• Non ci sono risultati.

Dai risultati ottenuti si evince che:

• il tasso di incontro con gli individui si è mantenuto costante negli anni di studio;

• le variazioni nell'andamento dell'associazione tra tursiopi e pescherecci non sono statisticamente rilevanti negli anni di studio;

• le modalità di associazione degli animali nei GIT differiscono significativamente da quelle che sussistono nei GNT.

La specie target è stabilmente presente nell'area, così come la pesca a strascico, e le possibilità di incontro tra i due fattori si dimostrano costanti nel corso del periodo di studio, con oscillazioni dovute a variazioni nello sforzo di ricerca o, presumibilmente, ad errori di campionamento. Il maggior numero di avvistamenti di tursiopi senza pescherecci è, con ogni probabilità, dovuto alla difficoltà di accesso agli animali durante l'arco dell'anno e delle giornate di ricerca.

I tursiopi sembrano quindi aver adottato un comportamento regolare di associazione ai pescherecci nella ricerca di cibo, che non ha subìto particolari modifiche negli ultimi 13 anni.

Tuttavia, è significativo l'impatto che questo comportamento ha sulla struttura sociale del gruppo: i gruppi in trawling sono meno numerosi e la presenza di piccoli è inferiore, contrariamente a risultati precedenti che non riscontravano differenze (Pace et al., 2011) o davano risultati opposti (Hoover Fleming K., 2004).

Dato l'esiguo numero di individui non trawler osservati e l'assenza di pattern associativi preferenziali tra essi, si può generalizzare il comportamento di trawler a tutti i tursiopi del gruppo in studio, stimando un errore di campionamento per gli individui che non sono mai stati visti predare dietro ai pescherecci. Questo risultato è in diretto contrasto con molti studi fatti, che vedono il delinearsi di due comunità distinte (Chilvers & Cockeron, 2001; Hoover Fleming K., 2004) o parzialmente sovrapposte (Pace et al., 2011), ma comunque con HWI più alti intra-comunità che inter.

L'interazione con la pesca a strascico è un fattore presente e costante negli anni, senza picchi positivi o negativi ad indicare graduale diffusione o abbandono della pratica: è molto probabile che questa associazione sia iniziata e si sia stabilizzata nell'area prima dell'inizio delle campagne di ricerca e che venga tramandata capillarmente ai giovani in tutta l'area. L'associazione tra cetacei e pescherecci viene indicata da tempo come una strategia attuata per aumentare la quantità di cibo disponibile diminuendo l'energia spesa per procacciarlo (Fertl & Leatherwood, 1997). Non essendoci dati disponibili sulla struttura sociale dei tursiopi in quest'area prima dell'inizio del trawling, non è possibile conoscere il meccanismo con cui si è arrivati ad avere la struttura che si osserva oggi. È comunque ipotizzabile che, quand'anche ci fossero state due comunità distinte di trawler e non trawler, le interazioni sociali abbiano permesso la trasmissione culturale del comportamento appreso al resto degli individui. Le popolazioni di tursiopi hanno già dato prova di trasmissione ed evoluzione di modalità di foraggiamento per via “sociale” e dell'esistenza di una vera e propria cultura (Rigley, 1983; Pryor et al., 1990; Whiten & Van Schaik, 2007).

Compattezza dei gruppi e forza di legame

In sede di discussione delle analisi fatte, è importante ribadire che tutte le conclusioni che se ne possono trarre sono attribuite al sotto gruppo di delfini risultante dai procedimenti di scrematura applicati al gruppo generale di partenza. Gli individui trattati sono esclusivamente quelli che possono essere messi in relazione alla pesca a strascico.

Genericamente, i tassi medi di associazione tra gli individui del gruppo sono bassi (0,203-0,244) e variabili nel tempo, in linea con la società fission-fusion tipica della specie (Würsig & Würsig, 1977), in cui le associazioni sono primariamente risultanti da comportamenti aggregativi (ad es. ricerca di cibo, accoppiamento, difesa) (Wiszniewski et al., 2009).

Durante il trawling, ogni tursiope tende a formare meno legami rispetto a quelli che forma al di fuori dei pescherecci. Confrontando l'HWI medio di legame di tutte le coppie formatesi in GNT e in GIT, questa differenza non sussiste.

Tuttavia, innalzando il cut-off e osservando il comportamento degli individui maggiormente ricatturati, si evidenziano differenze. Le coppie ad HWI maggiore che si formano in GNT vengono mantenute solo nel 25% dei casi in GIT, dove gli HWI sono anche mediamente più bassi.

Questo nuovo risultato mette in evidenza come, nonostante il cut-off pari a 5 imposto per le analisi iniziali, i risultati possano essere influenzati e falsati da individui visti più volte assumere un determinato comportamento rispetto all'altro.

Discussioni preliminari sui risultati in base al sesso

I risultati qui discussi sono da considerarsi preliminari in quanto:

la determinazione del sesso via osservazione risulta particolarmente problematica nei cetacei e nei tursiopi; • gli individui sessati rappresentano solo il 21% degli

individui considerati e il 40% degli individui analizzati con SOCPROG;

• questi dati sono i primi su cui è stato applicato l'HWI al sesso in relazione al trawling e la potenza della statistica risente delle manipolazioni sui dati.

La differenza tra il numero di legami formati dagli individui nei GNT e nei GIT si nota soprattutto negli individui femmina, in cui è significativamente inferiore nei GIT, dove i gruppi sono meno numerosi. L'HWI medio che le femmine instaurano tra loro e con il resto del gruppo è significativamente maggiore nei GIT. Da questo si potrebbe ipotizzare che ogni femmina si associa ai pescherecci in gruppi più piccoli e costanti nel tempo. In particolare, HWI maggiori si instaurano tra due individui femmina rispetto a una femmina ed un maschio o un individuo non sessato. È noto in letteratura che, in alcune popolazioni di tursiopi, le femmine tendono maggiormente ad associarsi tra loro, soprattutto se nello stesso stadio riproduttivo (Wells et al., 1987; Möller & Harcourt, 2008; Wiszniewski et al., 2009).

Per i maschi, il trawling diventa un'opportunità di incontro soprattutto con gli altri maschi e generalmente con tutti gli altri delfini. Le femmine invece sembrano perdere significativamente contatto con gli altri individui, andando a formare gruppi più piccoli e relativamente costanti nel tempo.

Conclusioni

Questo lavoro di tesi ha permesso di indagare l'eventuale risposta del gruppo di tursiopi, che risiede stabilmente nell'area compresa tra Genova e Livorno, all'attività di pesca a strascico che si svolge abitualmente nella zona di studio.

I risultati hanno evidenziato differenze significative rispetto a studi analoghi condotti in altre aree, con la delineazione di un'unica comunità di delfini che si associa abitualmente ai pescherecci, sfruttando questa fonte di cibo antropica.

L'assenza di informazioni precedenti l'inizio dello sfruttamento dell'area con lo strascico impedisce confronti con il passato, ma i risultati ottenuti in altri luoghi possono offrire spunti di riflessione sul management della protezione e conservazione della specie nel nostro mare. Infatti è stato studiato come, attraverso la limitazione delle attività di pesca o la loro esclusione da determinate regioni, si siano registrati cambiamenti nello sfruttamento del territorio da parte dei tursiopi e nelle associazioni tra individui.

È auspicabile che i dati di questo studio preliminare possano venire ampliati e implementati negli anni futuri, per continuare a tenere sotto controllo questa comunità di tursiopi e gli eventuali cambiamenti che potrebbero manifestarsi. È altrettanto desiderabile che ulteriori studi possano essere condotti sulle presenti basi, per verificare, aggiornare e approfondire i risultati ottenuti in questa sede.

Il monitoraggio delle dinamiche di gruppo in risposta ad una pressione antropica riveste un ruolo di fondamentale importanza nello sviluppo di una migliore pratica di tutela e di gestione della specie stessa e dell'ambiente marino costiero in genere.

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