• Non ci sono risultati.

la definizione di film noir

CAPITOLO 5: IL FILM NOIR E LA DARK LADY

5.1 la definizione di film noir

Fino a questo momento mi sono soffermata ad analizzare la figura della femme fatale all’interno di opere letterarie. In questo capitolo conclusivo estenderò la mia trattazione al

cinema e in particolare, al cinema noir americano.

La definizione di film noir inizia a fare la sua comparsa a metà degli anni ’50, quando in realtà la sua stagione si era già conclusa. “Quella del film noir è una categoria puramente ed esclusivamente critica, creata a posteriori”77 infatti, con molta probabilità né il regista,

né gli attori, né tantomeno gli spettatori erano consapevoli di star guardando un film di questo tipo.

Il termine è stato coniato dalla critica francese durante il secondo dopoguerra per identificare la produzione di una serie di film polizieschi americani girati a partire dagli anni Quaranta del Novecento. Il primo a utilizzare questo termine è stato il critico francese Nino Frank, il quale, in un articolo pubblicato nell’agosto 1946, afferma che gli americani

essendo interessati alla «psicologia criminale», fanno «avventure criminali o film noir»78.

Le trame di questa tipologia di film sono evidentemente psicologiche in quanto l’azione è

subordinata ai comportamenti e alle parole dei personaggi. Lo spettatore da questo momento «è estremamente ricettivo verso tutto ciò che fa ‘vissuto’, vuole vedere i segni che lascia la vita, e, perché no, anche certe atrocità, che esistono realmente e che non è mai servito a nulla nascondere»79.

77 L. Gandini, Il film noir americano, Lindau, Torino, 2001.

78 N.Frank, Un nouveau genre polizier: l’aventure criminelle, agosto 1946, trad. it. in M.Fabbri, E.Resegnotti

(a cura di), I colori del nero, Ubulibri, Milano, p.137.

77 Nel suo articolo Les Americains aussi font du film noir, Jean Pierre Chartier insiste, in particolare, su due caratteristiche principali di questa tipologia di film: la naturale propensione al crimine che caratterizza i personaggi e la fatalità che condiziona il loro operato, «i personaggi non hanno scusanti, sono dei mostri, dei criminali e dei malati, che agiscono come agiscono perché spinti unicamente dal male che portano fatalmente in sé»80.

Volendo schematizzare al massimo, i tratti caratteristici di questo genere sono:

- la presenza di un antieroe, talvolta un criminale di professione o più spesso un uomo comune che con l’inganno viene indotto a commettere un crimine;

- un rapporto di forte passione con una donna che è quasi sempre una femme fatale capace di sfruttare il suo ascendente erotico per spingere l’amante al delitto;

-la presenza di una giustizia incapace di combattere e prevenire i reali problemi della società e per questo motivo finalizzata unicamente “alla caccia al delinquente”.

Il tutto è dominato da una prospettiva fatalista che ha come unico sbocco la morte.

Negli articoli di Frank e Chartier, l’archetipo del genere noir viene riconosciuto nel cinema francese e non nelle tematiche della letteratura pulp americana. A conferma di ciò sta il fatto che negli anni trenta le produzioni cinematografiche statunitensi sono caratterizzate da film d’investigazione o storie di gangster che non si basano sui romanzi ‘neri’. L’atteggiamento di Hollywood è di sostegno alla politica democratica di Franklin

Roosevelt che, in lotta contro la criminalità organizzata, promuove inedite spinte sociali e interventi pubblici. In Francia, la situazione è diversa, tutto il secolo è attraversato da una profonda diffidenza nei confronti di un sistema progressivamente in crisi. I film francesi

80 J.P Chartier, Les Americains aussi font du film noir, 1946, [trad. it, in M.Fabbri, E.Resegnotti (a cura di), I

78 che hanno maggiormente lasciato il segno all’inizio degli anni trenta mostrano «una certa

comprensione dei malfattori e dei criminali, vittime del destino o assassini per amore»81.

Nei primi anni quaranta sulla scia dell’atmosfera che caratterizza i film francesi, anche all’interno delle produzioni hollywoodiane cambia qualcosa rispetto al tradizionale genere

poliziesco: i toni si fanno più cupi e i personaggi più ambigui. Gli studiosi di letteratura sono concordi nell’affermare che, grazie al fenomeno dell’hard boiled school82 il romanzo poliziesco acquista uno spessore realistico e una funzione di critica sociale, che sino a quel momento non gli erano propri. Secondo quanto scrive Leslie Fiedler83, l’esplosione della violenza cittadina e la descrizione realistica della corruzione nella grande città è filtrata dalla figura del detective, il quale si fa carico delle paure della società del ventesimo secolo. Lo stile hard boiled si sviluppò dai tentativi di ritrarre in modo realistico il mondo dei criminali e dei poliziotti al fine di creare una prosa «credibile, vigile e fiammeggiante»84.

Hollywood, a sua volta, si mostrò nel corso degli anni quaranta piena di attenzioni nei confronti della scuola hard boiled sia per quanto riguarda la questione dell’adattamento, sia per la scelta di coinvolgerne professionalmente, come sceneggiatori, alcuni esponenti di spicco. Nel passaggio dalla pagina allo schermo, il genere hard boiled perde alcune delle sue caratteristiche e allo stesso tempo ne acquisisce altre, del tutto diverse, proprie del film noir. Nel 1955 viene pubblicato il volume Panorama du film noir (1941-1953) nel quale, i due autori, Raymond Borde e Etienne Chaumeton, descrivono il film noir come un filone del cinema statunitense che si afferma nei primi anni quaranta e che, imponendosi per una

81 E.G.Laura, Il cinema francese degli anni trenta: un antefatto, in I colori del nero, op. cit., p.142.

82 Hard boiled deriva da un’espressione colloquiale inglese riferita a un uovo sodo o duro. In ambito

letterario si riferisce a un genere letterario che trova le proprie radici nei romanzi di Dashiell Hammett e Raymond Chandler. Il genere hard boiled rientra nel poliziesco o detective fiction e si distingue dal thriller per una rappresentazione realistica del crimine, della violenza e del sesso.

83 L.Fiedler, Amore e morte nel romanzo americano, Longagnesi, Milano, 1983 84 L.Panek, La verità nuda: lo stile hard boiled, in I colori del nero, op. cit., pp.47-52

79 serie di elementi tematici e stilistici, porta alla trasformazione del gangster film degli anni trenta.

Documenti correlati