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Lo Scolo Lusore si origina, nel comune di Borgoricco, dal torrente Muson dei Sassi e, lungo il suo percorso, drena la fascia di territorio attorno ad esso (Figura 39). Prima di sfociare in Laguna di Venezia il Lusore riceve, in sinistra idrografica, le acque del canale Menegon. Il Lusore presenta acque abbastanza veloci ed i substrati sono prevalentemente sabbiosi-limosi. La foce è nota anche come Lusore-Brentelle.

Il Lusore compare già in alcune rudimentali mappe della centuriazione romana e rappresenta uno dei simboli dello stemma araldico del comune di Borgoricco (http://www.veneziabike.it/lusore.html). La descrizione dell’asta di questo breve corso d’acqua (32 Km) è possibile con l’ausilio delle due stazioni di monitoraggio che A.R.P.A.V. ha individuato sul suo corso.

La descrizione di tale bacino viene effettuata con l’ausilio dei dati forniti da due stazioni di monitoraggio di competenza di A.R.P.A. Veneto, Tabella 20:

Tab. 20 stazioni individuate sul corso del fiume Lusore

Codice stazione Tipologia stazione 131 Sottobacino

490 Foce

Come di consueto non si è effettuata l’analisi degli andamenti per i metalli che presentano valori sempre al di sotto del limite di rilevabilità dichiarato; in particolare per questo bacino abbiamo Sb, Be, Se, Ag, Cd, Co, Hg e Pb “solubile”.

Analisi ambientale dei dati

I risultati dell’analisi statistico descrittiva dei dati sperimentali è riportata nelle tabelle di Appendice II.

Commento sulle concentrazioni di inquinanti e confronto con i dati bibliografici

La concentrazione totale dei metalli disciolti del fiume Lusore ben si sposa con l’ordine di crescita delle concentrazioni delle specie metalliche labili proposta da Dragun e al. nel 2008, tranne ancora una volta per il manganese che presenta una concentrazione più bassa in soluzione, ovvero:

Cr = Mn < Pb < V < Mo < Cu < Al < Ni< Zn < As < Fe

Dalla tabella riassuntiva della statistica descrittiva del fiume in esame si evince stagionalità oltre che per il vanadio e per l’arsenico, anche per molibdeno e l’alluminio; la concentrazione tendenzialmente più elevata di molibdeno a temperature più alte è confermata anche da dati di letteratura (Fedoseyeva, 1995 e Shiller 1997).

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Analizzando le medie delle concentrazioni di inquinanti in soluzione si evince come il Cr sia presente in quantità paragonabili a quelle dei fiumi definiti incontaminati nella Appendice III. Per quanto concerne invece la concentrazione di Fe e Mn in soluzione, si evidenza come siano presenti in quantità paragonabili a quelle del fiume Sava in Croatia, e comunque in quantità tali da classificare il fiume Lusore come incontaminato. Per quanto concerne Ni, Pb e Zn la loro concentrazione in media è più elevata rispetto a quella dei fiumi definiti incontaminati in base alle dell’Appendice III, ma più bassa rispetto ai livelli di contaminazione così come definiti dalle Tabelle della medesima Appendice.

La concentrazione di rame solubile è invece paragonabile a quella rilevata nel fiume Senna, definito come contaminato (Appendice III).

Valutazione Kd dell’asta del fiume Lusore

Come di consueto si riporta la scala dei Kd (metal partioning) ordinati dal più elevato al più basso:

Mn > Al > Fe > Pb > Cu > Zn > Ni > V > As > Cr

Si può notare come il valore di tale coefficiente risulti ovviamente più elevato per gli elementi “conservativi” (Balkis e al. 2009) costitutivi del particellato fine (Mn, Al e Fe), tipicamente presente nei fiumi che fanno parte del bacino scolante; anche per questa asta, così come per lo scolo Fiumicello-Fiumazzo rileviamo un Kd più elevato per il manganese rispetto a quello dell’alluminio. La matrice di correlazione per i coefficienti di ripartizione (Figura 40) mostra una buona correlazione tra i Kd di seguito riportati in colore rosso:

Kd Al Kd As Kd Cr Kd Fe Kd Mn Kd Ni Kd Cu Kd V Kd Zn Kd Pb SSM Kd Al 1,0 Kd As -0,1 1,0 Kd Cr -0,4 0,9 1,0 Kd Fe 0,2 0,0 -0,1 1,0 Kd Mn 0,4 -0,1 -0,3 0,1 1,0 Kd Ni 0,3 0,1 -0,2 0,4 0,1 1,0 Kd Cu 0,2 -0,2 -0,2 0,0 0,0 0,2 1,0 Kd V -0,2 -0,2 -0,1 -0,1 0,1 -0,3 0,0 1,0 Kd Zn 0,4 -0,2 -0,2 0,2 0,5 0,1 -0,2 0,2 1,0 Kd Pb 0,1 -0,1 -0,1 0,8 0,1 0,2 -0,1 0,2 0,3 1,0 SSM 0,1 -0,3 -0,2 0,7 0,1 0,2 -0,4 -0,2 0,3 0,5 1,0

Correlazione significativa (p<0.05) evidenziata in rosso.

Fig. 40 Matrice di correlazione per i coefficienti di ripartizione.

La buona correlazione rilevata (Figura 40) tra il coefficiente di ripartizione del cromo e dell’arsenico è ascrivibile al fatto che tali due metalli presentano bassa affinità con il particellato (visti i bassi valori dei loro coefficienti), ed il meccanismo che rende quasi irrilevante questo adsorbimento è

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probabilmente il medesimo (Balkis e al. 2009). Il fatto poi che il cromo sia invece legato al Kd dell’alluminio, probabilmente indica che la piccola quota parte che è legata ai solidi è coinvolta in meccanismi di adsorbimento che vedono come protagonisa tale elemento costitutivo.

Il legame riscontrato invece tra ferro, nichel e piombo indica che, nonostante una tendenza meno rilevante del nichel a stare nella fase particellata (Nguyen e al. 2005), il meccanismo che ne determina l’ adsorbimento è probabilmente simile a quello ascrivibile al piombo, notoriamente adsorbito da ossidi amorfi di ferro (Nguyen e al. 2005). La contemporanea relazione tra il coefficiente di ripartizione dello zinco con quello del ferro e dell’alluminio indica come tale metallo sia legato al particellato (o meglio ai suoi elementi costitutivi, in maniera indifferente). Elevati valori di Kd per lo Zn sono presenti infatti in letteratura per acque di foce moderatamente inquinate (Paucot e al., 1997).

Si rileva inoltre che per i dati di Kd per As, V, Cr e Cu il coefficiente di ripartizione mostra correlazione inversa con i solidi in sospensione così come riportato in letteratura (Yuefeng e al. 2000).

Valutazione delle concentrazioni sulle concentrazioni Correlazione per gli inquinanti solubili

Analizzando la matrice di correlazione presentata nella Figura 41 notiamo come si evidenzia una buona correlazione per le concentrazioni di inquinante solubile evidenziate in colore rosso:

Al sol As sol Cr sol Fe sol Mn sol Mo sol Ni sol Cu sol SSM V sol Zn sol Al sol 1,0 As sol -0,1 1,0 Cr sol 0,2 0,3 1,0 Fe sol 0,1 -0,3 -0,1 1,0 Mn sol 0,3 -0,1 -0,2 0,1 1,0 Mo sol 0,2 0,3 0,1 -0,2 0,3 1,0 Ni sol -0,2 0,1 0,3 0,0 -0,2 -0,3 1,0 Cu sol 0,4 0,1 0,0 -0,2 0,0 0,2 -0,2 1,0 SSM 0,2 0,3 -0,1 -0,4 -0,1 0,1 -0,3 0,6 1,0 V sol -0,1 0,5 0,1 -0,1 -0,1 0,3 -0,2 0,1 0,4 1,0 Zn sol 0,3 -0,2 0,0 0,1 0,5 0,5 -0,1 0,2 0,0 0,0 1,0 Correlazione significativa (p<0.05) evidenziata in rosso. Fig. 41 Matrice di correlazione per le concentrazioni di inquinanti solubili.

Commenti e confronto con dati bibliografici

Rilevare una buona correlazione (Figura 41) tra il rame solubile e l’alluminio solubile, va a sottolineare quanto i due metalli tendono a stare preferibilmente in fase particellata, visti i valori di coefficiente di ripartizione, elevati per entrambi. Il dato di correlazione è inoltre ampiamente confermato dalla letteratura (Li e al., 2007 e 2010; Munksaard 2001). Ragionamento analogo può essere effettuato per il manganese legato allo zinco, il rame ed il ferro correlati con i solidi in sospensione. Il dato di correlazione dello zinco non trova conferma in letteratura, dove addirittura

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rileviamo correlazione inversa tra i due metalli (Li e al. 2007), mentre trova riscontro la correlazione di rame e ferro anche se con coefficienti più bassi (Munksaard, 2001).

Il fatto invece che le concentrazioni di arsenico e vanadio in soluzione siano correlate (Figura 41), vanno a rafforzare l’affermazione che questi due inquinanti preferiscano rimanere disciolti, piuttosto che subire meccanismi di “binding”. Tale correlazione trova riscontri opposti in letteratura: la correlazione positiva è confermata da dati raccolti sul bacino idrico del Dajiangkou in Cina (Li e al. 2007), mentre dati facenti capo al bacino del fiume Han hanno prodotto correlazione inversa (Li e al.,2010). Pur non essendo possibile calcolare per il bacino scolante il Kd per il molibdeno, la sua relazione con lo zinco solubile fa pensare che anche questo metallo possa essere presente in forma particellata, tanto quanto lo zinco.