al-logated’intorno,c quindi è,che tuttelecon*
figurazionivi sono alterate.
La
ragionediporre nellaCaldeailcentroti.'lMondo
è chiarissima,Le
pianure diSenaar eranostateda principio ilcentrodituttoilgenereumano,chedilà po-sciasidiramò nelresto delmondo.Quest’ idea nataprobabilmentedall’immaginazionediqualche monaco,parvealloratantobella, e ragionevo-le,chevenneaddotatadatuttiinun tempo,in cuisifattipensieri eranoinvoga.,Sipuò osservare,cheilBianconon pose non-dimenoilcentrodelsuo planisferioprecisamente nellaCaldea.
La
torrediBabellesimbolodi quel-laregione,è alquantodistantedalcentro della carta,
ma
è collocata vicino allaMecca,valea direnell*Arabia,ilche prova, che l’autorenon sapevadi certo,nè dovefosselaMecca
,n^
l’Arabia, e moltomenolaCaldea.Gli antichisi prendevano pocofastidio di$1fittecose: bastava
lorod’esprimersiinqualchemodo;elelor car-teper quanto spettalepartiinterne
,olontane dalMediterraneo, e da’ maridell’Europa meri-dionale,non eranochedisegnid’avviso.
Non
credod’ingannarmi nel dire,che questo planisferiodelBianco, è operadiqualchemonaco del secoloxiii.imperciocchéquestamia opinio-neèappoggiata afortissimiIndizj.Un
pocodiB
456
Illustrazione
esamefachiaramente conoscere,che1’autoresi presecurarsoprattuttodiallogarvi, ed esprimer-viipuntiprincipalidell’erudizione sacradiquei tempi. PerciònonvimancaIIparadisoterrestre, posto nell’angolo più orientaledel
Mondo,
da cui sivedono uscire 11 quattrofiumi memoratidalla sacra Scrittura.Non
Importa,cheIIloro corso non corrispondaallageografìainosalca,bastache siano quattro fìumi, e che sortanodalparadiso terrestre.Vi
sivede ancheInluogo,IncuiAdamo
edÈva furono trasportati dopoilpeccato,dovelamorte postaa’Iorpiedidimostrala lorcondanna';el’an-gelo coirastao spada,che difende 1’ingresso delparadiso.
Non
vimancailsuo ospiziodi mo-naci,giacchòimonaci ne avean dappertutto.
Quest’ ospizioeraabitato da.certo Macario, testimonio forsedivistadiquanto 1’autore asse-risce,eper quanto indicalacartadelBiancola suacellaeraalleportedelparadiso.
Inun’altra estremità visiscorge ilpaese di
Gog
eMagog
,epoco sottola fìgura d’unRe
denominatoAlessandro,conuna leggenda a lato, chesignifìcaessercolàrinserratipopolidella ge-nerazionediAlessandro,delletribùde’Giudei: in)pastodispropositistraordinario:vientraditut-to,Apocalissi,Quinto Curzio,Talmud,e so-pratuttoignoranza.lipaese di
Gog
eMagog
èmemoratodall’Apocalissi, nonsoseallegori-DI
DUE CARTE ANTICHE.
J7 canìente,oin qualche altro dìque’sensi,con cui1teologisanno spiegareleScritture;nia
do-ve,ecomeesistanoné indicato. L’autoredel planisferiodecidelaquestione,eteloponein luogoopportuno,valeadire inunsitodovenon sapeva cosa collocarvi.
Veramentefraletantefavolescritteda Quin-toCurziointornolegestad’Alessandro, non so chevisiaindiziodiquesta,chepone isuoi di-scendentiinun’estremità delmondovicinia
Gog
eMagog
. Sembraancorapiùstrano,chei di-scenoentid'Alessandro sianodeliatribùde’ Giu-dei, echesiano riservati a comparireversola finedelmondopercompierelepredizioni dcll’A-pocalissi. Onnipotente ignoranza!Non
eranvi che dei rabbini odei monaci del secoloxin
, che potesseroamalgamareuntaleimpasto. Scris-seroirabini,elocredono tuttavia i sciocchis-similoroseguaci, chenell’estremitàdeliaterra visiaun paese,dove abitanolediecitribù d’Is-raellocondottein ischiavitùdalSalmanazar.Si figurano,chevisiaun fiume,che impediscail passare a quelle terre estreme,ilqualeconduce sassi esabbiaperpetuamente, fuorché nel saba-to;ond’è chenèdilàpossonouscire gl’israe-liti,nèiGiudeivipossonopenetrare.
Di
là spe-rano,chesiaperuscireillorMessia,per accqui-star agliEbreilamonarchiauniversale.Lo
spi-5$
Illustrazione
ritodiprevenzione, edIpregiudizjhannotalpo>
teresull’umanointelletto,che ipiù eruditi fra i rabbini pasconosestessi,oglialtridisì
fat-techimere,•esisenteillorfamosoKimcbì es-porre con gravità unatalerudizione nelsuo
di-zionario alla voceSambatbion,nome del prodi-gioso fiume.
Ma
siscuopre impostore,allorché asseriscediavervedutodell’aretiadiquelfiume, chesimovevaperpetuamente da per se, esi fer-mavailsabato•Questirabbiniciromanzi,iinpastaticonaltridi diversalega,produssero quelle assurde idee,che labalordagginedialcuninostriantichi
divulgaro-none’secolibarbarici.L’ignoranza,ela super-stizionelericevetterosenzaesame,e senza con-trasto.Gli uomini però eranogiàtroppo sveglia-tinel secolodecimoquinto per occuparsiinsì fat-teinvenzioni.Ipiùignorantilecredevano ancora:
ipiùilluminatinonosavanodiconfutarle;main generalecominciava giàl’Italia,e soprattutto que-stanostraparte a coltivarelescienze
,piuttostoche fabbricar fàvole.Vedevanobenediessere anche troppo imbarazzatida quelle inventate da loro an-tenati.CosìFra
Mauro,
quantunquemonaco, mol-tecosefavoloseommisenelsuoplanisferio.Non
avvinè
Gog
eMagog,
nè11paradiso terrestrecon Fra Macario;ma
invecevidelineòl’Indie orien-talisuifondamentoperquanto parediMarco
Polo.DI