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Le motivazioni che stanno all’origine della realizzazione di un museo sono molteplici come abbiamo visto, a seconda del mix di questi fattori stimolanti nasce una diversa collocazione del museo nel panorama generale.

Neri opera una distinzione tra museo dell’impresa nell’impresa e museo 81 generato dall’impresa.

Alla prima categoria appartiene il museo aziendale classico generato dall’impresa, realizzato dall’impresa attiva, all’interno della sede. Un esempio potrebbe essere il museo Amarelli , 82

storica azienda Italiana espressione del made in Italy, produce liquirizie ed opera quindi nel settore dolciario m a a n c h e f a r m a c e u t i c o e d erboristico. Classico esempio di piccola - media impresa Italiana a conduzione familiare opera in Europa nelle Americhe ed in Australia. Le liquirizie Amarelli hanno ricevuto, fin dal secolo scorso, una serie di riconoscimenti e di premi e nel 1987 l’Azienda ha ottenuto la medaglia d’oro della

BULEGATO,F. (2008) I musei d’impresa dalle arti industriali al design. Carocci. 2008

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Società Chimica Italiana, per aver saputo coniugare la più avanzata tecnologia con il rispetto della tradizione tipica artigianale. Nel mercato della liquirizia, la Amarelli ha scelto di collocarsi nella fascia di alta qualità, puntando molto sull'attività estrattiva e non solo sulla lavorazione . Nel 2001 si è avviato un progetto culturale che ha 83 coinvolto tutta l’azienda ed ha portato alla nascita del museo della liquirizia “Giorgio Amarelli", progetto fortemente voluto dalla famiglia che desiderava rappresentare una realtà italiana e la storia di un prodotto calabrese . Si tratta sostanzialmente di un 84 progetto di ricerca che vuole valorizzare non solo gli strumenti di lavoro ma anche gli spazi, le infrastrutture, i suoi clienti ed i suoi dipendenti, ma soprattutto rappresentare la comunità calabrese e l’identità produttiva del territorio e quindi del suo Know-how. Il recupero dell' Orangerie inoltre sarà sede dedicata ad incontri e convegni a disposizione degli enti e delle associazioni per iniziative di carattere culturale e sociale. Pina Amarelli fa notare come questo investimento abbia portato al 85 rafforzamento dell’identità locale e al senso di appartenenza all’azienda, e l’impegno nella valorizzazione aziendale ha portato alla partecipazione della società al prestigioso club privato “Les Hénokiens” . Fanno parte di questo club solo 32 aziende 86 che rispettano questi tre requisiti: antichità, rappresentata da almeno duecento anni di vita aziendale e comprovata da documenti originali; rapporto di filiazione, ovvero che vi sia una discendenza diretta degli attuali proprietari rispetto al fondatore; dinamismo e buon andamento finanziario, nonché le prove di essere un attore del tessuto economico del proprio paese e del proprio mercato. Come attività culturali inoltre si riconosce: incremento delle tesi di laurea, corsi universitari sul tema dell’impresa familiare e l’istituzione di un premio aziendale e mostre sulle aziende associate.

Alla seconda categoria appartengono molti altri musei la cui storia è legata ad una vicenda aziendale e che da questa sono stati generati.Il museo J.F Schreiber, in Germania, è un museo municipale. Rappresenta la storia della ditta Schreiber che dal 1831 ha svolto un ruolo leader nella produzione di pop-up: libri cartonati consistenti

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nel succedersi di illustrazioni scontornate, ritagliate e sovrapposte così da creare un suggestivo effetto tridimensionale. Quando si sfogliano le pagine, si aprono in successione piccole scenografie, a tre, quattro, più livelli sovrapposti tenuti insieme, oltre che dalla legatura, da sottili strisce di carta incollate sul retro di ciascuna immagine. Come tanti teatrini di grande effetto il segreto di questo particolare libro è stato nella qualità dell’illustrazione e nella confezione. L’ultimo membro della famiglia Schreiber donò la propria vastissima collezione di prototipi al comune di Esslingen con il vincolo della realizzazione di un museo ad hoc, da realizzarsi entro il 2000. Il che si è verificato all’interno del progetto otto Steiner, un designer svizzero particolarmente fantasioso cha ha creato intorno a questi materiali, un mondo fiabesco orientato all’uso dei bambini, e il tutto in uno spazio particolarmente difficile, il sottotetto di un edificio storico situato nel centro cittadino. Difficile, a cominciare dall’accesso, essendo uno dei piccoli musei europei a cui si arriva unicamente con un ascensore di dimensioni domestiche. Lo si può definire un museo aziendale? In senso stretto non lo è, ma di fatto può essere visto come un museo comunale di derivazione aziendale. La storia aziendale è narrata in un piccolo teatro per mezzo di una multivisione con commento musicale, effetti speciali, ed una particolarissima ambientazione. Il resto è una libera rivisitazione fantastica dei libri di Schreiber, inclusa un area laboratorio.

La classificazione delle ulteriori tipologie di museo aziendale richiama concetti che posso parzialmente sovrapporsi e in tal caso la distinzione andrà intesa non rigidamente ma con accenti diversi. Nella pratica le caratteristiche di ogni tipologia possono venire a coesistere all’interno dello stesso museo, anche a seguito del suo percorso evolutivo.

Museo di storia dell’azienda . L’oggetto riguarda lo sviluppo dell’impresa, la 87

crescita dell’imprenditore, della sua organizzazione, e dei suoi prodotti. La concezione di museo come “museo d’impresa” può anche essere assunta come una categoria di riferimento, in quanto collegamento rapporto tra museo e categoria e istituzione che lo

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ha generato. Vediamo la variante recente dei musei delle aziende sanitarie locali Italiane, il cui patrimonio è prevalentemente costituito da opere d’arte e preziosi oggetti pervenute alle stesse aziende dalle collezioni di ospedali e organizzazione assistenziali e religiose accorpate alle asl, negli ultimi decenni.

Museo di marca . Si vuol far riferimento ad una scelta nella definizione 88

dell’immagine del museo. Porta in primo piano il valore del marchio aziendale a cominciare dal suo stesso nome. Ad esempio il Museo Alfa Romeo, il Museo Ducati, il Museo Piaggio. Sono musei che presentano esclusivamente i proprio prodotti della loro marca. Il marchio e la declinazione dei prodotti sono la trama dei racconti.

Museo di storia dell’imprenditore . Questo elemento assume particolare 89

importanza là dove la collezione è costituita da oggetti materialmente legati alla singola persona come nel caso del museo-studio dell’orafo Mario Buccellati, in via Montenapoleone a Milano conservato inalterato nell’arredamento e nella collezione dei gioielli creati personalmente da Buccellati a partire dal 1919. A volte il peso della vicenda familiare assume particolare rilievo, ad esempio, il museo Carsbery di valby in Danimarca fu costruito anche per esporre la grande collezione di opera d’arte di Carl e Ottilia, poi tornato a raccontare la storia delle birrerie dopo il trasferimento di questo opere alla Carlsberg Glypthothek.

Museo di prodotto, di categoria merceologia o imprenditoriale . Il museo 90

dell’occhiale a Tai di Pieve di Cadore si fonda sulla collezione di materiali di provenienza esogena, acquistati dall’imprenditore Vittorio Tabacchi, per dotare la zona di un museo specializzato. Questo è coerente con tutti i tipi di oggetti presentati con la tradizione dell’occhiale di Cadore, ma il museo espone anche materiali non strettamente coerenti con la tradizione merceologica del territorio. Invece il museo dell’industria Chimica Britannica, realizzato nel complesso industriale del settore di Widnes, rappresenta un caso di esposizione permanente a merceologia omogenea, promosso da una categoria e non incentrato sulla singola vicenda aziendale.

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Museo-Archivio . L’archivio aziendale molto spesso costituisce il pezzo 91

forte della collezione, e la sua presentazione cerca di integrarsi nell’ambiente museale in modo da fornire all’utente qualcosa di differente da quello che può essere il rapporto funzionale e spaziale tra biblioteca specializzata ed esposizioni permanenti. É il caso del museo Piaggio di Pontedera, dove il percorso prevede l’accesso libero ad alcune parti dell’archivio.

Museo-sito . É quel museo che conta tra i suoi elementi prevalenti e 92

connotativi uno o più monumenti industriali che includono, a volte, macchinari importanti di notevoli dimensioni, oppure grandi opere di ingegneria civile. Tra gli esempi più importanti in Europa potrebbe essere il museo de Agua di Lisbona, questo museo presenta oggetti mobili e i grandi impianti a vapore per il pompaggio dell’acqua realizzati nell’Ottocento. L’insieme delle imponenti opere di ingegneria e architettura segnano il passaggio urbano di una parte della città e ad oggi i grandi serbatoi sono utilizzati per mostre e manifestazioni culturali.

Museo a tema . Il museo delle telecomunicazioni a Lisbona è il museo della 93

compagnia portoghese, non racconta univocamente la storia aziendale, bensì l’evoluzione delle comunicazioni in epoca moderna, in tutti i suoi aspetti. Il museo dell’olivo Fratelli Carli tocca solo marginalmente la storia dell’azienda, si incentra sul tema della pianta dell’olivo presenta nei suoi aspetti simbolici, naturalistici e quotidiani.

Museo science centre . Le aziende particolarmente impegnate nella ricerca 94

scientifica posso trovare nella forma di science centre uno strumento particolarmente adatto alla comunicazione della propria missione aziendale presso il grande pubblico, sottolineando l’aspetto di costante innovazione che sta alla base delle loro produzioni su scala industriale. Capostipite di questa impostazione, in Europa, può essere considerato “Evoluon”, il Philips centre aperto nei Paesi Bassi.

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