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171Lo studio del fenomeno della riduzione ad usi profani nella diocesi di Torino si inserisce

come un tassello nello studio che interessa i diversi Paesi in Europa ed oltreoceano.

Come introdotto in precedenza, diversi fattori interni ed esterni alla Chiesa hanno prodotto negli

a i a i i io i li i ri or fi a iari i o g a a o ri o o la i

di chiese nell’Europa Occidentale. Sebbene il fenomeno delle redundant churches non sia esclusivo dei nostri secoli,1 i gabil il ro o abbia a l ra o a ali a o alla i i o ial la contrazione delle vocazioni e il calo della pratica religiosa.

o o r i i agi i o i o ibil o i rar la ri ia i or al lla o ra o-

i la ri ia i i fi i a o ar a robabil o ar a r r o al o

r i ro i i a i 2 Un tale andamento si manifesta esclusivamente nel nostro continente,

i r r a la o r i o olari a io arri a o a o r arlar i eurolaicità3 in un

o o i i i o i i r ligio i i fiori o o4

All’interno del territorio Europeo si può poi distinguere un ulteriore pattern, che delinea le nazio- i ori ali i l ga alla r ligio 5 di quelle occidentali, sebbene non tutti gli Stati ricadano in

o a r io il lla o ola io a l a or og i fi i ol o r li-

giosa, una percentuale sensibilmente maggiore degli altri paesi occidentali ed in linea, ad esem- 1 A. Longhi, Il ruolo contemporaneo delle chiese storiche, tra processi di appropriazione, patrimonializzazione e

abbandono, “In Bo”, 10 (2016), p. 12.

2 Harriett Sherwood, ‘Christianity as default is gone’: the rise of a non-Christian Europe, The Guardian, 21 Marzo 2018, disponibile all’indirizzo www.theguardian.com/world/2018/mar/21/christianity-non-christian-europe-young-peo- ple-survey-religion, ultimo accesso 21 Gennaio 2019

3 r B rg r ra a i o a , America religiosa, Europa laica? Perché il secolarismo europeo è

un’eccezione, Bologna, Il Mulino, 2010.

4 Kelsey J. Starr, 5 facts about Catholics in Europe, Pew Research Center, 19 Dicembre 2018.

llo ifi o a o l a oli i o a io il ar r i a o lla r gio ri a i a

la maggior parte dei fedeli di confessione cattolica, pari al 39% nel 2010. Un secolo prima il 65% dei cattolici del mon- do risiedeva in Europa. Disponibile all’indirizzo r ar org a a a abo a oli i europe, ultimo accesso 21 Gennaio 2019.

5 Il termine utilizzato è commitment.

Lo scenario

europeo

VI.I

172

Conclusione pio, con la Polonia, mentre la Repubblica Ceca e l’Estonia6 esprimono un livello di sentimento

r ligio o arago abil a llo lla a i ar a ol o i r agli al ri a i ll ro a7

I dati appena riportati dati si intrecciano a molti temi complessi8 e la mia osservazione si

o ra lla loro i r io o lo il o lla oria ra i a i ri o gli ifi i i l o

dismessi ad usi profani. Si può notare come i Paesi più attivi su questo fronte siano anche quelli ch

i i iara o o o r ligio i 9B lgio ra ia r a ia ra Br ag a o o o la ri r a i

ro a a o a o ri o r gli ifi i i a a a l a o la i a io a io al o

ritardo che caratterizza anche gli altri Stati dell’Europa meridionale,10 l’Italia partecipa a sua volta

alla ri r a o o o i g i a i a o i o og i g ra o i o

sociale e percepito con tinte vagamente apocalittiche. Tuttavia non lo fa in modo unitario, operando da un fronte comune, ma con operazioni capillari, studiando il fenomeno principalmente attraverso la ricerca universitaria.

La letteratura è presente ma carente, limitata a brevi periodi di tempo e un ristretto numero di casi, 6 Harriett Sherwood, ‘Christianity as default is gone’: the rise of a non-Christian Europe, The Guardian, 21 Marzo 2018, disponibile all’indirizzo https://www.theguardian.com/world/2018/mar/21/christianity-non-christian-eu- rope-young-people-survey-religion, ultimo accesso 21 Gennaio 2019

Per quanto riguarda la popolazione giovanile (16 - 29 anni), il 91% e 81% della popolazione rei due rispettivi Paesi i iara i o i ifi ar i o al a r ligio

o a a a ri Baro a o o ro a o ri i r i r ligio o i , Pew Re- search Center, 5 Dicembre 2018. Disponibile all’indirizzo r ar org a a o o - ro a o ri i r i r ligio o i , ultimo accesso 22 Gennaio 2019.

8 Eastern and estern Europeans i er on Importance of Religion, iews of Minorities, and ey ocial Issues,

People in Central and Eastern Europe are less accepting of Muslims and ews, same-sex marriage, and legal abortion,

Pew Research Center, 19 Ottobre 2018, disponibile all’indirizzo http://www.pewforum.org/2018/10/29/eastern-and- r ro a i r o i or a o r ligio i o i ori i a o ial i , ultimo accesso 24 Gennaio 2019.

o a a a ri Baro a o o ro a o ri i r i r ligio o i , Pew Re- search Center, 5 Dicembre 2018. Disponibile all’indirizzo r ar org a a o o - ro a o ri i r i r ligio o i , ultimo accesso 22 Gennaio 2019.

10 Nell’Europa meridionale e centrale si concentrano anche la maggior parte di fedeli di confessione cattolica, come scrive Kelsey J.Starr in 5 facts about Catholics in Europe, Pew Research Centre, disponibile all’indirizzo http://

173

Capitolo VI

generalmente stabilizzata su temi chiave,11 come ha indicato il sociologo Luca Diotallevi nella sua partecipazione al convegno internazionale Dio non abita più qui? Dismissione di luoghi di culto e gestione integrata dei beni culturali ecclesiastici orga i a o al o ifi io o iglio lla l ra

alla o r a i o al alia a alla o ifi ia i r i r goria a l o br

In assenza di un quadro concettuale sistematizzato, il convegno si è svolto nell’intenzione

i ri o r a al robl a i i gra a ali rg a r l i g a a

processo avanzato di secolarizzazione. Nella prima giornata, l’attenzione è stata rivolta al problema

lla i i io l ri o i i a o a a i a a a a ro a o la a i a lla g io-

ne dei beni culturali all’interno di una programmazione pastorale a lungo termine.12

Al termine dell’incontro i rappresentanti delle conferenze episcopali di Europa, Australia, Canada e Stati Uniti hanno approvato le linee guida per il riuso del patrimonio immobiliare. Nel documento, intitolato La dismissione e il riuso ecclesiale di chiese - Linee guida, vengono messe in particolare

i a i ar i i o o g i ar l o ibili i ra or a io a ri o iali a io 13

espressi attraverso i concetti di resilienza o ro l i i a a a i ro l i a i og i ifi io deriva dalla propria storia e dal contesto, sostenibilità, intesa in ambito culturale, sociale, politico e amministrativo su un orizzonte temporale considerevole, corresponsabilità ra i a o i laica e pianificazione in una visione territoriale d’insieme.14

lla a o a io il o ifi io o iglio lla l ra i l ga i ll o r i o ali

11 o o a io all ii i i robl i a or o ai ali i abili a la l ra ra o o l i ifi a io l i golo o i i i io l ra i io i r ligio i r a la ollo a io ori o g ografi a ll ifi io il o -

o l gal il i a ro ri ario il or o i o lla i i io il alor l b l ragio i lla i i io gli i lla i i io i ar r b ra o a a a lla i i io la o a i a io o

12 io non abita pi ui? Il comunicato finale e il messaggio del Papa, Chiesa Cattolica Italiana, 4 Dicembre 2018. Disponibile all’indirizzo b i a a oli a i io o abi a i i il o i a o fi al il ag- gio-del-papa, ultimo accesso 25 Gennaio 2019.

13 La dismissione e il riuso ecclesiale di chiese, Linee guida, pp. 9-10, disponibile all’indirizzo www.cultura.va/ content/cultura/it/pub/documenti/decommissioning.html

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Conclusione

a o a a ro a o i i a o a a io i fi ali ri r orro o o l a o i o i

dei documenti pubblicati in passato, ponendo un punto fermo:

1. La cura del patrimonio culturale religioso è responsabilita ri i al i a la o i in particolare di quella ecclesiale, per le quali questo patrimonio ha importanza, a livello locale o

global r o r la ari ll i a io i gi ri i ll i r a io i la o -

r a io l a ri o io r ligio o i al a ia a alla o i r ligio a r ali a a i

ollabora io o i ro io i i lla o r a io o i gli i r a i o l a ori

dello Stato a ciò preposte.

2. Nella formazione teologica dei vescovi di recente nomina, dei futuri presbiteri e diaconi e dei laici è opportuno trattare dei beni culturali, mediante apposite discipline o all’interno di disci-

li gi i i al fi i r arar a ori o ra ori a orali ibili all i or a a

del patrimonio culturale nella vita e nella missione evangelizzatrice della Chiesa e in grado di interloquire con i tecnici e i funzionari dello Stato.

3. Si raccomanda che ogni ente ecclesiastico rediga un inventario dei propri beni immobili e mo- bili e, per i beni di interesse culturale, un catalogo più accurato. Si esorta ad avere particolare cura nel censire e monitorare il patrimonio religioso non più utilizzato (anche quello moderno), assicurandone la custodia, la manutenzione continua e la messa in sicurezza. È auspicabile la

r ali a io la i io i a al i l i o i r a io al i a aloga io

coinvolga le varie esperienze in corso.

4. Ogni decisione sul patrimonio culturale deve essere inserita in una visione territoriale comples-

i a ll i a i o iali i ografi i oli i l rali r a o l la oro a io

alla o ibili a bi al a aggi i a ll ra gi a orali ll rg

175

Capitolo VI

ia a ia ifi a io ll o l a ri o io i obiliar l ia i o ori o

oral al o i io rio o o a bi o ar o a al la o i -

l ial i o ro i o la o i i il r l rri orio i o a a ar al b a

fi ali i a ia l ro o i ri r a i o ro i a i a i a oi olg r

gli specialisti del patrimonio, gli architetti, gli operatori sociali e i fedeli.

5. a gra i io i a biar la fi ali i ifi i o r i i o l og i r il l o ri ia o l

rispetto dei presupposti stabiliti dalla normativa canonica e civile, dovrebbe coinvolgere nella

ri io i i r i ogg i l iali i li a i r ro ar o r ali o la ol io gi a

l i r i o o r bb r a o o r la r al a al i boli a

6. gli a i i ali a io o ibil i i ro a o la ol a i a gli ifi i a ri

a i i a i i i a aggi i ro ri i a a llo all a ori i ili i o o a

gara ir ia i olo gi ri i o la ig i l l ogo

7. i a i a a o o ia i o ibil a r ifi io r ligio o o al i a ia

o or o r a i rargli o o o r ligio o a io a a olo a al r o i

cristiane), culturale o caritativo, per quanto possibile compatibile con l’intenzione originale della sua costruzione. Sembrano pertanto da escludere riutilizzi commerciali a scopo speculativo, mentre potrebbero essere considerati quelli a scopo solidale. Sono certamente da preferirsi

a a a i o fi ali l rali o o iali r l o r io i i o ri i a-

lore architettonico si può anche ammettere la trasformazione in abitazioni private.

8. Prima di un nuovo utilizzo le chiese dismesse dovranno essere oggetto di uno studio delle

ra or a io i a o or a o l ifi io all a o a al i o ir i al ar ali

ulteriori trasformazioni siano compatibili con l’architettura storica e di inserire consapevolmen- te e con rispetto il riutilizzo in una storia comunitaria di lunga durata, in cui il nuovo manufatto

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Conclusione nel corso della storia (valore intrinseco).

9. li a g ral a o o ia o ibil o rar ll o ifi r r ibili ar bb a i a-

bil i i i alor ori o o r ar o la l ggibili la i ol ri a ll ifi io

delle componenti costruttive, della gerarchia funzionale e distributiva degli spazi e dei percorsi

origi ali al a i boli i or o al r i or la o i a i i r i l ogo ri ro a o

ri la a o o o o ali o ora

10. r a o rig ar a il a ri o io obil ro i a i i a o al o

llo i ola o alla l gg llo a o i or a a ri r ar a a o i i o i i a

presso altre chiese che ne sono sprovviste nello stesso territorio o presso Chiese povere come segno di condivisione fraterna. I manufatti che si sottraggono alla loro destinazione originale e che posseggono particolare pregio dovrebbero essere destinati - registrandone la provenienza - a un museo, preferibilmente ecclesiastico, che consenta loro una nuova funzione ecclesiale e

i oria

11. Si raccomanda di rimuovere, per quanto possibile, dalle chiese dismesse altari, amboni, pulpiti, immagini sacre e in genere gli arredi sacri, la cui presenza possa contrastare con il nuovo utiliz-

o llo a io i r o il a o lla ali a io llo a io o 15

15 La dismissione e il riuso ecclesiale di chiese, Linee guida, pp. 12-14, disponibile all’indirizzo https://bce.chie- sacattolica.it/wp-content/uploads/sites/25/Linee-guida_La-dismissione-e-il-riuso-ecclesiale-di-chiese_30-11-2019.pdf

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