N.L. Bragazzi 1; D. Tramalloni 1; P. Dovico 2; M. Caraglio 1; B. Pellizzari 3; I. Valle 2; G. Icardi 1 1 Dipartimento di Scienze della Salute (DISSAL), Università degli Studi di Genova, Genova
2 SSD “Popolazione a rischio”, Dipartimento di Prevenzione, ASL3 Genovese, Genova 3 Coordinamento regionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCMR-Veneto) INTRODUZIONE
Per ridurre morbosità, mortalità e disabilità delle malattie cardiovascolari, è necessario un approccio multi-disciplinare, strutturato e integrato. ASL 3 Genovese, in joint-venture con l’Università di Genova, ha aderito al progetto “Cardio 50” coordinato dal CCMR Veneto. METODI
L’applicativo utilizzato è stato fornito della Regione Veneto. I soggetti invitati sono stati chiamati in due sedi dell’area metropolitana genovese (una di ASL3 e una del DISSAL) e classificati secondo i fattori di rischio in: classe A (assenza di fattori di rischio), classe B (presenza di fattori di rischio comportamentali-parametri nella norma), classe C (presenza di fattori di rischio comportamentali-parametri non nella norma), e classe C1 (assenza di fattori di rischio comportamentali-parametri non nella norma).
RISULTATI
A fronte di una popolazione target di 5.026 nati nel 1964, gli invitati, perché eleggibili, sono stati 3.537 e i rispondenti 1.653. Il tasso di adesione corretto al primo invito è stato del 50,0%, mentre il tasso di adesione al follow-up è stato del 43,9%. Gli esiti del primo invito sono stati: classe A nel 17,1%, classe B nel 36,8%, classe C nel 35,4%, classe C1 nel 7,6%, e classe D nel 3,1% dei casi. Gli esiti del follow-up sono stati: classe A nel 9,5%, classe B nel 54,8%, classe C nel 30,7%, classe C1 nel 4,0%, e classe D nell’1,0% dei casi. Il 47,6% è stato indirizzato a percorsi alimentari di gruppo, il 4,6% a percorsi alimentari individuali, il 22,4% a percorsi di attività fisica di gruppo e il 25,4% a percorsi di tabagismo individuali.
CONCLUSIONI
Visto l’esito positivo della sperimentazione, ASL3 Genovese intende portare lo screening cardiovascolare ai propri dipendenti in età 45-59 anni, per incoraggiare l’adozione di sani stili di vita e migliorare il benessere organizzativo, contribuendo così alla realizzazione in ASL3 della più ampia strategia europea del “Workplace Health Promotion”.
Le condizioni di svantaggio del contesto influenzano l’adesione allo screening del cervicocarcinoma tramite il Pap-test? Risultati dell’indagine Salvate Eva in Sicilia
A. Cernigliaro 1; S. Palmeri 2; S. Spila Alegiani 3; A. Perra 3; A. Casuccio 2; S. Scondotto 1 e Gruppo di Lavoro Master Prospect
1 Osservatorio Epidemiologico – Assessorato della Salute – Regione Siciliana, Palermo
2 Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di Scienze per la Promozione della Salute e Materno Infantile “G. D’Alessandro”, Palermo
3 Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza, Promozione e Salute – Istituto Superiore di Sanità, Roma
INTRODUZIONE
La prevalenza di donne che si sottopongono al Pap-test in Sicilia si mantiene ad di sotto della media nazionale. Lo studio descrive l’effetto dello svantaggio di contesto sull’adesione al Pap-test.
METODI
Nei primi mesi del 2016 è stata condotta una survey telefonica in un campione di donne siciliane (25-64 anni). È stato usato un modello logistico nel quale, oltre ai fattori di rischio e i determinanti dell’adesione al Pap-test, è stato incluso, linkando con il comune di residenza di ciascuna donna, l’indice sintetico di posizione socioeconomica (PSE), costruito per la regione dai dati del censimento Istat 2011.
RISULTATI
Il campione era costituto da 365 donne: la prevalenza di donne che si sottopongono al Pap-test è risultata in relazione al livello di condizione socioeconomica: 64% molto alto (pse1), 69% alto (pse2), 62% medio (pse3), 62% basso (pse4) e 74% molto basso (pse5). Il modello logistico, aggiustato per titolo di studio, consiglio del medico, ricezione della lettera di invito e conoscenza della prevenzione oncologica, non ha evidenziato un’associazione tra adesione al Pap-test e livello di svantaggio di contesto (OR: pse2 vs pse1=1,38; pse3 vs pse1=0,90; pse4 vs pse1=1,08; pse5 vs pse1=1,67).
CONCLUSIONI
A differenza di diversi esiti di salute, l’adesione al programma di screening non sembra dipendere dallo svantaggio del contesto sociale. Al contrario, si conferma l’associazione dell’adesione al Pap-test con la lettera di invito, il consiglio del medico e la conoscenza e consapevolezza della prevenzione oncologica. I risultati dell’analisi suggeriscono il rafforzamento la specifica integrazione del programma di prevenzione del cervicocarcinoma rivolto a tutte le donne, indipendentemente dalla loro condizione culturale, sociale ed economica. Tuttavia, in un’ottica globale di prevenzione della salute potrebbe essere utile rimodulare la comunicazione orientandola prioritariamente, ma non esclusivamente, alle donne con maggiore svantaggio.
COMUNICAZIONI ORALI - LE CAMPAGNE DI SCREENING ID 663
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE NELLO SCREENING MAMMOGRAFICO DELLA ASL DI BRINDISI S. Termite 1; G. Angone 2; A. Galiano 2; M. Montano 1; N. Dahbaoui 1; E. Mastrovito 1, D. Sofia 1; C. Bandini; A. De Simone 1; S. Lorusso 1; PD. Pedote 1; AR. Greco 3
1 Dipartimento di Prevenzione ASL BR, Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Brindisi 2 Dipartimento di Diagnostica per Immagini ASL BR, Brindisi
3 Direzione Sanitaria ASL BR, Brindisi INTRODUZIONE
L’ASL BR nel 2014 ha rinnovato l’organizzazione degli screening oncologici, istituendo in seno al Dipartimento di Prevenzione il Centro Screening Aziendale, struttura di coordinamento tecnico-sanitario ed amministrativo degli screening, che ha previsto la riorganizzazione del Mammografico, oltre alla pianificazione del Citologico e Colon-rettale. METODI
Il Mammografico è stato concentrato su 3 centri (Ostuni, S. Pietro Vernotico, Brindisi), tutti dotati di mammografi digitali e sistemi RIS–PACS, con tomosintesi in quelli di S. Pietro e Brindisi. La tomosintesi della mammella è una tecnologia di visualizzazione tridimensionale che comprende l’acquisizione di immagini a differenti angolazioni con una scansione di breve durata. Le singole immagini ricostruite in una serie di sottili strati ad alta risoluzione possono essere visualizzate singolarmente od in modo dinamico. Presso la senologia interventistica del P.O. Perrino di Brindisi è disponibile un nuovo mammografo digitale con tavolo per biopsie in tomosintesi e inclinazione del gantry; ciò permette di convertire il mammografo in un sistema per biopsia tomo e stereotassica, utilizzando le coordinate 3D. Tale tecnologia và a completare la diagnostica di secondo livello già dotata di sistema di microbiopsia mammaria con aspirazione forzata in guida ecografica, prima in Puglia. RISULTATI
La tomosintesi è più efficace nel diagnosticare tumori al seno: 41% in più di tumori individuati
15% in meno di richiami per indagini mammarie aggiuntive 29% in più di carcinomi mammari riscontrati
incremento del 46% della predittività CONCLUSIONI
Lo screening dell’ASL BR è l’unico dotato di mammografi con tomosintesi nel Salento, con i seguenti vantaggi:
riduzione dei richiami inferiore numero di biopsie
miglioramento nella rilevazione di lesioni cancerogene riduzione della dose
esecuzione di biopsie accurate utilizzando le coordinate 3D riduzione del tempo dell’esame
ridotta forza di compressione della mammella. screening, mammografico, tomosintesi, innovazioni
RISULTATI FINALI DI UNO SCREENING ODONTOIATRICO NELLE SCUOLE PRIMARIE DI UDINE,