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3. Etichette di Tipo III: lo strumento più efficace per garantire confrontabilità, accessibilità, diffusione delle informazioni ambientali e omogeneità dei dati è la “Dichiarazione

4.3 Edilizia green in Italia

Nonostante gli investimenti nel comparto delle costruzioni non accennino a rallentare, il settore edilizio italiano appare stagnante, in parte a causa del perdurare della crisi economica ed in parte a causa degli ingenti tagli alla spesa pubblica. Le previsioni appaiono negative anche per il 2015 dove, seppur in presenza di un rallentamento della crisi, si nota un calo di oltre il 2.4% degli investimenti nel settore edilizio. Inoltre, il mercato delle opere pubbliche così come il settore del partenariato sia pubblico che privato hanno sofferto un crollo significativo, attestato nel 2013 attorno al -34%109.

Per il triennio 2015-2017, il CRESME (Centro di ricerche e di mercato) prevede una debole ripresa, grazie, in parte, a nuove misure di investimento destinate a opere infrastrutturali.

Un dato interessante è rappresentato dagli interventi di riqualificazione dell’esistente, ed assieme ad esso, ad un’unica certezza per il futuro: le costruzioni saranno sempre più orientate a riedificare, rigenerare edifici, infrastrutture ed ambiti urbani già costituiti. Ciò è

LEGAMBIENTE, FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEA UIL, Terzo rapporto dell’Osservatorio

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Congiunto: Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio “Costruire il futuro”, 2014, p. 17,

<www.filcacisl.it/sindacato/wp-content/uploads/2014/11/Rapporto-OISE-2014.pdf>, 17-05-2016. CRESME Europa Servizi, Il Partenariato pubblico privato e l’edilizia sostenibile in Italia nel

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stato appurato anche dalle stime dell’Ance110 secondo cui “il peso della riqualificazione edilizia sul mercato ha ormai stabilmente superato il 65%” . Proprio per questo in Italia, 111

come all’estero, la vera innovazione, per il comparto delle costruzioni, è rappresentata dal bio-edile e dalla sostenibilità energetica. Vari settori sono coinvolti da questa nuova frontiera in chiave green: beni culturali, commercio e artigianato, impianti sportivi, riassetto di comparti urbani, sanità e scuola, turismo e altri interventi residenziali . 112

Nel 2013, secondo il CRESME, risultava che le operazioni di partenariato pubblico e privato con riferimento all’edilizia sostenibile avessero raggiunto un valore complessivo di 2,1 miliardi di euro . Sul mercato interno la bio-edilizia risulta essere l’unico settore 113

dell’edilizia italiana che, in questi anni di crisi, riesce a crescere in maniera costante. Se, infatti, nel 2012 la quota di mercato del costruito green si attestava al 6%, nell’anno corrente la percentuale è ben superiore al 15% .114

Questi importanti risultati sono frutto del sempre maggior interesse, percepito nel nostro Paese, nei confronti del problema dell’impatto ambientale dei prodotti e dei processi interni al settore delle costruzioni. Spinti dalla necessità di adeguarsi alle normative europee e internazionali, gli italiani sono attratti verso sistemi costruttivi che permettono un maggior risparmio energetico, che garantiscono valide soluzioni in materia di sicurezza antisismica o riqualificazione energetica.

In questo senso si inseriscono una serie di azioni intraprese al fine di valorizzare la filiera dell’edilizia e dell’abitare sostenibile come la creazione di strumenti che certifichino il

“L'Ance rappresenta l'industria italiana delle costruzioni. All'Ance aderiscono circa 20.000 imprese

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private, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 102 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali…”<www.ance.it/SistemaAnce/ChiSiamo.aspx?id=6&pid=1&pcid=2>, 18-05-2016.

LEGAMBIENTE, FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEA UIL, Terzo rapporto dell’Osservatorio

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Congiunto: Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio “Costruire il futuro”, 2014, p. 36,

<www.filcacisl.it/sindacato/wp-content/uploads/2014/11/Rapporto-OISE-2014.pdf>, 17-05-2016. CRESME Europa Servizi, Il Partenariato pubblico privato e l’edilizia sostenibile in Italia nel

112

2013, 2014, p. 14, <www.igitalia.it/doc/ppp2014.pdf>, 17-05-2016.

CRESME Europa Servizi, Il Partenariato pubblico privato e l’edilizia sostenibile in Italia nel

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2013, 2014, p.15, <www.igitalia.it/doc/ppp2014.pdf>, 17-05-2016.

<http://sardabioedil.blogspot.it/>, 18-05-2016.

livello di sostenibilità degli edifici. Esempio concreto è rappresentato dal Comitato di Filiera dell’Edilizia e dell’Abitare Sostenibile di Unionfiliere , il cui obiettivo è quello di guidare le 115

imprese verso la riqualificazione del loro patrimonio energetico e immobiliare in termini

green. Altri strumenti di certificazione ambientale riconosciuti in Italia attualmente sono:

GBCItalia, Casa Clima e il Protocollo Itaca, ognuno sviluppatosi sul modello del LCA (Life

Cycle Assessment) o Analisi del Ciclo di Vita . 116

4.3.1 Il Protocollo Itaca

Un approccio uniforme in materia di regolamentazione bio-edile viene definito a partire dal 2004 dal Protocollo Itaca, strumento di certificazione univoco su base nazionale per la sostenibilità ambientale del costruito. Itaca, ovvero l’Istituto per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, insieme a Accredia (Ente nazionale di accreditamento) hanno sintetizzato in un unico Istituto il sistema di accreditamento e certificazione di compatibilità ambientale italiano . 117

Il Protocollo quindi certifica la sostenibilità energetica e ambientale di tutte le tipologie edilizie più rappresentative: immobili residenziali, uffici, edifici scolastici, commerciali ecc. La valutazione avviene tramite la verifica di cinque aree di interesse, ovvero: la qualità del sito, il consumo di risorse, i carichi ambientali, la qualità dell’ambiente

indoor, la qualità del servizio. Il punteggio può variare da -1, che corrisponde alla valutazione

più bassa in termini di standard, fino a +5 rappresentativo di una prestazione avanzata dell’area valutata . 118

Nonostante sia un sistema di certificazione su base nazionale, questo metodo di valutazione si differenzia dagli altri standard normativi in quanto permette di contestualizzare ogni singola peculiarità territoriale delle singole Regioni italiane . 119

Per approfondimenti cfr. <http://www.unionfiliere.it/P42A0C6S5/Chi-siamo.htm>, 18-05-2016.

115

CRESME Europa Servizi, Il Partenariato pubblico privato e l’edilizia sostenibile in Italia nel

116

2013, 2014, p. 17, <www.igitalia.it/doc/ppp2014.pdf>, 17-05-2016.

CRESME Europa Servizi, Il Partenariato pubblico privato e l’edilizia sostenibile in Italia nel

117

2013, 2014, p. 25, <www.igitalia.it/doc/ppp2014.pdf>, 17-05-2016.

CASINI, Progettare l’efficienza degli edifici cit., p. 38.

118

<http://www.iisbeitalia.org/sbmethod/protocollo-itaca>, 20-05-2016.

4.3.2 Quadro regionale sulla sostenibilità in edilizia

Fig. 1.5 Mappa regionale sull’edilizia sostenibile italiana120

Tra le diverse realtà regionali emergono notevoli disuguaglianze nella progettazione e costruzione edilizia finalizzata all’uso di energie rinnovabili, al risparmio energetico e all’isolamento termico degli edifici in chiave green. Alcune regioni hanno emanato significativi provvedimenti che promuovono l’edilizia sostenibile; altre devono ancora recepire normative e criteri in linea con i concetti di sostenibilità del costruito.

Vi sono alcune regioni in cui le normative in materia di rendimento ed efficienza energetica sono in vigore da tempo, tra cui spiccano le provincie autonome di Trento e Bolzano, la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia-Romagna, la Liguria e la Valle d’Aosta. In queste regioni è stato introdotto anche un sistema di calcolo del rendimento energetico dell’involucro edilizio con relativa procedura di certificazione energetica degli edifici. Nelle altre regioni italiane la regolamentazione in merito è ancora carente.

Immagine tratta da: LEGAMBIENTE, FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEA UIL, Terzo rapporto

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dell’Osservatorio Congiunto: Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio “Costruire il futuro”,

2014, p. 19, <www.filcacisl.it/sindacato/wp-content/uploads/2014/11/Rapporto-OISE-2014.pdf>, 17-05-2016.

La Provincie Autonome di Trento e Bolzano costituiscono dei casi di eccellenza in campo bio-edile grazie all’introduzione della Certificazione energetica obbligatoria nella prima e dell’Attestato di certificazione energetica nella seconda, rilasciato agli edifici di nuova costruzione . Inoltre sono previste verifiche e controlli per ogni edificio e in tutte le 121

fasi di costruzione: dalla progettazione, al cantiere, fino alla realizzazione finale. Nelle altre regioni la normativa risulta ancora poco chiara e le verifiche vengono effettuate in maniera discontinua e senza una chiara regolamentazione. Anche per quanto riguarda l’uso delle fonti rinnovabili la situazione italiana è complessa. Se regioni come Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, le sopracitate Province di Trento e Bolzano, ma anche Puglia e Abruzzo, si sono mosse positivamente in questo campo, incentivando l’utilizzo del solare termico e di impianti fotovoltaici, altre regioni (Toscana, Campania, Lazio e Umbria in

primis) sono teatro di realtà negative a causa dell’inadempienza degli organi locali122.

Tuttavia solo muovendosi verso l’innovazione del settore edilizio, con l’integrazione delle fonti rinnovabili e con un modello energetico che riduca sensibilmente il peso dei consumi legati al costruito, sarà possibile risollevare il comparto dal durissimo periodo di crisi che sta attraversando123. Puntando sul recupero del patrimonio edilizio e sull’innovazione energetica si potrà dare una risposta concreta al diffuso disagio dei consumatori e del mercato.

Ulteriore dimostrazione dell’impegno italiano nei confronti della eco-compatibilità edilizia è data dall’aumento crescente di progetti green approvati dai sistemi di certificazione riconosciuti a livello internazionale. Secondo un rapporto dell’U.S. Green Building Council “l’Italia è sede di oltre 297 progetti green per un totale di oltre 4,5 milioni di metri quadri lordi di spazio registrati”124. Il rapporto evidenzia soprattutto quei progetti certificati secondo il sistema di valutazione internazionale LEED (Leadership in Energy and Environmental

LEGAMBIENTE, FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEA UIL, Terzo rapporto dell’Osservatorio

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Congiunto: Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio “Costruire il futuro”, 2014, p. 22.

<www.filcacisl.it/sindacato/wp-content/uploads/2014/11/Rapporto-OISE-2014.pdf>,17-05-2016. LEGAMBIENTE, FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEA UIL, Terzo rapporto dell’Osservatorio

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Congiunto: Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio “Costruire il futuro”, 2014, pp. 26-27-28,

<www.filcacisl.it/sindacato/wp-content/uploads/2014/11/Rapporto-OISE-2014.pdf>, 17-05-2016. LEGAMBIENTE, FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEA UIL, Terzo rapporto dell’Osservatorio

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Congiunto: Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio “Costruire il futuro”, 2014, p. 35,

<www.filcacisl.it/sindacato/wp-content/uploads/2014/11/Rapporto-OISE-2014.pdf>, 17-05-2016. <www.usgbc.org/articles/italy-reaches-nearly-300-projects-using-leed>, 20-05-2016.

Design), dimostrando come il mercato italiano si sia rivelato ricettivo e aperto alla frontiera

del bio-edile e come questo settore stia rimodellando lo scenario immobiliare del Paese. Secondo un’ altra statistica di Green Italy commissionata da Unionfiere, infatti, tra il 2008 e il 2014 oltre 372 mila aziende italiane, specializzate nei settori industriale e terziario, hanno investito in tecnologie green al fine di ridurre l’impatto ambientale e risparmiare energia: il 24.5% delle imprese nazionali, circa una sua quattro125.

L’Italia, da sempre all’avanguardia per innovazione e creatività settoriale, dimostra, grazie a questa nuova frontiera, di saper fornire valore aggiunto ai propri settori simbolo del

made in Italy (dall’alimentare in primis alla meccanica, all’edilizia fino al comparto tessile),

adeguandosi con le richieste dinamiche dei mercati internazionali.