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Conclusione biti siano poco nitidi.18

Allo stesso modo, non si dovrebbe nemmeno sminuire il fenomeno, che si attesta sulla media di quasi 2,5 casi di dimissione ogni anno.

a ra i i i i io a o a a all io i rgi o a r o all li g i a

emanate negli anni, elaborando una linea di condotta personale sulla base della propria tradizione e di una selezione dei migliori metodi attuati sul territorio nazionale.19 Le richieste di dimissione che sono pervenute sono state ponderate con attenzione ed accordate sulla base di un progetto di nuovo uso avanzato dai proprietari e dai soggetti interessati, questione particolarmente sensibile soprattutto nel caso di immobili di pregio.

l r o i i i io a a o alla io i i r iari o l ifi io i o

al l o o bba ai r i a o a o i i ro a i or i i o i ba all a bi o il

r o a ol ifi a gli l riori i i i lla aggior ar i a i rig ar a o l r i io

i a i i oli i a ar i i a i a al r ligio a o o i o ra o o i ri i i lla i a

a oli a o o o r i i o a o i al o o il i o r ligio o la r -

ra ll i obil l o o l o ll i golo ar i ara ri a i a ora o a

spesso fatto esplicito divieto di celebrare il rito di matrimonio civile, nel timore che questo possa risultare quasi una scimmiottatura della controparte religiosa.

18 ifi io i o oggi io l i r i o o l o r io a ia la a lla i org

vittima dell’incuria, è oggi una legnaia. Altri locali, di minor pregio, sono stati alienati ad esercizi commerciali, come nel caso di Bruino, o sono stati demoliti. La cappella dell’istituto Sacro Cuore, a Torino, è stata trasformata in un loft. 19 r o a ir or ll io B i l rali Nota sulla gestione e valorizzazione dei beni immobili della

diocesi e degli enti ecclesiastici, Pianezza, 13 Aprile 2016.

i l gg fi i io i a oli i a i a i o o alori a io i i io i b i a i a io i o i r i i ra a i ili ar al glio il a ri o io a i i io i b i o i i io ali o i a i a io i forte squilibrio tra costi e mezzi per la loro copertura è necessario operare delle scelte di valorizzazione o dimissione, avendo cura di non “svendere” parti di patrimonio. Occorre individuare le diverse categorie di beni, sulla base delle qua- li i i i ar l ra gi ll io i

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Capitolo VI

Un’ulteriore osservazione può essere posta circa la provenienza delle richiesta di dimis-

io il ll i a ll i o o i ro ri l ia i a i i o r ll

origi aria ifi a all o ra r i a ll ali il arro o l o o ll i a a il

legale rappresentante.

L’altro consistente gruppo per il quale è stata avanzata una richiesta di dimissione è quella delle cappelle degli istituti religiosi, che costituiscono il 32% di tutti le chiese dimesse ad usi profani. La cifra è tanto più sensibile nella fase post dimissione, quando spesso occorre un alienazione.

i i i g o o o or a i r l arro i r iligo o a r la ro ri

del bene,20 cederlo ad un ente pubblico e talvolta a privati cittadini, gli istituti religiosi quasi sempre

a rifi a o ro o la la o a io bbli a l b ali a o l orragia i

ifi i fi a bi o go o i iara i i a i alla i a

l ll a ll i a i ro a i i loro ro ri o o a ali a a ri a i gli i

o ra o o o i ra o i i ri li o r o i o i r i o o i i i r -

gono sul costruito talvolta addirittura con demolizioni.

Solo nel 9% dei casi sono stai ceduti ad enti pubblici,21 Il 27% degli istituti religiosi proprietari delle

a ll a a o la ro ri r o r a o i al i a i gi ia ifi a a a i a

non ancora portata a termine, o la dimissione è molto recente.22

20 Questo avviene nel 44% dei casi, nel 21% viene ceduta ad un ente pubblico e nel 27% a privati cittadini. Per il restante 16% non si hanno dati certi.

21 Il 9% è rappresentato da un unico caso, quello di Lanzo Torinese.

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Conclusione Un’altra osservazione, strettamente legata al tema appena descritto, riguarda il pregio de-

gli ifi i r lifi ar i o r ar o i lla l a io a ali a o a o

i r a o alla rifi a i i r l ral a aggio obbliga o a o i l i io i

ali ar i obil la i io ri al a i i i a a i 23 e l’esito è stato registrato

positivamente. I casi esemplari, fra questi, sono le chiese costruite in passato dalle confraternite, che oggi si ritrovano orfane ed inutilizzate.

Per i restanti casi non è semplice esprimere un giudizio: nei documenti consultati non vi è traccia

i al ro ra i rifi a i i r l ral ba ai a i ra ol i i a ia

ipotizzare che il 32% dei casi non fossero dotati di particolare pregio e, sulla base di questo, siano andati incontro al proprio destino. Per il restante 15% non è stato possibile selezionare materiale

i r i l r i a i l ri o gr o o l o o

a lib r gli i i i r ligio i l i orr lla ro ria ro ri o i i ol ra robabil-

ri a a a o arri a o al o i r orr l i i cclesiastico - pregio

- uso culturale ed ente religioso - pregio minore/assente - uso privato.

La maggior parte dei casi può rientrare nello schema descritto ma si consideri che vi sono casi non riconducibili a queste coincidenze.

L’ultima nota riguarda la condivisione dei progetti di riuso. Soprattutto nei casi di alienazione

o o io i iri i a a or ll bbli a i i ra io i o a o ia io i a fi i l ro

si può dire che il progetto è stato redatto avendo cura del territorio, delle sue domande e delle sue

ri o i a ollabora io i rgi a ra i o i ogg i oi ol i l a ori l ia i lo-

cali.

Se è vero che la decisione di dimissione ed alienazione viene vagliata dai diversi consigli pastorali, è anche vero che in quasi nessuno dei documenti studiati si fa esplicito riferimento al coinvolgimento

i i a i i lai i r a rog a io ar i a a l ro ri o ll ifi io24

24 Il solo caso che si distingue è quello della chiesa dello Spirito Santo, a Poirino. Capitolo VI

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Glossario

nella Chiesa cattolica, associazione di fedeli eretta per l’esercizio di opere di pietà e di carità con una regolare organizzazione. Le confraternite, i cui membri non pronunciano voti né vivono in comune, sono costituite con erezione canonica in una chiesa con formale decreto dell’autorità ecclesiastica,

ola l o ifi ar o o ri r i oli o l o ra r i o o o a i a a ri ola i

uno statuto, di un luogo di riunione - spesso corrispondente a una chiesa, di cui talvolta occupano una particolare cappella o altare -, di uno stendardo e di un abito da usare nelle occasioni pubbliche, come le processioni. L’appartenenza alla stessa confraternita costituiva il segno della condivisione

i a r i r la io i i i r i o i o il i i a o ra r i i i ro i alia

o ra o ll i a ar ir al olo al ol a r o i a a o i i o io ali

i a i a a o i i r al rba o l ll l a l il o i o i i i li a i l

o i Bianchi del 1399. A volte le confraternite stabilirono intensi contatti con gli ordini mendicanti. Sin dal Medioevo erano riconosciute e regolate dalla Chiesa, ma solo dal Concilio di Trento furono sottoposte al controllo dei vescovi della diocesi in cui operavano.

Confraternita

diocesi il cui ordinario gode del titolo di arcivescovo. Generalmente è la diocesi più importante (me- tropolia) di una provincia ecclesiastica. Anche una diocesi non metropolitana può essere chiamata arcidiocesi per motivi storici o di prestigio.

Arcidiocesi

sono accordi bilaterali stipulati tra la Santa Sede, in veste di soggetto di diritto internazionale, e i singoli Stati stipulanti, per provvedere alla regolamentazione generale della situazione giuridica della Chiesa in un determinato paese. Nei rapporti tra Chiesa e Stato il c. stabilisce le concessioni che ciascuno dei due poteri compie a favore dell’altro, rinunciando a pretese fondate esclusiva-

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Ecclesiale

della Chiesa intesa come comunità di fedeli, indipendentemente dalle sue connotazioni giuridica, canonica e gerarchica.

Ecclesiastico

pertinente alla Chiesa, in particolare diritto ecclesiastico, ovvero le norme emanate dallo Stato per regolare la vita giuridica delle confessioni religiose e la disciplina che studia queste norme.

i i li a i

detti anche Battuti, o Cappucciati, o Flagellanti, cristiani che aderirono a un movimento penitenziale

i oli i i ra i la ag lla io o i i li a a i il o i bbli o i

determinate circostanze e nell’ambito di norme ben precise.

mente sul diritto canonico o sul diritto statale. Oggetto del concordato possono essere: questioni di carattere puramente religioso, questioni di natura temporale e questioni di carattere misto.

Consiglio presbiterale

i i o a o i g i o al o ilio a i a o r i o al o i i iri o a o i o ai a o i

o i i a or a i a o io a o o or a o a al i r bi ri a o

il compito di aiutare il vescovo nella vita pastorale della diocesi. Esprime la corresponsabilità dei presbiteri con il vescovo nel guidare la vita della Chiesa.

rinuncia, imposta o spontanea, all’esercizio di determinate funzioni.

esclusione dalla propria competenza, ma anche, nel linguaggio giuridico, trasferimento dei diritti ad un altro soggetto.

i i io

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