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CAPITOLO VI Chi valuta i valutatori? Valutazioni indipendenti e performance

6.1. Domande valutative

Alla luce di queste considerazioni le domande valutative proposte possono cosi essere sintetizzate:

• Quale è il peso scientifico dei referee chiamati a valutare i progetti rispetto a quello dei proponenti?

• Esiste una qualche correlazione tra qualità scientifica del soggetto proponente e probabilità di ottenere il finanziamento? E ancora esiste una correlazione tra qualità scientifica dei proponenti, espressa attraverso indici bibliomentrici, e finanziabilità del progetto di ricerca?

La prima domanda valutativa trova il suo presupposto analizzando il momento storico di chiusura della prima annualità dei finanziamenti destinati alla ricerca in Sardegna. A seguito della pubblicazione delle graduatorie da parte dell’ente gestore, la comunità scientifica ha chiesto di avere prova delle valutazioni date dai valutatori. Si tenga conto che il processo amministrativo prevede, per tutti le annualità, la comunicazione al soggetto proponente dell’esito della valutazione, ma non prevede in alcun modo di comunicare il nome del referee a meno di specifica verifica in sede giurisdizionale. Tale procedura assicura trasparenza nelle procedura, ma assicura allo stesso tempo indipendenza e anonimato del referee valutatore.

Il meccanismo che si instaura a fine processo amministrativo è quello tipico del rapporto conflittuale tra valutatore e valutato. La questione sollevata riguarda l’esigenza, di alcuni ricercatori che si erano visti probabilmente assegnare un punteggio relativamente basso rispetto alle proprie aspettative, di capire se le valutazioni effettivamente ricevute fossero in primo luogo robuste sotto il profilo scientifico del valutatore e in secondo luogo se effettuate da soggetti qualificati e appartenenti alla stessa area disciplinare di competenza. Il problema fa rinascere quindi una questione che tradizionalmente viene riproposta in tutti gli ambiti di iterazione sociale, in cui il rapporto tra valutatore e valutato si esplica sociologicamente in termini conflittuali. E’ infatti impossibile eliminare del tutto la dimensione soggettiva, insita nei sistemi di valutazione del tutto imparziali, equi ed attendibili (Organizzazioni e Comunicazione, Morlacchi 2003), in cui interviene ad aumentare la complessità e la problematicità del processo valutativo il rapporto spesso conflittuale tra i due soggetti ed i loro obiettivi spesso dissonanti; in cui i valutati desiderano sempre e comunque un giudizio positivo. Come ricordano Mohrman, Resnick West e Lawler, non è certo facile per il valutatore dover giudicare le performance di un altro, soprattutto se come ormai è diffuso le queste devono essere comunicata al valutato; tutti fattori questi che intervengono ad aumentare la complessità e la problematicità del processo valutativo e del rapporto conflittuale che tende a generarsi.

Massimo Carboni, La Legge Regionale n. 7/2007 a favore della Ricerca Scientifica in Sardegna, Tesi di Dottorato in Diritto ed Economia dei Sistemi Produttivi, Università di Sassari Pag. 137

A complicare ulteriormente il quadro d’insieme intervengono non esclusivamente gli interessi legittimi dei singoli proponenti, ma anche gli interessi delle rappresentanze dei due gruppi contrapposti, appunto i valutati e i valutatori. I primi, rappresentati da tutta la comunità scientifica regionale e dalle rappresentanze all’interno della Consulta Regionale della Ricerca, i secondi, dalla stessa amministrazione che deve difendere l’operato dei proprio referenti. A questo si aggiunga una pressione di natura politico istituzionale finalizzata a verificare l’utilizzo di circa 12 milioni di euro per il 2008: si ha il quadro d’insieme della situazione a fine 2010 nella fase di assegnazione dei finanziamenti ai progetti di ricerca.

La seconda domanda valutativa richiama invece ad una logica di status e posizione all’interno della comunità scientifica: il valutato pretenderà sempre che il valutatore sia almeno un pari grado nella scala gerarchica della carriera accademica. Nondimeno si aspetterà di ricevere il finanziamento in quanto ricercatore affermato, ad esempio per numero di pubblicazioni. Secondo questa logica, un ricercatore non potrà mai valutare un associato, cosi come un ordinario non potrà mai essere valutato da un associato o ancora peggio da un ricercatore, indipendentemente dal numero delle pubblicazioni nelle riviste scientifiche più rinomate in materia. Questi erano gli orientamenti a fine 2010 all’interno della comunità accademica isolana e queste le motivazioni che hanno spinto a proporre le due domande valutative.

L’approccio metodologico proposto, per dare risposta a queste domande e fugare ogni dubbio sull’operato dell’amministrazione regionale, è quello di utilizzare due basi dati distinte, la prima riconducibile agli esiti delle valutazioni date dai valutatori indipendenti nel referaggio dei progetti di ricerca, la seconda è quella fornita dalla società incaricata dall’amministrazione regionale sugli indici bibliometrici dei soggetti coinvolti. La mappatura ha riguardato i due gruppi di soggetti coinvolti nel processo: i valutati, al fine di confermare o rigettare attraverso un confronto, il lavoro svolto dai valutatori nei mesi precedenti; i valutatori, al fine di comparare il loro peso scientifico rispetto a quello dei valutati. In particolare nel secondo caso, in coerenza con quanto suggerito dalla letteratura economica ma anche dagli orientamenti ministeriali e di tutta la comunità scientifica, la scelta è ricaduta su un indicatore che misurasse la produzione scientifica e il suo grado di diffusione all’interno di essa. Gli indicatori utilizzati nell’analisi possono cosi essere elencati:

• Pubblicazioni realizzate dai ricercatori;

• Pubblicazioni realizzate dai ricercatori, pesate in base al numero di eventuali co- autori, alla posizione nella lista, al carattere del co-authorship;

• Pubblicazioni realizzate dai ricercatori, pesate in base al proprio Journal Impact Index o all’Article Impact Index;

• Pubblicazioni realizzate dai ricercatori, pesate in base al numero di eventuali co- autori, alla posizione nella lista, al carattere del co-authorship e incorciata in base al priorio Journal Impact Index o all’Article Impact Index;

Massimo Carboni, La Legge Regionale n. 7/2007 a favore della Ricerca Scientifica in Sardegna, Tesi di Dottorato in Diritto ed Economia dei Sistemi Produttivi, Università di Sassari Pag. 138

• Una misura dell’impatto medio delle pubblicazioni di un ricercatore, che consideri sia la forza scientifica che il numero di pubblicazioni