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PERCHÉ I GENITORI NON VACCINANO? I RISULTATI DI UN’INDAGINE NAZIONALE

NON-RESPONDERS ALLA VACCINAZIONE ANTI-MORBILLO-PAROTITE-ROSOLIA IN UN CAMPIONE DI STUDENTI DELLA SCUOLA DI MEDICINA DELL’UNIVERSITA’ DI BAR

M.F. Gallone 1; R. Berardino 1; A.M.V. Larocca 2; M.S. Gallone 3; S. Tafuri 3 1 Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia, Bari

2 AOU Policlinico Bari, Bari

3 Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", Bari

INTRODUZIONE

Lo studio si è proposto di valutare la prevalenza di “non-responder” tra i soggetti vaccinati con due dosi di vaccino per morbillo, parotite, rosolia e la risposta alla somministrazione della terza dose booster di MPR.

METODI

Il campione è stato rappresentato da studenti della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Bari afferiti presso l’U.O.C Igiene – Policlinico Bari da aprile 2014 a maggio 2016 per attività di sorveglianza del rischio biologico.

RISULTATI

Di 2593 studenti presi in carico, 1008 sono risultati vaccinati con ciclo completo (2 dosi) per morbillo, 976 per parotite, 981 per rosolia. Di questi 116/1008 (11,5%) sono risultati sieronegativi per morbillo, 31/976 (3,2%) per parotite, 45/981 (4,6%) per rosolia. La tabella 1 mostra la distribuzione dei soggetti risultati negativi allo screening sierologico che sono stati rivaccinati con una terza dose di vaccino MPR e a distanza di un mese hanno ripetuto il dosaggio delle IgG specifiche.

Dopo rivaccinazione sono risultati positivi per morbillo 42 (75%) studenti, 17 (89,4%) per parotite, 26 (92,8%) per rosolia. Le medie geometriche del titolo anticorpale specifico, misurate prima e dopo rivaccinazione risultano significativamente aumentate (morbillo: t=-12,5; p<0,01: t=-9,4; p<0,01; parotite: t=-9,4; p<0,01; rosolia: t=-10,7; p<0,01)(Grafico 1).

CONCLUSIONI

Lo studio evidenzia la presenza di una quota di studenti vaccinati suscettibili, e quindi a rischio, che raggiunge il 12% per il morbillo. Questa osservazione e l’elevata proporzione di sieroconversione osservata dopo rivaccinazione confermano l’opportunità di promuovere e implementare attività di screening e sorveglianza attiva delle malattie prevenibili da vaccino in particolare in questo gruppo di soggetti a rischio.

UNA BEST PRACTICE ITALIANA QUELLA DEL CALL CENTER NAZIONALE "NUMERO VERDE VACCINI E VACCINAZIONI": RISULTATI PRELIMINARI

D. Martinelli 1; F. Fortunato 1; M.G. Cappelli 1; F.V. Pollidoro 1; A. Cozza 1; L. Moffa 1; A. Bergamasco 1; D. Amicizia 2; V. Baldo 3; A. Bechini 4; S. Boccalini 4; A. Bonci 5; P. Castiglia 6; G. Conforti 7; M. Corongiu 8; M. Cuccia 9; P. D'Ancona 10; A.

1. Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università degli Studi di Foggia, Foggia; 2. Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Genova; 3. Dipartimento di Medicina Molecolare, Università degli Studi di Padova, Padova; 4. Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Firenze, Firenze; 5. Azienda Sanitaria Locale 201 Toscana Centro, Empoli
; 6. Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi di Sassari, Sassari; 7. Azienda Sanitaria Locale 3 Genovese, Genova; 8. Azienda Sanitaria Locale Roma H, Roma; 9. Dipartimento di Prevenzione, ASP Catania, Catania; 10. Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Reparto Epidemiologia delle Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma; 11. Dipartimento di Prevenzione, ASL Lecce, Lecce; 12. Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, ASL Alessandria, Alessandria; 13. Dipartimento di Prevenzione, Asur Marche, Fabriano; 14. Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Ferrara, Ferrara; 15. Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia, Regione Friuli Venezia Giulia, Trieste; 16. Dipartimento di Prevenzione, Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, Reggio Calabria; 17. Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana, Università degli Studi di Bari, Bari; 18. Azienda Sanitaria Locale 1 Liguria, Sanremo; 19. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute, Roma; 20. Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa, Pisa; 21. Azienda Sanitaria Locale 5 Pisa, Pisa; 22. Area Vaccini, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, Roma; 23. Dipartimento di Prevenzione, Azienda ULSS Belluno, Belluno; 24. Azienda Sanitaria Locale Torino Rete 211, Torino; 25. Servizio Sanità Pubblica, Assessorato Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna, Bologna; 26. Coordinamento regionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie, Regione Veneto, Venezia; 27. Direzione generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali, Ministero della Salute, Roma; 28. Azienda Sanitaria Locale Benevento 1, Benevento; 29. UF Igiene e Sanità Pubblica, Azienda Sanitaria 10, Firenze; 30. Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro, Napoli; 31. Azienda Sanitaria Locale Bari, Bari; 32. Dipartimento di Prevenzione, Unità Sanitaria Locale 2 Lucca, Lucca; 33. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma.

Nell’ambito di un progetto CCM sulla comunicazione vaccinale, il 5 ottobre 2015 è partito il call center "Numero Verde Vaccini e Vaccinazioni - 800561856", attivo il lunedì dalle 10.00 alle 18.00. Quaranta esperti igienisti, pediatri e medici di medicina generale da tutto il territorio nazionale forniscono consulenza sulle malattie prevenibili da vaccino.

Le consulenze, registrate su autorizzazione degli utenti, vengono categorizzate per sesso e regione del chiamante, per gruppo di età dei soggetti e tipologia di vaccino riguardo ai quali sono richieste informazioni, per tipologia di informazioni fornite.

Tra ottobre 2015 e maggio 2016, il call center è stato operativo per 35 lunedì consecutivi e ha ricevuto 2.676 chiamate (4.059 pervenute in altri giorni della settimana). Gli esperti hanno prestato in totale 1.272 consulenze (76% a utenti di sesso femminile), per una durata complessiva di circa 200 ore (durata media della consulenza: 6 minuti). Dall’avvio, sono stati registrati due picchi di attività: il primo nel mese di lancio (in concomitanza con la campagna di vaccinazione anti-influenzale) e il secondo tra febbraio e marzo 2016 (focolai di meningite in Toscana). La proporzione maggiore di consulenze è stata offerta a utenti toscani (28%) e laziali (21%). Il 49% ha interessato bambini tra 0 e 11 anni, il 25% soggetti adulti. Il 72% ha riguardato i vaccini anti-meningococcici e il 21% quelli anti-morbillo, parotite, rosolia e varicella. Informazioni sulle modalità di esecuzione delle vaccinazioni

sono state richieste in oltre la metà dei casi (59%), seguite da domande su indicazioni vaccinali (36%) e su eventi avversi (26%). Sono state raccolte 26 contestazioni.

Il call center ha l’obiettivo di rinforzare la fiducia del pubblico e di promuovere scelte consapevoli, dipanando dubbi su efficacia, sicurezza e importanza dei vaccini. Le FAQ degli utenti alimenteranno lo sviluppo di toolkit informativi per la popolazione, gli operatori sanitari e i decisori politici.

GEOREFERENZIAZIONE DELLE COPERTURE E ACCESSIBILITÀ DEI SERVIZI VACCINALI NELLA CITTÀ