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Verifiche Covid 19 - distribuzione territoriale degli accessi

Le irregolarità riscontrate nelle verifiche definite hanno prevalentemente riguardato la corretta attività di formazione/informazione per i dipendenti, l’omessa fornitura o la non conformità dei dispositivi di protezione individuale (DPI), la pulizia e sanificazione dei locali dell’azienda e il rispetto delle precauzioni igienico personali.

Meno ricorrenti sono risultate le violazioni concernenti il rispetto di adeguate modalità di accesso e di condotta in azienda da parte di fornitori, dipendenti e visitatori e la presenza di idonea cartellonistica informativa nei luoghi di lavoro.

Residuale è stata la constatazione di ulteriori inosservanze in materia – a titolo esemplificativo – di aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), corretta gestione degli spazi comuni, distanziamento sociale e misurazione della temperatura corporea.

8.3 Autorizzazione per impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo (ex art. 4 legge 300/1970). Nel corso dell’anno sono state emanati 19.521 provvedimenti autorizzativi per l’installazione e l’utilizzo di apparecchiature di videosorveglianza e altri strumenti di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori.

Si rammenta che l’attività valutativa effettuata dall’INL, a fini di autorizzazione all’installazione di impianti da cui possa derivare – anche in via indiretta o potenziale – un controllo a distanza sui lavoratori, ha ad oggetto la verifica di alcuni presupposti fondamentali a tutela dei diritti dei lavoratori contro il rischio di eventuali abusi da parte del datore di lavoro:

− la sussistenza di esigenze organizzative e produttive, di sicurezza sul lavoro o di tutela del patrimonio aziendale, che legittimino l’utilizzazione di tali apparecchiature;

− l’effettivo adempimento dell’obbligo datoriale di fornire a tutto il personale interessato un’adeguata informazione sulle modalità d’uso degli impianti e sulla possibilità che ne conseguano forme di controllo a distanza sull’attività lavorativa;

Tabella 56. Provvedimenti autorizzativi sistemi di controllo a distanza

8.4 Autorizzazione all’interdizione anticipata o post partum dal lavoro per le lavoratrici madri addette a lavori vietati o pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino (ex art. 17, comma 2, lett. b) e c), d.lgs. n. 151/2001 e s.m.i.).

Con riferimento alle istanze di interdizione anticipata o post partum delle lavoratrici madri pervenute agli Ispettorati territoriali, nel corso del 2020 sono stati rilasciati 57.209 provvedimenti a tutela di altrettante lavoratrici.

Mediante tali provvedimenti è stata assicurata l’effettiva protezione della salute delle lavoratrici interessate e dei loro figli, impedendone l’adibizione a mansioni o lavori incompatibili con la gravidanza ed il puerperio, a causa dei possibili effetti negativi sulla salute della donna e del bambino, previa verifica dell'impossibilità di destinarle ad altre attività in base all'organizzazione aziendale.

Tabella 57. Provvedimenti di astensione dal lavoro delle lavoratrici madri

Ambito territoriale Numero

provvedimenti emessi

IIL Centro 4.493

IIL Nord Est 5.978

IIL Nord Ovest 5.168

IIL Sud 3.882

TOTALE ITALIA 19.521

Provvedimenti di autorizzazione all'utilizzo di sistemi di controllo a distanza

Ambito territoriale Numero provvedimenti emessi

IIL Centro 12.581 IIL Nord Est 24.216 IIL Nord Ovest 17.278 IIL Sud 3.134 TOTALE ITALIA 57.209

8.5 Convalida di dimissioni o risoluzioni consensuali lavoratrice madre/lavoratore padre (art. 55 d.lgs. 152/2001)

A fronte di 39.214 richieste di convalida di dimissioni o risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro presentate da lavoratrici madri/lavoratori padri nei primi tre anni di vita dei figli, ne sono state convalidate dagli Ispettorati territoriali del lavoro 39.187, previa verifica della genuinità del consenso manifestato.

Tali provvedimenti sono infatti finalizzati, com’è noto, a tutelare i lavoratori interessati da eventuali abusi o indebite pressioni datoriali mirate alla cessazione del rapporto di lavoro nel delicato periodo della gravidanza e della prima infanzia dei figli.

L’analisi dei dati relativi ai provvedimenti in questione sarà oggetto di approfondimento nella consueta relazione annuale dedicata al tema specifico.

La tabella che segue illustra la ripartizione per macroaree territoriali dei provvedimenti di convalida di dimissioni e risoluzioni consensuali.

Come già si è avuto modo di precisare, i dati sotto riportati non comprendono le analoghe attività poste in essere nella Regione Sicilia e nelle Province autonome di Trento e Bolzano.

Tabella 58. Convalida dimissioni/risoluzioni rapporti di lavoro delle lavoratrici madri/lavoratori padri

Ambito territoriale Numero provvedimenti

emessi

IIL Centro 7.729 IIL Nord Est 13.122 IIL Nord Ovest 13.682 IIL Sud 4.654 TOTALE ITALIA 39.187 Provvedimenti di convalida dimissioni /risoluzioni

consensuali del rapporto di lavoro lavoratrici madri/lavoratori padri

I. L

A DIMENSIONE DI GENERE E I DATI DI VIGILANZA

Nell’ambito delle indicazioni comunitarie e nazionali in merito alla promozione ed implementazione delle statistiche di genere, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha ritenuto di introdurre nel presente “Rapporto annuale” una specifica sezione dedicata in una ottica di genere alle risultanze ispettive, al fine di iniziare a sviluppare un’analisi dei dati utile all’emersione delle discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro, dei differenziali salariali per motivi di genere e di ogni altra evidenza quanti-qualitativa attinente alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche per consentire la verifica dell’effettiva applicazione delle norme antidiscriminatorie previste dall’ordinamento giuridico italiano su discriminazione diretta ed indiretta (art. 25 del d.lgs. n. 198/2006 - Codice delle pari opportunità).

La rappresentazione percentuale dei dati di vigilanza ripartiti per genere vuol costituire un passo in avanti per il raggiungimento dell’obiettivo prioritario dell’INL, orientato al contrasto di illeciti sostanziali di maggior disvalore sociale ed economico su una più ampia possibile platea di lavoratori, anche ai fini della corretta imputazione e/o qualificazione dei rapporti di lavoro e della tutela delle categorie più vulnerabili: minori, lavoratrici, extracomunitari e precari.

I.I. I dati disponibili

In considerazione dell’attuale disponibilità dei dati riferiti alla popolazione degli individui interessati alla tutela in materia di lavoro, assicurazione e legislazione sociale, e tenuto conto del fatto che la distinzione per genere è disponibile per i soli dati riferiti all’attività del personale ispettivo civile dell’INL (con esclusione di quelli relativi alle ispezioni svolte dai carabinieri del Comando Tutela del Lavoro) nella presente analisi si procede alla individuazione della struttura per sesso di alcuni dei molteplici indicatori rappresentativi dell’attività ispettiva, nonché alla ripartizione geografica per macro-aree.

L’analisi è condotta sui dati relativi agli anni 2019 e 2020.

Le osservazioni statistiche, amministrate dal sistema gestionale dell’INL, sono aggregate per tipologia di “fenomeno”, individuando gruppi di illeciti omogenei che caratterizzano specifiche norme a tutela dei lavoratori; in particolare, ai fini della presente analisi, sono stati presi in considerazione i fenomeni del “lavoro nero”, dell’“interposizione illecita”, della “qualificazione non genuina del rapporto di lavoro”, della “tutela della genitorialità”, della “normativa su orario di lavoro”, e dei “minori”.

I.II. La “popolazione” dei soggetti irregolari

I gravissimi effetti provocati dall’emergenza sanitaria e dalle misure di contrasto del contagio da COVID-19 hanno influenzato tutti i settori dell’economica e della vita istituzionale, con ricadute importanti anche sulla dimensione dei dati di vigilanza e della “popolazione dei lavoratori e lavoratrici” tutelati dall’azione ispettiva.

Nel 2019, la composizione percentuale per sesso dei lavoratori per i quali era stata contestata almeno una violazione mostrava una prevalenza dei maschi rispetto alle femmine, con valori del 60,3% (M) a fronte del 39,7% (F).