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CAPITOLO 2: IL PROCESSO DI RESHORING 2.1 Definizione del fenomeno 2.1 Definizione del fenomeno

2.4 Domande chiave del reshoring

Un quadro generale sull'implementazione di strategie di back-reshoring da parte delle imprese è necessario partendo dal presupposto che il processo è in aumento in diversi settori e in diversi paesi. Per spiegare i comportamenti delle imprese sono state individuare sei domande chiave, 5W e 1H: What, attività della catena del valore coinvolte; Why motivazioni del back-reshoring; Where, le specifiche caratteriste del paese madre/ospitante che determinano la decisione di back-reshoring; Who, chi sono i principali stakeholders che intraprendono il reshoring; When, inizio del fenomeno reshoring; How, le modalità di entrata, e di successiva uscita, dal paese ospitante. Le decisioni di internazionalizzazione ben pensate dovrebbero fondamentalmente inglobare le motivazioni (come ad esempio ricerca di costi efficienti o di un allargamento del mercato), location (bassi costi o paesi occidentali industrializzati), attività

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(capitale o lavoro intensivo) e modalità di entrata e di governance (investimenti green-field, operazioni di fusione e acquisizione oppure outsoucring).

Barbieri et al. (2017) hanno strutturato il proprio lavoro attorno alle questioni delle 5W e 1H. La metodologia per l'analisi è partita da una "collezione del materiale", focalizzando l'attenzione su articoli pubblicati in giornali accademici e capitoli in libri scientifici, per giungere ad una analisi descrittiva, la quale è una valutazione delle caratteristiche formali dei documenti scelti. L'ultimo step della metodologia prevede la definizione e selezione analitica delle categorie per classificare i contenuti dei documenti. Per studiare le attività di reshoring della manifattura gli autori hanno adottato una prospettiva a livello d'impresa, escludendo decisioni di reshoring implementate da imprese di servizi poiché i due fenomeni necessitano di differenti approcci. All'interno delle imprese di manifattura, si sono focalizzati solo sulle attività di produzione, escludendo il ricollocamento di altre attività incluse nella catena del valore (come ad esempio Ricerca e Sviluppo). Lo stesso Benito et al (2009) ha suggerito di scegliere specifiche attività della catena del valore, piuttosto che l'intera catena, come unità di analisi. Infine sono state considerate attività di manifattura insourced e outsourced come decisioni di localizzazione separate rispetto alla modalità di governance.

1.What? Quali sono le attività rimpatriate?

Fondamentale punto di partenza nell'analisi è evidenziare cos'è il reshoring e cosa non è, cioè definire il fenomeno in base alle sue caratteristiche essenziali.

Barbieri et al. (2017) hanno analizzato il fatto che spesso lo stesso termine (reshoring) rappresenta concetti differenti. Generalmente differenze tra le varie definizioni di reshoring possono essere trovate sulla base dei seguenti aspetti:

a) il paese nel quale precedenti attività di manifattura delocalizzate sono rimpatriate. Nello specifico le attività di produzione sono spostate sia nel paese d'origine che nel paese "vicino a quello madre". Per evitare una possibile confusione alcuni autori suggeriscono di distinguere tra "back-reshoring" (Fratocchi et al. 2014), che si manifesta quando la produzione viene riportata nel paese d'origine, e il "near-reshoring" (Fratocchi et al. 2014), se è orientata verso paesi vicini a quello d'origine. b) tipologia di attività rimpatriate: la maggior parte delle ricerche condotte sono

focalizzate sulle attività di produzione, le quali si riferiscono più in generale alle attività comprese nella catena del valore di Porter, "attività o funzioni" e "attività straniere dell'impresa".

c) la struttura di governance adottata nella fase di delocalizzazione e rimpatrio delle manifatture: alcuni autori sostengono che le strategie di reshoring implicano

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contestuali decisioni di insourcing. Altri invece riconoscono che le decisioni riguardo le modalità di governance sono concettualmente indipendenti dalle decisioni sulla location, ma possono essere praticamente combinate con le decisioni di reshoring. Il reshoring è essenzialmente una decisione di localizzazione della manifattura, ma può attualmente assumere differenti forme e, di conseguenza, alcuni autori propongono classificazioni in base alle differenti caratteristiche. A tal proposito Gray et al. (2013) identificano quattro differenti tipologie alternative di reshoring basate su una combinazione tra decisioni sulla location (paese d'origine o paese estero) e modalità di governance (insourcing o outsourcing). Bals et al. (2016) e Forestel et al. (2016) hanno allargato questa classificazione per includere l'alternativa di cooperazione (joint ventures, partnership strategiche e contratti a lungo termine) tra le modalità di governance, identificando in tal modo cinque alternative includendo quelle proposte da Gray et al.

Infine Joubioux e Vanpoucke (2016) hanno proposto di differenziare il fenomeno del reshoring in base agli obiettivi strategici delle imprese, identificando le seguenti alternative:

a) "home re-shoring", in caso di fallimento di una precedente decisione di delocalizzazione

b) "tactical reshoring", per decisioni di breve termine basate sulla disponibilità di risorse e capacità

c) "development reshoring", se l'obiettivo dell'impresa è di promuovere i prodotti proposti.

Per quanto riguarda invece le attività coinvolte nel reshoring, una distinzione può essere fatta tra le attività ad alta intensità di lavoro e quelle ad alta intensità di capitale, la quale suggerisce che il back-reshoring potrebbe mostrare una caratterizzazione del settore. In questa prospettiva non si è ancora giunti ad una conclusione, perché mentre le attività di backshoring della Germania riguardano principalmente le industrie pesanti, i dati raccolti da Fratocchi (2014b) suggeriscono che anche i settori ad alta intensità di lavoro (abbigliamento e calzature per esempio) sono coinvolti. Ad ogni modo l'analisi delle attività suggerisce che il rimpatrio non può essere indipendente dalle motivazioni e dalla location dell'off-shore. Ad esempio le attività ad alta intensità di lavoro è più probabile che siano rimpatriate in caso di ricerca di efficienza degli investimenti e bassi costi di location. Al contrario gli investimenti focalizzati sulla ricerca di mercato, e quindi ad una scelta della location non solo in termini di vantaggio dei costi, sono attese di essere più resistenti.

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2. Why? Quali sono le motivazioni che spingono le imprese a rimpatriare la produzione nel