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edificio per abitazioni (1957) viale Marsilio Ficino,

Arretrato rispetto al filo stradale, il gamberiniano in- tervento di “tassello” di via Marsilio Ficino, rappresenta uno degli esempi più riusciti di sostituzione e integra- zione del “nuovo”, all’interno del tessuto storico conso- lidato della città.

L’edificio sorge su di un lotto rettangolare, in sostituzio- ne di un precedente villino – ospitante, all’epoca, il Con- solato del Perù – caratterizzato da un atipico impianto asimmetrico, e che costituiva con i fabbricati limitro- fi – lungo il fronte stradale – una cortina continua ed ininterrotta. La scelta progettuale dell’arretramento del piano terra – di circa tre metri – rispetto al filo stradale – ricucito grazie al portale d’ingresso, alle ringhiere e alle fioriere continue del giardino – genera una sorta di rarefazione, di pausa nella continuità dei prospetti alli- neati, che rimarca, con la gentilezza e la modestia, che è propria di un artista sensibile e illuminato, il carattere di moderna contemporaneità dell’intervento, estranea invece al ristretto intorno di riferimento.

Tripartito classicamente, l’edificio è composto da un basamento, interamente rivestito in lastre di traverti- no, dal quale si generano per un processo di estrusio- ne della superficie lapidea le porte-finestre del piano terra, da un corpo centrale, composto da quattro piani interamente balconati, ed è coronato dall’ampio para- petto-cornicione del terrazzo del piano attico arretrato. Planimetricamente, il fabbricato si risolve in una solu- zione ad U, con i due bracci paralleli, occupanti in lun- ghezza l’intera profondità del lotto, che si aprono, salvo le camere poste agli estremi, esclusivamente sulla corte interna di risulta. Sono previsti due appartamenti per ognuno dei sei piani di cui è composto l’edificio: non fanno eccezione il piano terra e l’attico che seguono la stessa logica, di tutti gli altri i piani, di appartamenti identici, simmetrici rispetto all’asse naturale che divi-

de, esattamente a metà, la configurazione chiaramen- te leggibile in pianta. Lungo il fronte di via Ficino sono disposti, parallelamente, tutti gli ambienti della zona giorno, mentre lungo i bracci sul retro, tutte le camere e i servizi della zona notte. Sul lato corto interno del- la U, contrapposti alla zona giorno, si trovano le scale condominiali, gli ascensori, e tutti i locali di servizio, tra i quali la cucina, che può godere di un ampio terrazzo. La distribuzione dei vari ambienti è affidata canonica- mente a corridoi centrali, o di spina, privi di aperture, all’infuori di una grande finestra che, aprendosi su di un cavedio, interrompe, a circa due terzi del suo sviluppo, la cieca murarietà del lungo corridoio della zona notte. Se internamente, quindi, il fabbricato viene risolto in maniera piuttosto semplice, senza particolari inven- zioni spaziali, una cura particolare viene posta invece nell’articolazione del prospetto principale e nella com- posizione delle sue parti. Sul basamento del piano terra, infatti, aggetta, a sbalzo – per più di un metro e mezzo – una seconda quinta, aerea e indipendente ri- spetto a quella muraria di contenimento, sottolineata dalla scansione ritmica dei travetti, a vista, che sosten- gono l’intradosso del balcone inferiore. La quinta avan- zata, a filtro di luce e aria, è caratterizzata da una rigida maglia geometrica, la cui scansione orizzontale è data da coppie ravvicinate di pilastrini, anch’essi rivestiti in- teramente in travertino – secondo una ritmica seriale a|b|a|b|a|b|a|b|a|b|a – mentre quella verticale, dal ricorrere dei solai dei balconi rimarcati dallo spes- sore della pavimentazione leggermente in aggetto. Si viene a creare così una griglia composta, ogni piano, da sei moduli quadrati – essendo l’altezza dell’inter- piano pari alla distanza maggiore che intercorre tra i montanti – intervallati dalle cinque coppie di pilastri- ni, il cui interasse costituisce la larghezza stessa dei

pannelli scorrevoli frangisole che movimentano, con la loro imprevedibilità, l’intera facciata, scardinando la percezione simmetrica e statica dell’intero edificio. Di colore chiaro, come le ringhiere dei balconi, le lunghe, stereometriche, fioriere sospese, i frangisole mobili, le strutture verticali e i piccoli parapetti in travertino che tamponano – in modo dichiaratamente e marcatamen- te autonomo – lo spazio residuo tra le coppie di pilastri- ni, i frangisole contribuiscono, rimarcando il contrasto con la scura parete di fondo – di colore verde oliva – ad esaltare la profondità dello sbalzo, ad espandere vo- lumetricamente il vuoto che si crea tra le due facciate. Ordine e disordine, rigore e casualità coesistono in questa facciata, metafora scultorea della vita che fre- me, si muove e si agita, all’interno delle statiche e opa- che mura dell’involucro abitativo.

1 Particolare del fronte su via Ficino 2 Le preesistenze adiacenti l’intervento 3 Il villino ospitante il Consolato del Perù

Bibliografia

G. Klaus Koenig Architettura in Toscana, 1931-1968

ERI Edizioni Rai, Torino, 1968, pp. 124-137 AA VV Italo Gamberini,

l’architettura dal razionalismo all’internazionalismo Edifir, Firenze, 1995, pp. 68-69

A. Bulleri Italo Gamberini: gli elementi costitutivi e la dimensione urbana del progetto

ETS, Pisa, 2006, pp. 213-223

A cura di E. Insabato Guida agli Archivi di Architetti e Ingegneri e C. Ghelli del Novecento in Toscana

Edifir, Firenze, 2007, pp. 185-189

F. Fabbrizzi Opere e progetti di Scuola Fiorentina, 1968-2008

Alinea, Firenze, 2008, pp. 94-107

D. Petrone Italo Gamberini, “artigiano dell’architettura”

Alinea, Firenze, 2010, pp. 227-229 R. Martellacci Italo Gamberini architetto (1907-1990)

Edifir, Firenze, 2011, pp. 73-94

5 Prospettiva di progetto del fronte su via Ficino 7 Prospetto su via Ficino 8 Sezione trasversale 6 Pianta piano terra, pianta piano tipo, pianta piano attico

Referenze iconografiche

Le fotografie (p. 156 e 1, 4, 9, pp. 158-159, 162) e i relativi diritti, sono di proprietà dell’autore.

I disegni (5-8, pp. 160-161) sono tratti da:

Andrea Bulleri, Italo Gamberini: gli elementi costitutivi e la dimensione

urbana del progetto, ETS, Pisa, 2006, pp. 216-220.

Le fotografie storiche (2, 3, p. 158) sono tratte da:

Daniela Petrone, Italo Gamberini, “artigiano dell’architettura”, Alinea, Firenze, 2010, p. 227.

Italo Gamberini

edificio per abitazioni, uffici e negozi (1957)