• Non ci sono risultati.

Note al secondo coro delle Troades senecane s erGio a udano

5. Dyskolos ed Eukolos

La figura del misantropo rientra tra i personaggi tradizionali del- la Commedia. La minuziosa definizione dei caratteri operata da Me- nandro viene meno nell’elaborazione latina, in cui essa viene sosti- tuita spesso con pennellate grossolane. Molto vicino allo Cnemone di Menandro è Euclione, personaggio dell’Aulularia di Plauto. L’a- zione dell’Aulularia, come ha sottolineato Lefèvre, può essere solo coraggiosamente interpretata come una ricostruzione dell’originale menandreo per la sua «umile realizzazione drammatica»50. Il lettore

48 stoessl 1965, 175.

49 Traduzione di caiani 1996. 50 stürner 2001.

moderno conosce a grandi linee il contenuto del pezzo grazie all’A- varo di Molière. In quest’opera l’attenzione di Plauto è rivolta preva- lentemente al bizzarro comportamento del personaggio principale. È necessario analizzare con la dovuta cautela la misantropia e l’avarizia e, più di tutto, la preoccupazione di poter subire un furto al fine di rendere valida la nostra analisi. In fin dei conti la pentola d’oro, che Euclione tenta di nascondere in modo così accurato, viene ugualmen- te sottratta. Al pezzo è sottesa una grande concitazione che dura fino al momento del disvelamento del furto da parte del servo: Euclione così guarisce dalla sua ossessione e finisce con il lasciare il denaro in dote a sua figlia. Come Cnemone, anche lui raggiunge infine un rav- vedimento. Durante la commedia, attraverso il suo impianto spicca- tamente grottesco, si respira ancora la turbolenta atmosfera del teatro basato sull’improvvisazione. Lo spettatore non è affatto mosso al sen- timento di pietà nei confronti di Euclione, anzi, la sua mania di essere derubato lo pone alla berlina come personaggio buffo: anche Euclio- ne, come Cnemone, finisce per essere totalmente isolato dalla società. Il suo unico referente, con il quale egli riesce a intessere una relazione, come ha segnalato Ferdinand Stürner, è il pubblico51. Rivolgendosi ad spectatores egli prega pietosamente il pubblico di aiutarlo nella ricerca del ladro (715-726) o, prevedendo già l’insuccesso della propria azio- ne, si espone immediatamente agli espliciti e gratuiti insulti di questo pubblico. Egli si lascia facilmente umiliare o trascinare in atti spropo- sitati e, alla maniera del teatro dell’improvvisazione, coinvolge anche il pubblico, facendo sì che, in tal modo, esso non provi nessuna forma di simpatia per lui. In conformità con la ‘costellazione saturnalizia’ della commedia latina il vecchio si abbassa ad oggetto di derisione. Alle sue spalle il divertimento è assicurato senza riserve. Come nel Dyskolos anche qui il pezzo riguarda l’ostinazione di un protagonista. Il carattere del misantropo, però, non viene presentato e indagato nel- la sua veste psicologica, ma piuttosto rappresentato come degno di riso per la sua comicità. Le figure plautine hanno perso la loro sfuma- tura tragica ancora presente in Menandro. Gianna Petrone ha avvici- nato la commedia plautina alle pratiche mimiche che hanno lasciato orme visibili nella palliata: «Alla stessa natura mimica sembrano ap-

73

partenere ancora le scene in cui un personaggio si rivolge direttamen- te agli spettatori per chiedere notizia di qualcosa che ha perduto: per esempio la scena […] in cui Euclione nell’Aulularia invoca il soccorso degli spettatori per ritrovare la pentola»52. Ciò che Gellio ha dimostra- to per Cecilio vale anche per Plauto (NA 2, 23, 12): nescio qua mimica inculcauit et illud Menandri de uita hominum media sumptum, simplex et uerum et delectabile, nescio quo pacto omisit.

Riferimenti bibliografici

arnott G., Menander and Earlier Drama, in J.H. Betts, J.T. Hooker,

J.R. Green (eds.), Studies in Honour of T.B.L. Webster, I, Bristol 1986, 1-9.

arriGhetti G. (a cura di), Epicuro, Opere, Torino 19732.

Bianco M.M., Ridiculi senes. Plauto e i vecchi da commedia, Palermo

2003.

Blake W-E., Menander’s Dyscolus, Introduction, Text, Textual Com-

mentary and Interpretive Translation, New York 1966.

Blanchard A., Reconstructing Menander, in M. Fontaine, A.C. Sca-

furo (eds.), The Oxford Handbook of Greek and Roman Comedy, Ox- ford 2014, 239-257.

caiani L. (a cura di), Aristotele, Etiche, introduzione di F. Adorno,

Torino 1996.

diano C. (a cura di), Menandro Dyskolos ovvero sia Il selvatico, testo e

traduzione, Padova 1960.

erler M., Einleitung, in M. Erler, A. Graeser (Hrsgg.), Philosophen

des Altertums. Vom Hellenismus bis zur Spätantike, Darmstadt 2000.

ferrari F. (a cura di), Menandro e la commedia nuova. Edizione con

testo greco a fronte, Torino 2001.

forschner M., Epikur. Aufklärung und Gelassenheit, in M. Erler, A.

Graeser (Hrsgg.), Philosophen des Altertums. Vom Hellenismus bis zur Spätantike, Darmstadt 2000, 16-38.

GoMMe A.W., sandBach F.H. (eds.), Menander: A Commentary, Ox-

75

Gonçalves R.T., Performative Plautus: Sophistics, Metatheater and

Translation, Newcastle upon Tyne 2015.

handley E.W., The Dyskolos of Menander, London 1965.

hanink J., Crossing Genres: Comedy, Tragedy, and Satyr Play, in M.

Fontaine, A.C. Scafuro (eds.), The Oxford Handbook of Greek and Roman Comedy, Oxford 2014, 258-277.

holzBerG N., Menander. Untersuchungen zur dramatischen Technik

(erlanger Beiträge zur Sprach- und Kunstwissenschaft, Bd. 50), Nürnberg 1974.

izzod’accinni A. (a cura di), Erodoto, Storie, Milano 1989.

Janko R., Aristotle on Comedy: Towards a Reconstruction of Poetics, II,

London 1984.

lefèvre E., Plautus’ Aulularia, Tübingen 2001.

lesky A., Die tragische Dichtung der Hellenen, Göttingen 1964.

lesky A., Geschichte der griechischen Literatur, Bern 1957-1958.

petrides A.K., Menander, New Comedy and the Visual, Cambridge

2014.

petrides A.K., New Performance, in A.K. Petrides, S. Papaioannou

(eds.), New Perspectives on Postclassical Comedy, Newcastle upon Tyne 2010, 79-124.

petrone G., Scene mimiche in Plauto, in Ead., Quando le Muse parla-

vano latino. Studi su Plauto, Bologna 2009, 133-145 (pubblicato la prima volta in: L. Benz, E. Stärk, G. Vogt-Spira (Hrsgg.), Plautus und die Tradition des Stegreifspiels, Tübingen 1995, 171-183). pranG h., Geschichte des Lustspiels von der Antike bis zur Gegenwart,

Stuttgart 1968.

reinhardt K., Sophokles, Frankfurt 1947.

rieth O., Die Kunst Menanders in den Adelphen des Terenz (scritto

negli anni 30), a cura di K. Gaiser, Hildesheim 1964.

sandBach F.H., Menandri Reliquiae Selectae. Iteratis curis nova ap-

scafuro A.C., Menander, in M. Fontaine, A.C. Scafuro (eds.), The Ox-

ford Handbook of Greek and Roman Comedy, Oxford 2014, 218-238. schopenhauer A., Die Welt als Wille und Vorstellung, Bd. 1, Halle

1891.

stoessl F., Menander. Dyskolos, Kommentar, Paderborn 1965.

stürner F., Monologe bei Plautus. Ein Beitrag zur Dramaturgie der hel-

lenistisch-römischen Komödie, Stuttgart 2011.

torraca L. (a cura di), Teofrasto, Caratteri, Milano 1994.

trencsényi-Waldapfel I., Der griechische und der römische Dyskolos,

in F. Zucker (Hrsg.), Menanders Dyskolos als Zeugnis seiner Epo- che, Berlin 1965, 185-205.

WeBster T.B.L., Studies in Menander, Manchester 19602.

zaGaGi N., The Comedy of Menander: Convention, Variation and Origi-

nality, Bloomington-Indianapolis 1995.

ziMMerMann B., Knemons Brunnensturz oder Philosophisches in Menan-

ders «Dyskolos», in A. Casanova (a cura di), Menandro e l’evoluzione della commedia greca, Atti del convegno internazionale di studi in memoria di Adelmo Barigazzi nel centenario della nascita (Firen- ze, 30 settembre - 1 ottobre 2013), Firenze 2014, 51-61.

zucker F., Menanders Dyskolos in seiner Umwelt, in Id. (ed.), Menan-

ders Dyskolos als Zeugnis seiner Epoche, Berlin 1965, 7-10.

AbstrAct: The article shows similiarities of Menander’s Dyskolos with

Greek tragedy, especially with Sophocles’ Philoctetes, it looks at the philosophical background of the play and it values the role of eukolos and dyskolos in ancient comedy.

Keywords: Comedy; Tragedy; Philosophical background; Ethics; Stock

nell’Oedipus di Seneca e nel mito ovidiano di Mirra