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La differente decorazione dei fianch

Nel documento Il Duomo di Massa Marittima nel Medioevo (pagine 106-109)

Il diverso grado di decorazione dei due fianchi della cattedrale, evidente anche ad un esame superficiale del complesso, costituisce un problema che necessita un approfondimento. Come è emerso dall’analisi dell’esterno della chiesa, il fianco sinistro o nord-est mostra un’ornamentazione piuttosto curata, seppur meno elaborata di quella della facciata, la quale rimane, come di consueto, la parte decorativamente più ricca dell’edificio: le differenze rispetto al prospetto comprendono le ghiere degli archi, solo modanate, e i capitelli, a foglie d’acqua e non d’acanto (figg. 2.2). In questo fianco sono inoltre concentrati gli elementi di reimpiego, ovvero i rocchi di colonna di granito inseriti nelle parti basse delle colonne. Il lato destro si presenta invece fin dal primo sguardo più povero e semplice in termini di decorazione, soprattutto per l’interruzione dell’archeggiatura cieca nella sua parte centrale; a ciò si unisce l’assenza del gradino su cui poggiano le arcate del resto della chiesa, della zebratura che corre sotto la gronda nel fianco sinistro ed il motivo ad arcatelle che sul lato opposto si imposta sopra al paramento murario del cleristorio (fig. 2.83). La scelta di differenziare i due lati dell’edificio risale dunque alla primissima fase costruttiva, e venne portata avanti anche dalla seconda maestranza attiva nel cantiere della cattedrale. Tale difformità non è sfuggita all’attenzione degli studiosi, che ne hanno dato negli anni spiegazioni diverse. Enrico Lombardi, ad esempio, considerava il fianco destro come la parte più antica dell’edificio, e vi riconosceva resti della cattedrale precedente, da lui ancora collegata al documento del 1016.357 L’idea invece recentemente prospettata da Dethard von Winterfeld,358 che alla parte priva di arcate fossero addossate originariamente le abitazioni dei canonici o del vescovo, era stata refutata già nel 1976 da Enzo Carli, che notava come “l’apparecchio murario, la presenza di uno zoccolo e una porta murata subito dopo la terza arcata a partire dall’angolo di facciata sembrerebbero meglio addirsi ad una parete esterna”.359 Proprio la zoccolatura, nella sua funzione decorativa e di indicatore dell’innalzamento della quota del terreno e del livello pavimentale interno, esclude la possibilità che su questo fianco fossero originariamente apposte delle costruzioni. E’ più probabile che questa fosse la zona anticamente occupata dal chiostro della cattedrale, che non poteva trovarsi presso il lato sinistro dell’edificio, rivolto verso la piazza. Sebbene l’esatta posizione di questo ambiente non ci sia stata tramandata

357 E. LOMBARDI, 1966, p. 9. 358

dalle fonti, la sua esistenza è confermata dalla presenza in Duomo di un capitolo di canonici, documentato a Massa fin dal 1150.360 Il “claustro” della cattedrale compare nello Statuto di Massa dell’inizio del XIV secolo, dove troviamo il divieto di giocare, lanciare pietre, tirare con la balestra e fare confusione dentro e davanti la chiesa e nel chiostro;361 un dato, questo, che ci indica come all’inizio del Trecento questo spazio fosse in qualche modo accessibile non solo al clero ma anche ai cittadini. L’assenza di una vera e propria indagine archeologica nell’area sud-ovest del Duomo non permette di confermare né di confutare l’ipotetica collocazione del chiostro presso questo fianco: l’area è stata finora interessata solo da una piccola campagna di scavo eseguita nel settembre del 2009 dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici, nell’ambito di alcuni lavori commissionati dalla curia per risolvere un problema di umidità all’edificio; l’intervento ha rimesso in luce sette sepolture, databili approssimativamente a un periodo successivo al XIV secolo, ma non è stato risolutivo per quanto riguarda l’individuazione delle tracce di un chiostro (fig. 3.132).362 Sconosciute rimangono anche l’estensione di questo spazio, la sua forma, più o meno monumentale, e l’eventuale presenza di portici. Si potrebbe comunque ipotizzare che l’accesso a questo ambiente, se qui si trovava, coincidesse con il punto in cui, dopo un passaggio più stretto, l’area antistante la parete destra si apre in uno spiazzo: ciò spiegherebbe anche la presenza della breve serie di arcate e del portale nella prima parte del fianco, una continuazione, in versione diminuita, della decorazione della parte più ‘visibile’ e frequentata della cattedrale a cui questa sezione ancora apparterrebbe.

Escludendo dunque la semplicistica soluzione di un diverso grado di finitezza dei due lati della cattadrale o di una loro differente cronologia, sembra più plausibile che una spiegazione della differenza tra i fianchi vada ricercata nella diversa visibilità di cui godevano i due lati dell’edificio. Che il fianco sinistro presenti una ricchezza decorativa di poco inferiore a quella del prospetto non desta infatti alcuna meraviglia, una volta considerata la posizione della cattedrale massetana all’interno del sistema viario cittadino. L’edificio si trova nella parte più a sud della Città Vecchia e occupa l’area meridionale dell’attuale piazza Garibaldi, dove si affacciano anche il Palazzo del Podestà e il Palazzo Comunale (fig. 3.133); lo spazio è documentato fin dal 1221 come

platea comunis de Massa363 e già all’inizio del Duecento era il centro amministrativo

360 ASS, Diplomatico Città di Massa, 1149 marzo 9 (regesto in A. LISINI, 1908, p. 84).

361 Vedi la rubrica De ludentibus in maiori ecclesia masse et prohicientibus lapides (ASF, Statuti, 434,

distinzione V, rubrica XLI, cc. 88v – 89r).

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della città. La chiesa è collocata su un’alta piattaforma gradinata di travertino con un orientamento sud-est / nord-ovest, grazie al quale rivolge alla città non soltanto il suo fianco sinistro ma anche la facciata, se pure di traverso. Il lato sinistro o nord-est dell’edificio funge dunque da secondo prospetto e rappresenta, con la facciata, la sezione esterna della chiesa di maggiore visibilità. E’ suggestivo pensare che allo stretto rapporto tra questa parte della cattedrale e la cittadinanza sia legato il basso gradino su cui si impostano le colonne dell’archeggiatura della facciata e del fianco sinistro, forse utilizzato fin dal principio alla stessa maniera di oggi, ovvero come seduta per chi sosta nella piazza; un’immagine che riporta alla mente la litografia del XIX secolo di William Eden Nesfield della porta di San Ranieri del Duomo di Pisa, nel quale alcune persone sono ritratte sedute e sdraiate sulle gradule di Giovanni Pisano.364

La forte relazione tra la decorazione, la visibilità e la posizione di una chiesa all’interno dello spazio, urbano o non urbano, in cui è inclusa, ha caratterizzato l’articolazione esterna di molti edifici ecclesiastici, i più importanti dei quali raramente si trovavano isolati come appaiono oggi; interi lati di cattedrali, pievi, chiese abbaziali e conventuali risultavano originariamente invisibili perché vi si trovavano addossate varie altre strutture, comprensive spesso di un chiostro. Uno dei casi toscani più significativi è quello del Duomo di Siena, i cui fianchi rimasero praticamente nascosti fino al 1659, quando su iniziativa del governatore Mattias de’ Medici e con l’autorizzazione di papa Alessandro VII Chigi venne demolita la casa dell’arcivescovado, addossata al fianco destro, e successivamente la cosiddetta Loggia del Rettore, permettendo l’apertura di un grande spazio lungo entrambi i fianchi dell’edificio (fig. 3.134).365 A questi lavori seguì il completamento della decorazione della parte bassa del fianco destro, fino a quel momento privo di rivestimento marmoreo, in un intervento in stile piuttosto inusuale più unico che raro in un’epoca così precoce. Per quanto riguarda la cattedrale lucchese, Graziano Concioni ha studiato quella che era la disposizione degli edifici dei canonici e delle loro pertinenze sulla fine del XIII secolo presso il lato destro dell’edificio; dalla sua ricostruzione è possibile vedere come queste case si organizzassero intorno a un chiostro, il cui ingombro è ancora ben percepibile nel cortile adiancente la cattedrale.366 Sopravvive ancora, anche se solo in parte e in una risistemazione che risale alla metà del secolo scorso, il chiostro del XII secolo dell’attuale Duomo di Prato, fino al ‘600 pieve

364 G. PIANCASTELLI POLITI, 1986, pp. 56-63; R. P. NOVELLO, 1995, p. 210. Le gradule furono eseguite a

partire dal 1297 per coprire il perimetro della cattedrale dopo la recente sopraelevazione della gradinata; vennero demolite nel 1857.

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di Santo Stefano, il cui fianco destro, proprio perché più nascosto, si presenta ben più povero da un punto di vista decorativo rispetto al lato opposto (fig. 3.135).367 Non sono poi infrequenti i casi in cui sono proprio i fianchi a diventare le facciate principali delle chiese, come ad esempio in San Giovanni Fuorcivitas a Pistoia, il cui lato nord funge da vero prospetto dell’edificio e ne ospita il portale principale, con architrave firmato da Gruamonte e databile agli anni ’60 del XII secolo.368

La terminazione, la copertura e il presbiterio rialzato dell’antica

Nel documento Il Duomo di Massa Marittima nel Medioevo (pagine 106-109)