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ECTOPARASSITOSI NEI RIFUGIATI SIRIANI: EPIDEMIOLOGIA, TRATTAMENTO, CONTROLLO E PREVENZIONE DI PEDICULOSI E DI SCABBIA IN UN CAMPO PROFUGHI IN MACEDONIA

TAC BODY CON MDC 15,9 7,2 8,7 (-55%)

ECTOPARASSITOSI NEI RIFUGIATI SIRIANI: EPIDEMIOLOGIA, TRATTAMENTO, CONTROLLO E PREVENZIONE DI PEDICULOSI E DI SCABBIA IN UN CAMPO PROFUGHI IN MACEDONIA

CENTRALE (GR)

E. T. Scognamiglio Pasini 1; S. Senatore 2

Scuola di specializzazione di igiene e Medicina preventiva, Università degli Studi di Milano, ATS Milano città metropolitana

INTRODUZIONE

Le ectoparassitosi sono problematiche comuni nelle popolazioni di rifugiati. Obiettivo del lavoro è descrivere due epidemie, pediculosi e scabbia, e i relativi protocolli di gestione implementati in un campo di profughi siriani ad Alexandria, Grecia

METODI

La diagnosi di scabbia, tenda per tenda, si è basata sulla clinica. Lo screening per pediculosi, con pettini specifici, ha incluso i minori tra 2 e 12 anni. Sono stati predisposti form per la raccolta dati, compilati con l'aiuto di mediatori linguistici, contenenti informazioni su età, genere, tenda, tipo di parassitosi. L’epidemia di scabbia è stata mappata (fig 1). Il trattamento delle pediculosi è avvenuto contestualmente allo screening, per evitare reinfestazioni, con d-phenotrin 0,50 g gel applicato per 30 minuti. La gestione della scabbia ha richiesto: disinfestazione dell’ambiente da parte di una ditta specializzata, distribuzione di abiti nuovi in accordo al costume arabo e curdo, storage dei vestiti vecchi in buste di plastica. Il trattamento è stato con benzoil-benzoato al 25% per gli adulti e al 12% per i bambini.

RISULTATI

Allo screening per la pediculosi ha aderito il 56% della popolazione target. Il 20% è risultato positivo ed è stato trattato. Al follow-up a due mesi non si sono manifestati nuovi casi o reinfezioni. La scabbia era presente nel 21% della popolazione e nel 47% delle tende. L’aderenza alla terapia è stata del 94% nel primo giorno di somministrazione, e del 37% il secondo. Al follow-up si è registrato un fallimento terapeutico nel 4% dei casi, in un'unica tenda.

DISCUSSIONE

La percentuale di insuccesso nel protocollo scabbia è presumibilmente attribuibile al mancato cambio dei vestiti di una paziente, per la quale non erano disponibili abiti consoni alla norma religiosa. In questo tipo di popolazione è cruciale considerare l’aspetto culturale insieme a quello puramente medico.

COMUNICAZIONI ORALI - MEDICINA DELLE MIGRAZIONI E DEL TURISMO ID 330

L’accesso dei migranti ai servizi sanitari dell’ASL di Cagliari: Il punto di vista degli utenti e degli operatori sanitari

A. Mereu; E. Sias; P. Contu; A. Lai; C. Sardu.

Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica - Università degli Studi di Cagliari INTRODUZIONE

Garantire l’accesso dei migranti alle cure è una sfida di sanità pubblica, il crescente numero di migranti che giungono nel territorio della Sardegna rende complessa l’attività del servizio sanitario con conseguenze problematiche per la salute dei migranti e per l’erogazione del servizio. Mediante un’analisi qualitativa si è inteso esplorare il punto di vista dei migranti e quello degli operatori sanitari.

METODO

La ricerca si è svolta in due fasi: Tra il 2014 e il 2015 sono state condotte interviste semi- strutturate a migranti senza permesso di soggiorno, prevalentemente provenienti dall’Africa. Sulla base dei risultati di tale analisi, nel 2016, sono state effettuate interviste agli operatori sanitari delle strutture sanitarie indicate dai migranti quali maggiormente utilizzate. Le interviste sono state registrate, previa autorizzazione, trascritte e analizzate con il metodo della Long Table Analysis.

RISULTATI

L’analisi mostra che le barriere che i migranti incontrano quando necessitano di cure sono: differenze linguistiche e culturali; difficoltà a conoscere il funzionamento del sistema sanitario; il pagamento del ticket; la logistica e gli orari delle sedi del servizio sanitario. Gli operatori sanitari sottolineano che le barriere principali sono la burocrazia, la comprensione della lingua e le differenze culturali, la non sistematica presenza dei mediatori culturali presso i servizi sanitari, la mancanza di formazione per far fronte alle problematiche.

CONCLUSIONI

La ricerca offre un interessante quadro della realtà in maniera speculare. Il fattore culturale e linguistico è sentito da entrambe le parti. L’accesso ai servizi appare complicato per i migranti e eccessivamente burocratico per gli operatori sanitari. La formazione degli operatori sanitari e l’istituzione di un servizio di mediazione linguistico-culturale a chiamata sarebbero azioni efficaci per per supportare l’assistenza in un momento di forte immigrazione nel nostro paese.

Sicurezza e salute per i lavoratori all’estero: il pre travel counselling in modalità e-learning V. Nicosia 1; M. Consentino 2; C. Gialdi 3; G. La Torre 4; G.; M. Ortis 5; S. Sernia 6

1 Responsabile Salute Saipem S.p.A. San Donato Milanese (MI)

2 Responsabile Pre travel Counselling Saipem S.p.A. San Donato Milanese (MI) 3 Responsabile Medicina del Lavoro Saipem S.p.A.San Donato Milanese (MI) 4 Dipartimento di Sanità Pubblica e malattie Infettive, Sapienza Università di Roma. 5 Centro di Medicina Occupazionale, Sapienza Università di Roma

6 Centro di Medicina Occupazionale, Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma

INTRODUZIONE

La sicurezza e la salute delle persone sono la massima priorità per Saipem, considerando la specificità delle aree di business e dei contesti internazionali in cui Saipem opera.

La sicurezza del personale e la salute è garantita attraverso l'offerta di strumenti informativi, nonché attraverso la gestione logistica del personale che viaggia all'estero.

METODI

E’ stato creato un sistema in modalità e-learning (TMS) che contiene le seguenti informazioni:

• censimento del personale espatriato nel paese; • Sistema di gestione dei viaggi;

• movimenti del personale e monitoraggio all'interno del paese • guida di viaggio

• selezione di hotel con adeguati standard di sicurezza; • regole di comportamento e precauzioni;

• sistemi di comunicazione;

• regole sicure e difensive di guida (con o senza autista); • impiego di personale di scorta;

• l'uso di veicoli blindati.

• Gestione della profilassi e vaccinazioni; • igiene acqua e cibo;

• Gestione malaria e la prevenzione di morsi di animali e punture; • Prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili;

• Prevenzione dei rischi climatici;

• Attenzione e rispetto per la cultura dei paesi di destinazione; • gestione delle emergenze e rimpatrio sanitario;

• Utilizzo di strutture mediche al rientro. RISULTATI

Alla luce di quanto sopra, il sistema di "TMS" offre caratteristiche esclusive e che permettono un aumento della sicurezza e della salute del personale Saipem che viaggia all'estero. CONCLUSIONI

TMS fornisce la formazione per tutti i dipendenti Saipem e garantisce una tracciabilità di quanto il dipendente ha effettuato. Inoltre le schede Paese sono costantemente aggiornate dai Dipartimenti Sicurezza e Salute, rispettando gli obblighi del D. Lgs 81/08 e offrendo al dipendente un sistema semplice che aumenta la propria sicurezza e la prevenzione di numerose malattie prevenibili attraverso un comportamento idoneo e l’uso di profilassi e vaccini idonei.

COMUNICAZIONI ORALI - MEDICINA DELLE MIGRAZIONI E DEL TURISMO ID 751

MIGRANTI E SALUTE : 25 ANNI DI ATTIVITA' A PRATO