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B. DETTAGLIO DELLE ATTIVITA’ DI TUTELA E VIGILANZA INL

I. L A DIMENSIONE DI GENERE E I DATI DI VIGILANZA

Nell’ambito delle indicazioni comunitarie e nazionali in merito alla promozione ed implementazione delle statistiche di genere, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha ritenuto di introdurre nel presente “Rapporto annuale” una specifica sezione dedicata in una ottica di genere alle risultanze ispettive, al fine di iniziare a sviluppare un’analisi dei dati utile all’emersione delle discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro, dei differenziali salariali per motivi di genere e di ogni altra evidenza quanti-qualitativa attinente alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche per consentire la verifica dell’effettiva applicazione delle norme antidiscriminatorie previste dall’ordinamento giuridico italiano su discriminazione diretta ed indiretta (art. 25 del d.lgs. n. 198/2006 - Codice delle pari opportunità).

La rappresentazione percentuale dei dati di vigilanza ripartiti per genere vuol costituire un passo in avanti per il raggiungimento dell’obiettivo prioritario dell’INL, orientato al contrasto di illeciti sostanziali di maggior disvalore sociale ed economico su una più ampia possibile platea di lavoratori, anche ai fini della corretta imputazione e/o qualificazione dei rapporti di lavoro e della tutela delle categorie più vulnerabili: minori, lavoratrici, extracomunitari e precari.

I.I. I dati disponibili

In considerazione dell’attuale disponibilità dei dati riferiti alla popolazione degli individui interessati alla tutela in materia di lavoro, assicurazione e legislazione sociale, e tenuto conto del fatto che la distinzione per genere è disponibile per i soli dati riferiti all’attività del personale ispettivo civile dell’INL (con esclusione di quelli relativi alle ispezioni svolte dai carabinieri del Comando Tutela del Lavoro) nella presente analisi si procede alla individuazione della struttura per sesso di alcuni dei molteplici indicatori rappresentativi dell’attività ispettiva, nonché alla ripartizione geografica per macro-aree.

L’analisi è condotta sui dati relativi agli anni 2019 e 2020.

Le osservazioni statistiche, amministrate dal sistema gestionale dell’INL, sono aggregate per tipologia di “fenomeno”, individuando gruppi di illeciti omogenei che caratterizzano specifiche norme a tutela dei lavoratori; in particolare, ai fini della presente analisi, sono stati presi in considerazione i fenomeni del “lavoro nero”, dell’“interposizione illecita”, della “qualificazione non genuina del rapporto di lavoro”, della “tutela della genitorialità”, della “normativa su orario di lavoro”, e dei “minori”.

I.II. La “popolazione” dei soggetti irregolari

I gravissimi effetti provocati dall’emergenza sanitaria e dalle misure di contrasto del contagio da COVID-19 hanno influenzato tutti i settori dell’economica e della vita istituzionale, con ricadute importanti anche sulla dimensione dei dati di vigilanza e della “popolazione dei lavoratori e lavoratrici” tutelati dall’azione ispettiva.

Nel 2019, la composizione percentuale per sesso dei lavoratori per i quali era stata contestata almeno una violazione mostrava una prevalenza dei maschi rispetto alle femmine, con valori del 60,3% (M) a fronte del 39,7% (F).

Grafico 14. Lavoratrici/lavoratori tutelati per genere - confronto 2019 - 2020

Al fine di esaminare la composizione percentuale dei due sessi, tenendo conto delle anomalie dell’anno della pandemia, l’indicatore “lavoratori irregolari” è stato considerato come aggregato 2019/2020. Nel biennio, le irregolarità hanno complessivamente riguardato per il 61% uomini e per il 39% donne, dato questo confermato anche nella distribuzione a livello interregionale.

Grafico 15. Lavoro irregolare - distribuzione geografica per genere

I.III. Il “lavoro nero”

Per i lavoratori c.d. “in nero”, completamente sconosciuti alla pubblica amministrazione e privi pertanto di copertura previdenziale e assicurativa e di tutela lavoristica, per gli anni 2019/2020 la disaggregazione per sesso mostra una quota femminile del 39% (in linea con la percentuale generale).

Analizzando il dato su base territoriale, si evidenzia che nelle regioni del Nord Ovest e del Nord Est la quota femminile è superiore al 40% (rispettivamente 41% e 43%), mentre in quelle del Centro e del Sud si registrano valori al di sotto del 40% (rispettivamente 38% e 37%).

Grafico 16. Lavoro nero - distribuzione geografica per genere

I.IV. L’illecita interposizione

Le violazioni complessivamente contestate nei due anni afferenti al fenomeno della illecita interposizione e somministrazione del lavoro coinvolgono il 37% di donne ed il 63% di uomini.

La comparazione territoriale della quota percentuale per sesso evidenzia una prevalenza maschile in tutte le macro-aree, con valori al di sopra del 60% fatta eccezione per il Centro, dove la quota maschile è pari al 59%. (Grafico 17)

Grafico 17. Interposizione - distribuzione geografica per genere

I.V. L’orario di lavoro

Con riguardo alla tutela in materia di orario di lavoro, nell’ambito della popolazione interessata per gli anni 2019/2020, viene rilevata una composizione intorno al 35% per la frequenza femminile e del 65% per quella maschile.

Grafico 18. Orario di lavoro - distribuzione geografica per genere

I.VI. La riqualificazione

Negli anni 2019/2020, il fenomeno associato alla “riqualificazione” del rapporto di lavoro, vede coinvolti gli uomini in misura pari al 54%. La distribuzione territoriale fa tuttavia emergere una maggiore frequenza femminile nelle aree del Nord Ovest e del Nord Est, rispettivamente con il 56% e 54% (Grafico 19).

I.VII. La tutela della genitorialità

Le contestazioni degli illeciti in materia di tutela della genitorialità presentano una caratterizzazione tutta al femminile. Nei due anni esaminati, i soggetti verificati irregolari sono per il 94% donne. Confrontando la distribuzione tra 2019 e 2020, si osserva una riduzione nel 2020 che risulta tuttavia inferiore rispetto alle riduzioni registrate per gli altri indicatori.

La prevalenza femminile più marcata viene rilevata, con il 98%, nelle regioni del Nord Ovest.

Grafico 20. Tutela genitorialità - distribuzione geografica per genere

I.VIII. La tutela dei minori

I giovani soggetti complessivamente coinvolti nelle violazioni in materia di lavoro minorile sono in prevalenza di genere femminile. Tale andamento si verifica in tutte le macroaree tranne che in quella del Sud. (Grafico 21).

I.IX. Conclusioni

La sintetica analisi descrittiva sulla popolazione dei soggetti tutelati dall’azione ispettiva ha evidenziato una caratterizzazione “di genere” dei fenomeni di irregolarità:

− una maggiore frequenza maschile negli aggregati relativi al lavoro nero, alla interposizione illecita, all’orario di lavoro;

− una distribuzione più equilibrata tra i generi in relazione alla riqualificazione del rapporto di lavoro; − una netta prevalenza femminile con riferimento alle tutele della genitorialità e dei minori;

Tale rappresentazione viene osservata attraverso l’indice di coesistenza tra i sessi che individua la presenza di n. donne per 100 uomini.

Con riferimento al biennio 2019-2020, emerge una “femminilizzazione” della tutela dei minori e della “genitorialità” (anche se graficamente quest’ultimo non può essere rappresentato nel grafico in calce perché valore troppo elevato, pari a 1.795 donne ogni 100 uomini).