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L'individuazione della dominante di un testo (concetto coniato da Roman Jakobson nel 1935) rappresenta un passo fondamentale nell'ambito del processo traduttivo, trattandosi, nella definizione dello stesso Jakobson, della "componente sulla quale si focalizza l'opera d'arte: governa, determina e

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trasforma le altre componenti. È la dominante a garantire l'integrità della struttura"5. Da questo presupposto, si evince l'importanza dell'individuazione della dominante al fine di procedere con l'organizzazione delle informazioni in fase di traduzione. La correlazione tra dominante e traduzione trova piena manifestazione nella teoria elaborata da Peeter Torop, secondo il quale:

per la critica, più importante ancora di una valutazione del prodotto è la descrizione del metodo traduttivo, della sua dominante, attraverso la quale è possibile risalire anche al metodo di traduzione come «scelta dell'elemento che si ritiene più importante nell'opera tradotta [...]». Dato che il critico si occupa della ricostruzione concreta dell'attualizzazione del processo traduttivo, in primo luogo è necessario che individui la dominante dell'originale6.

La scelta della strategia traduttiva deve, inoltre, tener conto della gerarchia tra dominante ed eventuali sottodominanti, individuando così "gli elementi dominanti per la cultura emittente e una loro proiezione sulla cultura ricevente […] per stabilire quali possono essere recepiti con pari intensità e quali meno o più"7.

Nello specifico caso dei testi in esame è stata individuata una dominante informativa in entrambi i prototesti, trattandosi di articoli destinati alla pubblicazione accademica e, come tali, incentrati sulla presentazione di una tesi supportata da argomentazioni. La presenza di argomentazioni a sostegno di una tesi avanzata dall'autore, inoltre, fa sì che il testo presenti anche una sottodominante conativa, dal momento che obiettivo dell'autore è quello di convincere i propri lettori della validità della propria tesi. Questo comporta che nel testo traspaia una componente di soggettività, rappresentata dal frequente ricorso alla prima persona plurale e dalla presenza di alcune proposizioni interrogative che, permettendo all'autore di rivolgersi direttamente all'interlocutore, contribuiscono ad attutire il distacco solitamente mantenuto in questo tipo di testi. Tuttavia, nell'economia generale del testo, questa soggettività può essere considerata marginale, dal momento che le argomentazioni presentate negli articoli sono basate sull'osservazione di processi storici e di fenomeni linguistici effettivamente

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Roman Jakobson, "Language in Literature", a cura di Krystyna Pomorska e Stephen Rudy. Cambridge (Massachusetts), Belknap Press, 1987, p. 41.

6 Peeter Torop, La Traduzione Totale, trad. a cura di Bruno Osimo, Modena, Guaraldi Logos, 2000. 7

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verificatisi in passato. Per quanto riguarda i metatesti, si è cercato di mantenere la dominante informativa considerando la specificità dei contenuti affrontati, ma è stata attenuata la componente di soggettività a cui si è fatto precedentemente cenno eliminando il ricorso alla prima persona plurale, anche in considerazione dello stile impersonale dominante nei testi tecnici della lingua ricevente, come può essere riscontrato negli esempi che seguono:

gǎigékāifàng dǎkāi le wǒguó duìwài jiāowǎng de dàmén, zhèngdāng wǒmen zǒuchū guómén de shíhou

改革开放打开了我国对外交往的大门, 正当我们走出国门的时候 (p. 114)

La politica di riforme e apertura ha aperto le frontiere del contatto tra la Cina e il resto del mondo, ma proprio nel momento in cui ci si preparava a oltrepassare i confini nazionali (p. 43)8

In questo esempio, tratto dal primo articolo, l'espressione "wǒguó 我国" è tradotta con Cina e non letteralmente con "il mio/nostro Paese" nel presupposto che un testo scritto in una lingua diversa dal cinese non sia destinato a lettori cinesi e che, pertanto, non si riconoscano nell'appartenenza alla nazione a cui si farebbe riferimento ricorrendo alla prima persona singolare e plurale. Allo stesso modo, l'espressione "wǒmen zǒuchū 我 们 走 出 " è resa in forma impersonale "ci si preparava a oltrepassare".

Hànyǔ bìjìng shì […] wǒmen chuánchéng wénmíng、níngjù rénxīn、tuánjié tǒngyī de zhòngyào yījù hé lìliang

汉语毕竟是[…]我们传承文明、凝聚人心、团结统一的重要依据和力量 (p. 114) la lingua cinese resta pur sempre […] un importante fondamento e punto di forza che ha permesso di ereditare una cultura, condensare la mentalità di un popolo e favorire l'unificazione (p. 45)

Anche in questo caso, il ricorso alla prima persona plurale, che nel prototesto mette in contatto l'autore con i propri lettori modello, è sostituito nel metatesto da una forma impersonale finalizzata a presentare al lettore italiano la tesi sostenuta dall'autore, privata della soggettività che la caratterizza

8 I numeri riportati tra parentesi al termine delle citazioni fanno riferimento alle numerazioni di pagina adottate negli originali in cinese e

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nel prototesto.

Zhōngguórén de tóunǎo zhōng shì-fǒu chōngmǎn le yōngjiàn, wǒmen bùg ngǒutóng

中国人的头脑中是否充满了庸见, 我们不敢苟同。(p. 87)

Pur non essendo d'accordo sul fatto che la mente dei cinesi sia ricca di buon senso, […] (p. 60)

In questo esempio, tratto dal secondo articolo, è possibile notare un cambio di prospettiva, dato che la prima persona plurale presente nel prototesto (wǒmen 我们) è stata resa in forma impersonale nel metatesto. Questa frase, inoltre, rappresenta anche un esempio di intervento sintattico, dal momento che la frase del prototesto è stata resa nel metatesto attraverso una proposizione concessiva implicita al fine di creare coesione con il periodo immediatamente successivo.

Rimanendo nell'ambito del secondo testo, è possibile rintracciare un esempio anche nella frase riportata di seguito:

wǒmen y dàn yǒu jīhuì zǒngshì rěnjùnbùjīn

我们一旦有机会总是忍俊不禁 (p. 88)

[…] quando capita di sentirla è impossibile trattenersi dalle risate (p. 64)

In questo caso, tuttavia, la mitigazione della componente soggettiva presente nel prototesto è stata limitata unicamente al ricorso alla forma impersonale e non ha coinvolto l'espressione "rěnjùnbùjīn 忍 俊不禁 (trattenersi dalle risate)" poiché, pur essendo riconducibile a un registro colloquiale, essa è inclusa in una citazione che si è scelto di riportare fedelmente.

Nell'esempio che segue, invece, oltre al ricorso a una forma impersonale, è possibile riscontrare anche un intervento a livello di scelte lessicali, in base al quale l'espressione "biàn bù nán 便不难" è stata tradotta come "immediatamente", una soluzione che veicola l'idea di immediatezza insita nell'avverbio biàn 便 (corrispondente di jiù 就 nella forma scritta) e omette l'idea di difficoltà (espressa da " nán 难"), solitamente riconducibile a una sfera di percezione soggettiva.

rúguǒ wǒmen rènzhēn yánjiū y xià […],biàn bù nán fāxiàn

如果我们认真研究一下[…], 便不难发现 (p. 84)

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