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Difficoltà per le Compagnie assicurative italiane

L'emergenza della malpractice, considerata dal punto di vista degli assicuratori, non è scoppiata all'improvviso per cause imprevedibili, ma si è ingrandita nel tempo per cause conosciute e gestite in maniera non adeguata.

Molteplici sono i motivi: incremento esponenziale delle liti, aumento costante di strutture di infortunistica e legali, aumento del valore dei risarcimenti, scarsa prevenzione o risk management, ecc. Tale processo si è talmente prolungato nel tempo che quando il costo dei risarcimenti è arrivato all'ufficio sinistri delle compagnie di assicurazione, ha imposto importanti interventi sulle riserve costituite inizialmente e ha indotto le varie compagnie a ritirarsi dal mercato, chiudendo ogni possibilità di stipula di nuovi contratti.

Ricordando la distinzione fra responsabilità civile del medico e responsabilità civile sanitaria, per quanto riguarda la copertura assicurativa per le strutture ospedaliere, bisogna comunque precisare che la riduzione dell'offerta riguarda soprattutto la r.c. Sanitaria, mentre, per quanto riguarda la r.c. Medica l'entità dell'offerta è rimasta pressoché stabile anche se con importi di premio maggiori. L'aumento è registrato soprattutto per copertura di colpa grave per le professioni

mediche col maggior grado di rischio (chirurghi, ortopedici ecc.).

Due sono state le motivazioni che hanno spinto le compagnie di assicurazione ad abbandonare il mercato, la prima per via dell'eccessivo costo dei risarcimenti, ma soprattutto, per la crescente complessità tecnica nel definire un premio adeguato a tali polizze. Il criterio su cui si fonda l'attività assicurativa, ovvero la possibilità di assicurare un rischio, è il saper individuare il rischio, poterlo stimare e poter così riuscire a prevedere con il minor grado possibile di approssimazione l'entità e la frequenza con cui si può realizzare. È la regola di base su cui ogni attività assicurativa deve poggiare, ma nel caso della malpractice medica, è stato sempre più difficile poterla rispettare, proprio per via delle tante variabili che hanno reso sempre più incerta la valutazione dei rischi.

L'iter procedurale dei sinistri di malasanità spesso durano troppi anni, soprattutto per via della lunghezza dei processi; i premi al contrario vengono pagati in anticipo, pertanto sarebbe necessaria una certa stabilità dalla magistratura, sia relativamente a l'esistenza dei danni da risarcire, sia relativamente all'entità di essi. C'è da aggiungere inoltre che per la valutazione del danno i giudici non si sono attenuti in tutta Italia agli stessi criteri, con il risultato che cittadini diversi, con il medesimo danno subito, hanno ricevuto risarcimenti differenti a seconda del tribunale che ha emesso la sentenza.

I fatti sopra elencati hanno prodotto l'inevitabile conseguenza dell'abbandono da parte delle Compagnie dalle gare bandite dalle Asl per la copertura delle polizze; la motivazione risiede proprio nel fatto che la difficoltà di quantificare il rischio rende i bandi di gara privi delle informazioni necessarie alla definizione del

pricing corretto. La necessità di migliorare il set informativo è un'esigenza manifestata da tutti gli operatori, quindi in considerazione dei costi sostenuti dalle istituzioni pubbliche per l'acquisto delle coperture assicurative e delle gravi conseguenze derivanti da gare deserte o da coperture insufficienti, si ritiene necessario adottare le misure idonee a superare tale criticità.

Una commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori medici, conclusa nel 2013 ha analizzato i motivi che hanno spinto le compagnie italiane ad allontanarsi dal mercato. È stato evidenziato come una compagnia su tre aveva rifiutato alla scadenza il rinnovo delle polizze di copertura. Tra i motivi del rifiuto c'erano:

andamento negativo della polizza (48% dei casi), recesso o disdetta a causa di un sinistro (22%),

decisione dell'impresa assicuratrice di uscire dal mercato del r.c. Sanitaria (9%).

Dopo l'abbandono delle compagnie italiane il mercato italiano della malpractice è stato occupato da compagnie straniere operanti in libero stabilimento o libera prestazione di servizi. Tuttavia con il passare del tempo anche la presenza straniera ha iniziato a tirarsi indietro a causa degli stessi problemi che hanno indotto le assicurazioni italiane ad uscire dal mercato, limitandosi esclusivamente alla gestione dei portafogli che già hanno e non sottoscrivendo più contratti nuovi.

Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione è il fatto che molte compagnie italiane gestiscono le riserve assicurative verificandone, nel corso del tempo, la

congruenza rispetto alle maggiori informazioni acquisite sui sinistri che dovranno pagare; secondo il criterio della prudenza mettono a riserva il “costo ultimo” dei risarcimenti che in futuro dovranno pagare. Le compagnie straniere invece, tendono a mantenere al “costo storico” le riserve costituite inizialmente, salvo rettificarle esclusivamente in casi di perdite evidenti. Tale aspetto diventa critico nel momento in cui l'iter di sinistri nella malasanità può durare per molti anni, ed è probabile che quelle compagnie sottostimino il reale costo che saranno chiamate a pagare.

I.1 Un'eccezione: Amtrust Europe Ltd

La grande fuga delle compagnie di assicurazione ha un'unica eccezione: Amtrust Europe Limited. Essa è l'unica società sul mercato italiano in grado di non calare le sottoscrizioni di rc medica; riesce ad assicurare strutture ospedaliere, cliniche, medici sia dipendenti che anche liberi professionisti, e ciò gli ha permesso di diventare la società leader del mercato (registrano incrementi negli utili pari al + 26/30%).

Prima della stipula del contratto è obbligatorio che il medico compili un “questionario” nel quale deve indicare i propri dati personali, le esperienze di lavoro, il carico di lavoro che affronta periodicamente e soprattutto tutti gli eventi avversi che negli ultimi anni hanno provocato la richiesta di risarcimento danni (genericamente relativo ai 5 anni precedenti). Nel caso in cui non siano stati registrati sinistri, solitamente le Compagnie di assicurazione trovano l'accordo per la stipula del contratto, le cose cambiano se è capitato anche un solo sinistro:

le Compagnie assicurative decidono di non accollarsi il rischio, l'unica che riesce a sopportare tale alea è Amtrust, la quale, in accordo con il cliente, stabilirà gli importi di franchigie e dei premi in base alla gravità dell'evento accaduto. Amtrust, spesso si riserva la possibilità di decidere se assicurare o meno anche in caso di due eventi dannosi.

Il contratto ha solitamente durata di 1 anno con tacito rinnovo a scadenza; punto su cui soffermarsi è la retroattività: rientrano nella garanzia le richieste di risarcimento conseguenti a fatti verificatisi nel periodo di retroattività prescelto dall'assicurato, a condizione che tali richieste siano pervenute per la prima volta al medico nel periodo di durata del contratto. Viene previsto per le polizze standard un periodo di retroattività pari a 2 anni, periodo che può essere modificato (fino ad un massimo di 5 anni) a condizioni economiche stabilite dalla Compagnia.

Fonte: Amtrust doctors-gold scheda prodotto.

Cap 4: Modalità assicurative: pro e contro delle possibili

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