, articolare: sviluppo come dipanamento, svolgimento

di un discorso, di un tema (ad es. in musica),

aprire, distendere: ad esempio, su una superfìcie piana, un volume di una

figura geometrica senza alterare i rapporti tra linee e angoli;

trasformare, innovare: attraverso la realizzazione di metamorfosi, di veri e

propri cambiamenti qualitativi;

- successione, sequenza, prosecuzione, continuazione: successione decimale o delle cifre dopo la virgola.

In sintesi, al significato del termine “sviluppo” concorrono diversi nuclei semantici costitutivi del concetto di cambiamento:

1. aumento (apertura, accrescimento, incremento, crescita, espansione); 2. articolazione (specificazione, differenziazione, complessifìcazione);

LO SVILUPPO PSICOLOGICO

3. trasformazione (metamorfosi, innovazione);

4. realizzazione (attualizzazione, passaggio dalla potenza all’atto, rendendo visibile ciò che è latente, rendendo esplicito l’implicito);

5. sequenza temporale (successione, prosecuzione, continuazione, comple­ tamento).

direzione involutiva, di decremento, di regresso, temporaneo o pro­ gressivo, che può portare, nel breve o nel lungo termine, a perdite e/o a mutamenti più o meno sostanziali, come il venir meno di un’abilità fino alla scomparsa di un essere o dell’intera specie nell’ambito di una logica evolutiva più ampia, quale ad esempio la morte di un indivi­ duo rispetto alla sopravvivenza-evoluzione della specie, oppure di una intera specie in favore di altre specie (come nel caso emblematico dei dinosauri) oppure alla fine di uno stile o di un modello teorico da cui si genera un altro stile o un altro modello teorico.

Non si può comprendere a fondo il fenomeno dello sviluppo bio­ logico individuale se non collocandolo entro il più generale processo continuo dei cambiamenti, trasformazioni e conservazioni che ha preso avvio dal momento dell’origine dell’universo e che rende possibile la vi­ ta in tutte le sue manifestazioni, secondo un divenire inarrestabile, che non si ferma al culmine della parabola ascendente, ma prosegue, attra­ verso successive fasi, verso l’involuzione, concludendosi con la morte.

Se il cambiamento, la trasformazione costituiscono l’aspetto cen­ trale definente il fenomeno dello sviluppo, tuttavia non lo descrivono in modo esaustivo, nella misura in cui ogni cambiamento si caratterizza come figura rispetto a uno sfondo di stabilità, di conservazione, che bisogna reciprocamente di volta in volta indagare e mettere in luce.

Per quanto riguarda lo sviluppo psicologico, bisogna essere cauti nell’adottare una lineare prospettiva evolutiva verso l’accrescimento e la maturazione di funzioni psichiche, nella misura in cui, come si ve­ drà a proposito del concetto di maturità, non in tutti gli aspetti della personalità possono essere tracciati una progressione e un superamento continui tali da culminare nell’attingimento di un livello ottimale fina­ le, omogeneo per tutti.

1.2.3. LO SVILUPPO PSICOLOGICO: PARAMETRI PER UNA DEFINIZIONE

La psicologia dello sviluppo non è interessata, come la filosofìa, al piano ontologico dell’essere in generale ma a quello ontogenetico: il suo og­

getto specifico di studio è il cambiamento del (e nel) singolo individuo concreto e/o in gruppi di individui con caratteristiche controllabili e confrontabili. In quanto disciplina scientifica, pur riferendosi ad as­ sunti teorici generali, ha come orizzonte lo studio delle manifestazioni dell’essere umano sul piano della realtà empirica, secondo metodologie condivisibili.

Per comprendere in modo organico lo sviluppo psicologico, come ogni altro tipo di fenomeno, bisogna delinearne sia le forme, i modi e i tempi in cui si manifesta, sia le variabili o condizioni che lo deter­ minano o influenzano e che producono specifici esiti, diversamente valutabili ed eventualmente modificabili, in tutto o in parte. Al fine di fornire una definizione il più possibile completa dello sviluppo psico­ logico, può essere utile scomporlo analiticamente, utilizzando alcuni parametri, qui di seguito formulati in forma di quesito,

1. In che cosa consiste lo sviluppo (quale è la fenomenologia dello sviluppo psicologico, ovvero come è riconoscibile) ?

2. Da quali esigenze sorge e quali scopi soddisfa (quali sono le cause e quali i fini dello sviluppo) ?

3. Che cosa lo rende possibile (quali risorse e condizioni interne e/o esterne ne consentono la realizzazione)?

4. Come si esplica (quali le modalità di attuazione/realizzazione) ? 5. Quali effetti produce (quali i prodotti finali o esiti) ?

6. Come si valuta (come giudicare l’adeguatezza o meno degli esiti) ?

7. Come si può promuovere e/o recuperare (nel caso di inadeguato raggiungimento degli esiti previsti o auspicati)?

Mentre il primo parametro attiene prevalentemente alla dimensio­ ne descrittiva - piano della fenomenologia o delle manifestazioni em­ piriche -, altri hanno una maggiore valenza interpretativa - piano della eziologia (cause), della teleologia (fini o scopi), dei fattori, dei processi e meccanismi -, altri infine, una portata più pragmatica - valutazione degli esiti (giudizi) e scelte di intervento (tecniche e procedure educa­ tive e/o riabilitative).

1. In che cosa consiste lo sviluppo (che cosa cambia e quando cambia). È possibile individuare sviluppo là dove è rilevabile un cambiamento- trasformazione che, nella misura in cui si realizza e declina nello spazio e nel tempo, è osservabile e descrivibile a diversi livelli di analisi.

Lo sviluppo psicologico consiste nell’insieme di cambiamenti o trasformazioni che caratterizzano l’individuo nei diversi periodi della vita e che si manifestano sul piano fìsico, psichico e comportamentale,

LO SVILUPPO PSICOLOGICO

nei molteplici aspetti della personalità: biologico-organici, fisiologi­

ci, senso-percettivi, cognitivi, emotivi, motivazionali, morali e socio-

relazionali.

Non è stata finora elaborata nessuna teoria psicologica in grado