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DIRETTRICE DELLE SEDI DI POTENZA E MATERA

Angela ROCCABELLA

DIRETTRICE DELLE SEDI DI POTENZA E MATERA

L’analisi del comportamento è una scienza che si propone di ottenere la previsione e il controllo del fenomeno naturale che ne costituisce l’oggetto: il comportamento umano.

Come in ogni scienza, anche nell’analisi del comportamento si sono progressivamente sviluppati ambiti specialistici e specifiche tecniche di intervento da applicare in diversi contesti: uno di questi è quello della sicurezza sul lavoro, per il quale si è affermato un insieme di metodi e tecniche che prende il nome di Behavior-Based Safety (BBS).

La BBS applica nel mondo del lavoro i principi ed i concetti della psicologia comportamentale, al fine di prevenire infortuni e malattie professionali mediante la promozione di comportamenti sicuri.

Più in particolare, tale metodologia si basi su elementi fondamentali quali:

9 l’identificazione dei comportamenti di sicurezza;

9 l’osservazione e la misura di questi comportamenti;

9 un continuo feedback per rinforzare i comportamenti sicuri;

9 l’identificazione delle motivazioni dei comportamenti a rischio per instaurare pratiche di lavoro sicure.

In tal senso, la BBS consiste in procedure di indagine basate sull’elaborazione di dati raccolti direttamente sul luogo di lavoro, arricchite da un insieme di tecniche proprie dell’analisi comportamentale.

In altri termini, la problematica della sicurezza viene ricondotta in un ambito psicologico/comportamentale in cui si ricercano i processi di apprendimento e le leggi basilari attraverso cui l’individuo acquisisce nuove abilità e comportamenti.

In tale ambito, viene rivolta particolare attenzione al paradigma di Skinner, secondo cui i comportamenti sono dettati da antecedenti, ovvero azioni che inducono il comportamento (per es. la figura riportata su un cartellone in cui è segnalato l’obbligo di indossare il casco di sicurezza), nonchè mantenuti o modificati secondo stimoli susseguenti all’accadimento,

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quali i rinforzi positivi (il capo squadra mi porta come esempio perché indosso correttamente il casco) e quelli negativi o punizioni (un richiamo per non avere messo il casco).

L’incidenza degli antecedenti, ovvero delle azioni che inducono il comportamento, è tanto maggiore quanto più alto è il numero delle stesse azioni e, chiaramente, quanto più lungo è il tempo dedicato alla formazione, informazione ed addestramento ai comportamenti sicuri.

In tale prospettiva emerge agevolmente che l’incidenza di detti antecedenti cresce esponenzialmente se la formazione e l’informazione sui comportamenti sicuri diventano bagaglio non soltanto del lavoratore ma, prima di tutto, del cittadino.

Occorre, infatti, puntare sulla promozione della cultura della sicurezza già prima dell’ingresso nel mondo del lavoro, forti della consapevolezza che l’educazione ai comportamenti sicuri è tanto più efficace quanto più precocemente si imbatte con la sensibilità e la coscienza dell’individuo.

In tal senso, ne deriva agevolmente che la promozione della cultura della sicurezza deve essere innanzitutto rivolta a coloro che stanno compiendo un percorso di formazione fondamentale per i futuri destini del Paese, ovvero gli studenti, lavoratori e datori di lavoro in pectore.

Più in particolare, è essenziale agire sui giovani in quanto l’educazione alla prevenzione ed alla sicurezza è tanto più incisiva quanto più viene impartita precocemente negli anni della formazione scolastica, cosicché i futuri lavoratori affrontino la propria professione con una sensibilità attenta a questi valori già dal primo giorno, anche in considerazione dei dati statistici da cui risulta che gli infortuni colpiscono in misura maggiore la popolazione giovane rispetto a quella adulta.

Forti di tale convinzione, da gennaio ad aprile 2010, le sedi Inail di Potenza e quella di Matera hanno organizzato una rassegna cinematografica vertente sul tema della sicurezza.

Il progetto, caratterizzato da un’impostazione prevalentemente comunicativa, ha mirato a promuovere e divulgare una maggiore sensibilità sociale intorno ai valori della prevenzione e della sicurezza in ambito lavorativo, attraverso la visione di film volti a sottolineare che la salute e la sicurezza sul lavoro non attengono ad un insieme di leggi e norme, apparentemente asettiche e farraginose, lontane dalla vita delle persone, ma sono - prima e soprattutto - una serie di comportamenti virtuosi in grado di salvare una vita umana.

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Con tale ambizione, la rassegna cinematografica è stata principalmente rivolta agli alunni di varie scuole, con proiezioni mattutine, gratuite, vertenti sul binomio lavoro-sicurezza.

Nello specifico, a Potenza, il programma della rassegna “cinema & lavoro” ha previsto la visione di pellicole quali:

• “la fabbrica dei tedeschi” di Mimmo Calopresti;

• “tutta la vita davanti” di Paolo Virzì;

• “la nostra vita” di Daniele Luchetti;

• “l’uomo flessibile” di Stefano Consiglio;

mentre a Matera sono stati proiettati film quali:

- “morire di lavoro” di Daniele Segre;

- “la leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore;

- “sul mare” di Alessandro D’Alatri;

- “la svolta – donne contro l’ILVA” di Valentina D’Amico.

Grazie alla presenza di personale Inail, ogni proiezione ha rappresentato un’occasione di riflessione a disposizione dei ragazzi e degli stessi insegnanti per un momento di confronto e di analisi, così da meditare che la sicurezza del lavoro rappresenta un obiettivo da perseguire innanzitutto come cittadini.

Difatti, la sicurezza e la prevenzione sono una grande sfida per l’uomo del nostro tempo, per cogliere la quale occorre impegnarsi ad utilizzare il progresso per far crescere una nuova “dignità del lavoro”, quella dignità per cui i lavoratori non vengano più considerati un

“costo” per l’impresa e per la collettività, ma una “risorsa” impareggiabile.

Considerazioni, queste, cui è stato agevole pervenire partendo dalla visione di film che, rifacendosi al citato paradigma di Skinner, costituiscono di per sé antecedenti ai comportamenti sicuri in quanto, stigmatizzando i comportamenti a rischio con quella forza ed immediatezza espressiva propria del mezzo cinematografico, di converso permettono di individuare gli atteggiamenti sicuri, altresì meditando su come e quanto l’inosservanza delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro incide, prima ancora che sul destino del lavoratore, sulla vita della persona e di tutta la sua famiglia.

L’iniziativa ha, dunque, consentito di individuare i comportamenti sicuri degli ambiti produttivi oggetto delle varie trame delle pellicole proiettate, altresì offrendo spunti di riflessione idonei a promuovere quella cultura della sicurezza che è un dovere ineludibile di ognuno e di cui l’Inail, nella sua valenza istituzionale, ha inteso farsi carico.

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Difatti, in forza della normativa (di cui anche ai recenti D.Lgs. 81/08 e 106/09), l’Istituto è chiamato a svolgere compiti di informazione, formazione, promozione e divulgazione in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, nell’ottica di una partecipazione attiva e fattiva allo sviluppo ed alla diffusione di una sempre maggiore sensibilità sociale nei confronti delle tematiche inerenti la sicurezza sul lavoro.

Notevoli sono stati gli apprezzamenti per l’iniziativa espressi, dagli stessi studenti e docenti intervenuti, nei questionari di gradimento distribuiti al termine di ogni proiezione cinematografica.

Consistenti, peraltro, anche le richieste di ulteriori analoghe rassegne ed iniziative pervenute dagli studenti intervenuti, motivate sottolineando l’esiguità dei momenti di educazione alla salute nei luoghi di lavoro nei percorsi didattici.

Migliorare i comportamenti sicuri è, dunque, possibile anche puntando sulla cooperazione tra l’Inail e le istituzioni scolastiche; del resto, il coinvolgimento e l’entusiasmo dei circa 3.900 ragazzi che hanno complessivamente partecipato alla rassegna dimostrano la validità di iniziative che permettono di stimolare l’interesse degli studenti sull’importanza di lavorare in sicurezza e di adottare comportamenti sicuri in ogni contesto della vita.

Anche con tali iniziative l’Inail, che negli ultimi anni ha visto sempre più ampliarsi la propria mission, oggi estesa alla “tutela globale” del lavoratore, riesce a svolgere un ruolo fondamentale nella formazione e nella diffusione sul territorio della cultura della sicurezza, trasmettendo incisivi messaggi che vanno oltre le parole e le fredde statistiche.

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1) PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI MORTALI IN AGRICOLTURA UTILITA’ DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE

2) FORMAZIONE ED INFORMAZIONE FONDAMENTI PER UN’EFFICACE PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI MORTALI IN AGRICOLTURA

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