• Non ci sono risultati.

LA DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO Rafforzare la relazione con la città (off-line)

Nel documento Rendiconto della gestione 2019 (pagine 94-97)

INDIRIZZO STRATEGICO 3

LA DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO Rafforzare la relazione con la città (off-line)

La città di Reggio Emilia ha intrapreso negli scorsi anni un percorso di valorizzazione del proprio capitale umano rappresentato dalla ricca rete di volontariato ed associazionismo. La partecipazione dei cittadini è parte di un processo concreto di ri-appropriazione della città, non solo in termini di costruzione di obiettivi per la qualificazione dei suoi spazi ma anche di azioni operative che vedono i Reggiani come protagonisti attivi nella ricerca di soluzioni condivise nella cura e gestione dei beni comuni urbani in un’ottica di Amministrazione aperta e condivisa.

Promozione della cittadinanza attiva (protagonismo, responsabilità e beni comuni)

L’attivazione del protagonismo civico ha implicato la messa a punto di un modello di governance di prossimità con una revisione delle modalità di relazione tra Comune e cittadini attraverso nuovi processi e strumenti di lavoro sul territorio: i Laboratori di cittadinanza, gli architetti di quartiere e gli Accordi di cittadinanza. La sperimentazione di questi principi legati alla promozione di nuove forme di cittadinanza attiva hanno trovano un riscontro operativo nel progetto “Qua, il quartiere bene comune”. Dall'esperienza e dai risultati ottenuti, l’obiettivo è operare nella direzione del consolidamento del protagonismo civico e delle responsabilità condivise pubblico/privato per la tutela e la promozione dei beni comuni, proprio a partire dal quartiere di appartenenza. La nuova idea di città collaborativa implica una revisione delle modalità operative a supporto del progetto “Qua”

attraverso una ristrutturazione di processi e strumenti di lavoro sul territorio. Agiscono operativamente rispetto a questo obiettivo due specifiche azioni:

- programma di rilancio del progetto “Qua, il quartiere bene comune” e il contestuale mantenimento delle attività nei quartieri attraverso la proroga delle progettualità strategiche contenute negli accordi di cittadinanza per la cura dei beni comuni e della comunità;

- programma di rilancio di un modello di governance collaborativa che supporti la realizzazione della policy pubblica e la promozione dell’approccio collaborativo a tutti gli insiemi sociali della città (pubblica amministrazione, mondo imprenditoriale, mondo dell’educazione e della ricerca, società civile sia nella sua forma organizzata che nelle sue modalità informali di espressione). Fondamentale risulta l’attenzione ai soggetti, sia centrali che decentrati del territorio, che meglio possono esprimere competenze e vocazioni collaborative e di innovazione sociale. Le azioni devono inoltre essere coerenti e previste nell’ambito delle attività legate all’Asse 6 del POR FESR 2014 – 2020.

Open Innovation a supporto dell’innovazione sociale

Il modello di città collaborativa e l’ecosistema attraverso il quale potrà progressivamente realizzarsi si basa sulle logiche della contaminazione fra saperi, competenze e know how dei soggetti, ovvero l’open innovation, e sull’integrazione fra innovazione sociale e innovazione digitale. Lo strumento operativo per l’implementazione di Innovazione Sociale e Innovazione Digitale attraverso le pratiche e le metodiche dell’Open Innovation è stato individuato nel progetto Laboratorio Aperto da realizzare tramite il restauro architettonico e riqualificazione funzionale dei Chiostri di San Pietro nel centro storico nell’Ambito del POR-FESR 2014-2020 dalla Regione Emilia Romagna. Il Laboratorio Aperto di Reggio Emilia si configurerà come un insieme di spazi di lavoro attrezzati con soluzioni tecnologiche avanzate nei quali organizzare forme strutturate e innovative di confronto, cooperazione e collaborazione tra imprese, cittadini, terzo settore, Università, mondo della ricerca, Pubblica Amministrazione ed in generale tra tutti gli attori che hanno un ruolo significativo nella trasformazione dell’attuale società. Il progetto di restauro architettonico e riqualificazione funzionale dei Chiostri di San Pietro, posizionato all’interno dell’asse 6 “Città attive e partecipate”, sottende un obiettivo più ampio che mira a combinare il potenziale culturale dei Chiostri, sempre più identificati come luogo per lo sviluppo della città creativa nella sua dimensione culturale con le nuove dimensioni di innovazione aperta e la tecnologia digitale, aumentando la capacità relazionale del complesso monumentale sia rispetto alle politiche di rigenerazione urbana del centro storico, sia alle policy di sviluppo dell’industria culturale creativa e più in generale dell’economia della conoscenza e sia alle policy di partecipazione e sviluppo della città intelligente.

Valorizzazione dei Centri sociali

Tra gli strumenti per la realizzazione di una città collaborativa vi sono anche i Centri sociali. Risultano infatti fondamentali come “hub di comunità”, cioè luoghi in grado di dare risposte innovative ai bisogni delle comunità e che, nelle sperimentazioni attuate sui territorio grazie all’azione del progetto “Qua, il quartiere bene comune”, hanno dimostrato maggiore attivismo e capacità di protagonismo e progettazione sociale e digitale.

Obiettivo 16 – Protagonismo

GLI INDICATORI Valori attesi

2019

Risultato raggiunto al 31/12/2019 Promozione della cittadinanza attiva

N. di progetti nei laboratori 16 50

% di progetti in partnership tra più associazioni (e con il Comune)

rapportato al n. totale di progetti 50% 88%

Capitale sociale 1: valutazione della qualità della relazione e dell’integrazione tra le associazioni (miglioramento valutazione rispetto ad anno precedente; scala da 1 a 10)

6,2 7,21

Capitale sociale 2: Valutazione della qualità della relazione

associazioni – Comune 6,2 8,03

Valorizzazione centri sociali

Mantenere il n. attuale dei soci dei centri sociali 9.000 9.000

LA RENDICONTAZIONE DEI PROGRAMMI E DELLE ATTIVITA’ REALIZZATE

Promozione della cittadinanza attiva

L’aggiornamento dei 16 Accordi di cittadinanza nei quartieri della città ha rispettato le tempistiche previste con lo sviluppo e la sottoscrizione nel mese di febbraio 2019 di 50 progetti - in corso di attuazione - di cui l’88% presenta la collaborazione di più associazioni del territorio. La variazione positiva risulta sensibilmente superiore rispetto ai valori attesi. Questo fattore è connesso alla forte disponibilità riscontrata in sede di aggiornamento degli Accordi da parte di cittadini e associazioni fortemente motivati a portare avanti ed aggiornare più progettualità per Accordo a fronte di una durata più contratta e fissata il 30 settembre 2019. Tale processo si è verificato in alcuni contesti territoriali con particolare riferimento agli ambiti di Masone, Marmirolo, Castellazzo, Roncadella, Bagno e Corticella; Cella, Cadè e Gaida; Rivalta, Coviolo e San Rigo; Buco del Signore, Pappagnocca e Rosta Nuova; Buon Pastore, San Pellegrino, Crocetta, Migliolungo, Belvedere, Baragalla; San Maurizio, Villaggio Stranieri-Bazzarola; San Bartolomeo e Codemondo. I progetti si sono chiusi al 30 settembre 2019, confermando i valori degli indicatori misurati al 15/06. Nei mesi successivi si è provveduto a pubblicare un avviso pubblico per l’individuazione di soggetti singoli e/o associati interessati a collaborare allo sviluppo di progettualità condivise nel periodo gennaio-settembre 2020. I progetti individuati e finanziati sono stati 26 per un importo complessivo di 88.700 euro.

Open innovation a supporto dell'innovazione sociale

L’Amministrazione Comunale ha preso atto e approvato il Protocollo d’Intesa per l'attuazione degli obiettivi del POR-FESR Emilia Romagna 2014-2020 con particolare riferimento all'asse 6 “Città attrattive e partecipate”, dando quindi l’avvio ad una nuova e definitiva fase procedurale per il recupero del complesso dei Chiostri di San Pietro e la sua consegna alla collettività in condizioni di piena funzionalità. La possibilità di intervenire attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione di un bene architettonico così prestigioso in un’ottica di catalizzazione di talenti creativi, di sviluppo di nuovi servizi di interesse sociale, di avvio di nuove attività imprenditoriali (start-up, spin off d’impresa), è un’occasione irrinunciabile per accendere un motore di crescita in centro storico.

Da un punto di vista operativo le linee d'azione hanno riguardano:

- il recupero/rifunzionalizzazione del bene/contenitore culturale;

- le attività correlate al laboratorio aperto.

La conclusione dei lavori per il laboratorio aperto e l'avvio della piena funzionalità previsto entro la fine del 2018 è stato spostato nel 2019 con l’inaugurazione formale nel mese di marzo 2019. Dopo l’inaugurazione l’attività è proseguita con incontri, workshop e momenti di condivisone con la città, culminati nei mesi di novembre e dicembre con veri e propri weekend di eventi

Valorizzazione centri sociali

Nel primo semestre 2019 è proseguita la partecipazione attiva dei Centri sociali negli Accordi di cittadinanza, sia in quanto promotori delle azioni progettuali che nella funzione di luoghi in grado di ospitare attività, oltre che in un loro ruolo da protagonisti nella diffusione della cultura digitale. In seguito all'approvazione nel 2016 delle Linee di indirizzo per la ridefinizione delle convenzioni dei centri sociali che hanno introdotto, per incentivare il protagonismo dei Centri, la possibilità di realizzare direttamente gli interventi, con supervisione dell'Amministrazione e riduzione del contributo dovuto, nel 2017 sono stati approvati con delibera di Giunta, i criteri di riduzione della somma dovuta

dai centri sociali a titolo di "concorso delle spese di gestione" a fronte della realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria o migliorie concordate. Nel corso del 2019 due nuovi centri sociali hanno richiesto di utilizzare tale procedura e sono stati autorizzati a procedere con i lavori di manutenzione straordinaria e migliorie. A fine 2019 erano in scadenza le convenzioni di 19 centri sociali, ma non si è proceduto con il rinnovo in quanto si è preferito fare una proroga di un anno per consentire l’attuazione del nuovo programma di mandato che ha confermato la prosecuzione del programma Quartiere bene comune e ha individuato nei centri sociali i luoghi pulsanti della vita delle comunità territoriali. Questi possono diventare centri di sviluppo di nuovi modelli di servizi e di nuove economie collaborative, luoghi aggregatori di nuove socialità e nuove idee per progetti che intercettino i bisogni dei territori e dei suoi abitanti. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di supportare un percorso che sfrutti le potenzialità ancora inespresse di questi naturali “luoghi della partecipazione”

accompagnando azioni che, attraverso un ripensamento complessivo delle loro funzionalità, della gestione, e della capacità di contaminazione con l’ecosistema in cui sono inseriti, li porti verso un loro approdo ad HUB comunitari sociali e digitali (Collaboratori di Quartiere). I centri sociali arriveranno a costituire anche una interessante rete infrastrutturale di connettività grazie al progetto della Banda Ultra Larga realizzata dalla Regione Emilia-Romagna attraverso la propria società Lepida SpA, che, nel dotare i centri di questa importante risorsa, ha permesso lo sviluppo di progetti di alfabetizzazione digitale avvicinando target deboli e residenti nei quartieri ai linguaggi, risorse e strumenti della rete e dei servizi.

Progetto del Volontariato Civico R+piùvolontaripiùreggio

L’esperienza del volontariato civico nell’ambito dei Servizi del Comune ha tra suoi obiettivi la valorizzazione del capitale sociale di cui è ricca la città, con la finalità di favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, la socialità e le relazioni in un’ottica di comunità e di cittadinanza attiva. Il progetto di volontariato denominato R+piùvolontaripiùreggio, dentro il principio di sussidiarietà orizzontale, invita i cittadini a diventare volontari del bene comune che, grazie al protocollo istituzionale con il Forum del Terzo Settore, significa promuovere forme di volontariato e sussidiarietà orizzontale sia in favore dei progetti del Comune che di tutto il mondo del no profit cittadino.

Le azioni messe in atto nel 2019 sono state articolate su diversi piani:

- un piano più interno, con l’individuazione tra i dipendenti di ogni Servizio, della figura del Tutor, che ha il compito della presa in carico dei volontari che operano al proprio interno. Ogni Tutor si occupa della gestione organizzativa e formativa dei volontari, è referente e coordina i progetti a cui si dedicano i volontari;

- sul piano della gestione dei volontari è stato progettato e realizzato un registro elettronico che raccoglie tutti i dati dei volontari e le loro attività che viene gestito dai Tutor e dal coordinamento di progetto del Servizio Politiche di Partecipazione;

- sul piano formativo sono stati realizzati due percorsi rivolti ai Tutor: uno tecnico finalizzato all’utilizzo e gestione del registro elettronico, ed un secondo percorso, realizzato in collaborazione con il Centro Servizio DarVoce, centrato sul piano della gestione delle relazioni, per incrementare nuove competenze nell'ottica di condivisione e confronto delle esperienze.

Dal punto di vista esterno è stata realizzata una nuova campagna di ingaggio per nuovi volontari e successivamente condiviso con il Servizio DarVoce uno sportello di Orientamento rivolto ai nuovi volontari che hanno accolto l’invito per supportare i Servizi del Comune ma anche le Associazioni che accolgono volontari presenti sul territorio. Inoltre il regolamento ad uso interno del volontariato, realizzato per il Progetto R+piùvolontaripiùreggio, nel corso dell’anno 2019 ha trovato la forma di uno strumento comunicativo cartaceo.

INDIRIZZO STRATEGICO 4

Progetto di cittadinanza: la città partecipata, sicura e intelligente Obiettivo 17 – Città intelligente

LA DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO

Nel documento Rendiconto della gestione 2019 (pagine 94-97)