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Determinazione della struttura e della consistenza delle popolazioni

Sensi e vocalizzi

3.12. Determinazione della struttura e della consistenza delle popolazioni

Nel caso del cinghiale, essendo animale particolarmente elusivo con abitudini perlopiù crepuscolari e notturne, è molto difficile (…ma non impossibile) poter ottenere informazioni relative alla struttura di popolazione attraverso l’osservazione e l’analisi diretta sugli individui allo stato naturale, perché ciò richiede un notevole sforzo in termini di tempo e competenza per gli operatori impiegati. Così come è difficoltosa l’individuazione del numero di femmine che hanno partorito e della prole al loro seguito.

144 Un’alternativa, per la raccolta delle informazioni, è rappresentata dai dati che possono essere riportati dai cacciatori durante le braccate e le azioni di caccia, poiché sono impegnate operativamente superfici molto vaste e quasi contemporaneamente in concomitanza con le giornate di caccia a tale ungulato.

Si tratta di ottenere una stima indiretta ed a posteriori della popolazione che, fermo restando la validità dei metodi più impegnativi sopra esposti, può fornire, con l’aiuto dei selecontrollori, dati attendibili e facilmente reperibili soprattutto su vasta scala e per ambiti di gestione molto estesi. Ovviamente i dati che si registrano devono essere gli stessi per tutte le squadre che ricadono nel distretto di gestione al fine di poter effettuare un’analisi statistica omogenea.

Veniamo ai dati che i selecontrollori possono registrare.

L’azione di una braccata può essere paragonata ad un censimento in battuta. La superficie campione è quindi l’area della cacciata. Registrando tutti gli animali uccisi, quelli feriti e persi e quelli che escono dall’area di battuta incolumi, si possono ottenere dati relativi alla consistenza.

Per gli animali abbattuti si può facilmente determinare il sesso. Il sesso può essere determinato anche per i feti a partire dalla sesta settimana di sviluppo. La misura sul feto va effettuata sulla lunghezza testa “attacco della coda” senza allungare il feto ma lasciandolo nella posizione in cui si trovava nell’utero. La misura fornisce l’età del feto e quindi il periodo di calore della scrofa (Fig. 24).

La mortalità degli individui per ogni classe di età e sesso può essere calcolata sulla base dei capi abbattuti. In Italia, se si esclude la limitata predazione del Lupo, la mortalità maggiore se non anche esclusiva, a cui è soggetto il cinghiale, è data dalla caccia (Monaco et al., 2003).

L’età degli animali, come già precisato nei paragrafi precedenti, può essere desunta attraverso l’analisi dei denti della mandibola. Unitamente al sesso dell’animale fornisce la classe di sesso e di età e quindi la struttura della popolazione.

I tassi di emigrazione ed immigrazione non possono essere ricavati dai selecontrollori durante l’azione venatoria e comunque si intendono in equilibrio per ambiti territoriali di notevole ampiezza.

Le misure biometriche: peso pieno, peso vuoto (animale eviscerato), lunghezza totale, altezza al garrese, lunghezza garretto del piede posteriore (dalla punta dello zoccolo al calcagno) ecc., non fanno parte dei dati necessari alla determinazione della struttura della popolazione e della sua consistenza, ma possono fornire utili informazioni sullo stato di salute della popolazione.

145 FIGURA 63: FASI DI SVILUPPO DEL FETO DI CINGHIALE E TABELLA DI CONVERSIONE LUNGHEZZA/ETÀ.FONTE:MONACO ET

AL,.2003.

I tassi di natalità, come abbiamo detto in precedenza, sono difficoltosi da determinarsi. In natura richiederebbero l’osservazione di un campione cospicuo di scrofe con e senza prole.

Utile, è in questo caso, l’esame dell’apparato riproduttivo delle femmine abbattute. Attraverso l’osservazione dell’utero e delle ovaie è possibile conoscere il tasso di fertilità (% di femmine gravide) e prolificità (n° di feti prodotti per femmina). Questi dati, rapportati all’età delle scrofe sono necessari per calcolare l’accrescimento potenziale della popolazione (I.U.A.).

Nell’utero possono essere facilmente contati i feti dopo il 1° mese di gestazione.

146 Dopo l’ispezione dell’utero si possono controllare le due ovaie. In queste vanno ricercati i corpi lutei che sono delle masserelle che si sviluppano attorno all’uovo per il mantenimento dello stesso e, in caso di fecondazione, aiutano lo sviluppo dell’embrione. La presenza dei corpi lutei indica l’avvenuta ovulazione e quindi la fertilità delle femmina. Per determinare il numero dei corpi lutei occorre sezionare l’ovaia longitudinalmente in due parti. I corpi lutei hanno forma rotondeggiante (Fig. 64).

FIGURA 64: CORPI LUTEI IN UN OVAIO SEZIONATO.FONTE:MONACO ET AL.,2003.

Poiché nel cinghiale il periodo delle nascite si concentra in primavera, il considerare le sole scrofe gravide abbattute (“produttività osservata”) potrebbe comportare delle sottostime. Al contrario, considerando solo quelle fertili (“produttività stimata”) si può avere una sovrastima del potenziale riproduttivo. Non tutte le scrofe, che presentano attività ovarica, infatti, partoriscono.

Una ragionevole idea del potenziale riproduttivo può essere stimata considerando il numero di scrofe fertili con corpi lutei e la percentuale di quelle gravide con feti, che possono indicare il potenziale riproduttivo massimo e minimo della popolazione. Il conteggio dei feti e dei corpi lutei dello stesso utero permette di vedere quanti ovuli sono stati fecondate (con esito positivo di sviluppo) sul totale degli ovuli prodotti (Fig. 65). Ciò determina il tasso di sopravvivenza embrionale.

Applicando il tasso di sopravvivenza embrionale al numero di uova prodotte dalle femmine, si ricava il numero di feti potenziali che le scrofe fertili avrebbero potuto portare.

Il dato che si ottiene è desunto da un campione di animali morti. Ciò però non toglie credibilità a quanto ipotizzato per la popolazione perché l’analisi dei dati, ripetuta negli anni, darebbe comunque l’andamento della dinamica della popolazione.

147 FIGURA 65: LE DUE CORNA DELLUTERO SI DIPARTONO DAL CORPO CENTRALE FORMANDO NUMEROSE CIRCONVOLUZIONI, SIMILI A

QUELLE DELLINTESTINO ALLE QUALI DI MESCOLANO E CON I QUALI SONO CONFONDIBILI.FONTE:MONACO ET AL.,2003.