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DIRETTIVA 2003/10/CE DEL 06/02/03

Nel documento ACUSTICA APPLICATA (pagine 128-132)

Autopompa getta CLS

7.14.3. DIRETTIVA 2003/10/CE DEL 06/02/03

75 80 85 90 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 Hz dB(A) MAX LEQ MIN

7.14.3. DIRETTIVA 2003/10/CE DEL 06/02/03

Nella Gazzetta Ufficiale n. 42/L dell'Unione Europea è stata pubblicata la Direttiva 2003/10/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore).

La direttiva stabilisce prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la loro salute e sicurezza che derivano, o possono derivare, dall'esposizione al rumore e, segnatamente, contro il rischio per l'udito.

I nuovi limite di esposizione e i valori di esposizione che faranno scattare l'azione a livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco sono:

Valori limite di esposizione:

LEX,8h = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa rispettivamente;

Valori superiori di esposizione che fanno scattare l'azione: LEX,8h = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa rispettivamente;

Valori inferiori di esposizione che fanno scattare l'azione: LEX,8h = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa rispettivamente;

In particolari circostanze, per le attività in cui l'esposizione giornaliera al rumore varia significativamente, il livello di esposizione giornaliero al rumore potrà essere sostituito dal livello di esposizione settimanale. Questo potrà avvenire a condizione che: il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato da un controllo idoneo, non ecceda il valore limite di esposizione di 87 db(A); e siano adottate adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati a tali attività. Attualmente, secondo il quanto stabilito dal Decreto Legislativo 227/91 descritto in precedenza, vengono superati i valori limite quando l'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore risulta superiore a 90 dBA od il valore della pressione acustica istantanea non ponderata risulta superiore a 140 dB (200Pa).

E' presumibile che diversi datori di lavoro, per rientrare nei nuovi limiti, se consideriamo che la differenza di 3 dB tra due fenomeni sonori significa che uno è il doppio dell'altro, dovranno

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8. L. 447 DEL 26/10/95: LEGGE QUADRO SUL

RUMORE

La L. 447/95 è la prima vera Legge sul rumore. E’ denominata “Legge Quadro” perché detta solamente i riferimenti legislativi per lo Stato, le Regioni, le province e i Comuni. Completano questa Legge una serie di decreti legislativi emessi negli anni successivi.

8.1. LA LEGGE QUADRO 447/95

Questa legge stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico.

Dopo avere stabilito alcune definizioni fondamentali questa Legge definisce le competenze per:

 lo Stato  per le Regioni  per le Province  per i Comuni.

Non sono delineate normative tecniche specifiche ma si rimanda a leggi e decreti che dovranno emettere le regioni, le province e i comuni in uno alle competenze generali dello Stato.

Saranno le regioni a dovere emanare norme tecniche per la zonizzazione acustica del territorio che dovrà poi essere attuata dai comuni. E' questo uno dei passi fondamentali per l'avvio del processo applicativo della Legge.

La Legge prevede all'art. 7 piani di risanamento acustico che dovranno essere approvati dal consiglio comunale. Questi debbono contenere l'individuazione delle sorgenti acustiche, dei soggetti cui compete l'intervento, le priorità del risanamento, la stima degli oneri finanziari, le misure cautelari per la tutela dell'ambiente. Nei comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti il consiglio comunale presenta una relazione biennale sullo stato acustico del comune.

8.2. DISPOSIZIONI IN MATERIA DI INQUINAMENTO ACUSTICO

La Legge 477/95 prevede che i progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale siano redatti in conformità alle esigenze di tutela dall'inquinamento acustico delle popolazioni interessate.

Sono previste relazioni specifiche di impatto acustico per le seguenti opere: aeroporti, eliporti, autostrade, strade extraurbane principali, strade urbane di scorrimento, strade urbane di quartiere, strade locali, discoteche, circoli ove siano installati macchinari o impianti rumorosi, impianti sportivi e ricreativi, ferrovie.

Occorre produrre una valutazione previsionale del clima acustico delle aree interessate alla realizzazione delle seguenti tipologie di insediamenti:

 scuole ed asili nido;  ospedali;

 casa di cura e di riposo;

 parchi pubblici privati ed extraurbani;  nuovi insediamenti residenziali.

Le domande di concessione edilizia per nuovi impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative, postazioni di servizi commerciali e polifunzionali debbono contenere una documentazione di impatto acustico.

Le attività che si prevede possano produrre valori di emissioni superiori ai limiti di legge debbono presentare una relazione alle competenti autorità comunali ove siano descritte le misure per ridurre ed eliminare le emissioni rumorose causate dalle stesse attività e dagli impianti.

8.3. IMPLICAZIONI SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

La Legge Quadro sul Rumore n. 477/95 può certamente influenzare i piani della sicurezza non appena avrà espresso tutta la sua efficacia. In particolare le Regioni stanno per emanare, alcune lo hanno già fatto, norme per la zonizzazione comunale.

I comuni potranno così zonizzare e pertanto i limiti di rumorosità esterna saranno quelli riportati nella legge, cioè:

Zonizzazione Limite diurno Limite notturno I) Aree particolarmente protette 50 40 II) Aree prevalentemente residenziali 55 45 III) Aree di tipo misto 60 50 IV) Aree di intensa attività umana 65 55 V) Aree prevalentemente industriali 70 60 VI) Aree esclusivamente industriali 70 70

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I responsabili della sicurezza dovranno, quindi, assicurare non solo le condizioni di dose di esposizione quotidiana indicate dal D.Lgs 277/91 ma anche rispettare i limiti di rumorosità esterna per le abitazioni, le strade e gli spazi comuni vicini al cantiere in conformità alla succitata tabella.

Non sarà facile rispettare questi limiti soprattutto nelle zone urbane protette e residenziali. Ciò implicherà l’utilizzo di barriere acustiche mobili al confine dell’area di cantiere, la previsione della rumorosità esterna (ad esempio con codici di calcolo) e l’aggiornamento delle protezioni ogni qual volta il cantiere subisce una modificazione.

Nel documento ACUSTICA APPLICATA (pagine 128-132)