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4. Macrostrategia traduttiva

5.1.3. Lessico tecnico

In considerazione dell'argomento affrontato, i tecnicismi presenti in entrambi rientrano nell'ambito della linguistica, in particolare degli studi legati all'interlinguistica, ovvero la scienza "volta a studiare gli elementi che più lingue […] hanno in comune o per parentela genetica o per contatto. Più in particolare, si occupa del contatto tra le lingue, del processo attraverso il quale avviene tale contatto, delle sue conseguenze nonché dei fenomeni di interferenza linguistica"30.

L'individuazione di traducenti adeguati per questi tecnicismi ha richiesto la consultazione di dizionari bilingue (cinese-italiano, cinese-inglese) e monolingue, oltre al confronto con testi sia

29http://info.womai.com/baike/yule/2012081391699.html 30

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specialistici sia paralleli in italiano e in inglese.

I tecnicismi afferenti all'interlinguistica che registrano un maggior numero di occorrenze sono rappresentati dai termini che designano le varie strategie di trasposizione dei forestierismi e che vedono nella dicotomia yīnyì 音译 - yìyì 意译 i principali criteri di distinzione. In particolare, se da un lato l'individuazione di "trascrizione fonetica" come traducente di yīnyì 音 译 ("traslitterazione", concetto equivalente, in questa sede è stato associato al termine zhuǎnxiě 转写) è avvenuta con una certa immediatezza, ben più complessa si è rivelata, invece, l'individuazione di un traducente appropriato per yìyì 意译. Dalla consultazione di vari dizionari bilingue è infatti emerso che questo termine viene tradotto con "parafrasi", un termine che, tuttavia, non coincide con il concetto a cui si si fa riferimento in questo contesto, ovvero quello di una traduzione finalizzata a trasporre il significato (e non la pronuncia) di una parola. Per questo motivo, si è reso necessario consultare numerosi testi paralleli, soprattutto in lingua italiana, dai quali è emerso che il traducente più appropriato per yìyì 意 译 sia rappresentato da "calco". Questo termine, tuttavia, fa riferimento a una categoria che, riprendendo le teorie di Roberto Gusmani, può essere a sua volta scissa nelle due sottocategorie di "calco strutturale" e "calco semantico", indicate nelle fonti inglesi rispettivamente con "loan translation" e "semantic loan". In particolare, dal momento che i calchi a cui si fa riferimento in entrambi i testi sono ottenuti tramite la traduzione di singoli morfemi su base semantica, si ritiene che il traducente più appropriato per yìyì 意译 sia "calco strutturale". I vari esempi presentati in entrambi i testi, infatti, soddisfano la condizione presentata da Gusmani come indispensabile affinché si verifichi un'interferenza linguistica di questo genere, ovvero:

modelli articolati sul piano della struttura formale [e dotati di] un significato di tipo descrittivo, in modo che esso risulti motivato da quello degli elementi costitutivi della parola. […] Il calco consisterà nel ripercorrere a ritroso questo processo di scomposizione, riproducendo per sintesi in un'altra lingua, mediante unità già presenti in questa, un elemento che abbia la stessa articolazione strutturale e la stessa motivazione semantica del termine preso a modello31

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Tuttavia, come afferma lo stesso Gusmani, non è raro trovarsi d'innanzi a casa di incertezza nel giudizio sulla natura strutturale o semantica di un calco, come infatti prova l'impiego di entrambe le diciture in merito alle trasposizioni su base semantica di forestierismi nella lingua cinese. Per questo motivo, e in considerazione della natura parzialmente divulgativa che si è tentato di conferire al metatesto, in entrambe le traduzioni il tecnicismo yìyì 意译 è stato reso semplicemente come "calco", fatta eccezione per quei casi nei quali si è fatto ricorso a perifrasi come "traduzione su base semantica" o ad altre locuzioni per pure esigenze stilistiche. Un esempio di questo genere di eccezioni può essere rintracciato nelle espressioni yīnyì jiān yìyì 音译兼意译 (p. 112) e yīnyì jiāngù 音义兼顾 (p. 113), le quali, indicando una trasposizione che mantiene legami sia sul piano fonetico sia su quello semantico, sono state tradotte con "calco fonetico-semantico", riprendendo una definizione elaborata da Giorgio Francesco Arcodia e Chiara Piccinini32. Rimanendo nell'ambito del primo testo, un altro caso nel quale l'espressione yìyì 意译 non è stata tradotta con "calco" è il seguente:

"Karaoke"méiyǒu yìyì wéi "wúrén bànchàng yuèduì"

“Karaoke”没有意译为“无人伴唱乐队”(p. 114)

Per la parola "Karaoke" non è stata adottata una traduzione su base semantica quale "wúrén bànchàng yuèduì 无人伴唱乐队" [ovvero "cantare senza l'accompagnamento di un'orchestra"] (p. 43)

In questo caso, la scelta della perifrasi "traduzione su base semantica" deriva dal fatto che l'esempio di traduzione presente nel metatesto non rappresenti un calco, ma piuttosto una parafrasi, finalizzata alla descrizione di un elemento culturale inizialmente assente nella lingua cinese e introdotto a seguito dell'assimilazione del forestierismo.

Un altro tecnicismo presente nel primo testo è yǔsù 语素 "morfema", ovvero la più piccola unità linguistica dotata di significato che, tuttavia, viene tradotto diversamente nel metatesto: l'elemento a cui fa riferimento l'espressione "biǎoshì lèibié de Hànyǔ yǔsù 表示类别的汉语语素" (p. 111), che letteralmente corrisponderebbe a un "morfema indicatore di categoria", viene infatti

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Giorgio Francesco Arcodia, Chiara Piccinini, "La "Pentola della grande fortuna": resa dei nomi commerciali nel mondo cinese", in Nicola Grandi, Gabriele Iannàccaro (a cura di), Zhì 智 - Scritti in onore di Emanuele Banfi in occasione del suo 60° compleanno, Cesena-Roma, Caissa Italia, 2006, pp. 1-18.

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generalmente indicato come "nome categoriale" in testi paralleli in lingua italiana33. Per questo motivo, si è scelto di discostarsi dal prototesto sul piano lessicale e di allinearsi alle traduzioni reperibili in altri testi che trattano il medesimo argomento, in modo da agevolare eventuali ricerche da parte di lettori desiderosi di approfondire la questione.

Un'espressione che, invece, è stata oggetto di strategie traduttive differenti è hébìfǎ 合璧法, come si può riscontrare nell'esempio che segue:

zhōngxīhébìfǎ

hébìfǎ shì yǐnrù wàiláicí shí yòng yīnyì yǔ yìyì xiāng jiéhé de fāngfǎ, yóucǐ ér gòuchéng de cí jiàozuò hébìcí

中西合璧法

合璧法是引入外来词时用音译与意译相结合的方法,由此而构成的词叫做合璧词。 Combinazione armoniosa di elementi cinesi e occidentali

Si ha una combinazione nell'introduzione di un forestierismo quando la trascrizione fonetica è accompagnata da un calco: le parole così coniate vengono definite ibridi.

L'esempio mostra come l'espressione in esame sia stata tradotta diversamente in corrispondenza del titolo del sottoparagrafo e all'interno del sottoparagrafo stesso: nel primo caso, infatti, il ricorso all'espressione "combinazione armoniosa" veicola una sfumatura emotiva assente nel secondo traducente "combinazione". Questa scelta è stata dettata dal fatto che l'espressione zhōngxīhébì 中西合 璧, indicando una "felice combinazione di elementi cinesi e occidentali"34

, presenti di per sé una sfumatura metaforica che si è scelto di mantenere anche in considerazione del fatto che l'espressione fosse collocata in corrispondenza di un titolo. Nella seconda occorrenza, invece, il termine hébìfǎ 合璧 法 rientra nell'ambito di una discussione prettamente linguistica e identifica una strategia traduttiva, così come l'espressione hébìcí 合璧词 è un comune traducente per la categoria delle parole ibride, pertanto si è scelto di dare unicamente risalto al concetto di "combinazione" e omettere toni metaforici.

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