Capitolo 4: Il corso degli event
4.1 Dopo Ascolta la canzone del vento
La notizia della vittoria del premio Gunzō apre a Murakami una prospettiva del tutto nuova e fino a poco tempo prima insperata. Lo scrittore esordiente, così, mantenendo al contempo il lavoro al Peter cat, che cederà nel 1981, scrive il seguito della prima novella, Il flipper del 1973, pubblicato nel 1980: nella breve storia, si ha il primo, vero accesso all’altro mondo tramite il flipper menzionato dal titolo stesso dell’opera, macchina la cui ricerca da parte di Boku occupa gran parte del racconto; nel romanzo compaiono personaggi già familiari, come il narratore Boku, J e il Sorcio, ma anche di nuovi, come la ragazza di quest’ultimo e le due misteriose gemelle, 208 e 209, che convivono per un breve periodo con il protagonista; questi e il migliore amico non si incontrano mai nell’arco dell’intera opera, nella cui conclusione, dai pensieri del Sorcio (la cui parte viene narrata in terza persona), si intuisce un possibile tragico sviluppo; nel capitolo seguente della saga, infatti, si scoprirà che si è tolto la vita.
Di pari passo alla scrittura della seconda novella, Murakami produce saggi di letteratura e cinema contemporanei e inizia anche a tradurre la letteratura americana, lavoro che costituisce una componente non trascurabile della sua carriera. Grazie alla popolarità dello scrittore, infatti, cresce anche l’interesse dell’audience nipponica nei confronti di racconti e romanzi americani e britannici: il nome di Murakami in copertina sprona i lettori a comprare libri che altrimenti avrebbero probabilmente attirato molta meno attenzione; ancora, il fatto che il lavoro di traduzione di Murakami abbia attirato nuovo pubblico in questo tipo di letteratura, incita altri traduttori a investire nelle opere statunitensi. Tra i tanti autori che Murakami affronterà, oltre a quelli già citati in precedenza, figurano Paul Theroux, C.D.B. Bryan, Grace Paley, Mark Strand, Geoff Dyer e altri ancora; non mancheranno, inoltre, libri illustrati per bambini.
Nel 1982 viene rilasciato dalla casa editrice Kōdansha Nel segno della pecora, primo romanzo cui Murakami lavora come scrittore full-time, dopo che, l’anno precedente, lui e la moglie hanno deciso di vendere il Peter Cat seguendo l’istinto del neo-scrittore di poter produrre un’opera di gran lunga migliore rispetto alle precedenti, nella possibilità di dedicarvisi a tempo pieno. Le quasi cinquantamila copie vendute in meno di sei mesi dimostrano che Murakami avesse ragione. Inoltre, con questo romanzo, l’autore si aggiudica un secondo riconoscimento letterario, il Premio Noma per scrittori emergenti.
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Nella nuova opera, troviamo ancora una volta Boku, J e il Sorcio, ma anche nuovi personaggi, come la misteriosa nuova ragazza del protagonista, medium dalle bellissime orecchie, una potente e oscura figura politica, definita “Maestro”, sensei 先 生, e il bizzarro uomo-pecora; la ricerca, per volontà del Maestro, di una strana pecora marchiata da una stella sul manto conduce Boku nell’Hokkaidō nonché verso una surreale avventura alla scoperta della verità.
L’inizio della nuova carriera segna per lo scrittore anche l’aprirsi di un nuovo periodo, quello da corridore appassionato: nel saggio L’arte di correre (Hashiru koto nitsuite kataru toki ni boku no kataru koto 走ることについて語るときに僕の語ること, “Ciò di cui parlo quando parlo della corsa”, 2007) Murakami descrive in dettaglio la relazione tra la sua professione e la corsa e spiega come quest’ultima lo abbia aiutato a rimanere in forma, ma, allo stesso tempo, anche a coltivare la disciplina, il rigore e le energie necessari per sostenere l’estenuante processo di creazione di un romanzo.
In seguito al completamento della prima trilogia, Murakami si prende una pausa dalla fiction in formato lungo. Sul mercato letterario, compaiono dapprima ben due antologie, entrambe pubblicate nel 1983: si tratta di Una lenta nave per la cina (Chūgoku yuki no surō bōto 中国行きのスローボート) e La giornata giusta per vedere i canguri (Cangarū biyori カンガルー日和)1 che raccolgono una serie di racconti scritti a partire dal 1980 in avanti, anche durante la stesura di Nel Segno della Pecora. In seguito alla pubblicazione di quest’ultimo, nonostante la pausa presasi, Murakami continua ad essere produttivo: il risultato sarà una terza raccolta di racconti, La lucciola, Granai Incendiati e altri racconti (Hotaru, Naya wo yaku, sono ta no tanpen, 1984). Molte delle storie di queste prime tre antologie saranno inserite, insieme a delle nuove, nelle postere raccolte L’elefante scomparso e altri racconti (Zō no shōmetsu 象の消滅, 1993) e I salici ciechi e la donna addormentata (Mekurayanagi to, nemuru onna めく ら や な ぎ と 、 眠 る 女 , 2006), entrambe pubblicate anche in Italia da Einaudi rispettivamente nel 2009 e nel 2010.
Di ritorno da un viaggio in America, durante il quale avvengono gli incontri con John Irving e Raymond Carver, nell’estate del 1984, Murakami inizia a lavorare al suo quarto
1 I racconti da cui le raccolte prendono il nome sono disponibile in traduzione, con questi titoli,
rispettivamente in L’Elefante scomparso e Altri Racconti e I salici ciechi e la donna addormentata. D’ora in avanti, qualora non esistessero in traduzione i titoli di volta in volta presentati, riporterò l’originale in giapponese e la traduzione tra parentesi.
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romanzo, La fine del mondo e il paese delle meraviglie, che gli varrà la vittoria del prestigioso premio Tanizaki. Il romanzo è costituito dall’intreccio di due storie, così come il titolo suggerisce: l’una ambientata in un mondo realistico, a Tōkyō, realtà denominata “Il paese delle meraviglie”, in cui il narratore indica se stesso con il formale watashi; l’altra in una sorta di città fantastica circondata da alte mura, “La fine del mondo”, dove si ritrova il familiare Boku; all’inizio i due racconti sembrano totalmente slegati l’uno dall’altro, ma, a poco a poco, iniziano a riflettersi vicendevolmente per poi convergere in unico finale in cui si scopre che “La fine del mondo” è un luogo che esiste esclusivamente nell’inconscio di Watashi ed è il frutto di un esperimento di un eccentrico scienziato: per la prima volta, dunque, Murakami sviluppa in un romanzo, in maniera ampia ed esplicita, i temi del doppio mondo e del viaggio dentro se stessi. Il 1985 è anche l’anno di pubblicazione della quarta raccolta di racconti dell’autore: in ottobre esce infatti Kaiten mokuba no deddo hīto 回転木馬のデッドヒート (Vittoria a pari merito sul carosello),2 la prima antologia in cui le storie sono legate da un filo conduttore. Nell’introduzione Boku presenta ognuna di esse come realmente accaduta, ma non a lui stesso, che ne è solo portavoce, bensì a terze persone che si sarebbero confidate con il narratore.
Ancora, nello stesso anno, in agosto, vengono pubblicati due dei migliori racconti di Murakami,3 Il secondo assalto a una panetteria (Pan’ya sai-shūgeki パン屋再襲撃) e L’Elefante scomparso che convergeranno nell’antologia dell’anno seguente, intitolata come la prima di queste due storie. La stessa, inoltre, sarà una delle poche opere murakamiane ad essere trasposta su pellicola: Carlos Cuarón gira un cortometraggio di poco più di dieci minuti, la cui protagonista è interpretata dall’attrice hollywoodiana Kirsten Dunst.
In realtà, questo non è il primo adattamento cinematografico di una storia di Murakami: il primo tentativo viene fatto proprio con Ascolta la canzone del vento, da cui Ōmori Kazuki 大森一樹 ha tratto un film, anche se, a detta di Rubin, è “così brutto che Murakami si ripromise di non incappare una seconda volta in un simile imbarazzo”.4 Altri studiosi, come Miyawaki Toshifumi 宮脇俊文, invece, affermano che la pellicola
2 Titolo preso in prestito dall’omonimo film di Bernard Girard, Dead Heat on a Merry-Go-Round (1966),
in italiano tradotto come Alle donne piace ladro.
3 Almeno secondo Rubin. RUBIN, Haruki Murakami and the Music of Words, cfr., p. 131. 4RUBIN, Haruki Murakami and the Music of Words, cit., p. 161.
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ben rifletta l’atmosfera che traspare dal romanzo.5 Il film, in effetti, presenta un’atmosfera onirica, ma il regista ha apportato numerose modifiche alla storia (ad esempio, il fatto che il Sorcio non si dedichi alla scrittura, ma alla produzione di un film6 che alla fine andrà a sostituire il racconto di Heartfield, ignorato invece da Cuarón, I pozzi di Marte; che la ragazza del Sorcio, che nel romanzo rimane avvolta nel mistero, faccia la sua breve comparsa; o, ancora, che egli racconti cosa sia successo con questa giovane, al contrario dell’opera originale dove la riservatezza del personaggio lascia aperte molte possibilità, tra cui, come si è detto, la sua probabile storia con la ragazza senza mignolo, eventualità che invece, nel film è del tutto scongiurata) e, nel complesso, piuttosto che limitarsi a un’interpretazione fedele, sulla base delle informazioni fornite da Murakami, aggiungendo elementi e modificandone di sostanziali ha creato una storia nuova che manca di molto del mistero e della discrezione propri del romanzo.