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Il diritto inglese: scioglimento del contratto by notice e inadempimento avente carattere

Nell’ottica inglese, il contratto si configura come un commercial vehicle122 da impiegare nel campo dei traffici commerciali. A fronte dell’inadempimento di un’obbligazione contrattuale (breach of contract)123 viene dunque privilegiata l’esigenza del creditore di sciogliere il più velocemente possibile il rapporto contrattuale, soddisfandosi attraverso una prestazione sostituiva.

Regola generale deve considerarsi quella secondo la quale ciascuna parte, a fronte di un inadempimento, può sciogliere il contratto mediante una dichiarazione stragiudiziale (by notice), senza che sia necessario l’intervento del giudice124 o altro particolare requisito formale125.

Anche nel common law inglese si accoglie il principio per cui non ogni inadempimento è idoneo a giustificare la risoluzione del contratto, ponendo la delicata questione di individuare le circostanze in presenza delle quali sorge il right to terminate126.

Può sin d’ora anticiparsi che, soprattutto in passato, si tendeva ad ammettere la risoluzione del contratto soltanto a fronte della violazione di una condition (ossia di una obbligazione considerata essenziale)127 e non di una warranty, la cui violazione avrebbe dato luogo unicamente al risarcimento del danno128. Ad oggi, però, è opinione diffusa129

122 L’espressione è mutuata da CARTWRIGHT, Contract Law, An Introduction to the English Law of Contract for Civil Lawyer, Oxford-Portland, 2016, 271. Sulla natura particolarmente liberale della disciplina della risoluzione in Inghilterra v. le considerazioni di MCKENDRICK, Contracts, the Common Law and the Impact of Europe, in Il contratto e le tutele: prospettive di diritto europeo, a cura di Mazzamuto, Torino, 2002, 110 s: «English law places considerable emphasis on the importance of termination as a remedy in the event of breach […]. At the risk of some over-statement it can be said that the philosophy of English law is that when one encounters a problem which has been caused by a breach of contract committed by the other party to the contract, the law should make it easy for the innocent party to walk away from the transaction to enter into a fresh transaction elsewhere».

123 Per una definizione di «breach of contract» v. MCKENDRICK, Contract Law. Text, cases and materials, Oxford, 2014, 749: «A breach of contract consists of a failure, without lawful excuse, to perform a contractual obligation. The breach can take different forms, such as refusal to perform, defective performance, or late performance».

124 Anche se, al fine della restituzione della prestazione resa, il creditore deve necessariamente ricorrere al giudice: TREITEL, Remedies for breach of contract. A Comparative Account, Oxford, 1988, 334.

125 TREITEL, Remedies for Breach of Contract, cit., 334.

126 V. MCKENDRICK, Contract Law. Text, cases and materials, cit., 752: «[…] while very breach of contract gives rise to a remedy in damages, not every breach generates a right to terminate further performance of the contract. The right to terminate further performance of the contract is only available in certain circumstances […]».

127 Per una definizione di condition e più in generale in tema di breach of condition, v. STANNARD -CAPPER, Termination for breach of contract, Oxford, 2014, 133 ss.

128 V., sul tema, MCKENDRICK, Contract Law. Text, cases and materials, cit., 754 ss.; ROWAN, Remedies for breach of contract. A comparative analysis of the protection of performance, Oxford, 2012, 72.

129 ZWEIGERT-KÖTZ, Introduzione al diritto comparato, II, Istituti, ed. italiana a cura di DI MAJO e GAMBARO, Milano, 2011, 231.

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quella secondo la quale i due concetti siano soltanto formali e non aiutino a risolvere il problema della distinzione tra promesse contrattuali essenziali e non.

La tematica relativa alla preventiva assegnazione di un termine di grazia al debitore è invece poco esplorata dalla dottrina, ove si possono trovare sintetiche affermazioni quali

«no prior formal notice in the nature of a Nachfrist is normally required»130. Si è altresì sottolineato che, a differenza del sistema francese, le Corti non possono assegnare al debitore un termine di grazia, al fine di consentire l’eventuale adempimento tardivo131. Attraverso un’analisi della casistica, tuttavia, si impone una più approfondita analisi della questione, che tenga in opportuna considerazione l’ipotesi nella quale il debitore non esegua la prestazione nel termine dedotto nel contratto.

La giurisprudenza tende infatti a distinguere i casi in cui il termine fissato per l’adempimento può essere considerato essenziale («of the essence»)132, da quelli in cui il termine fissato non possa considerarsi tale. Nella prima ipotesi il creditore può prescindere dalla preventiva assegnazione di un termine di grazia; nella seconda133, invece, la giurisprudenza tende ad escludere che il contratto possa essere sciolto in via immediata. In quest’ultimo caso, allora, il creditore può scegliere di attendere sino a quando il ritardo non raggiunga un determinato carattere di gravità (frustrating delay), oppure intimare l’adempimento fissando un termine avente natura essenziale134. Solo decorso invano tale ultimo termine, il contratto potrà ritenersi risolto.

130 Così, testualmente, TREITEL, Remedies for Breach of Contract, cit., 1988, 334; v. anche WHITTAKER, Termination clauses, in Contract Terms, Edited by Burrows-Peel, Oxford, 2007, 256: «There are three key features of this position which English lawyers take for granted but which differ significantly form the position in some Civil law systems. First, the general law recognizes that an injured party may terminate the contract immediately and without recourse to the courts. Second, and related to this, where an injured party has a right to terminate the contract, the law does not give the party in breach any second chance or “grace period” to “remedy the breach”»; CARTWRIGHT, Contract Law. An introduction to the English Lawyer of Contract for the Civil Lawyer, cit., 283: «No court order is necessary to effect termination, and the terminating party need not give the contract breaker an opportunity to remedy his breach before exercising his right to terminate».

131 Cfr. WHITTAKER, A “Period of Grace” for Contractual Performance, in ANDENAS-DE LEON ARCE -GRIMALDI-MARKESINIS-MICKLITZ-PASQUINI, Liber amicorum Guido Alpa: Private Law Beyond the National Systems, London, 2007, 1105: «[…] we find no sign in English works on the law of contract that a court ever has the power to give more time to perform to a debtor of a obligation to pay the contract price: there is apparently no system of “periods of grace”».

132 Parimenti a quanto avviene nell’ordinamento italiano, nel sistema inglese l’essenzialità del termine non può dedursi della mera fissazione di un termine entro cui adempiere la prestazione; tuttavia, la giurisprudenza tende a presumere che il termine sia essenziale in presenza di particolari contratti commerciali, come nel caso di compravendita di merci dai prezzi oscillanti. V., sul punto, WHITTAKER, A

“Period of Grace” for Contractual Performance, cit., 1110; STANNARD-CAPPER, Termination for breach of contract, cit., 157 ss.; CHESHIRE-FIFOOT-FURMSTON, Law of contract, Oxford, 2007, 702 ss.

133 V. Behzadi v Shaftsbury Hotels Ltd [1991] 2 All ER 477; British and Commonwealth Holdings plc v Quadrex Holdings Inc. [1989] QB 842, [1989] 3 All ER 492.

134 V. CHESHIRE-FIFOOT-FURMSTON, Law of contract, cit., 704: «A very important practical problem arises where time is not originally of the essence and one party is guilty of delay. The innocent party appears to have two options at this point. He can either wait until the delay is so long as to be a

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Pertanto, può dirsi che nelle fattispecie di inadempimento temporale la soluzione prospettata dalla giurisprudenza inglese non diverge da quella propria dei principi internazionali, prevedendo in capo al creditore l’obbligo di assegnare al debitore un termine supplementare.

Alcuni rilevanti spunti provengono poi dalla disamina della prassi commerciale.

Le termination provisions diffuse nella prassi contrattuale135, infatti, tendono a legittimare la risoluzione immediata del contratto solo in presenza di un «irremediable breach» (inadempimento definitivo), imponendo al creditore l’assegnazione di un termine di grazia in tutti gli altri casi136.

Si riporta di seguito un esempio di clausola rilevante137: «a party may terminate this agreement with immediate effect by giving written notice to the other party if the other party commits a material breach of any term of this agreement which breach is irremediable or (if such breach is remediable) fails to remedy that breach within a number of [x] days after being notified to do so». In virtù di tale clausola il creditore sarebbe tenuto alla preventiva assegnazione di un termine supplementare in tutti i casi di remediable breach; il mancato rispetto di un simile obbligo comporterebbe il rischio, per il creditore, di incorrere in responsabilità per il fatto di essersi reso a propria volta inadempiente138.

Raramente le parti si preoccupano di definire cosa debba intendersi per «inadempimento rimediabile», limitandosi solitamente a formulazioni generiche: «A breach is remediable if time is not of the essence in performance of the obligation and if the breaching party can comply with the obligation within the [x] day period»139.

frustrating delay, […] or he can seek to give a notice making time of the essence. If he gives the notice then it will only be necessary to give a reasonable time for further chance of performance rather than wait the longer period which will be needed for a frustrating delay.»

135 V. PRACTICAL LAW, Contracts: termination, in Practical Law (http://uk.practicallaw.com/5-559-4767), 10 ss.

136 V. STANNARD-CAPPER, cit., 225, il quale si sofferma su quelle termination clauses che impongono che l’esercizio del potere risolutorio sia preceduto dalla concessione di un termine supplementare per l’adempimento: «In many cases the right of termination will be made subject to a requirement that the innocent party first give notice of the breach to the party in default, living him or her the chance to remedy it within a certain period of time, if indeed it is capable of being remedied. For the defaulting party to take advantage of this, two requirements must be met; the breach must be remediable to start with, and the notice must be complied with within the time permetted».

137 V. THOMAS,Specimen termination clauses, in Great escapes. Terminating a contract for breach, in Practical Law (http://uk.practicallaw.com/6-202-3921), 2006, 35.

138 V. PRACTICAL LAW, Contracts: termination, cit., 10 s. «Where a contract provides for such remediation, and the breach is in fact remediable, then the party wishing to terminate will need to give the breaching party an opportunity to remedy the breach before exercising its right to terminate. If it does not do so, a court may find that it has wrongly terminated the contract and is itself in repudiatory breach».

139 Cfr. THOMAS,Great escapes. Terminating a contract for breach, cit., 35.

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Anche in giurisprudenza si ritrovano descrizioni di carattere sfuggente, come quella secondo la quale la nozione di rimediabilità dell’inadempimento «must be directed to the question whether the harm that has been done by the relevant breach is for practical purposes capable of being retrieved»140.

Alcune pronunce rese in fattispecie di inadempimento «irrimediable» contribuiscono a chiarire i confini della nozione. In Governors of Rugby School v Tannahill141 si è ritenuto che l’inadempimento di una delle parti, consistente nell’adibire dei locali in locazione a casa di tolleranza, non avrebbe potuto essere rimediato perché l’immobile aveva ormai perduto parte del suo valore di mercato142. Analogamente, nel caso Force India Formula One Team Ltd v Ethiad Airways PJSC143 si è affermato che l’inadempimento di un contratto di sponsorizzazione sportiva da parte di una squadra di Formula 1, che aveva mutato la denominazione ed il logo rappresentato durante una competizione, dovesse ritenersi di natura definitiva.

L’ordinamento inglese mostra dunque di essere sensibile alla distinzione tra inadempimento di natura definitiva e non, riconoscendo alla parte inadempiente la possibilità di rimediare al proprio inadempimento solamente nella prima ipotesi.

Inoltre, le pattuizioni esaminate confermano l’interesse pratico del creditore di affrancarsi dal contratto in via immediata a fronte di circostanze particolari, tra le quali rientra l’ipotesi in cui la prestazione sia rimasta ineseguita allo scadere di un termine di natura essenziale.