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Rapporto Annuale Regionale 2010 Basilicata

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Rapporto Annuale Regionale 2010

Basilicata

ottobre 2011

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Rapporto annuale regionale 2010

Stampato dalla Tipografia Inail – Milano Comitato di redazione

Riccardi Salvatore Angiolillo Carmen Lucia

Satriani Giuseppe Colafemmina Giovanni Romeo Alessandro Di Leo Gerardo

Referente: Romeo Alessandro

Segreteria Organizzativa: Zaccagnino Filomena

Scarano Maurizio

Trivigno Carolina

Le poesie sono tratte dal testo “lavoro di autore” edito dall’INAIL Sede di Matera

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indice

Prefazione pag. 7 PRIMA PARTE – IL CONTESTO SOCIO ECONOMICO

1.1. Premessa pag. 13 1.2. Il mercato del lavoro pag. 14 1.3. Il lavoro flessibile pag. 17 1.4. Artigianato pag. 17 1.5. L’andamento aziendale pag. 18 1.6 La vigilanza assicurativa pag. 19 SECONDA PARTE – LO SCENARIO ASSICURATIVO

1.1 Gli Infortuni sul lavoro pag. 25 1.2 Industria e servizi pag. 26 1.3 Agricoltura pag. 30 1.4 Apprendisti pag. 31 1.5 Infortuni in itinere pag. 31 1.6 Infortuni stradali pag. 32 1.7 Infortuni stranieri pag. 32 1.8 Infortuni per conto dello Stato pag. 33 1.9 Infortuni studenti pag. 34 1.10 Gli infortuni sul territorio pag. 34 1.11 Malattie professionali pag. 36

3. La prevenzione pag. 38

4. La banca dati pag. 41

4.1 Report 2010 pag. 43

PARTE TERZA - LE MONOGRAFIE

I giovani e la sicurezza sul lavoro: la proiezione di film quale momento di riflessione sui comportamenti sicuri. L’esperienza della rassegna “cinema & lavoro” in Basilicata

Prevenzione degli infortuni mortali in agricoltura Utilità di formazione ed informazione - Formazione ed informazione fondamenti per un’efficace prevenzione degli infortuni mortali in agricoltura

Il “Documento di valutazione dei rischi” ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008

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LAVORO PRECARIO Schiava di ansie, la notte mi vesto di fiabe e il giorno, di immobili storie.

Talvolta mi vesto di calma, mi vesto di attese e pazienza,

e delle certezze mi svesto.

Precari è una vita a metà È avere

E non aver niente, è anche morire ogni giorno

fra dubbi e perché a cui non so dare risposte,

io, vestita di favole mute, delle paure e dei “se”.

Non so se il futuro mi ama Se un figlio mi attende… non so

E allora

Mi vesto di rabbia e di pianto, mi vesto di fragilità e intanto ritorna l’inverno.

Sospiro, e mi svesto Di tutti i progetti che ho.

Precari, anche i sogni, volteggiano al buio vestiti e svestiti di me.

e una mano, che porta carezze, li nutre.

O forse Li ignora in silenzio.

Milena De Cortes

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PREFAZIONE

La responsabilità delle scelte e delle decisioni che determinano l’andamento della produzione e la crescita di una Regione non sono attribuibili solo ed esclusivamente alla classe politica che governa gli apparati regionali, provinciali e comunali, ma anche all’intera organizzazione amministrativa, alle parti sociali ed a tutti quelli che, con il loro ruolo, concorrono a creare ricchezza economica, sociale e culturale.

La Regione Basilicata sta vivendo una crisi economica di grandi proporzioni e ciò richiede un ruolo attivo della politica e di tutte le pubbliche amministrazioni per consentire alla stessa Regione di non restare indietro nei settori produttivi ritenuti decisivi e/o strategici.

Nondimeno, è anche necessario uno sforzo delle piccole e medie imprese che costituiscono la vera ossatura dell’economia lucana per mettere a frutto il ruolo e le capacità del nostro sistema.

Svolgendo l’Inail un ruolo rilevante nell’ambito del sistema produttivo e nel contesto sociale, la premessa ci induce ad una riflessione rispetto ai compiti che l’Istituto ha assunto relativamente alla mission che lo caratterizza, vale a dire: non solo assicurazione, ma prevenzione, cura, indennizzo, riabilitazione e reinserimento.

Peraltro, emerge anche una riflessione che investe l’intero management INAIL, chiamato a scelte tali da rendere la nostra amministrazione sempre più attenta alle necessità che il contesto socio-economico regionale richiede e, soprattutto, sempre più pronta a supportare adeguatamente le aziende nel processo di reingegnerizzazione e di investimenti per il rilancio dell’economia lucana.

Economia che, anche nel 2010, continua ad annaspare e non riesce a trovare le risposte giuste per una riconversione utile per rilanciare il sistema produttivo e, dunque, l’occupazione.

La conseguenza di tale stato è che i dati demografici, segnalati dall’ISTAT, continuano a pesare in forma poco positiva specialmente per il depauperamento delle giovani risorse umane che ogni anno continuano a lasciare la Regione alla ricerca di nuovi orizzonti occupazionali, tenuto anche conto che la forte congiuntura economica riduce notevolmente i posti di lavoro disponibili.

Il mercato del lavoro si presenta con un forte tasso di disoccupazione ed un’altrettanto forte precarietà, quadro – questo – che impone una forte razionalizzazione dell’apparato amministrativo in funzione di una reale analisi che elimini gli sprechi e sposti risorse verso i settori ove maggiormente è possibile creare occupazione stabile e duratura.

Si allargano a dismisura le situazioni di disagio nell’ambito della società lucana, dovendo far fronte ai forti aumenti, conseguenza di un salario modesto, del vivere di cassa integrazione, di mobilità, di precarietà lavorativa, di disoccupazione e, di contro, avere una casa in affitto o un mutuo da pagare e la spesa da fare giornalmente, con una serie di sacrifici a volte non bastevoli per arrivare alla fine del mese.

Questa la condizione di una rilevante quota di famiglie lucane che, purtroppo, è ormai soggetta al rischio di impoverimento.

La crisi del manifatturiero e dell’edilizia pesano straordinariamente sull’andamento occupazionale; il drastico ridimensionamento dei salottifici del materano, la chiusura di industrie nell’area industriale di Tito, la crisi dell’indotto SATA ma, soprattutto, la riduzione delle commesse nell’ambito del pubblico, dovuto anche al patto di stabilità, hanno sfilacciato il tessuto economico sociale con forte ripercussioni sui livelli occupazionali.

La crisi è tale che dalle analisi statistiche emerge un ulteriore ricorso al credito delle famiglie per far fronte alle esigenze della quotidianità.

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Anche l’Inail risente di siffatta situazione, visto che si registra un minore accertamento di somme rivenienti dai premi, tenuto conto dell’aumento della mortalità aziendale e della lieve diminuzione delle posizioni assicurative che sono accese nell’anno.

Sono alcuni anni, ormai, che registriamo un continuo trend discensionale dell’economia lucana; tuttavia il ruolo dell’INAIL, teso a costruire un welfare attivo e innovativo a disposizione della comunità, è portato avanti con insistenza e caparbietà ed i risultati ottenuti sono confortanti, malgrado il continuo diminuire delle risorse umane e materiali disponibili e la mancanza di un turn over aziendale capace di introdurre innovazione e creatività.

Con tale convinzione la Direzione Regionale di Basilicata sta portando avanti l’obiettivo di infortuni zero ed il miglioramento della qualità del servizio lavorando, anche per il 2010, su quattro direttrici:

1) rapporto assicurativo;

2) sicurezza e salute sui posti di lavoro;

3) reinserimento del disabile da lavoro;

4) miglioramento continuo derivante dalle rilevazioni della customer.

La sedi della Basilicata hanno garantito un elevato standard di produttività raggiungendo gli obiettivi previsti e migliorando i tempi di erogazione sia delle prestazioni sanitarie ed amministrative che del rilascio delle certificazioni relative alle aziende, altresì assicurando la realizzazione di tutta la vasta gamma di interventi sul territorio, nonché dei servizi e delle relazioni col mondo sociale e produttivo, venendo peraltro in rilievo la possibilità di ulteriori miglioramenti in sintonia con l’evolversi della richiesta di servizi.

L’indagine di customer satisfation effettuata nel 2010 è confermativa di una percezione del cliente esterno estremamente positiva dal punto di vista dell’erogazione delle prestazioni e ancora più favorevole nel rapporto con la clientela che si interfaccia con il processo aziende. Difatti, è stato ampiamente positivo l’esito di domande, rivolte all'utenza, riguardanti fattori determinanti la qualità del servizio, quali l’informazione e l’accoglienza, l’affidabilità, la tempestività, la trasparenza.

Le valutazioni sono state espresse attraverso una scala di giudizi: per niente soddisfattolpoco soddisfatto/abbastanza soddisfatto/molto soddisfatto, cui è stato attribuito, nell' elaborazione statistica, un valore numerico da un minimo di 1 ad un massimo di 4; il risultato, elaborato dalla Consulenza Statistico Attuariale dell’Istituto, attribuisce un valore medio regionale del 3,6.

Molto ha contribuito al conseguimento degli obiettivi di produzione l’utilizzo del telelavoro ed il lavoro in remoto organizzato e gestito dalla Direzione Regionale, rivolto alle lavoratrici madre e ad altre persone aventi familiari con elevata problematicità, che ha offerto l’opportunità di realizzare e concretizzare un piano di recupero delle sacche di arretrato con lavorazione sulla produzione e sugli obiettivi che hanno presentato maggiore criticità.

L’attività di telelavoro, ormai ampiamente consolidata, ha consentito di raggiungere i nuovi orizzonti produttivi ed aggregativi, superando d’un balzo i confini della territorialità che finora ha caratterizzato e vincolato le presenze nelle due province e consente di guardare al futuro con maggior tranquillità anche in presenza di criticità, purtroppo frequenti, dovute in massima parte a squilibri nella composizione e nell’articolazione delle indispensabili professionalità e nella mancanza di un turn over nell’ambito della P.A.

È necessario, inoltre, sottolineare che tale forma di lavoro ha consentito di mantenere in produzione le lavoratrici madri che diversamente avrebbero usufruito di congedi parentali con lunghe assenze dal mondo della produzione, ovvero utilizzo delle assenze con la riduzione del 30% dello stipendio.

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Ha consentito, inoltre, di non essere vincolati alla tipologia locale, potendo ripartire i prodotti, con molta flessibilità, tra le risorse disponibili in regione, raggiungendo una proficua forma di sinergia a distanza, a tutto vantaggio del servizio da erogare.

Il ruolo della Direzione regionale è stato di regia permanente degli avvenimenti, con indirizzi organizzativi ed operativi, ma anche con impegni a tutto campo a sostegno dei risultati, in uno alla capillare azione formativa ed addestrativa a vantaggio delle risorse dell’intera Regione.

Nell’ambito del conseguimento degli obiettivi relativi al rapporto assicurativo, particolare e significativa valenza ha avuto l’apporto della Vigilanza che ha contribuito a far emergere sacche di evasione contributiva e lavoratori dal nero, con attività svolta in proprio e in coordinamento con l’INPS e la Direzione Regionale del Lavoro.

Anche nel campo della promozione della cultura della sicurezza è stato fatto molto per rendere protagonista l’Istituto sul territorio.

Le linee seguite sono :

1. consulenza alle aziende;

2. interazione con scuola ed enti pubblici;

3. adeguamento di scuole agli standard di sicurezza;

4. incentivi alle imprese per la riduzione dei rischi aziendali.

L’azione di consulenza è stata portata direttamente in azienda sia in occasione della definizione delle pratiche dell’art. 24 delle modalità di applicazione delle tariffe sia in interventi di sostegno sul campo volti a sensibilizzare le maestranze all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali.

Inoltre, nelle scuole e nella P.A. sono state attivate iniziative per il personale ATA e docenti ma, soprattutto, per gli allievi di ogni ordine e grado a partire dalle scuole elementari.

I progetti realizzati sono stati apprezzati dalle organizzazioni scolastiche e in particolare dai Dirigenti scolastici.

Anche l’attività di formazione effettuata nella pubblica amministrazione, dirigenti e personale, ha avuto un riscontro altamente positivo e il plauso dei Prefetti delle due province.

Si è proseguito nella ristrutturazione degli edifici scolastici su progetti presentati dalle amministrazioni locali e avviato il primo bando per l’adeguamento delle aziende agli standard di sicurezza con finanziamenti in conto capitale.

Nel campo della riabilitazione è stato avviato il progetto di reinserimento sociale attraverso il servizio di assistenza sociale della Direzione Regionale con progetti condivisi a seguito dell’accordo sottoscritto con il Comitato Italiano Paraolimpico (CIP).

La Basilicata si pregia, tra i propri disabili, di campioni di nuoto e atleti di Basket in carrozzina.

Il lavoro svolto dalla Direzione Regionale Basilicata e dalle sedi di Potenza, Matera, Melfi e Lagonegro ha consentito di attestare la Regione nei primi posti della classifica nazionale per il raggiungimento degli obiettivi e il merito di tutto questo è dei colleghi che, con grande spirito di abnegazione, professionalità e rigore morale, hanno perseguito gli obiettivi.

A loro va il mio personale grazie.

Salvatore Riccardi

Direttore Regionale INAIL Basilicata

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Alessandra PORCARI NICOLA

Sul volto segni profondi Di aratri trainati

Dai buoi nei tempi lontani;

le mani,

come rami di ulivi nodose e nere si fanno scrigni a ogni raccolta

di frutta squisita e lucente.

Sul corpo Magro e forte,

forgiato dalla pioggia, dal vento e dal sole.

Nell’anima il cuore della terra, preziosa più dell’oro

bagnata dal sudore del suo vivo lavoro

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Prima parte

IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO

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1.1 Premessa

Dal rapporto 2010 dello Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, emerge una preoccupante realtà socio-economica del meridione. Infatti, secondo tale rapporto, Il Pil è ritornato ai livelli di dieci anni fa e, dato ancora più preoccupante, si registra un forte calo della produzione industriale che, per l’ottavo anno consecutivo, cresce meno del centro-nord, oltretutto con una occupazione letteralmente crollata. Infatti, più della metà dei posti di lavoro persi nell’ultimo anno in Italia si sono registrati nel Mezzogiorno.

L’analisi condotta dallo SVIMEZ desta allarme e preoccupazione specialmente in una Regione, come la nostra, ove l’apparato industriale in forte crisi produce una elevata cassa integrazione ed un continuo ricorso ai licenziamenti.

Tutto ciò si riflette sulle condizioni di vita dei cittadini lucani con la possibilità di un rischio povertà per essere il reddito troppo basso rispetto alla necessità di sopravvivenza.

È necessario correre ai ripari effettuando una iniezione di fiducia attraverso l’introduzione di una fiscalità di vantaggio e di nuovi investimenti per le infrastrutture che inducano le aziende a riportare la produzione sul nostro territorio.

I segnali di una crisi che avrebbe riguardato l'intera nazione, ma sopratutto le aree più deboli del Paese, erano già presenti negli anni precedenti tenuto conto che tutti gli indicatori economici davano un trend in diminuzione; tuttavia, bisogna sottolineare che la crisi del 2010 ha avuto un impatto più forte sull’occupazione soprattutto al Sud e, in particolare, nella Basilicata.

Ne è una riprova l’ulteriore forte intensificazione, riguardo all'occupazione, sia dell'aumento delle richieste di iscrizione alle liste di collocamento sia del tasso di disoccupazione. Il termometro della disoccupazione è, dunque, purtroppo ormai stabilmente fissato sulle due cifre, come rileva lo SVIMEZ nel meridione “il tasso di disoccupazione reale è del 25%, meno di un giovane su tre ha un lavoro, tre donne su quattro stanno a casa ed è reale il rischio di uno “tsunami demografico”.

La crisi mondiale ha determinato, quindi, gravi difficoltà all'economia della nazione, derivanti dalla crisi del sistema finanziario e da un quadro di difficoltà conseguente al notevole debito pubblico.

Di conseguenza, l'attività economica della Basilicata continua ad attestarsi su livelli estremamente bassi tenuto conto che i livelli di criticità nazionale hanno influito negativamente sul tessuto economico lucano, che già risente di una propria debolezza strutturale.

I consumi delle famiglie, in forte ristagno, aumentano il ciclo negativo con forti ripercussioni su tutti i settori produttivi.

Importante, quindi, attivare uno sviluppo delle reti infrastrutturali, tecnologiche, formative, bancarie ed una politica industriale nuova in generale per il Sud e, in particolare, per la Basilicata.

Una analisi più puntuale va effettuata sulla Pubblica Amministrazione il cui ruolo è importante per il rilancio della Regione. Una riflessione sulle possibilità offerte dall’informatizzazione di rendere con maggiore efficacia la gestione della cosa pubblica con trasparenza e autorevolezza, così da contribuire con una rinnovata azione amministrativa alla riscossa economica.

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Ulteriore elemento di riflessione è rappresentata dall'emigrazione intellettuale, fenomeno di altissima gravità per la Regione, perché viene meno il substrato intellettuale su cui basare il rilancio dell'economia in termini di innovazione.

Il fenomeno dell'emigrazione, unitamente al saldo negativo tra i nati e i morti, ha determinato un ulteriore decremento della popolazione e di quella attiva in particolare.

Tale popolazione, stabilmente al di sotto delle 600.000 unità nel 2009, ha avuto un ulteriore, seppur moderato, decremento nel 2010.

La tabella che segue riporta i dati ISTAT della popolazione della Basilicata espressa in migliaia:

Popolazione per classe di età e sesso - Media 2010 (dati in migliaia)

REGIONI

Fino a 14 anni

15-24

anni 25-34

anni 35-44

anni 45-54

anni 55-64

anni 65-74

anni 75 anni

e oltre Totale

maschi 41 35 39 44 42 35 26 25 287

femmine 38 33 38 44 43 36 30 37 300

Basilicata 80 68 77 88 85 70 56 62 587

La Regione ha, comunque, risorse ed intelligenze per rispondere positivamente alle sfide che si presentano e può sicuramente porsi degli obiettivi sfidanti basandosi sulle risorse proprie del territorio, in primo luogo, l’agricoltura e il turismo, ma anche sulle risorse idriche e mineralogiche che possono fare da volano per una economia innovativa.

Ma possono essere utilizzate per avviare una nuova stagione di lavori pubblici che diano respiro al settore edile che allo stato attuale si trova in profonda crisi.(Sogg)

La fiducia che si possa realizzare una stagione nuova per l’economia in Basilicata è sicuramente nel cuore e nella mente della classe dirigente, degli imprenditori e delle maestranze e ogni sforzo sarà posto in essere per levare i livelli occupazionali e ridare dignità ad una Regione che merita per l’operosità e la generosità della sua popolazione.

1.2 Il mercato del lavoro

Le difficoltà determinate dall’andamento negativo dell’economia ha prodotto fenomeni allarmanti riguardo all’occupazione atteso che, sempre secondo i dati ISTAT, la Regione registra un calo degli occupati con un aumento delle persone in cerca di lavoro.

Particolarmente critica appare la fascia di età tra i 24 e i 35 anni, rispetto alla quale il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 24%.

Principali indicatori del mercato del lavoro-Media 2010 (valori percentuali)

SESSO Tassi di

attività Tassi di occupazione Tassi di disoccupazione

Maschi 66,65 59,08 11,24 Femmine 41,78 35,17 13,82

Totale 54,22 47,13 12,24

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Purtroppo, ormai la disoccupazione ufficiale ha raggiunto stime dell’12% ed è saldamente ancorata alle due cifre, riflettendo la crisi economica in atto.

Vi è di più la crisi sta producendo una emorragia di giovani che vanno in altre regioni d’Italia, ovvero sul mercato del lavoro estero.

Dall’osservatorio dei lavoratori dipendenti, effettuato attraverso l’elaborazione INAIL su dati della denuncia nominativa degli assicurati e dell'Agenzia delle Entrate, emerge chiaramente il movimento degli assicurati nell’ultimo triennio. Nella tabella inquadrata con i settori ATECO vengono riportati gli assicurati equivalenti, che si ottengono dividendo il monte giornate lavorate effettivamente per il monte giornate medio lavorabile da un lavoratore teorico nel periodo considerato (252 giornate nell'anno, 63 giornate nel trimestre).

Esso corrisponde al numero di lavoratori occupati nell'anno o nel trimestre di riferimento, ipotizzando che tutti hanno lavorato un intero anno o un intero trimestre, chiarendo che se un lavoratore lavora effettivamente più di 252 giorni nell'anno (o più di 63 nel trimestre) è comunque conteggiato come un lavoratore intero non eccedente l'unità.

Lampante è la situazione di sofferenza, in generale, di tutti i settori produttivi, con una maggiore incidenza di quelli ritenuti importanti per la Regione quali: edilizia, meccanica, metallurgia, settore del legno.

Le tabelle che seguono offrono una panoramica dei movimenti di assunzione e cessazioni e della loro distribuzione per classificazione Ateco.

Movimenti

Distribuzione dei contratti di assunzione e cessazione per area di provenienza dei dipendenti nel 2008-2009-2010

BASILICATA

Provenienza Entrate Uscite

2008 2009 2010 2008 2009 2010

ITA 101.337 100.009 88.824 101.350 105.055 92.775

UE 2.079 2.020 1.891 2.033 2.090 1.936

EXTRA UE 13.696 17.213 18.471 13.746 17.132 18.691 TOTALE 117.112 119.242 109.186 117.129 124.277 113.402

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Assicurati Equivalenti

Distribuzione per settore economico e area di provenienza nel 2010-2009-2008

2010 2009 2008

Settore Economico ITA UE EXTRA

UE

TOTALE ITA UE EXTRA UE

TOTALE ITA UE EXTRA UE

TOTALE

A AGRICOLTURA 12.584 306 4.555 17.444 13.765 345 4.139 18.249 14.887 384 3.536 18.807

B PESCA 12 0 0 12 9 0 0 9 12 1 0 13

C ESTRAZIONE DI

MINERALI 387 8 17 411 399 7 15 422 405 4 19 428

DA INDUSTRIA ALIMENTARE

4.200 89 266 4.555 4.450 90 280 4.820 4.458 91 244 4.793 DB INDUSTRIA

TESSILE

1.011 20 56 1.088 1.017 22 64 1.104 1.093 22 71 1.186

DC INDUSTRIA CONCIARIA

251 4 1 256 290 5 1 296 322 6 1 329

DD INDUSTRIA DEL

LEGNO 775 23 170 969 821 23 169 1.013 881 23 123 1.026 DE INDUSTRIA

DELLA CARTA 731 11 25 768 738 12 30 780 791 12 86 890

DF INDUSTRIA DEL

PETROLIO 132 1 4 138 138 1 4 143 143 1 4 148

DG INDUSTRIA

CHIMICA 373 4 13 390 397 4 12 413 464 3 15 482

DH INDUSTRIA

DELLA GOMMA 1.071 18 54 1.143 1.294 23 63 1.381 1.445 24 71 1.540 D I INDUSTRIA DI

TRASFORMAZIONE 1.657 27 79 1.762 1.770 25 82 1.876 1.940 29 90 2.059 DJ INDUSTRIA DEI

METALLI 2.964 39 196 3.199 3.177 44 215 3.436 3.419 54 239 3.711 DK INDUSTRIA

MECCANICA

1.336 26 61 1.423 1.398 28 69 1.496 1.504 28 72 1.604 DL INDUSTRIA

ELETTRICA 1.097 18 26 1.141 1.037 17 28 1.082 1.059 17 30 1.106 DM INDUSTRIA

MEZZI DI TRASPORTO

7.183 162 190 7.535 7.351 162 183 7.696 7.579 164 188 7.930

DN ALTRE

INDUSTRIE 2.899 70 478 3.447 3.039 73 476 3.588 3.355 78 431 3.864 E ELETTRICITA'

GAS ACQUA 2.139 14 16 2.168 2.189 15 18 2.222 2.244 14 19 2.277 F COSTRUZIONI 14.240 222 1.216 15.678 15.471 244 1.294 17.009 15.935 238 1.239 17.412 G50 COMMERCIO E

RIPARAZIONI DI AUTO

2.980 38 120 3.138 3.094 39 124 3.257 2.874 35 121 3.031

G51 COMMERCIO ALL'INGROSSO

5.135 75 369 5.579 5.401 84 313 5.799 5.298 89 275 5.663

G52 COMMERCIO AL DETTAGLIO

6.464 128 466 7.058 6.694 131 422 7.247 6.507 130 383 7.020 H ALBERGHI E

RISTORANTI 5.078 164 625 5.867 5.186 161 596 5.944 5.291 172 557 6.020 I TRASPORTI 3.679 63 312 4.053 3.458 52 266 3.775 3.632 52 280 3.963 ITERMEDIAZIONE

INANZIARIA 6.592 30 72 6.694 6.851 31 73 6.955 6.997 30 72 7.100 K INFORMATICA E

SERVIZI ALLE IMPRESE

10.101 142 421 10.663 10.625 150 399 11.174 10.663 144 375 11.182

L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

8.121 39 94 8.254 8.341 40 103 8.483 8.520 36 100 8.657 M ISTRUZIONE 3.444 30 55 3.529 3.282 25 46 3.354 3.138 23 50 3.212 N SANITA' E

ASSISTENZA SOCIALE

4.812 69 193 5.075 4.919 68 203 5.190 4.825 65 189 5.079

O SERVIZI PUBBLICI

5.113 62 183 5.358 5.842 63 192 6.097 5.591 62 165 5.818 P ATTIVITA'

SVOLTE DA FAMIGLIE

293 17 387 697 423 17 316 757 352 19 277 648

X ATTIVITA' NON

DETERMINATE 5.573 47 171 5.790 6.092 50 198 6.339 5.665 41 162 5.868 totale 122.427 1.966 10.891 135.282 128.958 2.051 10.393 141.406 131.289 2.091 9.484 142.866

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In definitiva, i diversi osservatori economici concordano nel ritenere il 2010, in continuità con il 2009, caratterizzato da una fase recessiva per l'economia lucana, la cui conseguenza è un rinnovato “scoraggiamento" del mondo del lavoro.

Le difficoltà trovano riscontro nel ridimensionamento delle attività delle imprese, i cui programmi sono drasticamente ridotti in presenza di una congiuntura economica che determina incertezza e scarse possibilità di interscambio.

1.3 Il lavoro flessibile

Anche il lavoro flessibile presenta delle difficoltà.

Il così detto lavoro interinale è, infatti, in diminuzione, come si evince dal grafico che segue, nel quale si riporta l’analisi effettuata attraverso gli assicurati equivalenti in Banca data INAIL.

Assicurati Equivalenti

Distribuzione dei dipendenti per area di provenienza -interinali

1.4 Artigianato

Anche l’artigianato risente della negatività dell’andamento produttivo.

Difatti, come si evince dalla seguente tabella, diminuiscono i titolari artigiani:

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:

BASILICATA Distribuzione degli artigiani per area territoriale

anno 2006 2007 2008 2009 2010

Titolari

11.176 11.194 11.024 10.930 10.786

Familiari

1.035 1.188 1.241 1.347 1.367

Soci

2.796 3.016 3.131 3.171 3.232

Totale

15.007 15.398 15.306 15.448 15.385

1.5 L’andamento aziendale

La conseguenza dello stato di crisi denunciato si riflette sull'analisi delle aziende che hanno in essere un rapporto assicurativo con l'Inail.

L’analisi delle aziende è stata condotta con l'estrapolazione dei dati dalla procedura di datawarehouse, utilizzata a fini gestionali INAIL, ma che offre una piattaforma di valutazione sulla crisi economica, raffrontabile con le altre banche dati che raccontano la vita economica del paese.

In tale ottica, il confronto tra le aziende iscritte all'INAIL e le Posizioni Assicurative Territoriali (che successivamente indicheremo con l'acronimo PAT), in uno all’analisi dei dati infortunistici, potranno fornire un quadro d’insieme e valutare i punti di crisi più importanti per rilevarne le criticità e porre, ove possibile, i rimedi.

La stagnazione del portafoglio Aziende e del portafoglio PAT evidenziano una sofferenza dell'economia lucana.

La tabella che segue - in cui si indicano i settori che, rispetto al 2009, presentano saldi in negativo - è indicativa dell’andamento delle aziende iscritte presso le Sedi INAIL della Basilicata, di per sé tale da evincersi chiaramente le difficoltà, richiamate in premessa, dell’economia lucana.

18

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Portafoglio Aziende per Settore Attivita

Regione

Settore Attivita Numero Aziende 2009 2010 -1 - Ancora da determinare 1.059 956 -1 - Azienda inquadrata in piu'

settori 1.076 1.138

1 - Industria 3.151 3.234

2 - Artigianato 11.950 11.750

3 - Terziario 9.683 9.951

4 - Altre Attivita' 418 424

5 - Speciale 310 304

35 - BASILICATA totale 27.647 27.757

Portafoglio PAT per Settore di Attività

Regione Competenza Pat

Settore Attività Numero PAT

2009 2010

-1 - Ancora da determinare 6 2

1 - Industria 5.289 5.254

2 - Artigianato 12.991 12.788

3 - Terziario 12.562 12.620

4 - Altre Attivita' 1.113 1.033

5 - Speciale 656 648

35 - BASILICATA totale 32617 32345

Da una analisi più approfondita emerge una sofferenza di tutti i settori.

1.6 La vigilanza assicurativa

Altro aspetto importante della vita dell’Istituto è la lotta all’evasione contributiva e al lavoro nero. In questo campo l’Istituto è impegnato in prima persona a sconfiggere la piaga del lavoro nero, unitamente all’INPS, alla Direzione Regionale del Lavoro, ai Carabinieri e alla guardia di Finanza.

Seppur le risorse ispettive sono esigue rispetto alle esigenze i risultati acquisiti sono notevoli e sintetizzati nella tavola che segue:

19

(20)

Sintesi risultati attività di vigilanza per territorio Periodo: dal 01/01/2010 al 31/12/2010

Regione BASILICATA

Aziende ispezionate :

Aziende irregolari:

Lavoratori irregolari:

Lavoratori in nero:

Altri Soggetti:

Totale Lavoratori regolarizzati:

Stima premi recuperati:

MATERA 65 60 204 9 19 213 € 131.151,54

POTENZA 190 184 499 106 289 605 € 746.751,83

L’elevato numero di lavoratori irregolari dimostra che molto ancora vi è da fare per attivare percorsi di legalità nell’ambito del rapporto assicurativo.

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Maria Antonietta D’ONOFRIO

NUVOLE E PIETRE Il vuoto

ingoiò la mia vita.

Dalla torre di ferro, nell’aria sospesa scendevo senz’ali nel cuore della terra.

Legato alle ruote della sedia dietro opachi vetri

ora aspetto le stelle, svuotate d’ogni dolore come umile pioggia

nel cavo delle mie mani inutili.

E lontano ancora passano i treni.

Ancora più lontano, nel paese straniero un padre nasconde l’antica fatica,

una madre cuoce lacrime e riso e la folla sconosciuta, sullo schermo

corre verso il mare legato alle ruote della sedia

guardo il cielo e sogno.

Sogno di raccogliere in volo il mio compagno confuso tra nuvole e pietre.

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(23)

Seconda parte

LO SCENARIO ASSICURATIVO

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(25)

2.1 Gli infortuni sul lavoro

Continua la discesa degli infortuni sia in Italia sia nella Regione Basilicata. Il fenomeno è la conseguenza di una serie di attività poste in essere dalle aziende in materia di prevenzione ed anche dell’attività di formazione e informazione tesa ad elevare la cultura della sicurezza sui posti di lavoro.

Tuttavia, ipotizzare che la prevenzione messa in atto sia l’unico elemento su cui basare tale andamento è audace e, sicuramente, non veritiero.

Il trend negativo è correlato a diverse componenti quali:

1) l’adeguamento degli opifici agli standard di sicurezza;

2) il comportamento sicure del lavoratore sul posto di lavoro;

3) il trend occupazionale sfavorevole;

4) la non denuncia di piccoli infortuni;

5) il lavoro nero registrato sul territorio.

Bisogna dire che nella media e, soprattutto, nella grande industria, i livelli di sicurezza espressi raggiungono standard piuttosto elevati, anche attraverso l’utilizzo di procedure standardizzate di sistema di gestione di salute e sicurezza sul posto di lavoro che rispondono a norme procedurali di elevata qualità, che rientrano nella logica della responsabilità sociale d’impresa.

Tra l’altro, i livelli di formazione e informazione in tali strutture sono elevate, tanto che vengono organizzate apposite giornate di chiusura della produzione per coinvolgere le maestranze nella formazione, durante le quali particolare enfasi è data ad attività tali da consentire ai lavoratori di acquisire la consapevolezza dell’importante di utilizzare i DPI.

Purtroppo, non altrettanto avviene nelle piccole imprese, nelle quali poco o addirittura nulla si è fatto per formare ed informare il personale sui pericoli che si corrono nel non utilizzare i D.P.I. .

Un ulteriore elemento di riflessione è che alcuni piccoli e medi infortuni non vengono più denunciati, in particolare nelle piccole imprese, ovvero nel settore agricolo ove maggiore è la presenza di lavoro nero.

L’analisi delle tabelle infortunistiche è, anche, confermativo del trend recessivo dell’economia lucana e conferma il quadro delineato in premessa nell’analisi dell’accensione dei rapporti assicurativi aziendali.

Va rilevato, comunque, che la riduzione della frequenza non coincide con la riduzione della gravità, essendo ancora elevato il numero dei morti che avvengono nell’anno e l’elevato numero degli infortuni gravi e gravissimi che danno luogo a lunghe prognosi e ad un numero elevato di rendite da danno biologico.

La tabella che segue riepiloga l’andamento infortunistico in Basilicata nel biennio 2009/2010.

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(26)

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI

VAR % 2009/2008 2009 2010

MATERA 1.997 1.916 -4,1

POTENZA 3.923 3.603 -8,2

BASILICATA 5.920 5.519 -6,8

La tabella che segue riepiloga gli infortuni mortali nel biennio 2009/2010

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI MORTALI

2009 2010

MATERA 2 7

POTENZA 11 3

BASILICATA 13 10

2.2 Industria e Servizi

Il fenomeno della gravità infortunistica - malgrado la riduzione degli infortuni, compresi quelli mortali - resta ancora molto elevata nell’industria e nei servizi.

Gli infortuni gravi e mortali sono ancora molti e con la riduzione degli infortuni la gravità tende ad aumentare in presenza di casi di disabilità e di morti. Il fenomeno, in rilievo negli ultimi anni, registra un picco nel 2010, in presenza della forte crisi economica e della sempre più ridotta richiesta di mano d’opera.

Nota positiva è la riduzione degli infortuni mortali denunciati, che restano, comunque elevati.

Si ribadisce che i settori di produzione sono in crisi con riflessi pesanti sull’occupazione.

La Provincia di Matera ha fatto registrare la maggiore variazione percentuale.

Le tabelle di seguito riportate analizzano il fenomeno infortunistico nel biennio 2009/2010 nell’industria e nei servizi sui casi definiti alla data del 30 aprile 2011

26

(27)

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR % 2010/2009

2009 2010

MATERA 1.376 1.336 -2,9

POTENZA 3.123 2.872 -8,0

BASILICATA 4.499 4.208 -6,5

Gli infortuni mortali in aumento nella provincia di Matera, diminuiscono nella provincia di Potenza.

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI MORTALI

2009 2010

MATERA 2 4

POTENZA 8 2

BASILICATA 10 6

La lettura dei dati degli infortuni denunciati nei vari macrosettori ATECO offre una valutazione più attenta dei settori maggiormente in crisi. In particolare si segnala il macrosettore F – edilizia e macrosettore D- Industrie manifatturiere.

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(28)

INFORTUNI SUL LAVORO DENUNCIATI DALLE AZIENDE PER SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA

Regione: BASILICATA, Sesso: Maschi/Femmine

Settori di Attività Economica 2005 2006 2007 2008 2009 2010

A AGRINDUSTRIA 22 13 12 11 17 22

B PESCA - - 1 - - -

C ESTRAZ.MINERALI 15 15 10 14 12 18

DA IND. ALIMENTARE 205 170 176 172 150 153

DB IND. TESSILE 40 53 39 33 25 16

DC IND.CUOIO,PELLE,SIM. 2 2 6 1 - -

DD IND. LEGNO 66 71 60 53 56 41

DE IND. CARTA 22 26 39 22 28 31

DF IND. PETROLIO 2 6 10 4 5 1

DG IND. CHIMICA 21 18 17 17 16 9

DH IND. GOMMA 93 107 86 69 54 46

DI IND.TRASFORMAZ. 115 130 117 121 108 108

DJ IND. METALLI 273 285 272 271 163 154

DK IND. MECCANICA 108 128 114 127 81 90

DL IND. ELETTRICA 39 38 25 26 24 22

DM IND.MEZZI TRAS. 528 631 500 336 366 285

DN ALTRE INDUSTRIE 263 202 183 141 102 93

* D TOT.IND.MANIF. 1.777 1.867 1.644 1.393 1.178 1.049

E ELET. GAS ACQUA 49 44 42 45 51 46

F COSTRUZIONI 807 802 741 692 628 567

G50 COMM. RIP. AUTO 119 116 118 123 130 99

G51 COMM. INGROSSO 109 90 92 93 95 75

G52 COMM. DETTAGLIO 189 163 170 189 170 162

* G TOT. COMMERCIO 417 369 380 405 395 336

H ALBERG. E RIST. 159 154 196 185 145 153

I TRASPORTI 385 384 383 373 363 323

J INTERM. FINANZ. 28 24 32 26 38 24

K ATT.IMMOBILIARI 327 339 281 258 275 309

L PUBBLICA AMMIN. 379 458 437 355 139 91

M ISTRUZIONE 13 15 36 25 23 57

N SANITA' 223 181 230 236 253 274

O SERV. PUBBLICI 181 161 153 169 162 426

P PERSONALE DOMESTICO 5 9 4 11 12 17

X NON DETERMINATO 524 522 516 520 807 496

TOTALE 5.311 5.357 5.098 4.718 4.498 4.208

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(29)

Pasquale LATORRE IL PANE COME L’ORO

Ci sono tanti modi per morire, per dire addio al mondo e qui finire.

L’ideale sarebbe morire di vecchiaia, con la pelle rugosa e grande occhiaia.

Ma va bene pur di malattia,

quando però la carcassa è ormai stantia.

Ci sarebbe poi la morte d’incidente, che all’improvviso cancella corpo e mente.

Molti purtroppo muoiono in guerra, bagnando col proprio sangue la terra.

Alcuni poi ricorrono al suicidio, e certo io proprio non li invidio.

Ma tra tanti modi di morire, uno è quello che mi fa soffrire.

Non sopporto proprio morire di lavoro, mentre guadagno il pane che vale quanto l’oro.

(30)

2.3 Agricoltura

Non è cambiato il panorama agricolo nel 2010 in Basilicata; difatti, l’agricoltura regionale, caratterizzata da un mix colturale e di produzioni zootecniche con alcune punte di eccellenze nelle produzioni di colture arboree, foraggere e di ortaggi, è ancora competitiva sul mercato nazionale.

Tuttavia, la produzione soffre da tempo di alcuni problemi di carattere strutturale quali:

1) invecchiamento degli imprenditori (piccola imprenditoria agricola, coltivatori diretti, ovvero difficoltà nel ricambio generazionale);

2) rigidità del mercato fondiario e debolezza della fase di produzione agricola nella filiera agro-alimentare.

A tutto ciò si aggiunge un andamento generale dei prezzi alla produzione che, da diversi anni, mette a dura prova gli operatori.

Il fenomeno infortunistico risente di tali problematiche e, di conseguenza, gli infortuni in agricoltura si caratterizzano per l’invecchiamento dei soggetti.

La riduzione degli infortuni è, comunque, consistente, tenuto che si tratta di un settore che si caratterizza ad alto rischio, con punte di estrema gravità in particolare sugli infortuni gravi e mortali.

Per fortuna, le nuove aziende, che hanno un avanzato stato tecnologico, risentono di meno di tale incidentalità, tenuto conto della presenza di un elevato standard tecnologico sia nelle stalle che nell’utilizzo di strumenti ed attrezzature agricole (es. trattori di ultima generazione).

È da registrare che in Regione, secondo stime ISTAT, la mano d’opera in agricoltura si è attestata intorno all’8% della forza lavoro in Basilicata.

Nel 2010 gli infortuni in agricoltura sono ancora intorno a ottanta al mese, di cui almeno quattro con invalidità permanente con un dato di mortalità in negativo, essendo gli infortuni mortali in aumento.

Tale incidentalità, di per se già elevata, non tiene conto degli infortuni derivanti dalla presenza di lavoro nero e di quelli che non sono denunciati in quanto non rientranti nella sfera di tutela infortunistica.

Il lavoro nero, peraltro, aumenta in presenza di lavoratori extracomunitari e, conseguentemente, il fenomeno della non denuncia è ancora maggiore in presenza di irregolari, che temono sia la perdita del posto di lavoro sia la possibile espulsione dal territorio Italiano per mancanza di permesso di soggiorno.

La gravità degli infortuni agricoli è rappresentata anche dal fatto che la popolazione occupata, in media, nel 2010 è, secondo i dati ISTAT, pari all’8 % dell’occupazione in Basilicata, mentre gli infortuni rappresentano circa il 20% sul totale nello stesso periodo di riferimento.

Le tabelle che seguono offrono una panoramica dell’intero fenomeno.

.

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

Agricoltura

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR % 2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 504 449 -10,9 3

POTENZA 596 485 -18,6 2

BASILICATA 1.100 934 -15,6 2 3

30

(31)

2.4 Apprendisti

Le nuove norme sull’apprendistato ancora non hanno prodotto significativi progetti di assunzione e peraltro, altre soluzioni vengono adottate che sostituiscono le forme tradizionali di rapporto di lavoro, pertanto il vistoso calo degli infortuni è anche la conseguenza della crisi che attualmente attraversa tale forma di collaborazione.

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

APPRENDISTI

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR % 2009/2008

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 33 30 -9,1 - - POTENZA 57 42 -26,3 - - BASILICATA 118 89 -20,0 - -

2.5 infortuni in Itinere

Il fenomeno in forte ascesa sino al 2009, con punte particolarmente alte essendo il pendolarismo da e per le zone industriali estremamente diffuso anche su percorsi particolarmente lunghi, si è notevolmente ridotto, in particolare nell’agricoltura.

Tuttavia la frequenza infortunistica resta tra le più elevate nel computo degli infortuni sul lavoro.

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

IN ITINERE –INDUSTRIA E SERVIZI-

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR % 2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 170 130 -23,5 1 -

POTENZA 358 337 -5,9 2 -

BASILICATA 528 467 11,6 3 -

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2008-2009 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

IN ITINERE –AGRICOLTURA-

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR % 2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 26 9 -65,4 - -

POTENZA 10 7 -30,0 - -

BASILICATA 36 16 -55,6 - -

31

(32)

2.6 Infortuni stradali

Bisogna aggiungere che il fenomeno infortunistico sulla strada non si esaurisce con gli infortuni in itinere ma tiene conto anche degli infortuni causati da circolazione stradale in costanza di lavoro rappresentati dalle tabelle che seguono.

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

CIRCOLAZIONE STRADALE –INDUSTRIA E SERVIZI- PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR %

2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 226 173 -23,5 3

POTENZA 361 387 7,2 6 -1

BASILICATA 587 560 -4,6 6 4

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

CIRCOLAZIONE STRADALE –AGRICOLTURA-

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR % 2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 30 21 -30,0 - -

POTENZA 14 15 7,1 - -

BASILICATA 44 36 -18,2 - -

In conclusione gli infortuni legati alla circolazione stradale complessivamente sono 1.349 in Basilicata circa il 23% del complesso degli .infortuni.

2.7 Infortuni stranieri

Sono in diminuzione gli infortuni agli stranieri che lavorano in Basilicata nell’industria e servizi mentre aumentano in agricoltura come si può rilevare dalle tavole che seguono.

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

STRANIERI –INDUSTRIA E SERVIZI-

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR % 2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 54 49 -9,3 - -

POTENZA 137 141 2,9 - 1

BASILICATA 191 190 -0,5 - 1

32

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Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

STRANIERI –AGRICOLTURA-

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR % 2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 51 34 -33,3 - -

POTENZA 36 38 5,6 - -

BASILICATA 87 72 -17,2 - -

2.8 Infortuni per conto dello Stato

Particolare valenza stanno assumendo gli infortuni per conto dello Stato.

La percezione che solitamente si ha di questo settore è che esso sia privo di rischi e conseguentemente non meritevole di analisi; invece la dinamica infortunistica è tutt’altro che trascurabile. La maggior parte degli infortuni avvengono per carenza organizzativa, ovvero per non aver messo in atto le cautele previste dalle norme prevenzionali.

Il fenomeno è monitorabile attraverso le tabelle che seguono:

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

PER CONTO DELLO STATO – COMPLESSO DEGLI INFORTUNI- PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR %

2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 117 131 12,0 - -

POTENZA 204 246 20,6 - 1

BASILICATA 327 321 17,4 - 1

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

PER CONTO DELLO STATO - IN ITINERE-

PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR % 2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 36 26 -27,8 - -

POTENZA 49 64 30,6 - -

BASILICATA 85 90 5,9 - -

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Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2009-2010 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno

PER CONTO DELLO STATO – CIRCOLAZIONE STRADALE- PROVINCE E REGIONI TOTALE INFORTUNI VAR %

2010/2009

CASI MORTALI

2009 2010 2009 2010

MATERA 33 27 -18,2 -

POTENZA 36 60 66,7 1 1

BASILICATA 76 69 -9,2 1 1

2.9 Infortuni studenti

L’ambiente scolastico si rileva come ambiente ad alto rischio sia per i docenti e personale ATA sia per gli studenti. In particolare il fenomeno infortunistico che riguarda gli studenti non tende a diminuire anzi nel 2010 ha raggiunto un picco elevatissimo.

Tale problema merita una risposta in termini anche di maggiore coinvolgimento del corpo insegnante ed degli alunni nel tradurre in atti pratici la sicurezza scolastica ed essere essi stessi promotori della cultura della sicurezza.

Il grafico illustra la gravità della frequenza infortunistica degli studenti il cui numero estremamente elevato se si considera la popolazione scolastica nel territorio della Basilicata.

2.10 Gli Infortuni sul territorio

La distribuzione degli infortuni sul territorio si caratterizza per una diminuzione generalizzata in tutti i comparti nelle varie zone di riferimento.

Nelle zone del metapontino e del melfese il numero degli infortuni in agricoltura è di poco inferiore a quelli registrati nell’industria.

34

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Sezione alunni

Porsiana BEATRICE CALA IL SIPARIO (Morte di un muratore)

Costruivi di prima mattina quel palco di tavole scosse;

salivi poi con agili mosse come un divo sul podio.

Muovevi ogni ora i tuoi passi, sempre in bilico sulla passerella

e vincevi ogni volta così quel brivido noto di tremarella;

ti spostavi quasi a passo di danza, sotto una pila di rossi mattoni,

lì spesso librato più in alto mentre costruivi quel grattacielo.

Un dì, per una tavola sconnessa, dal palco spiccasti giù in volo:

come Icaro le ali perdesti e solo ombra, nel buio, piombasti.

Così calò giù il sipario sulla tua bianca morte annunciata:

lì ai piedi del palazzo un sudario, con un barcone di giornale stropicciato,

il tuo noto cappello di carta, da solo rimase posato.

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2.11 Malattie Professionali

Il cambiamento dei sistemi di produzione, le nuove tecniche e i prodotti utilizzati per la produzione di merci impone una riflessione profonda tenuto conto che se gli infortuni diminuisco le Malattie Professionali aumentano per effetto di quanto precedentemente detto.

Esso rappresenta, sicuramente, uno dei fenomeni più importanti dell’era industriale sia per gli effetti che ha avuto e che tuttora ha nel mondo del lavoro sia per i danni arrecati ai lavoratori.

Il tema va visto sotto la duplice veste della prevenzione e dell’indennizzo.

L’utilizzo di elementi nocivi produce diversi rischi( fisico, chimico, cancerogeno, rumore, stress, ecc.) che deve essere valutato anche ai fini del D.Lgs. 81/2008 dai responsabili SPP, oggi tale valutazione assume maggiore valenza proprio in virtù dell’aumento di patologia legate a tali rischi.

La tavola che segue fornisce un panorama completo delle malattie professionali in industria e servizi in Italia e in Basilicata.

I settori dell’industria manifatturiera e dell’edilizia hanno fatto registrare il maggior numero di malattie e in particolare le ipoacusie e malattie asbesto-correlate.

È da registrare che la maggior parte delle patologie dichiarate rientrano nella categorie delle malattie professionali non tabellate la cui dimostrazione del nesso eziologico tra la patologia lamentata e la lavorazione spetta al lavoratore.

Il fenomeno particolarmente accentuato nel settore industriale è di scarso rilievo nel settore agricoltura come si evince dalle tabelle che seguono.

MALATTIE PROFESSIONALI manifestatesi negli anni 2009 e 2010 e denunciate all'INAIL per provincia, regione e anno

Fonte: archivi Banca Dati Statistica aggiornati al 30 aprile 2011 Regione /

Provincia

- AGRICOLTURA - - INDUSTRIA E SERVIZI -

- TUTTE LE GESTIONI - (agric.,indus.e serv.,stato) 2009 2010 2009 2010 2009 2010 Var.

% MATERA 8 10 156 136 164

146 -11,0 POTENZA 9 9 242 259 252

269 6,7

BASILICATA 17 19 398 395 416

415 -0,2

36

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Alberto DI LORETO MOLTE SONO LE PERSONE Molte sono le persone che lavorano:

chi è costretto da piccolo a lavorare chi un lavoro fatica a trovare.

C’è chi è licenziato ma anche chi è pensionato.

Ma sono molti gli incidenti, forse perché non si è attenti

ed una distrazione

può costare la vita a molte persone.

Anche i licenziati sono molto sfortunati perché dopo anni di duro lavoro

devono trovarne uno nuovo.

E cosa dire dello sfruttamento che costringe a lavorare

senza guadagnare.

A voi “grandi” dico:

pensate e non dimenticate che lavorare è anche un po’ amare.

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3 La Prevenzione

Ancora oggi la gravità infortunistica in Basilicata è estremamente elevata ed è quasi il doppio della media Italia mentre la frequenza si attesta intorno alla media Italia.

Da ciò si desume che ancora alto è il prezzo pagato dalle Persone e dalle Istituzione per eventi infortunistici che per il 90% delle volte possono essere evitati.

Il costo stimato di 300 milioni l’anno, per la sola Basilicata, tra oneri diretti e oneri riflessi ci deve indurre ad una riflessione sul come affrontare maggiormente la problematica nell’ottica di infortuni zero.

Le tabelle riportano gli indici di frequenza e di gravità relativi al periodo 2005/2008.

RAPPORTO DI FREQUENZE RELATIVE D'INFORTUNIO PER PROVINCIA, triennio 2005-2008

Province e Regioni

Tipo di conseguenza Inabilità

temporanea

Inabilità

permanente Morte Totale

MATERA 21,64 1,94 0,09 23,67

POTENZA 25,94 3,25 0,13 29,32

BASILICATA 24,67 2,80 0,12 27,39

ITALIA 26,22 1,78 0,06 27,06

RAPPORT DI GRAVITÀ D'INFORTUNIO PER PROVINCIA, triennio 2005-2008

Province e Regioni

Tipo di conseguenza Inabilità

temporanea Inabilità

permanente Morte Totale

MATERA 0,68 2,33 0,66 3,68

POTENZA 0,73 3,28 1,00 5,02

BASILICATA 0,72 2,96 0,89 4,56

ITALIA 0,63 1,84 0,48 2,95

Nel 2010 la Direzione Regionale ha lavorato per creare una rete della sicurezza tra gli enti pubblici con l’obiettivo minimo di coordinare gli interventi di prevenzione e di repressione siano ben coordinati.

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Questa attività è stata sollecitata al coordinamento ex art. 7 e affrontata nell’ambito dei coordinamenti presso le Prefetture

In particolare nel mese di marzo del 2009,Sua Ecc.za il Prefetto di Potenza nell’ambito della Conferenza Permanente ex art. 4 DPR 180/2006, a seguito di proficua discussione sulle cause determinanti gli infortuni sul lavoro con tutti gli attori deputati a fare

sicurezza,concluse i lavori insediando due tavoli permanenti, il primo coordinato dal Direttore regionale dell’INAIL di prevenzione degli infortuni e della introduzione della cultura della sicurezza, e il secondo, coordinato dal Direttore regionale del lavoro per gli interventi di controllo e di lotta alle violazioni in tema di sicurezza.

I tavoli prontamente costituitesi hanno lavorato e tuttora sono operanti sul territorio il primo per elevare la cultura della sicurezza e il secondo per coordinare l’attività di prevenzione sul territorio.

In particolare il 23 giugno 2009 presso la Direzione Regionale del Lavoro si sono riuniti congiuntamente i tavoli di coordinamento per la formazione e l’informazione, presieduta da Direttore Regionale INAIL, e quello in materia di sicurezza sul lavoro presieduta dall’ing.

Sabatino Direttore Regionale Lavoro.

In tale occasione è stata effettuata una puntuale analisi del fenomeno infortunistico nella provincia di Potenza e ipotizzati i percorsi per migliorare l’intervento sul territorio sia in tema di sorveglianza che per la formazione. In seguito sono stati effettuate ulteriori riunioni in forma di sottogruppi per avviare a progetto più programmi di massima stabiliti nella riunione.

Da sottolineare che intorno a tale tavolo si sono ritrovati per la prima volta gli ordini professionali (architetti e ingegneri) e il collegio dei geometri e dei periti, unitamente ai rappresentanti dell’Ance e altre organizzazioni territoriali(ASP – ex ISPESL, INPS, Motorizzazione Civile).

Le discussioni tenute nell’ambito di tale gruppo sul modo di intervenire per aumentare il bagaglio culturale delle maestranze e le iniziative da intraprendere per coinvolgere i datori di lavoro nel migliorare i progetti prevenzionali hanno prodotto delle proposte largamente condivise con tre obiettivi prioritari:

1) Formare tutti i dirigenti dello stato e delle forze di polizia sui temi e sui contenuti della materia prevenzionale;

2) Formare i tecnici degli enti locali(uffici tecnici) quali operatori pubblici più vicini al mondo della produzione e in particolare nel settore dell’edilizia;

3) coinvolgere le associazioni di categoria dell’agricoltura per avviare un processo di prevenzione in tale settore.

Il decreto Lgs.vo 81/08 introduce tra le figure su cui ricadono gli oneri della prevenzione anche i Dirigenti e i preposti e impongono una analisi di tipo aziendalistico nell’esame delle rilevazioni dei rischi concomitante con il sistema produttivo.

A tale incombenza non sfugge l’apparato statale che ha tra gli obblighi l’aggiornamento, la formazione e l’informazione dei Dirigenti dello Stato. Peraltro va sottolineato che in controtendenza agli altri settori dell’Industria e del commercio il settore della pubblica amministrazione registra un aumento degli infortuni.

Tale riflessione ha indotto il comitato a vagliare in prima battuta la possibilità di intervenire con momenti formativi di tipo seminariale, iniziando dai dirigenti dello stato e successivamente con i responsabili degli uffici tecnici dei comuni, perché siano portatori sul territorio dell’esigenza di porre maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro in generale e sugli appalti comunali in particolare.

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Ulteriore riflessione è stata effettuata sui dati e i flussi informativi rilevabili dalla Banca dati dell’INAIL per l’utilizzo che se ne può ricavare a beneficio della pianificazione delle attività di sorveglianza, di prevenzione e di formazione e informazione.

La messa a disposizione da parte dell’INAIL di tale bagaglio di notizie può essere utilizzato sul territorio per meglio comprendere il fenomeno infortunistico e tracciare una mappa del rischio capace di incidere non solo in termini di formazione ma anche per effettuare sorveglianza in modo mirato.

Tuttavia va rilevato come sul territorio siano stati intraprese numerose iniziative in tema di prevenzione e tra le tante si cita quella tenuta congiuntamente con la Polizia di Stato per segnalare l’enorme contributo di vite umane perdute a seguito sia degli infortuni in itinere che per attività lavorativa.

A tutto ciò che è stato fatto sul territorio di concerto agli altri enti pubblici e privati, vi è da aggiungere in particolare per l’INAIL tutte le iniziative tese a migliorare le condizioni di lavoro in particolare:

1) i fondi destinati alle imprese per adeguare macchine, mezzi e strutture alla sicurezza;

2) la riduzione sino al 10% del premio per le aziende virtuose che hanno posto in essere le disposizioni previste dal decreto legislativo 81/08 (art. 24 delle modalità di applicazione della tariffa)

3) interventi sull’edilizia scolastica per rendere gli edifici più sicuri;

4) attività sul territorio regionale in materia di formazione e formazione nelle imprese e negli enti pubblici e privati.

In particolare per quanto riguarda il bando degli incentivi alle imprese, le aziende finanziate sono undici per una spesa complessiva, sul territorio di Basilicata, per circa € 600.000,00 e una previsione di spesa per il prossimo bando, che avverrà entro la fine del corrente anno, di ulteriori €1.500.000.

Per quanto riguarda la riduzione del premio previsto del suddetto art. 24, molte sono state le aziende che hanno usufruito dei benefici con rivisitazione e miglioramento della sicurezza.

Gli interventi di ristrutturazione effettuati nelle scuole della Basilicata sono nove con un impegno economico di circa € 1.200.000,00 . Le scuole che hanno usufruito di tale beneficio sono distribuite equamente su tutto il territorio della regione.

Particolare attenzione al tema è stato posto dalla DR Basilicata ritenendo fondamentale la formazione e l’elevamento della cultura della sicurezza sui posti di lavoro lo strumento più significativo per la riduzione degli infortuni.

Tra le tante iniziative si sottolineano quelle realizzate con l’Assindustria, con l’Edilcassa di Matera, il CPT di Matera, Il CPT- EFMEA di Potenza, iniziative effettuate direttamente presso aziende edili per la formazione dei lavoratori.

Anche le scuole di Basilicata hanno partecipato e condiviso programmi e attività proposte dall’INAIL e in particolare:

1) sostegno ai dirigenti scolastici per formazione ai dipendenti(ATA e Docenti) 2) progetti per gli alunni di ogni ordine e grado:

a) progetti cinema lavoro;

b) concorsi per poesie d’autore;

c) concorsi per drammatizzazioni di casi di infortuni;

d) progetto elmettilo dedicato agli alunni della scuola primaria;

e) stage aziendali in tema di sicurezza;

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