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Discussione dei dati relativi al processo di encoding

Capitolo 5- Analisi e discussione dei dat

5.2 Encoding: risultati

5.2.6 Discussione dei dati relativi al processo di encoding

Le analisi condotte sui tre corpora hanno restituito risultati per certi versi congruenti con l'ipotesi che l'espressione vocale delle emozioni si fondi su aspetti universali nonché su aspetti specificamente linguistici e culturali. Le produzioni analizzate hanno mostrato un comportamento analogo, o meglio, una tendenza similare

Tristezza

Ru L1 Ita L2 Test t (IC 95%)

M DS N. M DS N. t P(T<=t)

Int. 58,200 3,084 10 62,400 2,989 10 3,09 0,006*

Gioia

Ru L1 Ita L2 Test t (IC 95%)

M DS N. M DS N. t P(T<=t)

Dur. Tot. 915,300 99,034 10 1071,100 110,980 10 3,3 0,004*

Neutro

Ru L1 Ita L2 Test t (IC 95%)

M DS N. M DS N. t P(T<=t)

165 nella modulazione delle risorse prosodiche, tuttavia, la variazione dei parametri indagati assume un peso specifico diverso nel confronto tra i corpora oggetto di indagine.

In primo luogo, sembrerebbe che il fattore "emozione" non influenzi allo stesso modo la variazione dei parametri all'interno di ciascun corpus. Nell'italiano nativo, tutte le produzioni emotive sono interessate da una variazione significativa in termini di durata e di velocità di articolazione, mentre sul piano frequenziale, è l'escursione melodica il parametro maggiormente soggetto a variazioni significative. Anche l'intensità varia sensibilmente in tutte le produzioni emotive. Nelle produzioni realizzate dagli apprendenti in italiano e in russo, i parametri temporali e frequenziali non subiscono variazioni significative, soltanto l'intensità dimostra una certa variabilità (p<0,05). In linea genereale, queste prime differenze permettono di intravedere nel parlato degli italiani una maggiore variabilità sul piano temporale e frequenziale rispetto a quello degli apprendenti (sia in L1 sia in L2).

Le variazioni rispetto all'eloquio neutro nelle due lingue native

Considerando, per il momento, soltanto le produzioni realizzate nelle due lingue native (italiano e russo), emergono alcuni punti in comune e alcune discrepanze. In base ai dati raccolti, sembrerebbe che i segnali acustici impiegati dagli encoder italiani e russi seguano pattern simili, congruenti con quelli riportati da altri studi condotti a livello intra e inter-linguistico sulle due lingue (cfr. Makarova, Petrushin 2003; Pettorino, 2004; Anolli et al., 2008). Nello specifico, sembrerebbe che emozioni come la gioia e la collera implichino un rallentamento dell'eloquio (come già evidenziato da Pettorino per l'italiano e da Makarova e Petrushin per il russo), infatti, come è emerso dalle analisi, tutte le produzioni emotive all'interno di ciascun corpus sono state realizzate con una velocità di articolazione inferiore rispetto alla baseline neutra. Un secondo parametro che mostra andamenti comuni a tutti e due i corpora è l'intensità, che raggiunge valori elevati negli enunciati di collera e gioia, e si riduce in quelli di tristezza, equiparando o scendendo al di sotto dei valori registrati per l'eloquio normale. In relazione ai parametri frequenziali, lo scenario è più eterogeneo. Ad esempio, sia nell'italiano nativo che in russo, la gioia si caratterizza per un incremento significativo dei valori relativi a f0 media ed escursione tonale. La collera, invece, viene realizzata in italiano attraverso una EM moderatamente più ampia rispetto all'eloquio normale, ma che non varia in modo significativo; inoltre, la f0 si colloca in uno spazio frequenziale simile a quello del neutro. In russo, sia la f0 che l'EM subiscono variazioni significative

166 rispetto all'eloquio normale, così come l'onset, che risulta sensibilmente più elevato negli enunciati di collera. La tristezza, infine, viene realizzata sfruttando in modo diverso il pitch: nell'italiano nativo questo stato emotivo si caratterizza per un abbassamento significativo dei valori di f0 e da una riduzione (anche se non significativa) dell'EM. In russo, si verifica un significativo abbassamento dei valori di

onset, mentre f0 media ed EM variano poco rispetto all'eloquio normale. La variazione dei parametri nelle produzioni emotive

Prendendo in esame la variazione dei parametri da uno stato emotivo all'altro, le similarità tra i due corpora appaiono maggiori, nel senso che alcuni parametri contribuiscono in modo analogo a discriminare emozioni ad alta attivazione e potenza (come gioia e collera) da emozioni a bassa attivazione e potenza (come la tristezza).

Ad esempio, sul piano temporale, la tristezza viene realizzata in italiano con un'estensione temporale minore e una VdA più elevata rispetto alle altre emozioni: la differenza con la collera e la gioia è significativa (p<0,05). Anche in russo, la Vda della tristezza è significativamente più veloce rispetto a quella della collera (ma non rispetto a quella della gioia).

Sul piano frequenziale, se si confrontano i valori di f0 e dell'EM della gioia con quelli riportati per le altre produzioni emotive, si noterà che questa viene realizzata in italiano con una f0 più elevata e con una EM notevolmente più ampia, sia rispetto alla collera sia rispetto alla tristezza (p<0,05). Specularmente, la tristezza presenta i valori di f0 più bassi in assoluto. Anche in russo, la f0 varia in modo significativo nelle produzioni di gioia, che presentano i valori più elevati in assoluto, seguiti da quelli della collera; mentre la tristezza presenta valori di f0 inferiori a tutte le produzioni emotive. L'escursione melodica contribuisce a discriminare in russo le produzioni di collera rispetto a quelle di tristezza (p<0,05), in cui l'EM presenta valori significativamente più bassi anche rispetto alla gioia. Infine, per quel che concerne l'intensità, questo parametro si comporta in modo similare in italiano e in russo: infatti, i valori più bassi si sono registrati negli enunciati di tristezza (la differenza rispetto alla collera e alla gioia è in entrambi i casi significativa, p<0,05).

Nel confronto diretto operato tra le emozioni prodotte nelle due lingue native, le maggiori differenze sono emerse in relazione al piano ritmico-temporale, nello specifico le produzioni di collera e tristezza. In italiano la velocità di articolazione della collera è maggiore rispetto a quella rilevata per il russo. In modo analogo, la tristezza viene

167 realizzata con una VdA superiore in italiano (M=7,5, DS=1,1) rispetto al russo (M=5,7, DS=0,9). In entrambi i casi, la differenza tra le due lingue è significativa (p<0,05). La gioia invece mostra una velocità di articolazione similare, per cui non sono emerse differenze significative.

Le produzioni emotive in italiano L2

Se si prendono in esame le produzioni emotive degli apprendenti in italiano L2, il quadro delineato dalle analisi rivela, anche in questo caso, alcuni punti in comune con gli altri due corpora. Ad esempio, sul piano temporale, la collera e la gioia hanno una durata maggiore rispetto alla tristezza e sono realizzate più lentamente (la differenza tra le medie è significativa, p<0,05), trend già riscontrato in Ita L1 Ru L1. Sul piano frequenziale, la f0 media contribuisce a differenziare la tristezza dalla collera: infatti, i valori della prima risultano significativamente più bassi rispetto alla seconda (4,8 st vs. 5 st). L'escursione melodica invece appare discriminante soltanto nel confronto tra la gioia (8,9 st) e la collera (6,8 st): la differenza tra le medie è statisticamente significativa (p<0,05). Per quanto concerne l'intensità, questo parametro raggiunge valori significativamente più bassi negli enunciati di tristezza rispetto quelli di collera e gioia (in entrambi i casi, p<0,05), come già riportato per Ita L1 e Ru L1.

Confrontando il parlato emotivo prodotto dagli apprendenti in italiano e nella loro lingua d'origine, la normalizzazione dei dati ha evidenziato variazioni similari rispetto all'eloquio neutro, sia sul piano temporale, sia su quello frequenziale e dell'intensità. Le uniche differenze significative sono state registrate negli enunciati di gioia, che risultano significativamente più brevi in russo rispetto all'italiano L2, e in quelli di tristezza che presentano valori di intensità più elevati in italiano L2 (p<0,05).

Dal confronto Ita L1-Ita L2 sono emerse alcune discrepanze in relazione alle emozioni considerate. Ad esempio, nell'italiano nativo, le produzioni di collera sono realizzate in media con un'estensione tonale ampia (M=9,1 st), mentre gli apprendenti russi ricorrono tendenzialmente ad un range più ristretto (M=6,8 st). Questa differenza tra i due gruppi è statisticamente significativa (p<0,05). Sul piano ritmico- temporale e dell'intensità non sono emerse invece differenze significative in merito alla collera. Le produzioni di tristezza presentano una velocità di articolazione maggiore nell'italiano nativo rispetto all'italiano non nativo (p<0,05). Il rallentamento dell'eloquio dei non nativi è comprovato anche da una maggiore durata della vocale tonica (p<0,05). Anche l'escursione melodica differisce in modo significativo: nell'eloquio degli italiani l'EM è

168 maggiore rispetto a quello dei russi, che invece ricorrono a un range più ristretto. Gli altri parametri frequenziali e l'intensità mostrano un andamento similare in entrambe le produzioni. Infine, in relazione alla gioia, le differenze sono meno importanti: sul piano temporale si verifica in entrambi i casi un cospicuo rallentamento della VdA e un allungamento della durata totale e della VT; anche l'intensità raggiunge livelli similari. L'unico parametro a differire in modo significativo è ancora una volta l'EM, che risulta nettamente più ampia nelle produzioni dei nativi (13,9 st) rispetto a quelle dei non nativi (8,9 st).

In conclusione, se da un lato le analisi hanno rivelato una variazione dei parametri simile all'interno dei tre corpora analizzati in relazione alle emozioni veicolate, dall'altro hanno evidenziato come l'entità di queste variazioni sia stata maggiore nel parlato degli italofoni rispetto a quello dei russofoni (sia in L1 sia L2). In questo senso, è ragionevole supporre che gli italiani abbiano modulato la propria prosodia emotiva adattandola al contesto comunicativo attraverso variazioni più significative rispetto ai russi. Come già evidenziato, l'escursione melodica rappresenta quasi sempre un parametro discriminante tra i due gruppi. Il pitch range più ampio che caratterizza il parlato emotivo degli italiani rispetto a quello dei russi potrebbe costituire in un certo senso un aspetto linguo-specifico, che andrebbe ulteriormente approfondito. Alla luce dei risultati discussi finora, la verifica uditiva delle produzioni emotive analizzate appare necessaria per chiarire in che misura i segnali acustici impiegati dagli

encoder per veicolare una specifica emozione siano stati recepiti e decodificati dai

valutatori esterni. Infatti, come già anticipato nel cap. 2, il Modello della Lente rielaborato da Scherer (1978; 82), sottolinea il carattere probabilistico e ridondante degli segnali vocali, che non costituiscono dunque degli indici fedeli dell'emozione espressa ma vengono filtrati attraverso l'esperienza percettiva e i processi cognitivi del ricevente.