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3. Etichette di Tipo III: lo strumento più efficace per garantire confrontabilità, accessibilità, diffusione delle informazioni ambientali e omogeneità dei dati è la “Dichiarazione

4.4 La bio-edilizia in Cina

Dall’apertura al commercio estero nel 1979, la Cina è emersa immediatamente come nuova potenza economica su scala globale. La sua rapida ascesa sullo scenario internazionale ha generato un fenomeno di urbanizzazione di massa senza precedenti. Così come l’aumento demografico cinese è accompagnato dalla crescita economica in corso, così si assiste ad un impressionante migrazione della popolazione cinese da campagne e zone rurali verso le aree urbane. Tra il 1990 e il 2005, la percentuale di popolazione presente nelle città è duplicata126. Nel 2009 il McKinsey Global Institute stimava che, con questo ritmo di crescita urbana, la Cina avrebbe dovuto progettare tra i 25.000 e 50.000 edifici dotati di oltre 30 piani ciascuno entro il 2025 . Il dispendio di energia, acqua e risorse necessarie per soddisfare questa 127

crescente domanda produce dei costi ingenti, di cui risente l’intera società. In questi costi sono inclusi quelli legati al ciclo di vita dell’edificio. Dalle fasi di progettazione fino alle operazioni di demolizione, gli effetti del dispendio energetico, la qualità dell’aria e l’utilizzo dell’acqua sono tutti fattori che incidono sui costi sociali e ambientali.

UNIONCAMERE & FONDAZIONE SYMBOLA, Rapporto Green Italy 2015 la sfida del futuro,

125

2015, p. 31, <www.unioncamere.gov.it/download/5615.html>, 20-05-2016.

BEE - Bisagni Environmental Enterprise, China’s Growing Green Building Industry and How U.S.

126

Companies Can Get Involved, 2015, p. 1, <http://www.export.gov/china/build/groups/public/@eg_cn/

documents/webcontent/eg_cn_088721.pdf>, 22-05-2016. Ibidem.

In questo ambito si inserisce il settore della bio-edilizia che in Cina sta assumendo un ruolo di maggior rilievo, attraendo interessanti opportunità di investimento. Ciò viene reso possibile grazie alla direzione intrapresa dal Governo di Pechino nella redazione dell’ultimo Piano quinquennale cinese, il dodicesimo, relativo al periodo 2011-2015. Questi si distingue dai precedenti in quanto appare evidente come la classe politica dirigente voglia privilegiare la qualità dello sviluppo piuttosto che la quantità della crescita128.

Il fulcro del documento risiede, senza dubbio, nell’importanza attribuita al valore della sostenibilità (declinata in sostenibilità ambientale, sociale, economica e politica), diventando l’anello di congiunzione fra gli obiettivi economici e politici del governo cinese. Tra le sette priorità delineate nel Piano, fondamentali sono le attività eco-friendly: prima fra tutte il ruolo che assume l’energia pulita e rinnovabile, il risparmio energetico e i veicoli a energia pulita129. Non di meno gli investimenti nel comparto green sono sostenuti da vari incentivi di natura fiscale. Le aziende che acquistano dispositivi correlati alla protezione ambientale saranno infatti beneficiate da una riduzione di imposte pari al 10%. Inoltre quelle aziende impegnate in attività di sviluppo sostenibile acquisiranno il titolo di High Tech

Enterprises, ottenendo un abbattimento dell’aliquota sul reddito di impresa130.

Grazie alle agevolazioni stabilite nel Piano quinquennale in tema di sostenibilità ambientale si sono poste le basi per uno sviluppo dell’edilizia sostenibile in modo graduale e agevolato anche dalla competenza nel settore da parte di investitori stranieri. In particolar modo questo connubio fra esperienza cinese e estera si può notare nell’implementazione dei sistemi di valutazione e di etichettatura Green Building.

In Cina i più diffusi sistemi di valutazione sono il GBEL, noto anche come China-3

Star, modellato sulla base del LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), il

Gianpaolo NARONTE, La Cina che verrà. Analisi del dodicesimo piano quinquennale

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(2011-2015) per orientare gli investimenti esteri oltre la Grande Muraglia, Studio Legale Zunarelli e

Associati, 2015, p. 1, <www.toplegal.it/upload/banner/La%20Cina%20che%20verra.pdf>, 22-05-2016.

Ibidem.

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Gianpaolo NARONTE, La Cina che verrà. Analisi del dodicesimo piano quinquennale

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(2011-2015) per orientare gli investimenti esteri oltre la Grande Muraglia, Studio Legale Zunarelli e

Associati, 2015, p. 8, <www.toplegal.it/upload/banner/La%20Cina%20che%20verra.pdf>, 22-05-2016.

sistema di certificazione e valutazione del costruito più riconosciuto su scala internazionale131. Considerando i numerosi costi finanziari, sociali e ambientali inflitti dall’edilizia, sta fiorendo un mercato e una domanda sempre più improntata verso un’edilizia sostenibile in grado di non deludere le aspettative delle generazioni future. Anche se i sistemi di rating LEED e GBEL sono stati introdotti in Cina solo negli ultimi quindici anni (rispettivamente nel 2003 e 2006132), da allora sono stati compiuti passi significativi nel campo del green building. Oltre 2.965 imprese hanno ottenuto la registrazione secondo le due norme sopracitate. L’importanza di questi sistemi di valutazione ha contribuito a creare uno scenario di nuove opportunità per le imprese nello stabilire un contatto con il settore bio-edile cinese133.

Il dodicesimo Piano quinquennale richiede aree di costruzione di oltre 20.000 metri quadrati in cui venga applicato il criterio di valutazione ed etichettatura GBEL134. In questo senso la Cina sta ambiziosamente cercando di raggiungere una superficie di un miliardo di metri quadrati per edifici green costruiti entro il 2015135. Nel frattempo, entro il 2020, il 30% di tutti i nuovi progetti di costruzione e dei lavori finanziati dal governo dovranno soddisfare lo standard green GBEL. Le iscrizioni LEED d’altro canto non accennano ad arrestarsi e continuano a crescere ad un tasso del 40% annuo in media negli ultimi dodici anni136. Grazie agli incentivi finanziari introdotti dal governo per aiutare a raggiungere gli obiettivi del Piano, si sta tentando di incentivare la diffusione del primo standard GBEL rispetto al LEED. Questi incentivi governativi si traducono in forme di sovvenzioni o remunerazioni in denaro per progetti che ottengono la certificazione o etichettatura green.

BEE - Bisagni Environmental Enterprise, China’s Growing Green Building Industry and How U.S.

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Companies Can Get Involved, 2015, p. 1, <http://www.export.gov/china/build/groups/public/@eg_cn/

documents/webcontent/eg_cn_088721.pdf>, 22-05-2016.

BEE - Bisagni Environmental Enterprise, China’s Growing Green Building Industry and How U.S.

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Companies Can Get Involved, 2015, p. 7, <http://www.export.gov/china/build/groups/public/@eg_cn/

documents/webcontent/eg_cn_088721.pdf>, 22-05-2016. Ibidem. 133 <insight.gbig.org/leed-and-gbel-hand-in-hand-in-promoting-green-building-in-china/>, 134 23-05-2016.

BEE - Bisagni Environmental Enterprise, China’s Growing Green Building Industry and How U.S.

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Companies Can Get Involved, 2015, p. 8, <http://www.export.gov/china/build/groups/public/@eg_cn/

documents/webcontent/eg_cn_088721.pdf>, 22-06-2016. Ibidem.

Fig. 1.6 Percentuale di superficie certificata green (LEED, GBEL standards)137

Le sovvenzioni governative mirano a incoraggiare i proprietari di immobili, in quanto esiste ancora un gap profondo tra costi e benefici percepiti verso valore reale e benefici effettivi in bio-edilizia. In questo momento, la mancanza di istruzione e di informazione costituisce l’ostacolo più importante allo sviluppo delle certificazioni LEED e GBEL, nonché alla diffusione, in forme minori, di investimenti privati e non, ma anche alla radicazione di una educazione in termini di sostenibilità ambientale138.

Inoltre, la maggior parte dei progetti in campo bio-edile si realizza presso le multinazionali straniere residenti in territorio cinese o le grandi aziende di proprietà statale, anche se si prevede la rapida diffusione del settore grazie al capillare intervento statale e all’aumento degli investimenti esteri.

“Una delle caratteristiche davvero innovative dello stato del comparto bio-edile cinese è come i suoi continui sforzi di espansione abbiano permesso la crescita sul mercato di nuove industrie quali: imprese di riscaldamento, condizionamento e ventilazione dell’aria, di illuminazione a LED, di isolamento, automazione, monitoraggio dell’energia, raccolta

Immagine tratta da: BEE - Bisagni Environmental Enterprise, China’s Growing Green Building

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Industry and How U.S. Companies Can Get Involved, 2015, p. 7, <http://www.export.gov/china/build/

groups/public/@eg_cn/documents/webcontent/eg_cn_088721.pdf>, 22-05-2016.

<www.insight.gbig.org/leed-and-gbel-hand-in-hand-in-promoting-green-building-in-china/>,

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dell’acqua piovana ecc”139. In questo modo, come lo era in passato, la Cina sta divenendo un banco di prova favorevole all’innovazione, ispirando nuove idee, tecnologie e soluzioni di edilizia sostenibile, di cui beneficerà il mercato della bio-edilizia in ambito internazionale.

Mentre il Governo di Pechino implementa programmi di etichettatura ambientale ed energetica, fornisce sovvenzioni per tecnologie innovative e promuove politiche volte al risparmio energetico e del carbonio (Greenpeace ha recentemente riportato una riduzione del consumo del carbone dell’8% in Cina e una riduzione del 5% delle emissioni di CO2 rispetto all’anno 2015140). Un ulteriore sforzo del gigante asiatico verso lo sviluppo per una comunità più sostenibile viene anche attribuito dalla diffusione, negli ultimi anni, delle cosiddette Eco-

cities o città ecologiche: città progettate interamente secondo i dettami del vivere eco-friendly

che possono influenzare positivamente il futuro della bio-edilizia nel Paese.

<www.insight.gbig.org/leed-and-gbel-hand-in-hand-in-promoting-green-building-in-china/>,

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23-05-2016.

Lauri MYLLYVIRTA, Xinyi SHEN, Harri LAMMI, Is China doubling down on its coal power

140

bubble?, 2016, p. 3, <http://www.greenpeace.org/eastasia/Global/eastasia/publications/reports/climate-

energy/2016/Greenpeace_Doubling%20Down%20on%20Coal%20Power%202015%20%28update %29.pdf>, 25-05-2016.